Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1907Una multisala cinematograficaIl cinema Bios, situato in via del Carbone (poi Venezian), inaugura l'esperienza della multisala. In due spazi attigui viene proiettato lo stesso film. Quando finisce una parte del film in una sala, la pellicola è portata nell'altra e si dà inizio a un nuovo spettacolo. In questo modo vengono ottimizzati i costi di proiezione e raddoppiati gli spettatori.dettagli
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1907Gli affreschi di Adolfo De Carolis nel Palazzo del PodestàLa Società “Francesco Francia”, presieduta da Giuseppe Bacchelli, bandisce un concorso per la decorazione del Salone dei Quattrocento nel Palazzo del Podestà, con l'obiettivo di dare finalmente una degna sistemazione a questo storico locale. La grande sala al primo piano dell'antico palatium vetus fu utilizzata in passato per le assemblee comunali. Nella seconda metà del Cinquecento divenne il primo teatro pubblico a Bologna, con tre ordini di palchi. Vi si giocava, inoltre, al pallone e vi si svolgevano giostre, tornei, esibizioni di istrioni e giocolieri. Nel Settecento l'attività teatrale entrò in crisi e il vasto spazio divenne un granaio, prima di servire come palestra per le esercitazioni dei pompieri. Il primo premio del concorso è ottenuto dal progetto Savena dell'architetto Alfredo Brizzi e del pittore Adolfo De Carolis (1874-1928), ex allievo dell'Accademia bolognese sotto la guida di Domenico Ferri. L'artista marchigiano, divenuto famoso come illustratore delle opere di Pascoli e D'Annunzio, si propone di "riassumere in forma d'arte la storia e i fasti della città di Bologna" in uno stile eclettico e aulico, che fonde spunti dell'art nouveau con la tradizione della grande arte del passato. I lavori inizieranno nel 1911 e proseguiranno oltre la morte dell'artista, nel 1928. L'opera sarà portata a termine da Ferruccio Pasqui e dai suoi collaboratori. La vittoria del progetto di De Carolis rappresenta una battuta d'arresto dell'egemonia artistica della Gilda di Rubbiani e dello stile floreale caratteristico di questo periodo.dettagli
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1907L'Opera pia Agnese HercolaniL'Opera pia Agnese T'Serclaes Halberg Hercolani, diretta dal prof. Gaetano Finizio, colma una grande lacuna del sistema sanitario e assistenziale cittadino, fornendo soccorso ai figli legittimi di genitori poveri. Accoglie neonati prematuri e deboli, il cui destino, all'interno di abitazioni malsane, sarebbe segnato. Inoltre aiuta lattanti orfani e mette a balia figli di persone senza reddito. Nel 1910 assisterà circa 200 lattanti e distribuirà oltre 17mila refezioni alle madri.dettagli
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1907Il Comitato per le bibliotechine scolasticheSi trasferisce a Bologna il Comitato per la diffusione delle bibliotechine scolastiche, sorto nel 1904 a Ferrara per iniziativa di Clara Cavalieri Archivolti. Il progetto è sostenuto dal sindaco Dallolio, dal prof. Pullè dell'Università popolare e dal direttore della biblioteca dell'Archiginnasio Sorbelli. Tra i collaboratori vi sono diversi professori universitari, medici scolastici, maestri e anche la scrittrice per bambini Maria Pezzé Pascolato. Oltre che promuovere la costituzione di piccole biblioteche per bambini, il Comitato fornisce anche supporto finanziario (ad esempio acquisti di libri a prezzi di favore) e tecnico-biblioteconomico. Su un apposito bollettino pubblica elenchi di libri segnalati, spogli bibliografici, resoconti di riunioni, lettere di maestri. Il Comune sosterrà in vari modi l'iniziativa, ben vista dalla classe politica moderata, che governa la città. Oltre che concedere in uso gratuito i locali della sede del Comitato (posta in via San Vitale 96), istituirà commissioni di insegnanti per la valutazione dei libri da acquistare e promuoverà, tramite l'Ufficio Istruzione, il rinnovo del patrimonio delle biblioteche scolastiche già esistenti. Clara Cavalieri Archivolti (1852-1945), di facoltosa famiglia ebraica ferrarese, madre di Pico, pioniere dell'aviazione (morirà al fronte nel 1917), continuerà la sua opera per le "bibliotechine" anche negli anni Venti, come presidente dell'Associazione Nazionale Fascista per le Biblioteche delle Scuole Italiane.dettagli
