Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1916Aris Bacci pittore futuristaIl pittore futurista bolognese Aris Bacci (1894-1948), già collaboratore del laboratorio grafico Chappuis per alcuni cartelloni pubblicitari, è chiamato in piena guerra a lavorare in Francia per l'editore Grimaud. A Parigi conosce Ettore Bugatti e per lui crea l'immagine delle mitiche auto sportive Bugatti (le prime sono state concepite a Ferrara nel 1900, nel palazzo dei conti Gulinelli). Dal 1930 in America, Bacci sarà apprezzato autore di cartelloni di film e spettacoli, in cui ritrarrà i divi di Hollywood e i grandi musicisti jazz.dettagli
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1916Il BaraccatoSulla strada della Beverara, fuori porta Lame, al confine con la ferrovia Bologna-Venezia, sorge un edificio provvisorio a sette padiglioni, destinato al ricovero dei feriti e degli ammalati di guerra. Ideato dall'ing. Giulio Marcovigi (1870-1937), è capace di 850 posti letto. Questo grande ospedale militare viene costruito in fretta e con materiale scadente e già alla fine della guerra apparirà fatiscente e in disfacimento. Con la smobilitazione il cosiddetto “Baraccato” servirà a dare alloggio agli sfollati e ai senza famiglia (I soldati lungodegenti e cronici verranno trasferiti in una struttura più piccola: l’Ospedale di Bertalia). Nel 1919 sarà utilizzato come quarantena degli ammalati di Spagnola. In seguito il luogo si riempirà di poveri immigrati in cerca di lavoro e di famiglie sloggiate dai primi sventramenti nel Mercato di Mezzo. Attorno a "baraccamenti bassi, slabbrati, rappezzati di mattoni e calcestruzzo" risuonano le grida di una "ragazzaglia tumultuante". Ci sono "tutte le miserie della miseria": la fame, il vizio, l'accattonaggio, "l'inerzia e la bestemmia". Giovani della Conferenza di San Vincenzo, come Enrico Maffei, entrano nell‘ospizio e distribuiscono buoni per il cibo, medicine e vestiti. Due medici si prendono cura degli ammalati. Qui opera la sua azione caritativa anche don Olinto Marella Il Baraccato sarà ingrandito dal Comune con nuove costruzioni fino al 1935, quando arriverà ad ospitare circa 3.500 persone. Sarà demolito dopo la costruzione delle prime case "Popolarissime" in via Scipione dal Ferro (maggio 1935), via Pier Crescenzi e via Vezza. Dopo la cessazione dell’Opera del Baraccato, il Consiglio di Bologna della Società di S. Vincenzo de’ Paoli fonderà l’Opera Giuseppe Bedetti per l’assistenza ai poveri nei grandi agglomerati popolari.dettagli
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1916Introduzione del metodo Montessori negli asiliIl metodo di Maria Montessori (1870-1952), basato sullo sviluppo libero della personalità del bambino in un ambiente accogliente e stimolante, è introdotto negli asili bolognesi accanto ai metodi Aporti e Froebel. Il primo ad adottare completamente la sperimentazione montessoriana sarà l'asilo Cocchi, in via dé Marchi, attivo tra il 1919 e il 1983. Tra le prescrizioni del nuovo metodo c'è la particolare disponibilità degli educatori, che devono avere per i loro bambini "il cuore pieno di affetto e di entusiasmo" e devono essere pronti "ad ogni cura, ad ogni fatica, ad ogni sacrificio".dettagli
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1916L'Istituto di Botanica e l'Orto botanicoL'edificio in stile liberty dell'Istituto Botanico è opera dell'architetto Edoardo Collamarini (1863-1928). Sulla facciata è posto un bassorilievo con il ritratto del naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605), ideatore e primo prefetto dell'Orto Botanico bolognese nel XVI secolo. Il moderno Orto Botanico, sorto dalla unificazione delle collezioni di Palazzo Pubblico e di Porta S.Stefano, è situato nei prati dell'ex collegio di Sant'Ignazio. Fu sistemato già dal 1804 dall'architetto Giovanni Battista Martinetti (1764-1830), in collaborazione con il prof. Giosuè Scannagatta (1752-1823). La sua grande serra sarà distrutta durante la seconda guerra mondiale e sostituita con altre più piccole.dettagli
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1916Ancora sventramenti nel Mercato di MezzoHanno inizio le demolizioni del terzo e quarto lotto del Mercato di Mezzo: comprendono i fabbricati tra le vie Rizzoli, Calzolerie e piazza della Mercanzia. Viene innalzato il palazzo delle Assicurazioni Generali, terminato nel 1924 e un edificio affacciato su piazza della Mercanzia, destinato ad ospitare la Provincia. I lavori del quarto lotto sono a lungo interrotti per la presenza nell'area dei resti di tre torri medievali. Il Comune darà il permesso per l'abbattimento nel 1919, ma le nuove costruzioni saranno completate solo nel 1927.dettagli
