Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1896La Casa Gasometro del segretario di GaggioIl segretario comunale di Gaggio Montano Medardo Amaduzzi edifica la propria casa sulla sorgente di gas esistente in località Saldine, nei pressi del paese di Gaggio, con l'intenzione di sfruttare il gas, che vi scaturisce abbondante, per l'illuminazione e il riscaldamento della stessa. La cosiddetta “Casa del Gasometro” è dotata di un pozzo murato profondo quattro metri, sormontato da una campana di lamiera in funzione di serbatoio. Nel 1896 l'impianto produce 15-20 metri cubi di gas al giorno, che raggiungono i 40 metri cubi con pressione atmosferica bassa. La sorgente di casa Amaduzzi si esaurirà nel corso del secolo successivo, a causa delle numerose perforazioni effettuate in zona dalla ditta Lazzi Gas.dettagli
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1896Le carni conservate di Stanislao GrabinskiStanislao Grabinski (1857-1925), nipote del generale polacco - ma bolognese di adozione - Josef Grabinski e figlio di Enrico, già proprietario di Palazzo Ruini Ranuzzi, apre fuori porta S. Isaia una moderna fabbrica per la lavorazione e l'inscatolamento delle carni. Una pubblicità dichiara che con i preparati Grabinski è possibile imbandire una tavola "improvvisamente e dovunque", senza bisogno di un cuoco. Tra i 67 prodotti della ditta figurano: ragù per minestra, filetto al Madera, lingua salmistrata, vitello tonnato, spezzatino con piselli, pollo al naturale con gelatina, uccelletti alla cacciatora. Tra le confezioni di carne conservata vi sono le scatolette di manzo "uso militare" con o senza chiavetta d'apertura e quelle di "manzo sport" con insalata di fagiolini, "manzo alpinista" con salsa di pomodoro, "manzo Touring Club" con salsa piccante. Una delle più apprezzate specialità della casa è il brodo, superiore, "per gusto e sostanza", a tutti quelli in commercio. E' promessa massima igiene dei prodotti e uno dei più perfezionati sistemi di sterilizzazione, con i barattoli conservati in luoghi asciutti. Durante la prima guerra mondiale lo stabilimento sarà trasferito a Casaralta e produrrà scatolette per l'esercito.dettagli
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1896Lo stabilimento litografico di Edmondo ChappuisTrasferitosi a Bologna, Edmondo Chappuis (1874-1912), imprenditore di origine transalpina, apre uno stabilimento litografico in via Cartolerie 13. Egli compirà ogni sforzo per migliorare i procedimenti di stampa, con l'obiettivo di ottenere una particolare chiarezza nella grafica e brillantezza nei colori, qualità essenziali nella cultura emergente del liberty. Chiamerà inoltre a collaborare i migliori artisti della sua epoca - Hohenstein, De Carolis, Chini, Nomellini, Mataloni, Bompard, Leskoff e molti altri - per la realizzazione di manifesti pubblicitari di altissima qualità. La collaborazione più feconda sarà quella con Marcello Dudovich (1878-1962), con il quale condividerà l'idea e l'impostazione della sua “officina dei sogni”. Il geniale artista triestino rimarrà a Bologna tra il 1899 e il 1905 e contribuirà con i suoi manifesti - tra i migliori della grafica italiana - alla fama internazionale della piccola officina. Chappuis morirà suicida nel 1912, a soli trentotto anni. I fratelli non saranno in grado di portare avanti la sua impresa e lo stabilimento litografico chiuderà poco dopo.dettagli
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1896Rubbiani restaura le cappelle laterali di San PetronioTra il 1896 e il 1910 Alfonso Rubbiani (1848-1913) guida il restauro di dieci cappelle laterali in San Petronio, con l'aiuto del conte Francesco Cavazza (1860-1942) e dei pittori Achille Casanova (1861-1948) e Alfredo Tartarini (1845-1905). Vengono demoliti i muri che tamponano le finestre, ridipinti gli zoccoli delle pareti, realizzate numerose vetrate, colonnine di terracotta, recinti di ferro battuto. Nella cappella di San Vincenzo si esegue l'ornamento delle pareti e della balaustra (1896). In quella di San Girolamo il paramento delle pareti (1897) Nella cappella di Sant'Ambrogio è rifatta la decorazione del basamento (1900). Nella cappella dei Notai (1907) viene eliminata l'ancona in legno dorato del XVII secolo. Il tabernacolo e il paliotto dell'altare sono rifatti a cura di Casanova. La chiusura in pietra con inferriata è replicata nella cappella di San Bernardino (1909). Nella cappella di San Rocco (1909), Casanova disegna i tondi delle vetrate e dipinge a stoffa le pareti. Nella chiusura in pietra sono utilizzate alcune colonnine del XV secolo tolte dalla chiesa del Calvario in Santo Stefano. Gli interventi di Rubbiani e della sua gilda potranno dirsi conclusi solo intorno alla metà del Novecento con la decorazione della cappella dell'Immacolata.dettagli