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1907Il restauro di Palazzo Sanuti BevilacquaIl magnifico palazzo Sanuti Bevilacqua in via San Mamolo (poi via D'Azeglio) è restaurato tra il 1907 e il 1908 a cura di Alfonso Rubbiani (1848-1913). Fu fatto costruire nel XV secolo da Nicolò Sanuti, conte della Porretta, sgomberando l'area di vecchi edifici e seguendo in parte lo stile toscano introdotto a Bologna da Lapo Portigiani. Dal 1547, per volere di papa Paolo III, ospitò alcune sedute del Concilio di Trento e fu scelto nel periodo napoleonico come sede provvisoria del parlamento della Cispadana. Ha una caratteristica facciata con tasselli a punta di diamante, tra i quali si apre un portone sormontato da un balconcino, “cinto da una ringhiera di ferro battuto lieve come una trina” (U. Beseghi). La corte a doppio loggiato, con colonne scanalate e fregi che richiamano il portico bentivolesco di San Giacomo, venne edificata, dopo la morte di Nicolò Sanuti, dalla moglie Nicolosia, amante di Sante Bentivoglio. L'intervento di Rubbiani dona alle sale del palazzo “la stessa nobiltà impressa dal primo costruttore” e ridà vita e splendore alla corte, di cui vengono ripristinati gli archi e rifatto il ricco soffitto a cassettoni della loggia. Per quest'ultimo intervento i pittori Achille Casanova e Alfredo Tartarini utilizzano i resti della decorazione originale.dettagli
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1907La FERVET apre un'officina a BolognaLa società bergamasca di costruzioni ferroviarie FERVET (Fabbricazione E Riparazione Vagoni E Tramway) apre nel quartiere operaio della Bolognina una officina per la riparazione e trasformazione di carri e carrozze. Altri stabilimenti saranno in funzione a Bergamo, Viareggio e Castelfranco Veneto (quest'ultimo realizzato nel 1906 e inaugurato il 3 maggio 1908). Dopo la prima guerra mondiale la fabbrica di Bologna sarà convertita nella produzione di serrande, serramenti e carpenteria in ferro.dettagli
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1907Luce elettrica al Teatro ComunaleNel Teatro Comunale è introdotta l’illuminazione elettrica.dettagli
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1907Palazzo Sanguinetti e i villini liberty dell'ing. LambertiniCon la costruzione di Casa Sanguinetti in via Irnerio l'ing. Ettore Lambertini (1861-1935) si inserisce nel filone architettonico del liberty bolognese, cui darà un contributo determinante, con diversi progetti realizzati nel centro cittadino. Sono suoi anche il palazzo Alberani in via Farini, numerosi villini in viale XII Giugno e tutte le ville nell'area delle antiche mura tra porta San Vitale e viale Dante. Molto attivo anche nelle Marche, collaborerà con Attilio Muggia e ricoprirà importanti incarichi pubblici.dettagli
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1907Progetto di restauro della basilica di San Giacomo MaggioreIl Comitato per Bologna Storica Artistica concede nel 1907 un contributo di 4.000 lire per un progetto di restauro della facciata della chiesa di San Giacomo Maggiore. Il ministro Luigi Rava autorizza l'intervento. Il Comitato sfrutta l'occasione del rifacimento del tetto per recuperare anche le vecchie volte a vela del Brensa, risalenti al XV secolo, che in origine erano scoperte. Non erano cioè nascoste dal tetto a due falde sovrapposto in seguto, ma semplicemente rivestite di tegole e squame. A questo fine Rubbiani fa preparare a Edoardo Collamarini, "col suo magistrale disegnare", un'immagine della chiesa come sarà a copertura ultimata (1909). L'intervento su San Giacomo sarà realizzato nel 1914, dopo la morte di Rubbiani, e concluso nel 1916 da Guido Zucchini.dettagli
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1907La nuova via IrnerioTra via Indipendenza e porta San Donato iniziano i lavori per l'apertura di una arteria cittadina intitolata al giurista Irnerio e destinata ad attraversare il nuovo quartiere universitario. La strada sarà completata nel 1912 e porterà alla scomparsa di "un complesso mondo popolare fatto di piccoli borghi, di vie e viuzze sordide, dove viveva una moltitudine di modesti artigiani, manovali, lavandaie, facchini, ma anche di ragazze di piacere e protettori, ladri e ricettatori". Tra le conseguenze vi saranno anche la separazione dell'Accademia di Belle Arti e della Pinacoteca dagli Orti Botanico e Agrario e la divisione del Campo del Mercato, con la separazione di Piazza VIII Agosto dalla Montagnola. Sulla nuova arteria si affacceranno vari istituti universitari, edifici in stile eclettico di recente costruzione (Agraria, Fisica, Anatomia), dotati di preziose .dettagli
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1907L'albergo ristorante Pedretti a Casalecchio di RenoTra il 1907 e il 1910, sulla via Porrettana a Casalecchio di Reno, è costruito l’Hotel Restaurant Pedretti. Ferdinando Pedretti, merciaio e pescatore, ha ottenuto nel 1887 la licenza di aprire un buffet accanto alla stazione del vaporino, su terreno demaniale, purché la costruzione sia solo di legno. Nel 1906, assieme al figlio Armando, ha acquistato il terreno messo in vendita dal Genio e ha avviato la realizzazione di un nuovo complesso, destinato a diventare, assieme agli alberghi Reno e Brunetti, uno dei più prestigiosi ritrovi del ridente villaggio sul Reno. Sarà frequentato da personaggi quali Antonio Zannoni, Giosue Carducci, Guglielmo Marconi. Alfredo Testoni verrà a dimorarvi durante l'estate, dopo la vendita della villa la "Lubbia". Qui godrà di un teatrino - inaugurato nel 1889 - per opere liriche e di prosa, in cui reciterà il grande Ermete Zacconi. Anche il Bologna Football Club sceglierà il Pedretti per i ritiri pre-partita. L'albergo sarà distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che raderanno al suolo i quartieri attorno al ponte del Reno, e verrà in seguito ricostruito. Sarà chiuso definitivamente nel 2007, dopo un secolo di vita, e rimarrà a lungo in abbandono, discusso rudere semi-diroccato al centro del paese.dettagli
