La luce elettrica per la prima volta in Appennino
Lorenzo Pezzati (o Pezzatti), originario di Serraiola di Verzuno, nei pressi di Camugnano, chiede di poter derivare acqua da torrente Brasimone al mulino delle Mogne.
L'anno prima ha dato luce alla sua casa con una centralina rudimentale, utilizzando per la prima volta la luce elettrica in Appennino.
La domanda ottiene una risposta positiva e l'imprenditore potrà illuminare, con una nuova centrale, tutto il paese di Castiglione dei Pepoli, che in questo periodo sta conoscendo un buon sviluppo turistico.
L'officina generatrice avrà una potenza di 34 HP, ottenuta grazie a un salto d'acqua di 31 metri. La dinamo collegata alla turbina fornirà corrente alternata trifase alla tensione di 3000 volt.
Pezzati sarà anche protagonista, nel 1910, dei lavori della grande diga del Brasimone, fornendo energia alla SIB (Società Idroelettrica del Brasimone).
La centrale delle Mogne continuerà ad illuminare Castiglione dei Pepoli fino al 1924, quando subentrerà la Società Bolognese di Elettricità. Il paese di Camugnano, invece, sarà raggiunto dall'elettricità solo nel 1930.
- Michelangelo Abatantuono, Un secolo di Brasimone, in: "Nelle Valli Bolognesi", 5 (2010), pp. 26-27
- Fabio Palmieri, Renzo Zagnoni, Il motore idraulico dal mulino all'idroelettrico. Dieci secoli di energie rinnovabili nell'Appennino bolognese, Porretta Terme, CISA, Centro innovazione per la sostenibilità ambientale, 2007, p. 88
- Fabio Palmieri, Renzo Zagnoni, Le piccole imprese elettro-commerciali nella montagna bolognese fra Otto e Novecento, in: Il fondo Turri. Industria e imprenditoria sulla montagna pistoiese nella seconda metà dell'Ottocento, Atti del Convegno (Limestre, 11-12 novembre 2006), a cura di S. Fagioli, Pistoia, Etruria Editrice, 2007, pp. 57-61