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1896Il conservatorio "Regina Margherita"L'amministrazione dei Pii Istituti educativi costruisce, sui terreni comunali nei pressi di Porta Galliera e della stazione ferroviaria, il conservatorio “Regina Margherita”, un ospizio per ragazze. Si tratta di un edificio a tre piani con facciata d‘angolo. Nel corso del ‘900 sarà sopraelevato su progetto dell’ing. Marcovigi e trasformato in centro chirurgico.dettagli
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1896Le mondine di Altedo in lottaLe mondine di Altedo scendono in lotta per un aumento del salario giornaliero da 12 a 24 centesimi. La risaiola Desolina Roversi è eletta capolega. Nello stesso anno i braccianti hanno uno scontro violento con la cavalleria presso l'azienda Trebbi. Andrea Costa tiene per la prima volta un comizio a Malalbergo.dettagli
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1896Carducci cittadino onorarioIn occasione del trentacinquesimo anniversario del suo insegnamento a Bologna, Giosue Carducci è solennemente festeggiato dai suoi scolari e dalle autorità accademiche e riceve dal Comune la cittadinanza onoraria.dettagli
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1896L’istituto Gualandi riconosciuto come Opera piaUn decreto reale riconosce come IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza) l’Istituto Gualandi per sordomuti e sordomute, sorto per iniziativa del giovane sacerdote Giuseppe Gualandi. Questi nel 1849 aveva cominciato ad accogliere ragazzi sordi nella casa paterna, ma ben presto le tante richieste l’avevano costretto ad affittare un appartamento assieme al fratello Cesare. L’Istituto Gualandi è stato riconosciuto come Ente morale nel 1858. Dal 1874, grazie alla collaborazione della giovane Orsola Mezzini (1853-1919), ha preso ad occuparsi anche delle ragazze sordomute. Alla morte di don Giuseppe, nel 1907, saranno oltre 700 i sordomuti e le sordomute accolti nelle varie sedi dell’Istituto. Orsola Mezzini rimarrà nell’Istituto fino alla morte (1919) come maestra e poi come direttrice e superiora delle Pie Sorelle della Congregazione di S.Giuseppe e S.Francesco di Sales per i Sordomuti (dal 1887 Piccola Missione per i sordomuti).dettagli
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8 gennaio 1896Grande successo per "Tourna in scena i pisuneint" di TestoniLa sera dell’8 gennaio debutta al teatro Contavalli la commedia Tourna in scena i pisuneint di Alfredo Testoni, seconda parte di una trilogia destinata a divenire celebre. La prima parte - I Pisuneint - ha raggiunto l‘anno precedente la centesima replica. Anche questa recita ha grande successo e viene accolta con un “subbisso di applausi”. Per il critico dell'"Arpa" i personaggi e gli episodi sono talvolta discutibili, ma "si presentano con una tale geniale impronta di spontaneità, con satira sempre pungente e simpatica, da obbligare anche i critici più arcigni a riconoscere in Testoni una superiorità assoluta su quanti oggi si occupano del teatro dialettale bolognese”.dettagli
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21 gennaio 1896Il ritorno di Giovanni PascoliGiovanni Pascoli, già allievo di Giosue Carducci all'Alma Mater, ritorna a Bologna per insegnare grammatica latina all'Università. Il 21 gennaio pronuncia la prolusione del suo corso, dal titolo Il ritorno. In febbraio, in omaggio ai 35 anni di insegnamento del Carducci, pubblicherà sul "Resto del Carlino" i suoi ricordi di scolaro. Questo periodo di insegnamento a Bologna non sarà felice. Solo due anni più tardi accetterà la cattedra di letteratura latina a Messina.dettagli