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1916L'albo "Bianco e Nero"La Società per le Arti “Francesco Francia” pubblica l'albo Bianco e Nero, che raccoglie opere grafiche di De Carolis, Majani, Guerrini, Baruffi, Barbieri, Bompard, Artioli e altri. Il volume, stampato a fine di beneficenza, non contiene testi. Salutato come il primo di una lunga serie, sarà invece il momento di chiusura della storia, breve ma molto intensa, della scuola grafica bolognese.dettagli
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1916Burattinai bolognesi al fronteAlcuni burattinai bolognesi sono chiamati al fronte per allietare i soldati a riposo dopo i combattimenti e i turni in trincea. Raffaele Ragazzi, famoso per i suoi spettacoli al Foro Boario, otterrà addirittura la benemerenza di cavaliere, mentre Ciro Bertoni, soldato del 221° fanteria, sarà ritirato dalla prima linea su proposta del suo capitano, per mettere in scena commedie di burattini nel santuario francescano di Kostanjevica (Castagnevizza). Gualtiero Cavardini, Oreste Labanti, Giuseppe Mazzoni, Ferdinando Mannelli saranno altri burattinai bolognesi impegnati per l'esercito. Gaetano Chinelato, il migliore Sganapino del suo tempo, porterà i suoi fantocci presso gli Alpini del battaglione Edolo al Monte Magno e presso i fanti dell'84° reggimento a Passo Buole. L'idea dei burattini al fronte è venuta al comandante del battaglione Alpini in cui milita il ten. Vittorio Podrecca, l'inventore del Teatro dei Piccoli. Lo spettacolo dei burattini metterà di buonumore i militari anche nelle retrovie. A Bologna rimarranno famosi gli spettacoli di Galli e Gandolfi alla Casa del Soldato. Anche i feriti ricoverati negli ospedali saranno a volte allietati dalle prodezze delle "teste di legno".dettagli
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1916L'istituto di chimica "Giacomo Ciamician"Nel nuovo quartiere universitario inizia, a cura del Genio Civile, l'edificazione dell'istituto di chimica generale, che sarà intiitolato al prof. Giacomo Luigi Ciamician (1857-1922), chimico organico, scienziato dai molteplici interessi e insegnante all'Alma Mater dal 1889 al 1922. Le “belle ceramiche della decorazione esterna” e l'elegante cancellata in ferro battuto sono il frutto della collaborazione tra Edoardo Collamarini (1863-1928) e Achille Casanova (1861-1948), nel solco della proposta artistica e della poetica di Alfonso Rubbiani. Lo scalone dell'edificio è sorretto da colonne in macigno, provenienti dal cinquecentesco Palazzo Lambertini, progettato nel XVI secolo da Baldassarre Peruzzi e demolito durante lo sventramento del Mercato di Mezzo. Interventi dell'ing. Collamarini, stretto collaboratore di Rubbiani, si segnalano anche nell'istituto di Botanica (1915-16) e per il gruppo di edifici dell'Istituto di Medicina Veterinaria.dettagli
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1916Il Centro neurologico "G. Pascoli" e la Clinica psichiatricaGrazie ad un accordo con la Sanità militare, la città di Bologna si dota di una serie di strutture dedicate ai soldati provenienti dal fronte e bisognosi di cure psichiatriche. Sono soprattutto distaccamenti dell'ospedale militare, quali il Centro neurologico “G. Pascoli” e la Clinica psichiatrica, mentre solo come ultima istanza è utilizzato il manicomio provinciale. Il Centro Pascoli è ospitato nella scuola omonima. E' diretto dal prof. Vincenzo Neri (1880-1960), già responsabile della casa di cura Villa Baruzziana e consulente neurologico dell'Istituto Rizzoli. La Clinica psichiatrica non è altro che la Clinica per le malattie nervose, appena costruita dall'Amministrazione provinciale e requisita dall'autorità militare. Diviene operativa nel 1916 sotto la direzione del prof. Silvio Tonini, titolare della cattedra di Psichiatria all'Università. Il manicomio di Imola, diretto da G.C. Ferrari, si occupa di studiare da vicino i soldati traumatizzati, anche frequentando i presidi sanitari allestiti presso le zone di combattimento.dettagli