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1907Francesco Lorenzo Pullé e il Museo Indiano di BolognaApre il Museo Indiano di Bologna, conosciuto anche come Museo d'Indologia e Museo di Etnografia Indiana e Orientale. E' frutto dell'iniziativa del prof. Francesco Lorenzo Pullé (1850-1934), docente di filologia indoeuropea e sanscrito all'Alma Mater. Lo scopo principale è mostrare al pubblico in modo permanente la collezione da lui acquisita durante un viaggio in Indocina nel 1902. Il museo nasce anche per la fattiva collaborazione del Comune con l'Università. Ha sede nel Palazzo dell'Archiginnasio, nelle stanze prima a disposizione del direttore della biblioteca. Negli anni sarà notevolmente ampliato. Nel 1908, ad esempio, il Comune acquisterà undici statue provenienti dalla raccolta Pellegrinelli. Il museo sarà diretto da Pullé fino alla pensione, nel 1925. Dieci anni dopo chiuderà definitivamente. Le collezioni verranno divise tra il Comune (Collezioni comunali, Archiginnasio, Museo Medievale), l'Università (Musei di Palazzo Poggi) e la famiglia Pullé.dettagli
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1907Restauro di Palazzo GrassiIniziano i lavori di restauro di Palazzo Grassi, risalente al XIII secolo, secondo il progetto di Tito Azzolini (1837-1907), direttore dell'Ufficio regionale per la Conservazione dei Monumenti. Nel 1897 il Genio militare ha consegnato l'edificio allo stesso Ufficio, diretto allora da Raffaele Faccioli (1836-1914). Esso conservava ancora intero, pur in precarie condizioni, l'antico portico di legno. Contrario alla demolizione, Faccioli aveva presentato un progetto di conservazione integrale, giudicato però troppo oneroso. Il programma dei lavori di Azzolini prevede l’abbattimento della parte pericolante del portico a destra dell'ingresso, lasciando al posto di esso uno spazio scoperto. Una parte del portico e alcune delle finestre a sesto acuto, rimarranno comunque a testimoniare l‘architettura della Bologna medievale. Nel corso del Novecento il palazzo ospiterà il Circolo Ufficiali dell’Esercito.dettagli
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1907La pasticceria GamberiniGiuseppe Gamberini apre una pasticceria sotto il portico di via Ugo Bassi, nei pressi dell'Hotel Brun e del Mercato delle Erbe. Sarà presto uno dei locali più frequentati e amati della città, con una clientela molto varia. Il profumo delle sue brioches riempirà le strade intorno e sul retro del negozio si formeranno lunghe code di avventori in attesa della prima sfornata. Dal 2005 la gestione passerà alla CMC srl. L'anno seguente la pasticceria Gamberini 1907 entrerà a far parte dell'associazione “Locali Storici d’Italia”.dettagli
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1907Laboratorio di Igiene scolasticaLa giunta municipale stanzia fondi per l’istituzione di un laboratorio di igiene scolastica sul modello di quelli francesi di Binet (1905). E' chiamato a dirigerlo il dott. Alfredo Boselli (1865-1950), dal 1898 impiegato nella sezione scolastica dell'Ufficio Igiene municipale assieme a Giuseppe Bellei. Negli anni seguenti i medici scolastici si impegneranno nel campo della propaganda igienica e dell'educazione sanitaria, della prevenzione di malattie come l'adenoidismo e il linfatismo, la tbc e il tracoma. La cura delle carie dentarie degli scolari sarà affrontata anche grazie a una convenzione universitaria. Collaboratore dell'assessore Marcello Putti, Boselli ha elaborato nel 1899 una carta biografica per la rilevazione della salute e della crescita degli alunni bolognesi, base scientifica per l'istituzione della refezione nelle scuole cittadine. Per molti anni farà ricerche sull'andamento dell'igiene scolastica a Bologna e pubblicherà resoconti sulle epidemie e le malattie infantili più frequenti.dettagli
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1907Case e scuole nel comune di MolinellaTra il 1907 e il 1911 il Comune di Molinella guidato da Giuseppe Massarenti sviluppa un impegnativo piano edilizio, che porta alla costruzione di case e scuole nel capoluogo e nelle frazioni. Nel 1907 sono edificate le scuole di Guarda, nel 1909 quelle di Selva Malvezzi. Nel 1910 sorgono le “case nuove” di Marmorta. Nel 1911 a Molinella vengono costruite case popolari e viene eretta la sede delle Cooperative, con una biblioteca e a fianco tettoie per le macchine agricole. All’inaugurazione sono presenti importanti esponenti socilisti, quali Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Nullo Baldini e Gregorio Agnini. Nello stesso anno a Colunga vengono acquistati pozzi di acqua potabile.dettagli
