Entra in funzione il forno del pane municipale
Inizia la produzione del panificio municipale, fatto costruire dal sindaco Zanardi in via Umberto I (poi via don Minzoni) per consentire una forte riduzione del prezzo del prezioso alimento.
Dispone di dieci forni a vapore in funzione per sedici ore al giorno. Gli operai del Comune vi lavorano per otto ore, alternandosi in due turni.
Il panificio pubblico può produrre fino a 500 quintali al giorno, quasi tutto il fabbisogno cittadino e i fornai privati protestano vivacemente sentendo minacciata la loro attività. Ma l'iniziativa del sindaco riceverà gli elogi personali del Re e il pane bolognese sarà premiato come il migliore in Italia.
La Commissione Nazionale degli Approvvigionamenti del Ministero dell'Agricoltura ne loderà la confezione, il grado di cottura e il prezzo di soli 46 centesimi al chilo.
Nel primo anno di attività, sotto il controllo diretto del Comune, il forno produrrà circa 250 quintali al giorno. Nel 1918 sarà ceduto in affitto all'Ente autonomo dei consumi.
Esso contribuirà ad evitare a Bologna la fame e i tumulti, che affliggeranno altre città italiane durante la guerra. Zanardi sarà ricordato come il "sindaco del pane".
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