Aiuti ai terremotati di Messina e Reggio Calabria
Il 28 dicembre Messina e Reggio Calabria sono distrutte da un terremoto, che provoca tra i 50 e i 100 mila morti.
Il Comitato della Croce Rossa di Bologna invia subito squadre di soccorso per curare i feriti e assistere i senzatetto. Accorrono in aiuto anche alcuni studenti dell'Alma Mater.
Nel frattempo il Comitato bolognese di soccorso pro Sicilia e Calabria si occupa di raccogliere fondi per il mantenimento a Bologna di orfani e giovani poveri.
A questo proposito il conte Francesco Cavazza promuove un ente "destinato ad assistere materialmente e moralmente quei miseri giovani che, avviati alla carriera degli studi e già pervenuti alle classi superiori, non potrebbero più proseguire per la via intrapresa".
Come per il precedente terremoto in Calabria del 1905, alcuni ragazzi saranno ospitati nel Collegio convitto Ungarelli.
Intanto la moglie di Cavazza, contessa Lina Bianconcini, istituisce a Messina un laboratorio di cucito e ricamo, una lavanderia e un ricreatorio festivo, con l'obiettivo di dare un pò di lavoro alle donne.
Il Comitato bolognese costruirà a Campo Calabro un vero e proprio villaggio residenziale, in cui a tutti gli isolati verranno dati nomi di città emiliane e saranno disposti attorno a una strada centrale intitolata "Viale Bologna".
Ogni casa sarà dotata di una targa con il nome del benefattore e con le norme da rispettare per il "godimento" della stessa.
- Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 50
- John Dickie, Una catastrofe patriottica. 1908. Il terremoto di Messina, Roma (ecc.), GLF editori Laterza, 2008, pp. 108-109
- L'opera di soccorso del Comitato bolognese per i danneggiati dal terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria ed in Sicilia, Bologna, Tip. Merlani, 1910
- La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 249
- Storia della Croce Rossa in Emilia-Romagna dalla nascita al 1914, a cura di Costantino Cipolla, Nico Bortoletto, Alberto Ardissone, Milano, Angeli, 2013, p. 59