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7 febbraio 1907L'Opera dei Ricreatori Popolari Cattolici di don MariottiIl 7 febbraio un decreto del cardinale Domenico Svampa approva lo statuto dell'Opera dei Ricreatori Maschili Popolari Cattolici, promossa da don Raffaele Mariotti insieme ad altri sacerdoti della diocesi. I ricreatori, che hanno come fine raccogliere “i giovani figli del popolo, togliendoli dai pericoli della via e dalle male e funeste compagnie”, si ispirano in parte al modello delle Scuole notturne di don Bedetti. Nel 1890 don Mariotti, allora cappellano di Santa Maria Maddalena, desideroso di offrire qualche passatempo buono e utile ai giovani operai al termine della loro faticosa giornata di lavoro, organizzò le prime attività sotto il portico di via Zamboni. Qui faceva divertire i ragazzi con passeggiate, spettacoli di burattini e tombole. Dava loro anche un po' d'istruzione e dottrina e li incoraggiava al bene. Dopo averli ospitati per un periodo in Santa Maddalena, ottenne dal Priore la sede della Compagnia del Santissimo Sacramento. Qui crebbe il nucleo della sua opera e i giovani più affezionati ne divennnero la Sezione Anziani. Con l'aiuto di alcuni benefattori don Raffaele acquistò un prato in via Vezza per i giochi all'aperto e le attività sportive e nel 1893 un immobile in via Mascarella. Altri ricreatori sorsero in vari rioni cittadini: nei primi mesi del 1894, con l'aiuto di don Ignazio dell'Eva, cappellano di S. Isaia, fu avviato quello della zona Saragozza, che portò poi all'acquisizione di una casa con cortile in via Frassinago 24. Qui nascerà la Salus e il bel campo da calcio, che sarà della Fortitudo. Il terzo ricreatorio fu inaugurato in Santo Stafano nell'autunno 1899, il quarto nel 1902 in via San Felice. Da allora "il grido lieto" dei ragazzi si innalzò davvero "ai quattro canti della città". Per la sua straordinaria attività nell’ambito dei ricreatori popolari nel 1900 don Mariotti fu oggetto di “furenti attacchi” da parte della “Gazzetta dell’Emilia”. Nel seno dell'Opera dei Ricreatori iniziò ad agire, dal 1901, anche la Società Ginnastica Fortitudo.dettagli
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16 febbraio 1907La morte di Giosue CarducciGiosue Carducci muore il 16 febbraio nella sua casa delle mura di porta Mazzini, assistito dai famigliari. Alla notizia la Camera del Regno sospende la seduta. L'Italia intera veste il lutto per la scomparsa del poeta cantore del Risorgimento. Durante i funerali, che si svolgono il 18 febbraio, i cavalli che portano il feretro alla Certosa hanno gli zoccoli fasciati. Piazza Maggiore e molte case private sono parate a lutto. I fanali lungo il percorso sono accesi e "guarniti di crespo". La salma del poeta è rivestita dalle insegne della massoneria alla quale fu affiliato e molti massoni partecipano alle esequie. Il Fratello Giulio Vita lo ha assistito negli ultimi istanti. Pochi giorni dopo la scomparsa di Carducci, la sua casa e la sua ricca biblioteca saranno donate dalla regina Margherita al Comune di Bologna.dettagli
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aprile 1907Scioperi agrari in EmiliaNelle provincie di Bologna e Ferrara scoppiano scioperi agrari molto aspri. Le rivendicazioni si basano sulla richiesta del salario a ore e non a giornata e di un orario di lavoro di 11 ore come massimo (11 ore e mezza per i bifolchi). A Parma lo sciopero inizia il 15 maggio, sotto la guida di Alceste de Ambris. La partecipazione è impressionante: più di ventimila braccianti, appoggiati da migliaia di operai dell’industria. Gli stallieri abbandonano il bestiame, costringendo gli allevatori a un accordo favorevole ai dipendenti. Nella Bassa i lavoratori e le lavoratrici delle risaie compiono azioni di boicottaggio per imporre una tariffa unica e l'orario stabilito dalle leghe. Al Convegno delle organizzazione dei paesi risicoli, che si tiene a Milano il 15 maggio, è ribadito il divieto di firmare contratti individuali o locali. Ad Argenta (FE) i soci dell’Unione cattolica partecipano allo sciopero con gli aderenti alla Camera del Lavoro. I lavoratori ottengono, dopo una estenuante vertenza, migliorie sui patti colonici di boaria e di terziaria. La vittoria degli scioperi interrompe un lungo periodo in cui le richieste dei lavoratori sono state frustrate dalle dure risposte del padronato, accompagnate da gravi ritorsioni, come l'assunzione di lavoratori da altri comuni, il licenziamento dei capilega, l'accentuato impiego di macchine per ridurre il numero dei braccianti. Al termine delle agitazioni un sentimento di sconforto riempie gli animi dei proprietari: "Ognuno di noi ha sentito calpestata la propria dignità di uomo dalla baldanza perversa, dalle manifestazioni di odio dei propri dipendenti".dettagli