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30 gennaio 1896Augusto Righi realizza una delle prime radiografie ai raggi XSulla “Gazzetta dell'Emilia” del 30 gennaio è annunciata la pubblicazione di una radiografia ai raggi x realizzata dal fisico Augusto Righi (1850-1920), professore dell'Università di Bologna. Si tratta della "fotografia dello scheletro di una mano": quella del suo meccanico, che si è offerto come cavia. L'eccezionale immagine è esposta nelle vetrine della libreria Zanichelli al Pavaglione. I raggi x, cioè “sconosciuti”, di lunghezza d'onda inferiore all'ultravioletto e capaci di penetrare oggetti solidi, sono stati scoperti poche settimane prima da Wilhelm Conrad Röntgen (1845-1923). Presso il Deutsches Museum di Monaco è conservata la prima radiografia realizzata dallo scienziato tedesco: quella della mano della moglie, con tanto di anello matrimoniale. Il 28 giugno 1896 sarà inaugurato a Bologna l'Istituto Ortopedico Rizzoli. Esso sarà subito dotato di un gabinetto interno per i raggi x e la documentazione fotografica.dettagli
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12 febbraio 1896Il ChinetofonoIn via Rizzoli 34 è presentata una nuova “meravigliosa” invenzione di Thomas A. Edison (1847-1931), il chinetofono, che può essere considerato un antesignano del cinema sonoro. Si tratta dell'azione combinata di un chinetoscopio - un apparecchio che fa passare davanti agli occhi 46 foto al secondo, dando l'impressione del movimento - e di un fonografo sincronizzato.dettagli
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20 febbraio 1896Muore Oreste RegnoliMuore Oreste Regnoli (1816-1896). Sulla sua casa in via Santo Stefano 45 e sulla sua tomba in Certosa è fatta incidere una epigrafe dettata da Giosue Carducci: onorògiuresconsulto l'avvocaturacon la dottrina e rettitudineprofessore l'universitàcon l'insegnamento e alla patria servìcombattitore legislatore e reggitorein anni difficili e gloriosicon animo anticoa tuttiper altezza d'intendimentie gentilezza di costumicarissimo Regnoli era di origine forlivese. Tutti i suoi famigliari parteciparono al Risorgimento. Studiò giurisprudenza a Roma e lì si laureò nel 1839. Dieci anni più tardi fu protagonista della Repubblica Romana, nominato Ministro di Grazia e Giustizia. Lo stesso incarico ricoprì nel 1859 nel Governo Provvisorio delle Romagne guidato da Luigi Carlo Farini. In seguito insegnò Diritto civile all'Università di Bologna e fu preside della Facoltà di Giurisprudenza dal 1872 al 1879. Dal 1882 al 1896 fu Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna. Aderì alla massoneria e nel 1867 venne eletto nella Giunta del Grande Oriente d'Italia. Fu deputato del Regno di Sardegna e successivamente del Regno d'Italia. Nel 1888 fece parte – con Carducci, Saffi e il conte Malvezzi – del comitato per il monumento a Ugo Bassi, inaugurato l'8 agosto di quell'anno.dettagli
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2 marzo 1896Manifestazioni di protesta dopo la sconfitta di AduaIl 1° marzo le truppe italiane subiscono una disastrosa sconfitta ad Adua, in Abissinia, dove muoiono circa 5.000 tra ufficiali e soldati. In una sola battaglia, secondo lo storico Mack Smith, il paese subisce più vittime che in tutto il Risorgimento. La notizia giunge in Italia il 2 marzo. A Milano e nelle altre città dell'Italia settentrionale, compresa Bologna, la gente si riversa nelle strade e occupa le stazioni ferroviarie per impedire la partenza dei rimpiazzi per l'Africa. In molte piazze si arriva a gridare "Viva Menelik!" e molti vi colgono il profondo sentimento anti-nazionale, eversivo, che serpeggia nel paese. Il bersaglio delle manifestazioni è il governo Crispi, che di lì a pochi giorni sarà costretto alle dimissioni.dettagli
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15 marzo 1896Il Maneggio Ciclistico FelsineoSul viale di circonvallazione tra Porta D'Azeglio e Porta Saragozza è inaugurato il grande Maneggio Ciclistico Felsineo. Edificato su una superficie di 1.500 mq, è il locale di questo tipo più vasto in Italia. E' illuminato alla sera con il nuovo gas acetilene ed è provvisto di ampia tettoia, gabinetti e spogliatoi, ristorante e officina per le riparazioni. Sono previsti il deposito e la vendita di velocipedi delle migliori marche e il noleggio di biciclette "nuovissime e di prima qualità". Lo stabile, che in seguito diverrà il distaccamento di città dei Vigili del Fuoco, è ricavato negli spazi della dismessa Stazione della Tramvia a vapore Bologna-Casalecchio-Vignola.dettagli
