Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1914L'officina di ferri battuti di Sante MingazziIn occasione della Decennale eucaristica della parrocchia di San Giovanni in Monte, Sante Mingazzi (1867-1922), artista del ferro battuto, confeziona una elaborata insegna per la sua officina, aperta da alcuni anni in via Santo Stefano n. 28. Allievo di Giorgio Pasolini a Ravenna, sua città natale, e di Maccaferri a Bologna, Mingazzi si è orientato fin dall'inizio della sua attività verso moduli espressivi floreali, affiancando il gusto per lo stile art nouveau a una rigorosa osservazione della natura. I suoi lavori si distinguono “per un'abilità esecutiva che riesce a dare a un materiale particolarmente rigido una sorprendente eleganza e mobilità”. Sono testimonianza di una scuola di gusto raffinato, che predilige la forgiatura a freddo alla fucina. Nella prima parte della carriera la produzione di Mingazzi si inserisce pienamente nell'alveo del liberty bolognese, influenzato dalle idee di Alfonso Rubbiani e degli artisti di Aemilia Ars, con i quali partecipa all'Esposizione di arti decorative e industriali di Torino del 1902. Col tempo dimostra di poter “creare in proprio, senza bisogno di servirsi di disegni altrui, i progetti per le proprie opere”. La sua mano si osserva in numerosi manufatti in ferro battuto presenti nel centro di Bologna e nel cimitero della Certosa: orologi, insegne, lampade, ghirlande. Tra le sue opere migliori vi sono: la grande lampada votiva per la cappella della Pace in San Francesco e gli elementi decorativi per i villini dell'arch. Sironi costruiti tra via Saragozza e via S. Isaia tra il 1905 e il 1910. Inoltre il lampadario della profumeria Goselli in Palazzo Ronzani (1915), i lampadari e gli arredi del café-chantant Eden Kursaal, la pensilina della pasticceria Rovinazzi (poi Zanarini) in via d'Azeglio.dettagli
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1914La libreria e casa editrice CappelliLicinio Cappelli (1864-1952), editore a Rocca San Casciano, capoluogo della Romagna toscana, dopo essere entrato in società con Luigi Beltrami per la conduzione della Libreria Fratelli Treves di via Farini, trasferisce nel 1914 a Bologna anche la sede della casa editrice, nonché gli uffici amministrativi e il magazzino. In quell'anno ottiene il brevetto della Real Casa Savoia. Di lì a poco entra nella complessa vicenda della Zanichelli, rilevando per alcuni anni il marchio dell’editore carducciano. Tra le imprese editoriali di Cappelli vi sono: l'opera omnia di Alfredo Oriani, curata da Benito Mussolini, l'edizione critica di Leopardi e quella nazionale di Garibaldi, oltre che stampe di Vincenzo Cardarelli, Manara Valgimigli e Concetto Marchesi. Durante il fascismo Licinio ricoprirà la carica di Podestà di Rocca San Casciano (1932-1938). Il figlio Carlo Alberto sarà sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna e dell'Arena di Verona. La libreria all'angolo tra piazza Galvani e via Farini sarà frequentata, nei suoi anni bolognesi, da Pier Paolo Pasolini, assieme agli amici scrittori Sergio Telmon, Francesco Leonetti, Roberto Roversi, Giovanna Bemporad, Luciano Serra. Vi si incontreranno spesso anche gli scrittori antifascisti Renata Viganò e Antonio Meluschi.dettagli
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1914Notti Lapponi ai Giardini MargheritaDurante alcune sere invernali, tra le 20 e le 23, si tengono sul laghetto dei Giardini Margherita le Notti Lapponi, insolite feste sul ghiaccio alla luce delle lampade di acetilene e delle “pietre di luna” (blocchi di selenite cavati dalle vicine colline) che circondano e adornano lo specchio d'acqua. Lo Skating Club bolognese ha da tempo ottenuto il permesso di usare il laghetto ghiacciato e la polizia si impegna a tenere lontano coloro che importunano i soci pattinatori. Il pattinaggio invernale ai Giardini sarà consuetudine almeno fino agli anni Quaranta: sulle sponde verrà montata persino una tribuna di legno per gli spettatori.dettagli
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1914Il Gimnasium PugilisticoIl pugile fiorentino Mario Cecchini giunge a Bologna dall'America, dove ha imparato e insegnato la “noble art”, per creare un Gimnasium Pugilistico. Poco dopo gli succederà Gino Golfieri, un peso mosca di un certo livello, che per vent'anni sarà istruttore alla Sezione Boxe della Società Ginnastica Sempre Avanti!, oltre che apprezzato arbitro e dirigente sportivo. Sarà considerato il vero maestro dei migliori pugili bolognesi dell‘epoca, quali Blasi, Badiali, Rossini.dettagli
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1914Restauri al coro di San PetronioIl coro ligneo della cappella maggiore della basilica di San Petronio, risalente al XV secolo per opera di Agostino de’ Marchi è interessato tra il 1911 e il 1914 da un generale restauro promosso dalla Fabbriceria. Nell’occasione Vittorio Fiori, intagliatore “degno di molta lode“, esegue anche gli ornati degli ultimi dieci stalli a destra, aggiunti nel 1660 e mai completati. Riparati i “molti e gravi danni operati dal tempo” l’antico e prezioso manufatto ha ora acquisito “un aspetto davvero solenne”. Il prof. Fiori è anche autore del coro ligneo della basilica di San Francesco, eseguito nel 1907 “ad imitazione perfetta” di quello quattrocentesco di Tommaso da Baiso.dettagli
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1 gennaio 1914Capodanno wagneriano con il "Parsifal"Bologna conferma la sua vocazione wagneriana con la prima rappresentazione mondiale fuori da Bayreuth di Parsifal, il 1° gennaio 1914. Scaduta la clausola del testamento, che vincolava per trent'anni l'opera al solo Festspielhaus di Bayreuth, il Comunale batte i teatri italiani ed europei concorrenti - in particolare il Costanzi di Roma, che ha l'opera in programma lo stesso giorno - con una rappresentazione alle tre del pomeriggio. Le cronache dell'epoca riporteranno l'eco del grande evento: “sembrava che nell'arco squisito la folla traboccasse come da un'urna deliziosa. Ogni spettatore aveva in mano una brava guida tematica, redatta dal wagneriano Bassi, pubblicata da Ricordi: una specie di iter propedeutico, un rito all'iniziazione di quella nuova religione”. Tra i cantanti, protagonista assoluto è il tenore centese Giuseppe Borgatti. Il successo del "poema della rinunzia e della redenzione" è grandissimo: "Le grandi rimbombanti campane del Moinsalvato", scrive il critico del "Resto del Carlino", "hanno mescolato finalmente il loro fremito cupo al bronzeo fremito delle nostre campane" senza creare dissonanze.dettagli
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4 gennaio 1914Furto sacrilego in Santo StefanoUna pisside d'oro, contenente ostie consacrate, è rubata il 4 gennaio nella chiesa della Trinità del santuario di Santo Stefano. Una di esse sarà ritrovata da un muratore in via Caldarese, altre in una legnaia della stessa strada. Saranno raccolte e riportate nella chiesa, con solenne cerimonia, dal cardinale Arcivescovo Francesco Battaglini. Il colpevole del furto non sarà mai trovato.dettagli