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12 aprile 1907Inaugurazione dell'Istituto di FisicaE' inaugurato in via Irnerio il nuovo Istituto di Fisica dell'Ateneo bolognese, fortemente voluto dal professor Augusto Righi (1850-1920), celebre scienziato, tra i più grandi studiosi delle onde radio. E' lui a tenere la prima lezione, rimasta famosa, dal titolo Sull'ipotesi della natura elettrica della materia. Il Gabinetto di Fisica era prima relegato in locali poco adatti all'interno di Palazzo Poggi.dettagli
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13 aprile 1907Il teatro Olimpia (poi Verdi)In fondo a via Indipendenza viene inaugurato, "tra un grande sfarzo di lampadine e lampade a arco", il teatro Olimpia (o Olympia). Esso prende il posto dell'Anfiteatro del Pincio, una volta tempio del vaudeville, del varietà e del circo, costruito in legno nel cortile di palazzo Giordani e frequentato da un pubblico popolare. La nuova sala, con ingresso in via Milazzo, può contenere 1.400 spettatori. Ospiterà operette, commedie dialettali, riviste studentesche, incontri di lotta. Chiuderà il 31 maggio 1908, dopo due spettacoli della compagnia Furlai e riaprirà nel settembre dello stesso anno con la denominazione di Teatro Verdi. Nel 1923 vi debutterà Umberto Tirelli col suo Teatro Nazionale delle Teste di legno. Il famoso attore del cinema muto Max Linder (1883-1925) vi si esibirà, con una compagnia ridottissima, in uno spettacolo a favore della Croce Rossa. Ristrutturato nel 1928, a cura dell'arch. Giulio Ulisse Arata, con la sovrapposizione di due gallerie alla platea, diverrà il migliore "teatro moderno" della città, con decorazioni di squisita fattura del pittore Giovanni Romagnoli. A partire dal 1931 il teatro sarà sede della Stabile Filodrammatica, compagnia di dilettanti, ma con un repertorio di notevole qualità. Distrutto dal bombardamento del 25 settembre 1943, sarà poi ricostruito e riaprirà nel 1959 come cinema Capitol.dettagli
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22 aprile 1907La fronda contro i "professori della foglia"Alla Biennale di Venezia è di scena il Simbolismo. Ad esso si ispira la sala internazionale L'Arte del Sogno, allestita dal toscano Galileo Chini (1873-1956), assieme a Plinio Nomellini, Gaetano Previati e Edoardo De Albertis. Attorno al Padiglione centrale cominciano a sorgere i nuovi padiglioni stranieri: saranno già sette prima della grande guerra. Tra breve Klimt e Cézanne susciteranno interesse presso i giovani artisti italiani. Anche a Bologna c'è aria di fronda: collegati a Venezia tramite la personalità chiave di Ugo Valeri (1873-1911), entrano nel dibattito culturale i nuovi allievi dell'Accademia, in primis i giovani Athos Casarini e Alfredo Protti. Essi scelgono come luogo di convegno la Trattoria dello Studente in via Zamboni, condotta dal padre di Casarini, e iniziano una polemica senza esclusione di colpi contro i “professori della foglia”, seguaci dello stile floreale, liberty. Sono presi di mira, in particolare, gli artisti della gilda di Alfonso Rubbiani, che hanno riempito Bologna di "merli e merletti", soffocando le istanze più vive di modernità e le aperture all'arte europea.dettagli
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22 aprile 1907Morte di Amilcare Zamorani, "papà" del "Resto del Carlino"Si spegne a soli 52 anni, dopo una lunga degenza, Amilcare Zamorani, “papà” e guida del “Resto del Carlino”. Monarchico, democratico e fervido anticlericale, fu avversario acerrimo del giornale cattolico ll' “Avvenire d'Italia” e del suo direttore Cesare Algranati (Rocca d'Adria), che lo portò a processo per diffamazione. Ai funerali partecipa una grande moltitudine. Nell'uso degli anticlericali intransigenti, il corpo è cremato e l'urna sepolta in una tomba del cimitero israelitico. La morte del "valoroso pubblicista liberale" è particolarmente rimpianta, oltre che dalle maestranze del "Carlino", dai confratelli della Loggia massonica "VIII Agosto", alla quale era affiliato.dettagli
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maggio 1907I bimbi di ArgentaDurante il lunghissimo sciopero agrario, che coinvolge i braccianti della zona depressa di Argenta (FE), diverse famiglie bolognesi ospitano i figli di quei lavoratori in lotta. In occasione del Primo Maggio il periodico socialista "La Squilla" pubblica una poesia di Angelo Tonello ad essi dedicata: Poveri bimbi, via pel sol di maggionon li sentite de la mamma i baci?Baci lontani ... ma ci vuol coraggioperchè la mamma è tra le lotte audaci.dettagli
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10 maggio 1907Elettrificazione della tramvia a vapore Bologna-Casalecchio-VignolaLa tramvia a vapore Bologna-Vignola, costruita tra il 1883 e il 1886 dalla ditta Rotondi-Almagià e concessa nel 1905 alla Società belga Les Tramways de Bologne, viene elettrificata nel tratto tra piazza Malpighi e Casalecchio di Reno. Dieci nuove elettromotrici a due assi prendono il posto dei vecchi vaporini. Dalla Croce a Casalecchio il tram percorre un tratto in sede propria tra la strada Porrettana e il canale di Reno. Il binario di corsa si raccorda a Bologna, nei pressi di Porta Saragozza, con le rotaie che conducono allo scalo merci di viale Aldini, dove sono il deposito, l'officina e la direzione della linea. Il capolinea di villa Ferlini (che in seguito diventerà un distaccamento dei Vigili del Fuoco) consente di liberare il centro storico dalla ingombrante presenza del vaporino.dettagli