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25 aprile 1896A Porta Galliera trovate settanta palle da cannoneDurante scavi effettuati per l'abbassamento del piano stradale nei pressi di porta Galliera sono trovate settanta palle per bombarde di macigno e arenaria del peso di circa 30-40 kg. Sono probabilmente avanzi del castello fatto costruire nei pressi da papa Giulio II. Gran parte delle palle saranno trasportate nel deposito di materiali stradali di via del Pallone e trasformate in breccia. Alcuni esemplari saranno invece conservati al Museo civico.dettagli
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25 aprile 1896Il Piccolo Credito RomagnoloSu iniziativa del conte Giovanni Acquaderni (1839-1922) nasce il Piccolo Credito Romagnolo, finalizzato a sostenere le opere cattoliche. I soci sono 358 e la sede è in via Cavaliera (poi Oberdan) nell'antico Palazzo Ludovisi, risalente al XIV secolo e ristrutturato tra il 1770 e il 1781 su progetto di Gian Giacomo Dotti. Nel 1932, sopra al vicolo del Purgatorio, tra via Rizzoli e l'antico ghetto ebraico - dove un tempo era l'ospedale di San Giobbe per la cura delle malattie veneree - il Credito Romagnolo edificherà una galleria pedonale dedicata al fondatore Acquaderni.dettagli
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giugno 1896Il Circolo Fotografico BologneseUn gruppo di fotoamatori fonda il Circolo Fotografico Bolognese, che eredita l'attività e le funzioni della disciolta Società dei Dilettanti Fotografi. La presidenza è affidata al poeta Olindo Guerrini, in arte Lorenzo Stecchetti (1845-1916), "artista geniale, simpatico a tutti" (Bersani) e appassionato di fotografia e di turismo. Per la galleria di posa e la sala adunanze vengono adattate alcune sale di un palazzo di via Mazzini. Nella quota associativa di 3 lire mensili è compreso l'abbonamento al "Bullettino della Società Fotografica Italiana". Il Circolo favorirà, con mostre e premi, lo sviluppo della fotografia a Bologna. Tra i soci del primo periodo emergono Alessandro Cassarini (1847-1929), alpinista e fotografo della montagna, collaboratore di Corrado Ricci per la documentazione del patrimonio storico-artistico, Giacomo Bersani, Giuseppe Ranuzzi e soprattutto Giuseppe Michelini (1873-1951), imprenditore e dilettante di fotografia, autore di immagini di grande qualità e ricchezza nei dettagli.dettagli
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4 giugno 1896La gara di "marcia pedestre" Bologna-PianoroLa Società Ginnastica Virtus organizza per il 4 giugno una Gara popolare di “marcia pedestre”, sul percorso da Bologna a Pianoro e ritorno, per complessivi 33 chilometri. Alle 6 del mattino uno squillo di tromba dà il segnale di partenza e una colonna di atleti si dirige a passo di corsa verso via Farini e via Santo Stefano. Un pubblico numeroso fa ala ai corridori lungo il percorso, fino allo Sterlino. La strada per Pianoro è in pessime condizioni per le pioggie continue dei giorni precedenti. Nonostrante ciò, ben 106 dei 118 partenti portano a termine la gara. Vincitore, con il tempo di 2 ore e 45 minuti, è il noto facchino ambulante Ferdinando Minozzi, detto "Matton", che arriva stremato al traguardo e viene poi condotto all'ospedale "in stato di forte stanchezza". Il giorno dopo Minozzi si presenta nella palestra di Santa Lucia per ritirare il premio, ma rifiuta quello previsto in denaro, accontentandosi di una semplice medaglia ricordo. La Bologna-Pianoro diventerà una classica podistica: Prenderà il nome di Maratona Bolognese e sarà ripetuta ogni anno. Nel 1898 vincerà il prof. Baldo Beccari, presidente del Club Podistico Bolognese, che completerà il percorso in 2 ore e 46 minuti.dettagli
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15 giugno 1896Spettacolo per i poveri con gli attori dialettaliAl teatro Contavalli si tiene uno spettacolo a favore dei poveri, organizzato dal giornale “E’ permesso?”. I migliori attori dialettali bolognesi si producono in monologhi comici: tra essi Augusto Galli (1903-1981), Argia Magazzari (1844-1934), Carlo Musi (1851-1920). Un vero trionfo ottiene Ermete Zacconi (1857-1948), che recita vari monologhi, uno dei quali di Olindo Guerrini (1845-1916).dettagli
