Bjornstjerne Bjornson in vacanza a Monterenzio
Il grande scrittore Bjornstjerne Bjornson (1832-1910), considerato assieme a Ibsen il padre della drammaturgia nordica moderna, trascorre l'estate con la famiglia a Monterenzio nella villa dei Frontini, una solida costruzione del Seicento, che era stata dei Tanari.
E' alla ricerca di una località appartata, dove poter lavorare in pace. Nel 1903 ha ricevuto il Premio Nobel, come riconoscimento di una straordinaria carriera di poeta, drammaturgo e romanziere.
Gli abitanti del luogo rimangono stupiti fin dall'arrivo dell'ingombrante automobile, che porta la famiglia Bjornson. Occorrono otto buoi per trainarla fino alla sua destinazione sulla montagna.
Sorprende anche il gran numero dei servitori e la quantità di masserizie che l'ospite straniero porta con sé.
Le abitudini dei Bjornson appaiono strane per i locali: fanno più bagni al giorno, mangiano soprattutto minestre cotte nel latte e consumano carne in scatola piuttosto che carne fresca.
Molto interessato alle tradizioni popolari e al mondo contadino, l'anziano scrittore organizza feste campestri, chiamando suonatori da altri paesi e facendo indossare ai suoi servitori i costumi tradizionali norvegesi. Con i contadini si trattiene volentieri, visitando le stalle e rimproverandoli se non sono ben tenute.
Nel corso della vacanza porterà a termine il dramma Deglannet e inizierà il romanzo Mary, che ha come protagonista un cinico sfruttatore. Nel romanzo Quando fiorisce il vino nuovo si ispirerà ai costumi dell'Appennino bolognese.
Bjornson lascerà un piacevole ricordo del suo soggiorno. Nel 2004, a cento anni dalla sua villeggiatura, gli sarà intitolata la nuova biblioteca comunale di Monterenzio.
- Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, pp. 171-172
- Gaspare Ungarelli, Bjornstjern Bjornson in villeggiatura a Monterenzio, in: "Il Comune di Bologna", maggio 1934, pp. 73-77