Le carni conservate di Stanislao Grabinski
Stanislao Grabinski (1857-1925), nipote del generale polacco - ma bolognese di adozione - Josef Grabinski e figlio di Enrico, già proprietario di Palazzo Ruini Ranuzzi, apre fuori porta S. Isaia una moderna fabbrica per la lavorazione e l'inscatolamento delle carni.
Una pubblicità dichiara che con i preparati Grabinski è possibile imbandire una tavola "improvvisamente e dovunque", senza bisogno di un cuoco.
Tra i 67 prodotti della ditta figurano: ragù per minestra, filetto al Madera, lingua salmistrata, vitello tonnato, spezzatino con piselli, pollo al naturale con gelatina, uccelletti alla cacciatora.
Tra le confezioni di carne conservata vi sono le scatolette di manzo "uso militare" con o senza chiavetta d'apertura e quelle di "manzo sport" con insalata di fagiolini, "manzo alpinista" con salsa di pomodoro, "manzo Touring Club" con salsa piccante.
Una delle più apprezzate specialità della casa è il brodo, superiore, "per gusto e sostanza", a tutti quelli in commercio.
E' promessa massima igiene dei prodotti e uno dei più perfezionati sistemi di sterilizzazione, con i barattoli conservati in luoghi asciutti.
Durante la prima guerra mondiale lo stabilimento sarà trasferito a Casaralta e produrrà scatolette per l'esercito.
Giorgio Maioli, Giancarlo Roversi, Protagonisti a Bologna. Commercio e turismo, Bologna, GrafikMax Editrice, 1990, pp. 41-46