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1916Giuseppe Lipparini presidente della "Francesco Francia" e della Società del QuartettoGiuseppe Lipparini (1877-1951) diventa presidente della Società del Quartetto, sodalizio fondato nell'800 per la diffusione della musica da camera. Allievo di Carducci, autore di oltre ottanta libri, tra i quali parecchi testi scolastici, Lipparini è noto come poeta, pubblicista e critico letterario. L'anno precedente ha assunto anche la presidenza dell'Associazione per le arti “Francesco Francia”, di cui ha rilanciato l'attività, organizzando la Mostra annuale di Pittura e Scultura e quella del "Bianco e Nero", cioè della grafica. Lipparini è professore al Liceo Galvani dal 1912: terrà la cattedra fino al 1929, quando passerà all'Accademia come titolare di Storia dell'Arte e bibliotecario. Dopo l'avvento del fascismo si identificherà sempre più con il regime: il suo romanzo Cap Martin sarà definito "il primo romanzo fascista comparso in Italia".dettagli
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1916La rivista letteraria "La Brigata"Francesco Meriano (1896-1943) e Bino Binazzi (1878-1930) fondano la rivista “La Brigata”, che si propone di analizzare la produzione letteraria contemporanea senza dogmatismi. Il periodico aderisce in parte al futurismo, ma non disdegna il simbolismo francese e l'orfismo. In definitiva vive tutte le contraddizioni dell'epoca, tra slanci sperimentali e inattese censure, in nome di un ritorno alla tradizione e a un linguaggio più aristocratico. Poeta e prosatore d'origine toscana, definito da Raimondi "umanista di provincia" e "chierico vagante", Binazzi è redattore al "Resto del Carlino" e acceso interventista. Con due articoli sul "Giornale del Mattino" ha promosso, tra il 1914 e il 1915, i Canti orfici dell'amico Dino Campana. Su "La Brigata" pubblica una serie di versi, che saranno poi raccolti ne La via della ricchezza (Vallardi, 1919), la sua opera più nota. Dopo l'esperienza a Fiume come corrispondente de "Il Nuovo Giornale" di Firenze, continuerà come redattore al "Carlino", alternando articoli di impegno politico, che assecondano l'ascesa del fascismo, a testi critici su autori antichi o contemporanei. Durante la crisi seguita all'assassinio di Matteotti si allontanerà temporaneamente dal giornale, che appare schierato, in posizione aventiniana, contro il regime.dettagli
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1916In restauro il Compianto di Vincenzo OnofriViene restaurato il Compianto sul Cristo morto di Vincenzo Onofri (1493-1524) situato nella basilica di San Petronio in una nicchia ricavata in uno dei pilastri absidali. Seguace di Niccolò dell‘Arca, Onofri fu, assieme a Guido Mazzoni e Alfonso Lombardi, uno dei protagonisti della scultura in terracotta in Emilia nel Rinascimento. La sua opera guarda con assiduità anche a quella di Francesco Francia e dei pittori ferraresi attivi a Bologna nella seconda metà del Quattrocento, come Ercole de’ Roberti - in particolare il perduto affresco della Cappella Garganelli in San Pietro - e Lorenzo Costa. Nella basilica di San Petronio Onofri è anche autore del sepolcro del Vescovo Nacci, vescovo di Amelia e vice-legato a Bologna. Altre sue sculture sono nella basilica dei Servi e a San Giovanni in Persiceto. Il Compianto sarà nuovamente restaurato nel 1998 con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.dettagli
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1916Gino Marinuzzi direttore del Liceo MusicaleLasciata vacante da Ferruccio Busoni (1866-1924), la guida del Liceo Musicale è assunta, dopo molte esitazioni, da Gino Marinuzzi (1882-1945), direttore d’orchestra e compositore d’origine palermitana, allievo di Guglielmo Zuelli. Assieme a lui giunge il maestro Franco Alfano (1875-1954), che diviene titolare della cattedra di composizione e direttore interinale in sua assenza. Gli appassionati di musica bolognesi hanno apprezzato più volte Marinuzzi sul podio del Teatro Comunale. Nel 1912 ha diretto la stagione d’opera, presentando con successo Tristano e Isotta (26 ottobre), il Don Carlo (31 novembre) e inoltre l’Isabeau di Mascagni. Rimarrà in carica a Bologna per tutta la durata della guerra mondiale per poi riprendere la carriera di direttore d‘orchestra full time, che lo porterà in Sudamerica e negli Stati Uniti, prima di approdare al Teatro Reale dell’Opera di Roma e alla Scala di Milano.dettagli