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19 gennaio 1914Conferenza di Marinetti e serata futuristaFilippo Tommaso Marinetti (1876-1944) tiene una conferenza all'Università. Nella severa aula di antropologia il leader del Futurismo parla dei danni della cultura umanistica e della necessità di formare tecnici piuttosto che sapienti. Quindi attacca "la dittatura dei Croce e degli Olivo" e si scaglia contro la scuola "dove non si insegna altra scienza che la scienza di scavalcare gli esami". Lo studente fiorentino Aldo Fortuna, amico e sodale del poeta triestino Umberto Saba - residente in questi anni a Bologna - lancia una palla di neve nel tubino di Marinetti, che arringa gli studenti, "ritto sul pozzo del cortile" di Palazzo Poggi: il tiro fa centro e subito si scatena un putiferio. La sera al teatro del Corso lo stato maggiore futurista, di cui fanno parte Carrà, Boccioni, Balilla Pratella e Russolo, tenta di mettere in scena una sintesi dal titolo Elettricità. La rappresentazione viene interrotta dalle intemperanze del pubblico, compreso il proverbiale lancio di ortaggi, una continua e densa pioggia "floreo-vegeto-minerale". L'epilogo della giornata si ha al Caffè San Pietro in via Indipendenza, dove Marinetti è aggredito da un "passatista": ne segue un parapiglia generale, con grande strage "nel campo dei bicchieri, delle tazze, dei piatti e delle sedie" e molti clienti che se ne vanno senza pagare.dettagli
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febbraio 1914Palazzo Ronzani, il "Modernissimo"L'architetto e scenografo Gualtiero Pontoni (1871-1941) è autore del palazzo di Alessandro Ronzani, noto industriale della birra di Casalecchio, all'angolo tra la nuova via Rizzoli e piazza Re Enzo. Il progetto definitivo del "palazzone" - così chiamato dallo stesso Pontoni - è stato approvato il 29 dicembre 1912. L'imponente costruzione sarà completata tra il 1913 e il 1915. E' uno dei palazzi più visibili e discussi della città, una gigantesca "macchina per affari" alla moda (Monari). Occupa l'isolato di fronte al Palazzo del Capitano del Popolo, ricavato dalla demolizione di una parte del Mercato di Mezzo, per la quale sono scomparsi l'antico palazzo Lambertini - costruito nel XVI secolo su progetto di Baldassarre Peruzzi - e il sistema dei voltoni del mercato antico, edifici medievali, resti di torri. Si tratta di uno dei primi edifici in cemento armato, in stile eclettico. L'impianto volumetrico è “alquanto rigido e con connotati di pesante monumentalismo” (Cresti). Per l'architetto Collamarini ha l'aspetto di "un croccante fortemente indigesto". L'esterno è ornato da altorilievi in ceramica di Arturo Colombarini (1871-1940), che ne sottolineano la destinazione commerciale. L'elegante tettoia dei tram in ferro battuto su via Rizzoli è opera di Umberto Costanzini (1897-1968), il progettista del Littoriale. Il nuovo palazzo ospita un albergo, appartamenti, circoli, magazzini e negozi. Il 16 febbraio 1915 sarà aperto nei sotterranei il Gran Caffé Modernissimo, una novità nell'edilizia cittadina: “tre entrate su altrettante strade e il podio dell'orchestra quasi attaccato al soffitto”. Sempre affollato di militari e civili, il cinema-teatro sarà famoso per la musica di qualità e il valore dei cantanti ospiti. La sua decorazione - come quella di alcuni appartamenti del palazzo - sarà affidata a Roberto Franzoni (1882-1960), uno dei maggiori esponenti del liberty locale.dettagli
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4 febbraio 1914Teatro sintetico futuristaIl teatro del Corso ospita il primo esperimento a Bologna di teatro futurista. Filippo Tommaso Marinetti, Emilio Settimelli e Bruno Corradini Ginanni sono autori del Teatro sintetico, recitato dagli attori della Compagnia Berti. Tra le brevi scene rappresentate ci sono Le basi, con il sipario alzato quel tanto che basta per far vedere i piedi dei personaggi, Verso la conquista dell'amore e Simultaneità, che prevede lo svolgimento di più azioni allo stesso tempo. Il teatro è disertato dagli spettatori abituali ed è popolato invece, fin sul loggione, di studenti, che poco dopo l'inizio della rappresentazione prendono a lanciare urla e fischi (e poi anche ortaggi fradici) verso gli attori in platea. Lo spettacolo prosegue fino alla fine in un clima di "generale epilessia".dettagli
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7 febbraio 1914"Solenne cazzottatura" durante un comizio nazionalistaAl Liceo musicale di Bologna si tiene una conferenza di Enrico Corradini (1865-1931) dal titolo Lotta di classe e lotta internazionale. L'esponente nazionalista viene disturbato da alcuni elementi provocatori di sinistra. Ne nasce una "solenne cazzottatura".dettagli
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24 febbraio 1914Le Messaggerie italianeGiulio Calabi (1884-1966), avvocato trevigiano di famiglia ebrea, costituisce il via dei Foscherari, assieme al fratello Ferruccio, la Società generale delle Messaggerie italiane di giornali, riviste e libri (Messita), prendendo come modello la francese Messaggeries Hachette, che nel 1912 ha creato un servizio di import-export della stampa periodica. Già nel 1915 la Società, impegnata nella compravendita, commercio e distribuzione dei libri, avrà numerose filiali in Italia e corrispondenti in vari paesi europei e in Sudamerica, ponendosi come indispensabile raccordo tra gli editori e le librerie. Nel 1919 Calabi si assocerà all'editore fiorentino Bemporad, costituendo la Lir (Librerie italiane riunite) per la gestione diretta di una catena di librerie, tra le quali la libreria Bemporad e quella dell'Antiquariato, ubicate a Bologna. Nel 1922 Messaggerie pubblicherà il Catalogo dei cataloghi del libro italiano, repertorio analitico della produzione editoriale italiana, aggiornato fino al 1932. Quando nel 1938, con l'introduzione delle leggi razziali, la famiglia Calabi sarà costretta a riparare all'estero, la società sarà rilevata da Umberto Mauri e nel dopoguerra trasferirà la sua sede a Milano.dettagli
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4 marzo 1914Eleonora Duse al Teatro “Duse”Eleonora Duse (1858-1924) recita nel teatro a lei dedicato in due commedie: La Donna del Mare di Ibsen e La porta chiusa di Mario Praga. Il 4 marzo l’attrice è accolta al suo ingresso in scena da una vera e propria ovazione, la più lunga mai tributata nei teatri bolognesi. Nel dicembre il Teatro “Duse” ospiterà Sarah Bernhardt (1844-1923), un’altra grande diva delle scene.dettagli
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21 marzo 1914All'hotel Baglioni mostra di un sol giorno di Morandi e altri pittori secessionistiIl pittore Giorgio Morandi e gli amici Osvaldo Licini, Severo Pozzati, Giacomo Vespignani e Mario Bacchelli - tutti allievi dell'Accademia di Belle Arti - espongono nei sotterranei dell'Hotel Baglioni. Aperta per un solo giorno, tra il 21 e il 22 marzo, la mostra è organizzata sotto l'egida del futurismo, benchè nessuno degli artisti espositori si dichiari tale. E' comunque visitata con interesse da Marinetti, Carrà e Boccioni. Verrà in seguito poi considerata dalla critica come “momento cruciale” dello sviluppo artistico italiano (Ragghianti).dettagli