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19 maggio 1907Il cinema RadiumApre il 19 maggio in via Santo Stefano il cinema Radium, specializzato in serate a tema. Vengono spesso presentati documentari, girati in città o in provincia da una troupe diretta dal direttore Mario Gnudi, come ad esempio Una gita fluviale sul canale Navile, da Bologna a Malalbergo.dettagli
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3 giugno 1907Relazione di Enrico Barberi sul NettunoA seguito dell'incarico ricevuto dalla Commissione Conservatrice dei Monumenti, lo scultore Enrico Barberi (1850-1941) compila, assieme al fonditore Giambattista Bastianelli, una approfondita relazione sullo stato di salute della fontana del Nettuno. A suo parere la statua del Giambologna dovrebbe essere conservata in un museo e sostituita in piazza da una copia. Opinione contraria è quella del sovrintendente Corsini, supportato dall'esperto fonditore Cesare Brighenti. Secondo quest'ultimo i danni alla statua sono solo superficiali ed essa si regge "in perfetto equilibrio fra spessore del bronzo e peso". Nel giugno 1908 Barberi consegnerà al Comune una matrice a tasselli della statua: da essa sarà ricavata una riproduzione in gesso, poi collocata, su indicazione del direttore Gherardo Gherardini, nello scalone monumentale del Museo Civico. Lo scultore rimarrà consulente d'ufficio per il Gigante fino al 1919.dettagli
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11 giugno 1907Terzo centenario della morte di Ulisse AldrovandiÈ solennemente celebrato il terzo centenario della morte di Ulisse Aldrovandi (1552-1605). Nell’occasione è ricostruita una parte del Teatro della Natura, il museo del celebre scienziato bolognese, un tempo custodito nel Palazzo comunale, poi nei locali dell’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi. Nel 1913 la copiosa raccolta di reperti, l’erbario, i suoi manoscritti e i libri troveranno sistemazione definitiva nelle sale della Biblioteca Universitaria. In occasione del centenario aldrovandiano viene inaugurato l’Istituto per la storia dell’Università di Bologna, con sede in Archiginnasio, che ha per scopo “di studiare il sorgere, l’affermarsi e la vita attraverso i secoli dell’Università di Bologna”. Pubblicherà il Chartularium Studii bonomensis (12 voll.), Studi e memorie (14 voll.) e Universitatis bononiensis monumenta (2 voll.).dettagli
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10 agosto 1907Muore il cardinale SvampaIl 10 agosto muore il cardinale Domenico Svampa. Dal 1887 divenne vescovo a Forlì. Portò una ventata di rinnovamento nella chiesa locale e si mostrò tollerante sia con i liberali moderati, che con i radicali e i repubblicani. Nel 1894 fu proclamato cardinale da papa Leone XIII e destinato all'Arcidiocesi di Bologna. Amico di Don Bosco, da lui conosciuto ai tempi del seminario, nel 1901 avviò la costruzione della chiesa del Sacro Cuore e dell'istituto salesiano bolognese. Fu promotore di varie iniziative sotto il segno del cattolicesimo sociale, dalle casse rurali, al giornale "L'Avvenire d'Italia", al Piccolo Credito Romagnolo. Fu tra i protagonisti del processo di riconciliazione della Chiesa con lo Stato, incontrando il Re durante la sua visita a Bologna nell'aprile 1904 e partecipando a un pranzo in suo onore. Il fatto suscitò un notevole scandalo tra i cattolici conservatori e provocò il rimprovero del Pontefice.dettagli
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25 agosto 1907Vanno di moda i romanzi d'appendice di ZévacoIl 25 agosto all'Arena del Sole la compagnia Renzi-Gabrielli presenta Il Ponte dei Sospiri, commedia tratta da un romanzo di Michel (Michele) Zévaco (1860-1918). Il teatro appare gremito “di quel bel pubblico schiettamente popolare, la cui anima semplice sa vibrare all'unisono come una corda tesa”, avendo come unica pretesa “il trionfo dell'innocenza unito al castigo dei colpevoli”. I romanzi di cappa e spada di Zévaco, pubblicati in appendice sul "Resto del Carlino", contribuiscono alla fortuna del giornale, che i lettori a volte comprano solo per leggere la puntata. Costituiscono un fatto di costume senza precedenti soprattutto presso il basso popolo, che ne ha decretato lo strepitoso successo. Oltre che al teatro della compagnia di Severino Renzi e Lina Gabrielli, le trame dello scrittore corso - Rigoletto, I Borgia, Nostradamus, L'Heroine e molti altri - passeranno anche al cinema e ai casotti dei burattini. Ex ufficiale divenuto giornalista militante anarchico, Zévaco ha fondato nel 1898 il giornale della Lega Anticlericale Francese. E' uno dei sostenitori di Alfred Dreyfus. Dal 1906 i suoi romanzi storici appaiono in appendice anche sul quotidiano francese "Le Matin".dettagli
