La refezione scolastica
La giunta Golinelli istituisce la refezione nelle scuole comunali, più volte richiesta in passato dalla minoranza di sinistra e avversata dai liberali e dai cattolici.
Una ricerca promossa dal prof. Albertoni ha evidenziato la correlazione tra denutrizione e scarso rendimento scolastico. La refezione è dunque considerata "integrativa dell'istruzione obbligatoria".
Nel 1904 ne usufuiranno quasi 5.000 ragazzi appartenenti a famiglie povere, un terzo del totale degli alunni iscritti alle pubbliche scuole.
Nel 1913 saranno ammessi al servizio oltre 7.000 bambini, che saliranno a oltre 10.000 nel 1918, raggiungendo la metà degli iscritti alle scuole. L'amministrazione socialista promuoverà nel 1916 l'acquisto di 15 nuove cucine.
- Comune di Bologna. Assessorato per la Pubblica Istruzione, Bambini si diventa. Bologna: storia di una politica per l'infanzia, Rastignano, Litosei, 1985
- Cultura e sport a Bologna negli anni della Grande Guerra 1915-1918, a cura di Paola Furlan, Bologna, Persiani, 2017, p. 56
- Franco Cristofori, Bologna. Immagini e vita tra Ottocento e Novecento, Bologna, Alfa, stampa 1978, p. 253
- Nazario Sauro Onofri, Il dibattito sui servizi pubblici al consiglio comunale di Bologna negli ultimi decenni del secolo scorso, in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, p. 520
- Odette Righi, Dall'asilo alla scuola dell'infanzia. Bologna 1840-1970. 130 anni di storia, Bologna, Cappelli, 1979, p. 51