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aprile 1914Massoneria e socialismo sono incompatibiliIl Congresso nazionale socialista di Ancona stabilisce l'incompatibilità tra l'iscizione al partito e l'adesione alla massoneria. A Bologna escono dalla massoneria alcuni esponenti socialisti, tra cui Genuzio Bentini, Oreste Vancini e Mario Longhena, mentre altri, come Ugo Lenzi, Lodovico Farné e Giovanni Frascari dichiarano pubblicamente di rimanere fedeli all'Ordine. Il PSI bolognese rinuncia ad espellerli, ma considera la loro lettera una “esplicita dichiarazione di dimissioni”. Di fronte alle ripetute accuse di collusione con la massoneria, Francesco Zanardi dichiarerà la propria contrarietà "a tutte le forme che non hanno il libero, doveroso controllo della pubblica opinione". Dopo un iniziale appoggio, la massoneria bolognese si trasformerà nella principale forza di opposizione all'amministrazione socialista negli anni della grande guerra.dettagli
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3 aprile 1914La sala degli artisti bolognesi alla Seconda Secessione romanaIl Consiglio Direttivo della Seconda Secessione romana decide di dare spazio a gruppi locali e affida l'allestimento agli artisti stessi. Per Bologna vengono proposti 14 pittori e 28 opere. Tra essi Protti, Fioresi, Pizzirani e Scandellari e, per la prima volta, Giorgio Morandi, con uno studio dal titolo Nevicata. La pittrice e illustratrice Emma Bonazzi (1881-1959), detta Tigiù, allieva di Domenico Ferri, espone il dipinto Bambola. Quasi tutti gli artisti bolognesi fanno parte di un gruppo che rifiuta il decorativismo della scuola di Rubbiani e si affida a un verismo originato dall'esperienza dei macchiaioli e degli impressionisti francesi. In un articolo sull'"Avvenire d'Italia", Sebastiano Sani sottolinea la sincerità, la genialità e l'estro di questi giovani, che si pongono con coraggio fuori dai circuiti commerciali.dettagli
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19 aprile 1914Il Giro di Romagna passa da BolognaIl Club Sportivo Romagnolo chiede al comune di Bologna l'autorizzazione per l'attraversamento della città in occasione del quinto giro ciclistico della Romagna, gara internazionale per professionisti, con partenza e arrivo a Lugo. Dopo aver toccato Bologna, i ciclisti percorrono la via Emilia fino a Santarcangelo di Romagna, salgono a Verrucchio e a San Marino e quindi, da Cattolica, costeggiano l'Adriatico fino a Ravenna, per terminare sulla strada San Vitale. Sono previsti tre controlli a firma - a Bologna, San Marino e Cattolica - e tre rifornimenti fissi. Nel Comitato d'onore della gara vi sono molti personaggi illustri: dal deputato socialista Alberto Calda, ai senatori Cavazza e Ciamician, dal poeta Olindo Guerrini, console del Touring Club, al tenente aviatore Francesco Baracca. Il Giro sarà vinto dal ferrarese Giovanni Cervi (1886-1977), che, dopo una lunga fuga, batterà in volata il favorito Costante Girardengo, impiegando circa dodici ore a completare il percorso.dettagli
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21 aprile 1914Esibizione aerea di Romolo ManisseroIl 21 aprile è prevista una esibizione di volo del pilota piemontese Romolo Manissero (1881-1951), seguace e amico di Louis Blériot. Mezza Bologna si ferma a guardare, affollando l'ippodromo Zappoli e radunandosi sulle colline: all'Osservanza, a San Michele in Bosco, a San Luca. In città ogni attività è sospesa e i negozi sono deserti. Per la sorpresa causata dall'insolito apparecchio si hanno anche alcuni incidenti stradali. Un tram tampona una Italia “nuova fiammante”. Assistito dall'impresario Martorelli e da un meccanico, Manissero si alza a fatica col suo monoplano dal lato nord dell'ippodromo, dopo avere attraversato a balzelloni il lungo prato tra gli urli e gli applausi della folla.dettagli
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27 maggio 1914Si cerca un'intesa elettorale contro il "virus socialista"Di fronte alla decisione dei socialisti - in particolare della corrente riformista di Francesco Zanardi - di presentare una lista di maggioranza alle elezioni amministrative, i partiti costituzionali cominciano a ipotizzare accordi per impedirne la vittoria. “L'Avvenire d'Italia”, organo dei cattolici, auspica “un'intesa su larga base” dei gruppi moderati, per “operare insieme una difesa efficace contro l'assalto socialista”. Il 27 maggio l'Associazione Nazionalista, dal proprio congresso provinciale, lancia ai liberali, tra loro profondamente divisi, un invito di collaborazione “sincera”. L'incarico di compilare le liste elettorali è dato a una commissione di illustri esponenti liberali: Enrico Pini, Giuseppe Tanari e Alberto Dallolio, che però non riescono a trovare un'intesa tra i vari gruppi. Il 17 giugno i cattolici dell'Associazione Elettorale presentano propri candidati, seguiti subito dopo dall'Associazione Liberale e dai radicali guidati da Pietro Albertoni e Luigi Silvagni. Il “nodo della concordia”, che porterà a una lista unica in funzione antisocialista, con l'astensione dell'Unione Liberale, sarà stretto il 24 giugno grazie all'intervento di un comitato di commercianti e industriali.dettagli
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31 maggio 1914Ridotta l'illuminazione notturnaTra i provvedimenti che accompagnano l'avvio del conflitto internazionale, c'è il provvedimento che limita l'illuminazione cittadina serale e notturna. Il Corpo di volontari armati delle Pattuglie Cittadine, che affianca di notte la polizia, è sollecitato dalla Questura a intensificare i servizi di vigilanza, soprattutto affinché “sia rigorosamente vietato il propalarsi di notizie allarmistiche circa le operazioni militari”.dettagli
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giugno 1914La rivalità tra i due ErmeteNel maggio 1913 l'attore Ermete Novelli chiede all'amico Testoni il permesso di recitare Il cardinale Lambertini e lo spettacolo debutta nel gennaio 1914 al Teatro del Corso. Si accende la rivalità con Ermete Zacconi, protagonista di centinaia di repliche della commedia. Nel giugno 1914 i due Ermete recitano il Lambertini nelle stesse sere in due diversi teatri a Roma e intanto polemizzano tra loro sulle pagine de "La Tribuna" sulla primogenitura del capolavoro testoniano.dettagli
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2 giugno 1914Comizio contro la guerraIl 2 giugno nella palestra della Virtus in Santa Lucia si tiene il primo comizio socialista contro la guerra.dettagli
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7 giugno 1914Il vergatese Calzolari vince il Giro d'ItaliaAlfonso Calzolari (1887-1983), ciclista professionista originario di Vergato, vince il Giro d'Italia, precedendo di quasi due ore Pierino Albini, dopo aver trionfato anche nella frazione da Cuneo a Lucca. E' il primo emiliano a conquistare la corsa rosa. Questa edizione del Giro, la prima con classifica basata sul tempo effettivo, è particolarmente impegnativa e rocambolesca, con tempeste e bufere. Registra il maggior distacco di sempre tra primo e secondo (quasi due ore) e comprende anche la tappa più lunga della sua storia, la Lucca-Roma di 430 chilometri, vinta da Costante Girardengo (1893-1978). Alfiere della Stucchi Dunlop, Calzolari è arrivato al professionismo nel 1909 e correrà fino al 1926. Tra le sue vittorie c’è anche l'edizione 1913 del Giro dell'Emilia.dettagli