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settembre 1907"La modella", operetta di successoL'operetta La modella, musicata dal maestro Giuseppe Pietri (1886-1946) da una commedia di Alfredo Testoni, ottiene un grande successo al Teatro Verdi di Genova con la compagnia Mariani-Zampieri. Poco più avanti sarà ripresa da Lyda Borelli, divenendo una delle commedie più appaludite dell'autore bolognese. Sarà tradotta anche in tedesco, polacco e spagnolo e nel 1920 avrà una trasposizione cinematografica per opera di Mario Caserini, con Vera Vergani protagonista.dettagli
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settembre 1907Il cinema Sempione chiuso per offese al pudoreIn settembre il cinema Sempione, da poco inaugurato, viene chiuso “per offese al pudore”. I gestori - una vedova e suo figlio - sono condannati a due mesi di carcere per aver proiettato una pellicola troppo osé (e anche perché mancano le uscite di sicurezza). Situata in via Repubblicana, nei locali dell‘ex Birreria Ronzani, poco lontano dalle case di tolleranza di via delle Oche e via Piella, la sala è sotto il controllo della pubblica sicurezza: al suo esterno infatti avvengono spesso risse. Nel 1908 entrerà nel circuito dell'impresario veneziano Luigi Roatto e sarà riaperta con la denominazione di Cineparlato Roatto. Non durerà comunque a lungo.dettagli
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7 settembre 1907La Casa del Popolo di San RuffilloLa Società cooperativa di consumo Onestà e Lavoro di Bologna festeggia l'anniversario della sua fondazione, aprendo nel quartiere operaio di San Ruffillo una Casa del Popolo, sorta “per i sacrifici e le fatiche dei soci”. Si tratta di un edificio in mattoni e pietra affacciato sulla strada principale. Vi hanno sede il magazzino, lo spaccio dei prodotti alimentari, le locali Leghe di resistenza. Francesco Zanardi, oratore alla cerimonia d'inaugurazione, saluta la Cooperativa di consumo come "forte trincea per le battaglie del proletariato", come organizzazione che lotta contro il capitalismo e "strappa i generi di prima necessità al monopolio dell'ingordigia bottegaia".dettagli
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10 settembre 1907Il giornale “Il Mulo”Il 10 settembre esce il primo numero de “Il Mulo”, giornale satirico di ispirazione cattolica e antisocialista, contraltare de “L’Asino” di Guido Podrecca e Gabriele Galantara. Promosso da Rocca d’Adria (Cesare Algranati, 1865-1925), direttore dell’ “Avvenire d’Italia”, condurrà feroci campagne contro gli anticlericali, la massoneria, i socialisti, avvalendosi di articoli mordaci, vignette, caricature, false reclame. Dopo un’iniziale simpatia per il fascismo, “Il Mulo” diverrà ostile al Regime a seguito degli assassinii di Giacomo Matteotti e Don Minzoni e sarà soppresso nel 1925.dettagli
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22 settembre 1907Un teatro nella Casa del Popolo di Castello d'ArgileIl 22 settembre a Castello d'Argile, alla presenza dei deputati socialisti Enrico Ferri e Genuzio Bentini, è inaugurato un teatrino all'interno della locale Casa del Popolo. A differenza di altri teatri della provincia di Bologna, d'origine borghese, esso è un vero edificio-simbolo della classe operaia e i lavoratori ne sono soci-azionisti. La sala rettangolare circondata su tre lati da una galleria con balconata, sostenuta da pilastrini in legno. Il piccolo palcoscenico è ricoperto da tavelloni in legno. Nei primi anni varie compagnie presenteranno commedie, farse e opere in dialetto. Frequente sarà la partecipazione dell'attrice Vera Mayer, che qui reciterà il suo spettacolo di addio. Dopo la prima guerra mondiale il teatro subirà le vicissitudini del turbolento “biennio rosso”. La notte del 30 maggio 1922 sarà danneggiato da una squadra di fascisti provenienti da Cento e Pieve di Cento. In seguito la Casa del Popolo diventerà la Casa del Fascio di Castello d'Argile. L'attività del teatro, utilizzato per spettacoli, ma anche per feste da ballo e cinema, riprenderà nel secondo dopoguerra.dettagli
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30 settembre 1907Il cinema BorsaIl 30 settembre apre al pubblico il cinema Borsa situato in via Indipendenza. La mattina del 20 ottobre avviene la inaugurazione ufficiale con ingresso gratuito. Il cronista del "Resto del Carlino", vista "la vastità e l'eleganza della sala" prevede grande affluenza di pubblico e buoni affari per i gestori. Tra le particolarità offerte vi sono un "nuovo perfezionato macchinario" e il bar all'ingresso. Si calcola che nei primi tempi accorrano circa tremila persone a sera. L'interesse è poi notevolmente incrementato dalla presenza del celebre digiunatore Succi, che per un mese resterà rinchiuso in una grande gabbia di vetro sistemata nell'atrio.dettagli