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1916La "sala del tesoro" della Cassa di RisparmioLa Cassa di Risparmio di Bologna inaugura nella sua sede centrale un locale sotterraneo del tesoro. E’ costituito principalmente da un grande impianto di cassette di sicurezza. Nell’autunno del 1917, con l’esodo seguito alla rotta di Caporetto, molti profughi e istituti bancari si serviranno di questa struttura per mettere al sicuro i beni che riusciranno a portar via dalla zona di guerra.dettagli
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16 gennaio 1916Congresso nazionale delle amministrazioni socialisteDal 16 al 17 gennaio si tiene a Bologna il secondo congresso degli amministratori socialisti. Sono presenti i rappresentanti di 350 comuni - su 450 amministrati in Italia dai socialisti - e di quattro Amministrazioni provinciali. Durante il convegno il sindaco di Milano Emilio Caldara (1868-1942) propone una radicale riforma del sistema fiscale. Quello di Bologna Francesco Zanardi (1873-1954) relaziona sugli Enti Autonomi dei Consumi. L'on. Enrico Dugoni (1874-1945) parla dei problemi della disoccupazione e chiede l'istituzione di casse comunali, la concessione alle cooperative dei fondi rustici delle Opere pie, la creazione di uffici di collocamento, l'assegnazione a cooperative dei lavori pubblici. Prosegue inoltre il dibattito, iniziato al Primo congresso degli amministratori socialisti (Firenze, 8-10 settembre 1910), sulla separazione dei comuni socialisti dall'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), dominata dai partiti moderati. Il 23 maggio 1916 verrà fondata la Lega dei comuni socialisti. La provincia di Bologna ha anticipato questo passo il 22 novembre 1914, costituendo la Federazione Provinciale dei Comuni Socialisti e Operai, ribattezzata il 12 dicembre 1915 Federazione fra le Amministrazioni Socialiste della Provincia. La Lega ha come finalità principale il coordinamento, con indirizzi unici, dell'attività delle amministrazioni socialiste. Secondo l'esponente conservatore Alessandro Ghigi i suoi scopi sono invece "quelli di sovvertire l'ordinamento dello Stato, di sostituire la classe operaia alla borghesia nella direzione della cosa pubblica". Ispirata al modello riformista, inaugurato a Imola da Andrea Costa e a Bologna da Zanardi, la Lega, guidata per breve tempo anche da Giacomo Matteotti (1885-1924), entrerà presto in attrito con i vertici massimalisti del Partito Socialista e sarà soppressa nell’ottobre 1922 dalla direzione del partito.dettagli
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febbraio 1916Gilda Chiari Allegretti libera docente in PedagogiaL'Università di Bologna conferisce a Gilda Chiari Allegretti (1878-1943) la libera docenza in Pedagogia: è la prima volta che una donna riceve in Italia un incarico di questo tipo. Originaria di una ricca famiglia parmense, la Allegretti si è diplomata a Roma presso l'Istituto superiore di Magistero femminile. Ha frequentato il Laboratorio di Pedagogia sperimentale di Ugo Pizzoli, avviato nel 1901 a Crevalcore sotto gli auspici dell'Associazione pedagogica nazionale e trasferito nel 1904 a Milano. Ha pubblicato vari saggi sulla "Rivista pedagogica". Durante la grande guerra è nominata presidente dell'Associazione prigionieri di guerra.dettagli
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febbraio 1916"La freccia" sostiene il munizionamentoIn febbraio esce il periodico studentesco “La freccia”. Vuole essere un giornale "a cui ciascuno possa palesare la propria opinione sui provvedimenti scolastici, sugli istituti, e via dicendo". Intende inoltre "mantenere viva nelle falangi studentesche quella corrente di sano umorismo che è stata la caratteristica delle nostre scuole". Un articolo nel numero del 3 dicembre ricorderà la figura del poeta Lorenzo Stecchetti. Il periodico sosterrà tra l'altro la campagna dell'Unione nazionale degli studenti per il munizionamento dell'esercito.dettagli
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aprile 1916Dai concimi agli esplosiviL'impianto di Borgo Panigale dell'Unione Italiana Concimi è inserito nel quadro della mobilitazione bellica. Produceva in tempo di pace concimi chimici per l'agricoltura. Durante la guerra l‘azienda mette a disposizione la propria produzione di acido solforico per imprese come la Sipe, la Dinamite Nobel, la Bonelli, che fabbricano acido picrico. Collabora inoltre con la Direzione di Artiglieria di Bologna e con l'Arsenale di Venezia.dettagli