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7 giugno 1914La "Festa del Villaggio" ai giardini MargheritaIl 7 giugno il Comitato Patronesse per Operaie anemiche e il Patronato per la Protezione della Giovane organizzano ai giardini R. Margherita una festa di beneficenza, denominata "Festa del Villaggio". Sono in programma varie competizioni sportive. Gare di nuoto si svolgono nel laghetto, “che non è certo un campo ideale, essendo povero di acque e per giunta col fondo in cui abbondano le alghe”. Tra le associazioni partecipanti vi sono la Fortitudo e l’Istituto Sordomuti “Forza e Parola”. La Società ginnastica Virtus invia una squadra con bandiera. Per concessione dei comitati promotori assistono alle gare anche gli alunni del riformatorio “P. Siciliani”, la cui squadra di ginnastica svolge un buon programma, “tra grandi applausi del numeroso ed elegante pubblico intervenuto”.dettagli
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8 giugno 1914La "settimana rossa"Durante la “settimana rossa”, la rivolta che infiamma la Romagna e le Marche, a seguito dell'uccisione ad Ancona di tre manifestanti di sinistra, a Bologna è proclamato lo sciopero generale, al quale partecipano le camere del lavoro, i partiti socialista e repubblicano e gli anarchici. Nella notte tra l'8 e il 9 giugno un petardo, scoppiato nel sottopassaggio della ferrovia a Porta Lame, dà il segnale di inizio dello sciopero. Al mattino un migliaio di scioperanti tentano di forzare i cancelli della Manifattura Tabacchi per costringere gli operai ad uscire. Nel primo pomeriggio sono sospese le corse dei tram: grossi macigni sono posti sui binari per impedire le poche corse fatte dai "crumiri", mentre la ferrovia Porrettana è bloccata tra Borgo Panigale e Casalecchio da travi messe sulla linea. In piazza VIII Agosto si radunano diecimila lavoratori. Parlano l'anarchica Maria Rygier, Demos Altobelli, il segretario dell'USI Armando Borghi, il socialista Genuzio Bentini e Argentina Altobelli per la Federterra. Al termine un lungo corteo si snoda verso il centro. Alcune vetrine vanno in frantumi, così come le finestre del palazzo delle Poste in piazza Minghetti. Il "Resto del Carlino" porrà in rilievo le gesta di "teppistelli", che prendono a sassate la redazione del giornale. Gli scontri più cruenti tra manifestanti e forza pubblica si hanno in via Indipendenza. Intanto in piazza Maggiore l'ex sindaco liberale Giuseppe Tanari guida una contro-manifestazione contro il "pericolo rosso" e propone alla "teppa dorée", la caccia al socialista. Nei giorni seguenti staffette cicliste vengono inviate in provincia per estendere l'agitazione. Il 9 giugno a Imola sono incendiati il palazzo della Pretura e la stazione, occupata dai manifestanti e sono devastate le linee telegrafiche. Per impedire il trasferimento delle truppe da Bologna verso Ancona è divelto un tratto di binari. Nelle strade della cittadina si innalzano barricate. Da Imola il moto si propaga lungo la via Emilia: una dopo l'altra si incendiano tutte le città, fino a Rimini. Il 10 giugno scioperi e agitazioni sono segnalate a Molinella, Minerbio, Crevalcore, Budrio. Vi prendono parte oratori socialisti e anarchici come Massarenti, Borghi, Lizzoni. Tumulti di popolo si hanno a Corticella e a San Giovanni in Persiceto, con oltre cento arresti tra i dimostranti. A Molinella una enorme folla di dimostranti si raduna in piazza per il comizio di Nullo Baldini. A Bologna si accendono tumulti e scontri tra scioperanti contrari alla guerra di Libia e gruppi di nazionalisti. Tra i denunciati per incitamento alla lotta armata vi è il futuro sindaco socialista Francesco Zanardi. Intanto anche in parlamento i deputati bolognesi disputano duramente: il nazionalista Federzoni contro il socialista Bentini. Dopo tre giorni di tumulti gli Agrari organizzano pattuglioni di cittadini, che affancano la polizia per il mantenimento dell'ordine pubblico. Anche dopo l'ordine di cessazione dello sciopero generale da parte della C.G.d.L., continuano a confluire manifestanti dalle campagne, mentre in provincia si tengono comizi. I ferrovieri torneranno al lavoro solo il 14 giugno, senza ottenere garanzie contro eventuali rappresaglie. Esaurita la protesta, rimarrà nella borghesia cittadina una sensazione di timore nei confronti dei socialisti, definiti dalla contessa Lina Bianconcini, moglie dell'on. Cavazza, "i più gran mascalzoni che esistano al mondo".dettagli
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24 giugno 1914La "grande armata dei bottegai"Dopo l'appello lanciato in Sala Borsa il 19 giugno dai bottegai e dagli industriali bolognesi, per la costituzione di un blocco antisocialista in occasione delle imminenti elezioni amministerative, la sera del 21 giugno si riuniscono le assemblee dei gruppi politici di destra: Associazione Liberale, Partito Nazionalista, Circolo Popolare, Unione Liberale. Il 24 giugno è formata una Lista costituzionale di candidati. Nasce la "grande armata dei bottegai". Il programma elettorale è formulato dall'ex sindaco conservatore Tanari.dettagli
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28 giugno 1914La vittoria del "gregge proletario"Nelle elezioni amministrative del 28 giugno - lo stesso giorno dell'attentato a Sarajevo, che scatenerà la prima guerra mondiale - la vittoria è dei socialisti, che precedono di mille voti i clerico-moderati (12.689 voti contro 11.370). Francesco Zanardi è eletto sindaco, col maggiore consenso mai riportato da un amministratore bolognese. Il Psi ottiene, grazie al sistema elettorale di tipo maggioritario, 48 seggi su 60. E' la vittoria di quelli che "Il Resto del Carlino" definisce "i nuovi barbari". "L'Avvenire d'Italia" registra con preoccupazione lo storico evento: "Bologna dotta, liberale e turrita sotto l'egemonia della Camera del lavoro e dell'analfabetismo". Il quotidiano cattolico ironizza sulla bassa estrazione dei nuovi amministratori: "La teppa comanda. Prova dell'alfabeto a 14 consiglieri". Si spera che gli eletti per l'età anziché per l'istruzione riescano a mettere insieme le prove dell'alfabeto: se no per la città dello Studio, che dovrà essere amministrata e diretta da loro, sarebbe uno scorno discreto. Il 30 giugno i festeggiamenti per la vittoria socialista sono descritti con toni scandalistici: uno spettacolo "indecoroso", nauseante "per le persone beneducate", "una gazzarra che farebbe disonore al più remoto paese del continente selvaggio". Via Indipendenza fu addirittura infestata. Delle piazze centrali non se ne parla. I canti degli inni sovversivi si alternavano alle canzoni più o meno sguaiate. Le trombe delle fanfare squillarono ... fino alla raucedine. I cortei erano preceduti da ragazzi sudici e da teppisti. Dietro venivano gli scamiciati. Non si trattava certo della massa operaia seria, evoluta e cosciente! Il nazionalista Dino Zanetti si proclama contrario all'ingresso della “feccia della città” nel consiglio comunale, conosciuto in precedenza per l' “impeccabile dignità nei costumi e nella elevazione del dibattito”. A queste elezioni per la prima volta i socialisti conquistano la maggioranza anche nell’Amministrazione provinciale (31 seggi su 50). Il deputato Genuzio Bentini (1874-1943) diviene presidente della Provincia.dettagli