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12 ottobre 1907Sciopero dei gasistiI lavoratori del gas proclamano uno sciopero nazionale, a seguito del brutale intervento dei carabinieri, che a Milano hanno aperto il fuoco contro i manifestanti. A Bologna la Direzione dell'Officina del Gas si rifiuta di riammettere gli operai in sciopero e pubblica un bando per la loro sostituzione. La vertenza si protrae fino al 21 ottobre. Nel frattempo tocca agli spazzini accendere i lampioni e ai bersaglieri e ai pompieri far funzionare i forni dell'Officina.dettagli
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18 ottobre 1907Le Corbusier a BolognaCharles Edouard Jeanneret (1887-1965) - che sarà conosciuto come Le Corbusier, grande architetto e urbanista - giunge il 18 ottobre a Bologna. Dall‘inizio di settembre sta compiendo un viaggio di studio in Italia, che ha toccato Firenze, Pisa e Siena. E’ una sorta di spedizione nelle città - viste romanticamente come organismi “brutali” - fatta “per imparare, per vivere, per cercare il punto in cui agganciare le energie avide di produrre”, condotta con pochi soldi e “senza nessun appoggio, tranne se stesso”. Quella a Bologna dovrebbe essere una breve tappa prima di Venezia. Diviene invece una sosta di quasi una settimana. E‘ un soggiorno “pieno di curiose dimenticanze”: i portici, le torri, i palazzi barocchi non attirano il giovane in modo particolare. Il primo giorno in San Petronio assiste all'ingresso del raggio del sole nel foro della meridiana di Cassini, spettacolo per lui completamente insolito. Nei giorni seguenti visita chiese e musei. Lo schema vario e articolato di Santo Stefano avrà influenza sulla sua concezione architettonica. . Con l'amico e compagno di viaggio Léon Perrin va al museo archeologico, dove ammira i reperti etruschi appena rinvenuti nella campagna di scavo dei giardini Margherita. La sosta bolognese termina con una gita in treno verso Porretta, forse per visitare l'area archeologica di Marzabotto.dettagli
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16 dicembre 1907Mons. Giacomo Della Chiesa è il nuovo ArcivescovoIl genovese Giacomo Della Chiesa, sostituto della Segreteria di Stato Apostolica, è nominato Arcivescovo di Bologna. Succede al card. Domenico Svampa. Il 23 febbraio 1908 farà il suo ingresso ufficiale e solenne nella metropolitana di San Pietro. Nel 1909 convocherà il Congresso diocesano catechistico, centrato sull'insegnamento della dottrina cattolica. Sarà promotore dal 1910 del "Bollettino della Diocesi di Bologna". Nello stesso anno otterrà dal papa l'istituzione del Seminario regionale (realizzato poi nel 1919 sotto il card. Giorgio Gusmini). Sotto il suo episcopato saranno riattivate alcune associazioni cattoliche, entrate in crisi dopo lo scioglimento dell'Opera dei Congressi - ad esempio il Circolo universitario Malpighi - e saranno create nuove opere sociali, soprattutto a favore di giovani donne senza lavoro. Mons. Della Chiesa diverrà Papa nel settembre 1914, con il nome di Benedetto XV. Contro la sua elezione tuonerà "La Squilla" socialista, definendolo "il capo di una setta intollerante e fanatica, negatrice della libertà e amica del privilegio" (Degli Esposti).dettagli
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25 dicembre 1907Nuovo ingresso ai Giardini MargheritaTerminano i lavori di ampliamento dell'ingresso ai Giardini Margherita a porta Castiglione. Iniziati nel 1903, hanno comportato la risistemazione dell'area antistante l'antica chiesa della Misericordia, con la soppressione del grande lavatoio (usato dai ragazzi come piscina) in funzione dal 1872. La nuova porta si compone di tre parti: due laterali per i pedoni e una centrale più larga per le carrozze. La cancellata d'ingresso proviene dalla Barriera Gregoriana, che chiudeva tra i due casseri la porta Santo Stefano. Non era più utilizzata dopo l'allargamento della cinta daziaria nel 1901.dettagli
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31 dicembre 1907La biblioteca agraria circolanteIl Ministero di agricoltura, industria e commercio affida alla Cattedra Ambulante di Agricoltura, istituita presso l’Ufficio agrario bolognese, la gestione di una biblioteca circolante di agricoltura. Essa ha per scopo “far conoscere ed apprezzare buone opere d'agraria e di scienze ad essa ausiliarie, nonchè opere che trattino delle organizzazioni economiche interessanti l'esercizio dell'agricoltura e servano a diffondere utili cognizioni tecniche, economiche e giuridiche fra gli agricoltori". La scelta dei libri spetta al Ministero e al direttore della Cattedra Ambulante. Il prestito è concesso a chiunque ne faccia richiesta "purchè il richiedente presenti sufficienti garanzie di saperne fare buon uso". L’attività della biblioteca circolante presenta caratteri di modernità, anche rispetto ad esperienze successive, quali il Consorzio di Pubblica Lettura o altre strutture di rete. Ad esempio l’agricoltore che non può recarsi personalmente all’Ufficio agrario riceve i volumi tramite un incaricato o per corrispondenza, un servizio analogo al delivery del XXI secolo.dettagli