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9 aprile 1916La Casa di Rieducazione professionale per Mutilati e InvalidiPer volontà del Comitato bolognese di assistenza agli invalidi di guerra, attivo a Bologna dal 1915 sotto la direzione del senatore Giuseppe Tanari e del prof. Vittorio Putti, è istituita, presso l'ex convento di suore del Foro Boario (poi piazza Trento e Trieste), la Casa di Rieducazione Professionale per Mutilati e Invalidi di Guerra, diretta dall'ingegnere Dino Zucchini. Il suo scopo è quello di ridare libertà di movimento ai mutilati, attraverso un percorso di apprendimento professionale. Dopo varie ristrutturazioni la Casa raggiunge la capienza di 175 posti letto. Tra i corsi proposti vi sono: costruzione di cesti in vimini, treccia di paglia, truciolo, sartoria, falegnameria, tornitura di legno e intarsio, legatoria, calzoleria, dattilografia, telegrafia, allevamento di conigli, bachi da seta e api, ciclismo, musica e canto corale. Alla rieducazione sono obbligati, per almeno 15 giorni, i mutilati dimessi dall'Istituto Rizzoli. Dopo la fine del conflitto l'ingresso sarà su richiesta. Nonostante i buoni risultati raggiunti (oltre 2.000 ammessi e 1.200 rieducati), la Casa chiuderà l'11 agosto 1922.dettagli
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15 aprile 1916Asili per i figli dei richiamati e degli invalidi di guerraLa Società degli Asili dei bambini lattanti, che dal 1906 gestisce una struttura per neonati in via del Porto, apre, in un edificio con giardino tra Porta Castiglione e Porta D'Azeglio, un asilo per bambini fino a sei anni destinato ai figli dei richiamati in stato d'abbandono. L'ubicazione è stata scelta per favorire le donne che lavorano nel vicino Pirotecnico: esse lasciano i loro bambini prima di entrare al lavoro e li riprendono all'uscita. Vi è inoltre un reparto di accoglienza per i bambini orfani, che vengono ospitati a tempo pieno. L'Asilo è finanziato da uno stanziamento di 25.000 lire della Prefettura. A Bologna alcune strutture accolgono già i figli dei richiamati e degli invalidi di guerra nella fascia di età tra i 6 e i 12 anni: oltre all'Istituto per i Figli del Popolo, sono in funzione gli asili del Comune e della Congregazione di Carità, sostenuti dalla beneficenza privata.dettagli
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3 maggio 1916Prigionieri austriaci per le opere di bonifica e i lavori agricoliIl Consorzio della Bonifica Renana chiede al governo la disponibilità di prigionieri di guerra, da impiegare per lavori di bonifica nelle paludi esistenti tra Bologna e Ferrara. L'Associazione degli Agricoltori approfitta dell'alto numero dei lavoratori richiamati, anche per rivedere al ribasso le paghe. Benchè una circolare del Ministero consideri l'uso dei prigionieri un espediente eccezionale, e nonostante la dura opposizione dei sindacati, che reputano i lavori di bonifica una valvola di sicurezza contro la disoccupazione, il Consorzio e gli agrari ottengono in prestito duemila prigionieri austriaci, che saranno in parte internati in baracche alla Lama di Baricella. Ancor prima degli agrari è stata la Società Bolognese di Elettricità, impegnata nella costruzione di una centrale elettrica al Brasimone, ad ottenere l’impiego di prigionieri.dettagli
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28 maggio 1916L'immagine della Madonna di San Luca scende in città in incognitoSulla base delle limitazioni imposte da un decreto regio alle manifestazioni pubbliche, comprese quelle religiose, la tradizionale discesa nella Metropolitana di Bologna della sacra immagine della Madonna di San Luca avviene senza processione solenne e praticamente in incognito. Un gruppo di sacerdoti ha vegliato e pregato sul Monte della Guardia, finchè non è giunto dal Vescovado l'ordine di partire da San Luca alla volta della città. La vox populi dice che l'Arcivescovo ha accompagnato la Madonna con la sua automobile.dettagli