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12 luglio 1914Il 1° circuito motociclistico dell'Appennino EmilianoIl Moto Club Bologna, presieduto da Guido Ruata, organizza il primo Circuito dell'Appennino Emiliano, gara su strada per motociclette. L'itinerario parte da Casalecchio e si inoltra nella valle del Reno. Dopo Lizzano in Belvedere attraversa il confine modenese e scende a Pavullo e Bazzano, per tornare al punto di partenza. Per la prima volta in Emilia si svolge una manifestazione motoristica di livello nazionale, alla quale partecipano tutte le maggiori case costruttrici italiane e estere. Ai premi stabiliti dal Moto Club si sommano quelli di svariati enti e “spiccate personalità”. La gara è vinta da Federico Della Ferrera (1887-1965), su moto costruita in proprio, nella Fabbrica di Motocicli Fratelli Della Ferrera di Torino. Grazie soprattutto all‘impegno degli organizzatori, l’evento sarà considerato “una duplice vittoria dell’industria italiana e un notevolissimo successo sportivo”.dettagli
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15 luglio 1914Il "fabbricator di pillole" Francesco Zanardi eletto sindacoIl 15 luglio una amministrazione socialista entra per la prima volta a Palazzo d'Accursio. Il consiglio comunale elegge sindaco Francesco Zanardi (1873-1954), con 47 voti a favore e 11 schede bianche. Il “fabbricator di pillole” - Zanardi è laureato in farmacia e ha avviato a Bologna una piccola azienda di medicinali - assume la carica in nome del popolo e non “di Sua Maestà il Re”. Sarà ricordato come il “sindaco del pane”, per la sua opera di difesa dei ceti popolari e per la sua politica di contenimento dei prezzi al consumo negli anni della guerra.dettagli
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18 luglio 1914La qualità del pane deve migliorareAgenti del Comune entrano nei forni cittadini e si fanno consegnare un pezzo di pane crudo per sottoporlo ad analisi chimica. I risultati degli esami effettuati dimostrano la qualità scadente del pane, venduto comunque a prezzo troppo elevato. Mantenendo invariato il prezzo, il Comune impone, tra le proteste dei fornai, un miglioramento della qualità. L'azione di Zanardi, rivolta al mezzo fondamentale di sostentamento del popolo, ha forte valore simbolico: "Fra i prodotti che debbono essere sottratti a ogni speculazione" - afferma il sindaco socialista - "mettiamo in prima linea il pane quotidiano". E' necessario che il pane "sia distribuito a tutti sano, igienico e abbondante".dettagli
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30 luglio 1914Costituzione della Società di nuoto Rari Nantes EmiliaIl 30 luglio presso l'Albergo del Cappello in via de Fusari alcuni componenti della Società Militari R. Marina in congedo tengono la prima riunione di costituzione della sezione Rari Nantes Emilia, per l'incremento del nuoto. L'attività prevede esercitazioni di nuoto e salvataggio in acqua, gite, gare nazionali e internazionali. Le iscrizioni sono aperte per ragazzi di sedici anni, e comunque di età non inferiore ai dodici. La giornata "di incoraggiamento" avviene il 4 ottobre successivo nella vasca natatoria di via Milazzo, gentilmente concessa dal Comune. Si svolgono gare di tiro della corda, con o senza salvagente, di "recupero o salvataggio di un pericolante", gare di velocità sulla distanza di 200 metri. Fuori programma si svolge una partita di Water-polo (o pallanuoto), con la partecipazione di campioni della Rari Nantes nazionale.dettagli
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2 agosto 1914Neutralità a qualunque costoDurante una grande manifestazione popolare ostile alla guerra, alla quale partecipa anche il sindaco socialista Zanardi, è lanciata la parola d'ordine "neutralità a qualunque costo". Nei giorni successivi si susseguono in tutta la provincia comizi pacifisti. Il 7 agosto l'Arcivescovo di Bologna esorta il popolo a preghiere Pro pace e promuove in cattedrale una solenne funzione dedicata al Papa, "unico e vero re della pace".dettagli
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8 agosto 1914Contro i rincari dei generi di largo consumoE‘ convocata a Palazzo d‘Accursio un'assemblea di sindaci, deputati e senatori socialisti della provincia, al fine di discutere misure “per scongiurare i gravi effetti del rincaro dei generi alimentari e della disoccupazione in conseguenza dello stato bellico internazionale”. Nonostante il parere contrario di Francesco Zanardi viene deciso di fissare un calmiere settimanale sui prezzi dei generi di largo consumo. Nelle settimane successive in vari comuni della provincia - a volte anche in quelli a guida non socialista - saranno acquistate scorte di farina e aperti spacci per la vendita di generi di prima necessità a prezzi calmierati. Bologna - finora una delle città italiane dove vivere non costava molto - sta rapidamente diventando una delle più care. Sul "Resto del Carlino" Luigi Zecchi fotografa efficacmente la situazione: "Il vino è diventato un medicinale, misurabile col contagocce, il pollame un'araba fenice, le uova una preziosità come la frutta". Il calmiere non servirà, tuttavia, a frenare i forti rincari dell'epoca. Molti commercianti metteranno a disposizione a prezzi ribassati solo una piccola parte di merce, vendendo il resto di nascosto a prezzi elevatissimi. Nuocerà inoltre ai consumatori l'abitudine a comprare secondo l'unità monetaria, invece che a peso: per lo stesso prezzo avranno sempre meno prodotto. Un altro grave problema sarà l'adulterazione dei prodotti. Le frodi commerciali saranno abbastanza diffuse in tempo di guerra. Colorazione artificiale dei cibi, scrematura del latte, vino mescolato al vinello, conserva allungata con l'acqua, vari tipi di surrogati, sostituzioni con prodotti scadenti, non saranno che alcuni degli espedienti adottati per truccare le vendite.dettagli
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10 agosto 1914Verifica degli appartamenti "luridi" e nuovo contratto d'affittoUna Commissione presieduta dal vice-sindaco Nino Bixio Scota (1876-1954) studia un nuovo contratto d'affitto in sostituzione di quello esistente su base annuale. E' inoltre avviata una campagna per la verifica delle condizioni degli alloggi e dei servizi igienici. Gli incaricati del Comune - 156 "cittadini volonterosi" guidati dall'assessore Oreste Vancini (1879-1944) - visitano in venti giorni più di 4.500 abitazioni e negozi, rilevando decine di pozzi malsani, latrine inadeguate o inesistenti, "appartamenti luridi". Nonostante una forte protesta, i proprietari sono costretti a sanare le irregolarità rilevate. Il problema casa è oggetto di altre misure approvate dal Consiglio comunale fin dalle prime sedute: dalla cessione gratuita di terreni per la costruzione di case per gli operai, a un piano di risanamento degli alloggi di edilizia popolare, a facilitazioni e incentivi per i costruttori di edifici economici. E' inoltre istituito un registro degli appartamenti sfitti, costantemente aggiornato.dettagli
