Il secondo congresso pellagrologico italiano
La Commissione permanente provinciale per la pellagra organizza a Bologna, dal 26 al 28 maggio, il II Congresso pellagrologico italiano, mentre è in corso di approvazione al Senato la prima legge organica sulla prevenzione e la cura della pellagra.
Essa prevede censimenti nominativi degli ammalati, l'istituzione di locande sanitarie, cucine economiche, pellagrosari, essiccatoi, misure per l'igiene delle abitazioni e l'eliminazione dal mercato del mais guasto.
Il mondo scientifico è diviso sulle cause della terribile malattia, che da un secolo flagella le campagne italiane. Si scontrano due teorie: quella “tossicozeista”, sostenuta anche da Cesare Lombroso, per la quale essa è provocata dalle muffe del mais guasto; e quella “carenzialista”, sostenuta da molti medici di base e filantropi.
Per questi ultimi la pellagra è il frutto del regime alimentare insufficiente dei contadini più poveri, costretti a cibarsi solo di polenta di granturco. Secondo il primo censimento del 1879, in Italia vi erano quasi 100.000 pellagrosi (18.728 dei quali in Emilia-Romagna), saliti a circa 105.000 nel 1881.
Per combattere il dilagare della pellagra si muoveranno i comuni socialisti: nel 1909 la Giunta di Molinella, ad esempio, delibererà l'apertura di locande sanitarie, con una dieta comprendente pane, minestra, carne e vino.
- Atti del secondo congresso pellagrologico italiano, Bologna, 26-28 maggio 1902, pubblicati a cura del segretario generale del congresso Gio. Battista Cantarutti, Udine, Tip. Fratelli Tosolini e G. Jacob, 1902
- Campagne e società nella Valle Padana di fine ottocento, a cura di Luigi Arbizzani, Franco Cazzola, Attilio Esposto, Bologna, Grafis - Reggio Emilia, Istituto Alcide Cervi, 1985, pp. 61-72
- Pane e alfabeto. Francesco Zanardi sindaco socialista di Bologna (1914-1919), a cura di Marco Poli, Bologna, Costa, 2014, p. 214