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giugno 1916La mostra fotografica "Bologna che fu"Organizzata dal Comitato per Bologna storico-artistica si tiene a Palazzo Bonora la mostra fotografica Bologna che fu, che ha come principale obiettivo “dare spazio, visibilità e coralità a un bisogno di conservazione“ che gli sventramenti nel centro storico hanno da tempo suscitato (Tromellini). Curata da Oreste Trebbi e Guido Zucchini e presieduta da Corrado Ricci, documenta il volto antico della città grazie soprattutto alle fotografie di Arnaldo Romagnoli. E' esposto tra gli altri, a cura del Museo Civico, un album di Raffaele Belluzzi, con foto di vecchi edifici, ricordi di avvenimenti e feste bolognesi.dettagli
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luglio 1916Fallimento della Cooperativa FelsineaUn grave dissesto finanziario conduce al fallimento la Cooperativa Felsinea, una delle maggiori cooperative di consumo bolognesi. Era proprietaria di alcuni spacci in via Cavaliera, in via D'Azeglio, in via dei Mille, in via Saffi e a Santa Viola e gestiva un laboratorio sociale per la lavorazione delle carni suine. Vendeva prodotti con garanzia di genuinità, giusto peso e prezzi minimi. Alcuni mesi prima aveva assorbito la Cooperativa Bolognina e all'inizio dell'anno aveva superato essa stessa una crisi, grazie all'azione del nuovo direttore Muzi.dettagli
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8 luglio 1916Muore al fronte l'assessore Tosi BellucciRichiamato alle armi, l'Assessore municipale Luca Antonio Tosi Bellucci (1883-1916) rimane gravemente ferito il 7 luglio sul monte San Michele, presso Gorizia, nel tentativo di far brillare una grossa bomba austriaca da 305. Muore il giorno seguente presso l'unità di soccorso di Sagrado e sarà seppellito dapprima nel cimitero di Romans e poi nel sacrario di Redipuglia. Professore di diritto internazionale, si è distinto come difensore degli umili. Ha sostenuto la causa dei ferrovieri arrestati dopo la Settimana Rossa. Apparteneva alla corrente riformista turatiana del partito socialista. Fino alla vigilia dell'entrata in guerra si è dichiarato neutrale, ma non si è sottratto al dovere di difendere la Patria. Il 12 luglio la giunta comunale ordinerà l'esposizione della bandiera italiana listata a lutto per otto giorni e aprirà una sottoscrizione a favore delle colonie dei figli dei richiamati.dettagli
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15 luglio 1916Corteo di prigionieri per le vie di BolognaNella notte del 15 luglio giunge alla stazione un treno con settecento prigionieri austriaci. Ad imitazione di quanto si dice avvenga nei paesi nemici, viene deciso di far passare i soldati per il centro di Bologna, scortati dai carabinieri e dai bersaglieri. Una grande folla silenziosa assiste al loro passaggio. La condotta dei cittadini è cavalleresca. In seguito i prigionieri saranno fatti proseguire in treno per Ancona. In questo periodo il Corpo d'Armata di Bologna custodisce circa 2.900 prigionieri di guerra, senza contare quelli ricoverati negli ospedali militari.dettagli
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18 luglio 1916Morte dell'aviatore bolognese Umberto ClericiUn aereo militare Caproni, partito alle 9 del mattino del 18 luglio dal campo di volo del Battaglione Squadriglie Aviatori di Aviano (PN), precipita a Poncarale, nei pressi di Brescia, per un'avaria all'elica. Assieme al capitano dei Cavalleggeri Umberto Clerici (1883-1916) muoiono anche il secondo pilota, il mitragliere e il motorista. Pioniere del volo aereo, da ragazzo Clerici fu attivo nella Virtus di Bologna, partecipando, dal 1897 al 1904, a numerose gare di atletica. Abbandonò in seguito gli studi universitari per abbracciare la carriera militare in cavalleria. Qui praticò con profitto lo sport dell'equitazione, aggiudicandosi vari concorsi ippici nazionali. Nel 1912 cominciò a frequentare la scuola di aviazione di Aviano e nel febbraio 1913 ottenne il brevetto di pilota militare, dopo aver partecipato con successo al raid Aviano-Bologna e ritorno (500 km), battendo il record della distanza. In quell'anno fu protagonista di vari raid aerei, compreso la Torino-Asti-Alessandria-Torino, nella squadriglia di Francesco Baracca. Fin dall'inizio della guerra mondiale prese parte a numerose incursioni e sostennne brillanti combattimenti aerei “dove sempre rifulse il suo ardire, il suo valore, il risoluto coraggio di cui era animato”. Il 18 febbraio 1916 partecipò al “glorioso raid” su Lubiana, che gli valse la Medaglia d'Argento al V.M. Un'altra medaglia gli fu assegnata per un'azione valorosa compiuta in Trentino pochi giorni prima del mortale incidente. Qui eseguì ripetuti bombardamenti, “lottando spesso col maltempo e volando a bassa quota per colpire obbiettivi nonostante l'intenso fuoco delle artiglierie austriache”.dettagli