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12 agosto 1914La stazione è piena di profughi italianiA partire dai primi giorni di agosto la stazione di Bologna si riempie di emigrati italiani rimpatriati dai paesi coinvolti nel conflitto mondiale. Si tratta di uomini, donne e bambini affamati e privi di mezzi. Molti di essi sono stati rastrellati in Alsazia, concentrati a Colonia e poi rispediti in Italia attraverso tortuosi percorsi. Spinto dalle critiche sulla latitanza dello stato di fronte al penoso problema, il Comune socialista decide di istituire un Comitato per gli aiuti ai profughi. Ne fanno parte, oltre al sindaco Zanardi, l'assessore Longhena, l'avv. Jacchia della Società Dante Alighieri, un membro della CGL e la contessa Bianconcini Cavazza, che ha già partecipato ai soccorsi dopo il terremoto di Messina. Dal 12 agosto vengono organizzate in stazione distribuzioni di pane e generi di prima necessità, mentre nella vicina scuola De Amicis è attivata una mensa popolare. Ai profughi residenti a Bologna o senza soldi per proseguire il viaggio il Comitato paga l'affitto in alloggi provvisori e li provvede di indumenti e biancheria.dettagli
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28 agosto 1914Uno spaccio comunale contro il carovitaL'Amministrazione comunale decide di aprire spacci per la vendita calmierata di generi alimentari, in reazione al vertiginoso aumento dei prezzi seguito allo scoppio della guerra mondiale. Il 5 ottobre è aperto il primo negozio sotto il voltone del Podestà: alcuni uscieri del comune vendono uva praticamente a prezzo di costo, circa 20 centesimi al chilo, tra le "ostinate insolenze dei fruttivendoli". Dopo l'uva seguiranno altri generi (pane, farina, mele, riso, ecc.) a prezzi notevolmente inferiori a quelli dei privati. Pane e farina rimarranno a lungo i generi base: nel 1915 costituiranno l'85% degli introiti. La somma per l'avvio dell'operazione è presa in prestito dalle casse comunali. Il sindaco ne ha informato la giunta, ma non il consiglio e questo provoca grandi polemiche. I "negozi di Zanardi" hanno comunque grande successo: la gente non ha paura di fare lunghe file, pur di avere prodotti di buona qualità e a basso prezzo. Di fronte alle contestazioni dell'opposizione il Sindaco incarica il prof. Leone Bolaffio di trovare una veste giuridica a questa attività. Entro un anno viene creata una Associazione di Consumatori di cui fa parte la Società Operaia. L'intento del Comune è di costituire, in collaborazione con la Provincia, le Opere pie, gli istituti di credito e le cooperative, un Ente Autonomo capace di vivere "di vita propria", con una forte componente dei consumatori nel consiglio di amministrazione. Lo scopo dell'Istituto Autonomo per i Consumi è di fornire a basso prezzo i prodotti "di cui è indiscutibile il carattere di elementare bisogno". Nel 1920 i punti vendita comunali saranno 21, più alcuni magazzini per la vendita di scarpe e tessuti.dettagli
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settembre 1914"Il Resto del Carlino" del pomeriggioDal settembre al dicembre 1914 il nuovo direttore Lino Carrara (1869-1955) fa uscire l'edizione pomeridiana del “Resto del Carlino”. Si tratta di un esperimento di breve durata, che non avrà successo. Il “Carlino Sera” tornerà in edicola nel 1919. Con lo scoppio della guerra il giornale aumenterà notevolmente le tirature, raggiungendo le 170.000 copie giornaliere. Filippo Naldi (1886-1972), “uomo brillante, affarista audace”, succeduto a Carrara nella direzione dopo il richiamo al fronte di quest'ultimo, si occuperà dell'acquisto della nuova sede in Piazza Calderini (Palazzo Loup). Liberale di destra, antisocialista e interventista, nel 1915 finanzierà con i fondi degli industriali zuccherieri il "Popolo d'Italia" diretto da Mussolini. Nel 1918 andrà a dirigere il "Tempo" di Roma e al "Carlino" sarà nominato il giovane Aldo Valori (1882-1965).dettagli
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13 settembre 1914Anarchici e socialisti rivoluzionari divisi di fronte all'interventoAl Consiglio generale dell'USI (Unione sindacale italiana), che si tiene a Parma dal 13 al 14 settembre, l'esponente sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris (1874-1934) presenta una linea favorevole all'intervento dell'Italia in guerra. La maggioranza delle camere del lavoro la respingono e approvano invece un ordine del giorno contrario dell'anarchico Armando Borghi. Il Consiglio è trasferito a Bologna e Borghi diviene segretario del sindacato. Alceste e Amilcare De Ambris e Filippo Corridoni fonderanno l'Unione italiana del Lavoro, assieme ad ex socialisti come Michele Bianchi, poi primo segretario del PNF, e Edmondo Rossoni, futuro leader dei sindacati fascisti. Gli anarco-sindacalisti, invece, resteranno nell'USI. A Bologna molti sindacalisti saranno favorevoli alla guerra. Tra essi militanti di primo piano, come Ettore Cuzzani e Adelmo Pedrini (1888-1954), vicini alle posizioni di De Ambris. Ancora alla vigilia dell'ingresso nel conflitto l'USI dichiarerà che mai farà “atto di solidarietà e di adesione alla guerra medesima o ad una qualsiasi Sacra Unione Nazionale”. Nei mesi seguenti i sindacalisti antimilitaristi bolognesi saranno duramente perseguitati, imprigionati o inviati forzatamente al fronte. La Vecchia Camera del Lavoro di Porta Lame sarà occupata dai militari e adibita a caserma.dettagli
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15 settembre 1914Manifestazione contro l'AustriaIn una conferenza, che si tiene a Palazzo dei Notai, l'avvocato repubblicano Ferdinando De Cinque sostiene la rottura dell'alleanza con la Triplice e l'ingresso in guerra dell'Italia a fianco della Francia. Al termine del comizio un gruppo di partecipanti scende in piazza Vittorio Emanuele II e intona slogan contro l'Austria. La forza pubblica interviene duramente ed effettua una decina di arresti.dettagli
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19 settembre 1914Il sindaco Zanardi aggredito in piazza NettunoDurante una commemorazione della breccia di Porta Pia Il sindaco Zanardi è coinvolto, in piazza Nettuno, in una rissa tra socialisti neutralisti e giovani nazionalisti. Questi ultimi tentano di distribuire volantini di propaganda antiaustriaca. Sono capeggiati da Pompeo Tumidei, presidente del Gruppo Giovanile Nazionalista e studente universitario. E' lui ad affibbiare a Zanardi, intervenuto a separare i contendenti, "i primi pugni nazionalisti" (Valente). Andranno a far parte di una lunga serie di affronti di marca fascista nei suoi confronti. Nei giorni successivi la Questura predisporrà un servizio di vigilanza per bloccare i tentativi di arruolamento di volontari da inviare tra i garibaldini combattenti in Francia.dettagli
