I socialisti contrari alla guerra
La direzione del Partito Socialista (P.S.I.) si riunisce a Bologna, subito dopo l'inizio della guerra. Il 20 ottobre pubblica un manifesto nel quale precisa la sua posizione avversa al conflitto in corso.
Benito Mussolini, sconfessato per la sua posizione di "neutralità operante", si dimette dalla direzione dell' "Avanti!" e dal 15 novembre firmerà per il "Popolo d'Italia", su posizioni interventiste.
La direzione provinciale si pronuncerà ufficialmente l'8 novembre, con voto unanime, affermando l'antitesi tra guerra e socialismo.
In città e in alcuni paesi della provincia avvengono, in questo periodo, violenti scontri tra neutralisti e interventisti.
- Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, pp. 49-50
- Ugo Bellocchi, Il Resto del Carlino, giornale di Bologna, Bologna, Il Resto del Carlino, 1973, p. 114
- Cento e venti anni di storia socialista, 1892-2012, a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, Angelo Molaioli, Firenze, Polistampa, 2012, p. 232
- Francesco Zanardi. Un socialista a Palazzo d'Accursio, introduzione di Aldo Borgonzoni e Romeo Forni, Bologna, Edizioni Senza nome - AICS, stampa 1992, p. 22 (data: 29 settembre 1915)
- Giancarlo Mazzuca, Luciano Foglietta, Sangue romagnolo. I compagni del Duce: Arpinati, Bombacci, Nanni, Bologna, Minerva, 2011, pp. 62-63
- Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 11-12
- Rossano Pancaldi, La prima guerra mondiale a Bologna, in: "Il pensiero mazziniano", 2 (2017), p. 120
- Su compagni in fitta schiera. Il socialismo in Emilia-Romagna dal 1864 al 1915, a cura di Luigi Arbizzani, Pietro Bonfiglioli, Renzo Renzi, Bologna, Cappelli, 1966, pp. 394-397