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29 luglio 1916Muore Emilio Baumann, pioniere della ginnastica e fondatore della VirtusAll'età di 73 anni muore a Roma Emilio Baumann (1843-1916), medico e maestro di ginnastica, fondatore nel 1871 della Società Sezionale di Ginnastica in Bologna, che nel 1889 prese il nome di SEF Virtus. La Società fu ospitata dal 1873 nella chiesa sconsacrata di Santa Lucia in via Castiglione. Dal 1875 adottò il motto tedesco delle quattro F (alacre, libero, allegro, caritatevole) trasformandolo in: forte, franco, fermo e fiero. Grazie all'opera missionaria di Baumann, nel 1878 la pratica della ginnastica divenne obbligatoria nelle scuole italiane. Oltre che autore di parecchie opere sull'educazione fisica, il maestro bergamasco fu anche inventore di alcuni attrezzi ginnici utilizzati ancora oggi, come l’asse d’equilibrio, gli appoggi, le clavette. Nel 1881, assieme a Costantino Reyer e al dottor F.G. Valle, creò il Corpo dei Pompieri Volontari, la Federazione dei Pompieri Italiani e la Società di Pronto Soccorso. Dal 1884 fino alla morte è stato Direttore della Scuola Normale di Educazione Fisica di Roma.dettagli
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2 agosto 1916Approvato lo statuto dell'Ente autonomo dei Consumi (EAC)Il 31 ottobre 1915 alcune organizzazioni, tra cui la Società Operaia e il Partito Socialista, costituiscono l'Associazione dei consumatori, che diviene dal 1° gennaio 1916 proprietaria dei cosiddetti “negozi Zanardi”, gli spacci per i generi alimentari a prezzi calmierati, voluti nel 1914 dal sindaco socialista. L'Ente autonomo dei Consumi (EAC), promosso dall'Associazione, diviene pienamente legale con l'approvazione governativa dello statuto il 2 agosto 1916. Francesco Zanardi, chiamato in seguito "il sindaco del pane", non viene perseguito per le irregolarità amministrative commesse, che sono considerate ad esclusivo vantaggio dei consumatori. Dopo la nascita ufficiale nel marzo 1917, il giro d'affari dell'Ente aumenterà notevolmente: in pochi mesi apriranno otto nuovi spacci fuori dalle vecchie mura cittadine e uno di frutta in via Pescherie Vecchie. L'Ente avvierà rapporti con ospedali, opere pie, con il servizio di refezione scolastica e con numerose cooperative in città e in provincia. Nel 1928 le rivendite saliranno a ventotto, comprese tre macellerie, cinque spacci di vendita di frattaglie, uno di legna e carbone e un altro di stoffe e manifatture. Grazie ai negozi dell'EAC, durante la guerra Bologna non conoscerà la fame, nè le sommosse contro il carovita di altre città italiane.dettagli
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9 agosto 1916Tumulti nazionalisti in occasione della presa di GoriziaDopo la presa di Gorizia il generale Capello, comandante della Seconda Armata, invia un telegramma al sindaco Zanardi, collegando l'evento alla cacciata degli Austriaci da Bologna, l'8 agosto 1848. Della 6a Divisione, entrata tra le prime nel capoluogo friulano, fanno infatti parte parecchi bolognesi. In città l'effimera vittoria italiana, costata oltre 50.000 morti in pochi giorni, è accolta con grande giubilo: vengono interrotti gli spettacoli nei teatri e nei cinematografi e la gente si riversa nelle strade, dove si svolgono cortei e manifestazioni spontanee. In piazza VIII Agosto si tiene un affollato comizio. Risalendo per via Indipendenza i manifestanti si fermano davanti al cinematografo Borsa, dove l'orchestra esegue inni patriottici su richiesta. Un gruppo di nazionalisti si dirige verso Palazzo d'Accursio al grido di "abbasso Zanardi!" e "abbasso i socialisti!". Lina Bianconcini Cavazza commenta con sarcasmo la risposta del Sindaco al generale Capello, nella quale ha ribadito la sua posizione neutralista.dettagli