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26 settembre 1914Gli atleti bolognesi dominano gli Assoluti a MilanoAi campionati assoluti di atletica, che si tengono sul campo dell'Unione Sportiva Milanese, gli atleti bolognesi, tutti della Virtus, la fanno da padroni, conquistando 11 titoli. Franco Giongo (1891-1981) domina nei 100, 200 e 400 metri piani e trascina alla vittoria la staffetta 4x400. Tra i record raggiunti, quelli del giavellotto, del disco e del "getto della pietra", disciplina in seguito scomparsa.dettagli
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1 ottobre 1914Mario Longhena e la politica scolastica dell'amministrazione socialistaAll'opera dell'assessore Mario Longhena (1876-1967) è affidata la realizzazione del motto dell'amministrazione Zanardi: “Pane e alfabeto!”. I socialisti puntano ad allargare l'istruzione ai ceti popolari e a riempirla di contenuti progressivi. Propongono un' istruzione “non superflua, né troppo superficiale”, adatta a creare l'operaio moderno. Nonostante le difficoltà di bilancio dovute alla guerra, negli anni 1914-19 vengono triplicate le scuole per l'infanzia, si inaugurano "scuole all'aperto" per bambini gracili, le aule sono dotate di banchi preventivi della scoliosi e sono organizzate le colonie scolastiche, frequentate da oltre 1000 ragazzi. Il Comune si occupa soprattutto della periferia e del suburbio, attivando nuovi asili, organizzando corsi di aggiornamento per il personale, assumendo maestre giardiniere specializzate. Ai metodi Aporti e Froebel, che ispirano da decenni le scuole bolognesi, è aggiunto quello di Maria Montessori, basato sul libero sviluppo della personalità del bambino in un ambiente stimolante. Vengono inoltre consolidati alcuni servizi scolastici: tra il 1914 e il 1917 le sezioni di doposcuola passano da 11 a 19 e quelle di refezione da 14 a 29. L'Ufficio Istruzione, con l'aiuto di privati cittadini, procura alle scuole il vestiario per i bambini: grembiuli, sandali, camicine. Gli educatori per i bambini poveri non sono più considerati luoghi di correzione, ma scuole accoglienti, gestite da maestri qualificati. A questo scopo essi sono distinti per età. In quelli per i ragazzi più grandi, collocati nell'Istituto professionale femminile di via Saragozza e presso le scuole Aldini, funzionano anche piccole officine per lavori in ferro e legno. La giornata di quasi 12 ore è scandita da attività distribuite "fra lavoro di mente e di braccia, riposo e divertimento".dettagli
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5 ottobre 1914Conferenza interventista di Libero Tancredi e Maria RygierL'anarchico interventista Massimo Rocca (1884-1973) - noto con lo pseudonimo di Libero Tancredi - e la rivoluzionaria Maria Rygier (1885-1953) parlano nella sede della Società Operaia. La conferenza dal titolo La morale di una guerra suscita l'opposizione dei socialisti bolognesi, che contestano con urla e lanci di seggiole. Tra i manifestanti finiti ammaccati all'ospedale c'è anche il giovane Vittorio Neri, nome di copertura Leandro Arpinati (1892-1945), un ex anarchico di Civitella di Romagna, divenuto “Interventista intemerato”. Pochi giorni prima Libero Tancredi ha indirizzato, dalle colonne del "Resto del Carlino", una lettera aperta al direttore dell' "Avanti!" Benito Mussolini (1883-1945) - definito "l' unica persona capace di avere un'opinione" tra i "piccoli uomini" della dirigenza socialista - invitandolo ad imporsi o dimettersi. Ufficialmente neutralista, Mussolini è ormai da tempo "interventista a quattr'occhi". La propaganda a favore della "guerra di liberazione" di Maria Rygier, un tempo su posizioni rivoluzionarie e antimilitariste, suscita un'aspra polemica con il movimento anarchico. Fino al 1923 l'ex redattrice del giornale "Lotta di classe" si manterrà vicina ai nazionalisti. Nel 1926 emigrerà in Francia, da dove lancerà duri attacchi a Mussolini e al regime fascista. Entrerà quindi in polemica con gli antifascisti fuoriusciti e negli ultimi anni della sua vita avrà posizioni filo-monarchiche.dettagli
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5 ottobre 1914Eccidio a Guarda di MolinellaA Guarda di Molinella avviene un gravissimo fatto di sangue, a conclusione delle violente lotte agrarie che si sono protratte per tutta l'estate. Un gruppo di “crumiri”, provenienti da paesi poveri della provincia di Padova e dal modenese, viene assalito da centinaia di braccianti e mezzadri in sciopero. Sul terreno restano cinque morti - un autista, un fuochista e tre braccianti padovani - e si contano diversi feriti, tra i quali il segretario dell'Agraria Alberto Donini. Gli agrari sono costretti a fuggire "come veri austriaci sparando e fuggendo, fuggendo e sparando". Nelle ore successive circa tremila militari mettono Molinella in stato d'assedio ed effettuano numerosi arresti. Le sedi delle leghe e delle cooperative vengono perquisite senza il regolare mandato. Il sindaco Massarenti, che si è messo alla testa dei lavoratori - il Prefetto lo definisce “uomo astuto e violento” - viene accusato dalla stampa “borghese” di essere il mandante dell'eccidio. Destituito dall'incarico e braccato dalla polizia, riesce a fuggire nella Repubblica di San Marino assieme ad alcuni sindacalisti. Il “Resto del Carlino” commenta così: “Il governo ha finalmente compreso il suo dovere. Ha sospeso il sindaco Massarenti che è, da troppo tempo, il responsabile impunito di uno stato di cose assurde ed iniquo”. Secondo l’articolista, nel molinellese “tutto è sovvertito e sconvolto”. Massarenti vi ha stabilito una “stolta tirannia di parte e di classe”. E l’ “Avvenire” rincara la dose: “A Molinella si è fatta la coltura intensiva della delinquenza proletaria, con una perfidia raffinata e implacabile ... si è organizzata la teppa come un esercito di banditi ... Molnella è una piaga purulenta aperta da una mano infame nel cuore della provincia”. Il 12 novembre il consiglio comunale di Molinella sarà sciolto e il Prefetto aprirà un'indagine sull'operato della giunta socialista. In una interpellanza al ministro degli Interni il deputato nazionalista Luigi Federzoni definirà “di incredibile anarchia” la situazione creatasi da qualche tempo in Emilia e in particolare nella provincia “rossa” di Bologna. Massarenti sarà rinviato a giudizio per peculato, truffa e omicidio. Verrà assolto con formula piena solo nel giugno del 1919. Dopo l'arresto, decine di lavoratori saranno confinati sull'isola di Capraia e torneranno a Molinella alla fine della guerra assieme all'ex sindaco, grazie a un'amnistia. Le leghe rosse, accusate di boicottaggi, minacce, violenze, rimarranno nel mirino del Prefetto Quaranta, schierato apertamente con i proprietari terrieri. Per spezzarne l'egemonia egli si adopererà a costituire leghe e cooperative “apolitiche”. Una lega autonoma sorgerà, ad esempio, a Marmorta con l'appoggio del latifondista Malvezzi.dettagli
