La sala degli artisti bolognesi alla Seconda Secessione romana
Il Consiglio Direttivo della Seconda Secessione romana decide di dare spazio a gruppi locali e affida l'allestimento agli artisti stessi.
Per Bologna vengono proposti 14 pittori e 28 opere. Tra essi Protti, Fioresi, Pizzirani e Scandellari e, per la prima volta, Giorgio Morandi, con uno studio dal titolo Nevicata.
La pittrice e illustratrice Emma Bonazzi (1881-1959), detta Tigiù, allieva di Domenico Ferri, espone il dipinto Bambola.
Quasi tutti gli artisti bolognesi fanno parte di un gruppo che rifiuta il decorativismo della scuola di Rubbiani e si affida a un verismo originato dall'esperienza dei macchiaioli e degli impressionisti francesi.
In un articolo sull'"Avvenire d'Italia", Sebastiano Sani sottolinea la sincerità, la genialità e l'estro di questi giovani, che si pongono con coraggio fuori dai circuiti commerciali.
- Da Bertelli a Guidi. Vent'anni di mostre dell'Associazione Bologna per le Arti, mostra e catalogo a cura di Stella Ingino e Giuseppe Mancini, Bentivoglio, Grafiche dell'Artiere, 2019, p. 32
- Paolo Stivani, Artisti bolognesi alle secessioni romane, in: I maestri bolognesi alle grandi mostre della Secessione romana 1913-1916, catalogo a cura di Vittorio Sgarbi, Bologna, Edizioni Cinquantasei, 2002, pp. 65-67
- Secessione romana 1913-1916, a cura di Rossana Bossaglia, Mario Quesada, Pasqualina Spadini, Roma, F.lli Palombi, 1987