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16 agosto 1916Il Prefetto chiede lo stato d'assedioL'inclusione di Bologna in zona di guerra - con il passaggio conseguente ai militari di quasi tutti i poteri - non è sufficiente a tutelare l'ordine costituito. La propaganda dei socialisti contro la guerra è intensissima ovunque. Spinto dal comandante del Corpo d‘Armata, che gli chiede duri provvedimenti, il Prefetto invia direttamente al Presidente del Consiglio la richiesta di proclamazione dello stato d'assedio in tutta la provincia. Salandra la respinge, ma gli dà carta bianca per la repressione del dissenso. Il Prefetto dà ordine di “usare il pugno di ferro contro la diffusione della propaganda disfattista” (Forlani). Nel giro di pochi giorni decine di dirigenti socialisti e di sindacalisti verranno arrestati e inviati al confino di polizia.dettagli
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21 ottobre 1916Muore il poeta Olindo GuerriniMuore Olindo Guerrini (1845-1916), poeta e letterato, forlivese di nascita, ma residente quasi tutta la vita a Bologna, dove fu bibliotecario e direttore della Biblioteca Universitaria (tra il 1886 e il 1912). Protagonista della scena letteraria raccolta attorno a Carducci, suscitò scandalo presso i benpensanti pubblicando, con lo pseudonimo Lorenzo Stecchetti, raccolte di poesie satiriche. Fu anche appassionato cicloturista, dilettante di fotografia ed esperto di cucina. In quasta veste diede alle stampe il ricettario L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa, contraltare povero dell'Artusi. Abitò con la famiglia nella villa I Tigli fuori porta San Mamolo: "I Tigli, alla leggera aura del novo april, metton le foglie". Carducci, che la frequentava, scrisse che "si pranzava sul prato davanti alla sterminata pianura, con Bologna sotto gli occhi". Dopo la morte di Guerrini l'editore Zanichelli pubblicherà il volume di ricordi biografici Lorenzo Stecchetti, Mercutio, Sbolenfi, Bepi, con testi di parecchi letterati amici, quali Adolfo Albertazzi, Giuseppe Lipparini, Alfredo Testoni, Corrado Ricci, Albano Sorbelli, Oreste Trebbi.dettagli
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26 ottobre 1916Le donne sostituiscono al lavoro gli uomini al fronteSu alcune linee urbane di tram fanno la loro comparsa le prime donne assunte come bigliettaie avventizie a tempo determinato. Altre operano già da tempo come spazzine: non è raro vederle per le strade con le loro "ramazze", vestite con cuffie e lunghi soprabiti grigi. Il "Giornale del Mattino" arriverà ad accusare le "scopatrici comunali" di zelo eccessivo nel pulire, come se scambiassero le vie per la propria cucina. In varie fabbriche le donne prendono il posto degli uomini inviati al fronte. Nel Laboratorio Pirotecnico Statale e nel limitrofo Arsenale, situati ai piedi delle colline tra le porte San Mamolo e Castiglione, esse sono in maggioranza, preferite agli uomini anche per la loro abilità manuale. Alle Officine Maccaferri producono filo spinato, alla Ferriera Calzoni fabbricano bombe. Dall'agosto 1916 è attuato un vero e proprio piano di sostituzione della forza lavoro maschile con quella femminile, soprattutto per quanto riguarda la produzione di munizioni, che si presta bene a forme di standardizzazione. Al termine del conflitto la percentuale della manodopera femminile in Emilia sarà la più alta tra le regioni italiane. A Bologna, oltre che all'Arsenale, le donne saranno in maggioranza in altre aziende impegnate nelle forniture belliche, come la Sigma e la Maccaferri e Pisa. L'occupazione femminile in periodo bellico produrrà un notevole cambio di mentalità e di costume: per la prima volta tante donne usciranno dall'isolamento domestico, saranno più libere di muoversi, adotteranno abiti più leggeri e nuove acconciature di capelli. Tutto ciò accadrà non senza opposizioni e aspre critiche da parte dell'altro sesso.dettagli
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novembre 1916Il plotone "incetta bovini e foraggi"L'autorità militare occupa i locali affittati dal Comune in vicolo Broglio e adibiti come palestra per alcune scuole cittadine. Sul luogo si insedia il plotone autonomo “incetta bovini e foraggi”, incaricato della requisizione e gestione di animali per l'esercito. Alla fine dell'anno la situazione del rifornimento della carne è preoccupante: il pessimo raccolto dei foraggi ha limitato l'allevamento, il blocco navale tedesco ha ostacolato l'importazione di carne congelata dalle Americhe. Le razioni militari vengono ridotte e si prepara il contingentamento del consumo civile. E' istituito un Comitato regolatore del consumo, che ha il compito di stabilire il numero massimo degli animali da macellare. La vendita della carne fresca è proibita il giovedì e il venerdì.dettagli