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13 ottobre 1914Cesare Battisti parla a BolognaNel corso di un viaggio per perorare la causa delle terre italiane irredente, il 13 ottobre Cesare Battisti (1875-1916) tiene a Bologna, nella palestra della Virtus in Santa Lucia, una conferenza dal titolo Trento, Trieste e il dovere d’Italia, invitando ad una visione “lucida e serena” del problema. Davanti al numeroso pubblico convenuto, il leader socialista trentino proclama la necessità di integrare l'Italia fino alle Alpi. Sostiene che, una volta "distrutti i focolari di reazione che si annidano al centro d’Europa", si sarebbe potuto approvare il programma di Mazzini e Marx per una Federazione degli stati europei. La tournée proseguirà a Ferrara il 27 novembre, a Carpi e a Reggio (25 febbraio 1915), spesso con il corollario di scontri tra interventisti e neutralisti. Cittadino austriaco, deputato al parlamento di Vienna, direttore di giornali socialisti, Battisti combatterà tra le fila italiane col grado di sottotenente degli Alpini e, una volta catturato, sarà condannato a morte come traditore. Diventerà uno dei martiri del patriottismo italiano.dettagli
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20 ottobre 1914I socialisti contrari alla guerraLa direzione del Partito Socialista (P.S.I.) si riunisce a Bologna, subito dopo l'inizio della guerra. Il 20 ottobre pubblica un manifesto nel quale precisa la sua posizione avversa al conflitto in corso. Benito Mussolini, sconfessato per la sua posizione di "neutralità operante", si dimette dalla direzione dell' "Avanti!" e dal 15 novembre firmerà per il "Popolo d'Italia", su posizioni interventiste. La direzione provinciale si pronuncerà ufficialmente l'8 novembre, con voto unanime, affermando l'antitesi tra guerra e socialismo. In città e in alcuni paesi della provincia avvengono, in questo periodo, violenti scontri tra neutralisti e interventisti.dettagli
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11 novembre 1914Il Municipio non espone la bandiera per il compleanno del ReL'amministrazione socialista decide di non esporre il tricolore sugli edifici del Comune, per festeggiare il compleanno del Re e l'anniversario dello Statuto, suscitando la vivace protesta delle opposizioni. Il consigliere di minoranza Ghigi, per il quale l'esposizione della bandiera nazionale "significa soprattutto l'unione di tutti gli italiani", accusa il sindaco di socialismo retrivo, bollando la scelta come un "blando atto rivoluzionario del genere peggiore". Zanardi d'altro canto rivendica la "visione laica" della sua amministrazione. Intanto un gruppo di studenti nazionalisti, guidati da Dino Zanetti - futuro tenente degli Arditi e gerarca fascista - manifesta rumorosamente davanti a Palazzo d'Accursio, gridando contro i "beduini" socialisti. Le redazioni dei giornali cittadini sono inondate di telegrammi di protesta. I socialisti sono accusati anche di proibire le pratiche religiose nelle scuole elementari, sulla base di una circolare dell'assessore all'istruzione Longhena.dettagli
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dicembre 1914Scuole per i bambini affetti da tracomaProveniente dai componenti di alcune famiglie povere, immigrate di recente a causa della guerra, si diffonde in città il tracoma, una malattia infettiva che può portare cecità. Per i bambini affetti da questo male è istituita una scuola provvisoria con annesso asilo, che permette in poco tempo di porre il contagio sotto controllo. E' affidata alla Poliambulanza Felsinea, sotto la direzione dei medici Bartolo Nigrisoli e Umberto Sarti. L'edificio, costruito in via Dogali (poi Gramsci) su progetto di Alfonso Modonesi (1873-1922) e con il contributo della Cassa di Risparmio, è intitolato ad Augusto Murri.dettagli
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1 dicembre 1914Le Officine Alfieri MaseratiI fratelli Alfieri, Ettore e Ernesto Maserati, originari di Voghera, aprono un garage per automobili con annessa officina a Bologna in vicolo Pepoli n. 1, a pochi passi da piazza Santo Stefano. L'azienda assume la denominazione di Società Anonima Officine Alfieri Maserati. Nel locale, dotato di un motore elettrico a 2HP per il funzionamento del tornio e delle altre macchine utensili, i Maserati iniziano a elaborare motori per competizioni sportive, con l'idea di costruire e pilotare auto da corsa. Durante la guerra Alfieri, già meccanico e pilota all'Isotta Fraschini, è mobilitato presso la fabbrica Nagliati di Milano e inventa candele speciali per motori aeronautici, che saranno utilizzate anche da D'Annunzio per il raid su Vienna. Al termine delle ostilità i fratelli apriranno una nuova impresa in via Pontevecchio, in funzione dal 1° aprile 1919, adattando uno stabile utilizzato in passato come magazzino all'ingrosso di terraglie e damigiane. In questo vasto ambiente stabiliranno la loro abitazione e trasferiranno il garage, l'officina e anche la produzione di candele. Dopo essere tornato a correre con una SCAT tre litri, messa a punto con il fratello Ettore, Alfieri assemblerà da un telaio Isotta Fraschini una nuova vettura, la Tipo Speciale, che nel 1921 correrà al Mugello e vincerà la Susa-Moncenigo. Sarà questa la prima affermazione di una automobile assemblata dai fratelli Maserati. Il primo motore di Alfieri sarà un otto cilindri costruito per la Diatto nel 1924. Lo stesso costruttore lo porterà in gara su un telaio Diatto nel luglio di quell'anno, nella corsa in salita Parma-Poggio di Berceto, vincendo nella sua classe. Nel 1925-26 verrà costruita la prima auto con il marchio Maserati, la Tipo 26, che si affermerà subito nella classe 1500 alla Targa Florio in Sicilia, sul circuito delle Madonie.dettagli
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19 dicembre 1914Il Fascio rivoluzionario interventistaPresso la sede dell'Unione repubblicana bolognese si costituisce il Fascio rivoluzionario interventista, al quale aderiscono, oltre che i repubblicani, il Circolo socialista indipendente ed esponenti anarchici, sindacalisti e radicali, favorevoli alla partecipazione dell'Italia alla guerra. Al termine di una commemorazione di Guglielmo Oberdan, tenuta al Liceo Musicale da Aldo Oviglio, esponente radicale e futuro ministro fascista, un corteo percorre le strade cittadine, cantando inni patriottici e tentando di avvicinarsi al consolato austriaco, fortemente presidiato dalle forze dell'ordine.dettagli
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20 dicembre 1914Mons. Della Chiesa eletto Papa. Giorgio Gusmini è il nuovo ArcivescovoIl 20 agosto muore papa Pio X. Il 3 settembre successivo il Conclave elegge Sommo Pontefice mons. Giacomo Della Chiesa, Arcivescovo di Bologna, che prende il nome di Benedetto XV. Il 6 settembre il nuovo Papa è incoronato nella cappella Sistina. Sulla cattedra di San Petronio al posto di mons. Della Chiesa è designato mons. Giorgio Gusmini (1855-1921), cardinale bergamasco, tra i fondatori della Società Cattolica Universitaria. Uomo di “innata grandezza d'animo sotto scorza rude” (Gherardi), entra a Bologna il 20 dicembre. Sarà alla guida della diocesi negli anni della grande guerra, fino alla morte avvenuta nel 1921. Lascerà in città una grande ammirazione per l'indirizzo sociale del suo ministero.dettagli