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28 giugno 1896Incontro tra Carducci e la regina MargheritaIl 28 giugno, nel corso del pranzo offerto ai sovrani nella sala del Consiglio comunale, Giosue Carducci incontra la regina Margherita. Tra i due nasce una profonda amicizia. Si incontreranno nuovamente in vacanza a Gressoney nel 1889. Carducci ha già scritto nel 1882 l'ode Eterno femminino regale, dedicata alla regina e in ricordo della visita fatta a Bologna dai reali d'Italia nel novembre 1878, durante il loro viaggio di nozze. Nel 1902 - con l'interessamento del conte Nerio Malvezzi de' Medici, deputato del Regno e assessore alla pubblica istruzione del Comune - la regina acquisterà per il "suo poeta" la biblioteca privata di via del Piombo, dotata di oltre 14.000 volumi e nel 1905 l'intera casa. Nel 1907, subito dopo la morte di Carducci, sarà tutto donato al Comune, in cambio dell'impegno a "conservare perpetuamente la memoria del massimom poeta italiano".dettagli
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28 giugno 1896Monumento a MinghettiAlla presenza dei Reali d'Italia e con un discorso commemorativo del sindaco Dallolio viene inaugurato, nella piazza omonima, il monumento a Marco Minghetti (1818-1886), più volte ministro e presidente del consiglio. Il cardinale arcivescovo Svampa è andato ad Ancona per non partecipare alla cerimonia in onore dello statista bolognese, considerato traditore del Papa. La statua, che ritrae Minghetti in età matura, all'epoca del suo pieno impegno politico, è opera dello scultore Giulio Monteverde (1837-1917), autore anche del monumento equestre di Vittorio Emanuele II al centro di piazza Maggiore. L’evento è, tra l'altro, l'occasione per il primo cortometraggio ambientato a Bologna. Ben presto la voce popolare farà notare che Minghetti, con il cappello in mano, ha l'atteggiamento di un "dignitoso accattone" (Cervellati). Il monumento sarà quindi conosciuto dai bolognesi come "qual ch'dmanda l'alimosna" (quello che chiede l'elemosina).dettagli
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28 giugno 1896Inaugurazione dell'Istituto ortopedico Rizzoli a San Michele in BoscoDal lascito del chirurgo Francesco Rizzoli vengono tratte le sostanze per l'acquisto del complesso olivetano di San Michele in Bosco. La trasformazione in ospedale è opera dell'avv. Giuseppe Bacchelli (1849-1914), presidente della Deputazione provinciale, che si avvale della collaborazione degli architetti Giachi, Collamarini e Rubbiani e della consulenza del prof. Panzeri, direttore dell'Istituto Rachitici di Milano. Il 28 giugno 1896 l'Istituto Ortopedico Rizzoli, "nave della scienza ortopedica", è inaugurato da re Umberto I e dalla regina Margherita. Di grande effetto è la sfilata delle carrozze, che nel pomeriggio sale da via D'Azeglio lungo la via Panoramica, tra due ali di folla. La visita dei Reali è guidata, dopo una "brillante orazione" inaugurale, da Giuseppe Bacchelli e dai dottori Panzieri e Grillini. Gli ospiti rimangono colpiti da alcuni allestimenti del nuovo ospedale: i bagni turchi decorati in stile pompeiano e rivestiti di marmi multicolori, la bianca sala operatoria "con tavoli di vetro grossissimo", la sterilizzatrice, in grado di uccidere "i baccilli di qualunque età e razza". L'ospedale dei "rachitici" sarà all'inizio malvisto dai benpensanti bolognesi, preoccupati dell'arrivo di "storpi" da ogni parte d'Italia. Ma nel tempo l'istituto acquisterà prestigio nazionale e internazionale, grazie anche all'opera dei direttori Alessandro Codivilla e Vittorio Putti.dettagli
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28 giugno 1896La scalinata del Pincio e il giardino della MontagnolaIl re Umberto I e la regina Margherita inaugurano, alla presenza di una folla incontenibile, la scenografica scalinata di accesso alla Montagnola, progettata da Tito Azzolini (1837-1907) e Attilio Muggia (1850-1936). Iniziati nel 1893 per impulso del sindaco Dallolio, i lavori sono proseguiti per tre anni senza interruzione, impiegando in media 100-150 operai al giorno. La terra scavata è servita a colmare le fosse della cerchia muraria, tra porta S. Isaia e porta Lame. Nel suo complesso il “Pincetto” - così detto da chi ha invano avversato il costoso impegno comunale - si compone di tre parti: le scalee, il portico su via Indipendenza e il porticato lungo le mura. Il corpo centrale è formato da due fronti sovrapposti, con in cima una terrazza panoramica accessibile da scalee laterali. Il fronte principale è decorato da due bassorilievi: Bologna docet di Arturo Colombarini e Bologna Libertas di Ettore Sabbioni. Al centro una fontana, eseguita da Diego Sarti (1859-1914) e Pietro Veronesi, su disegno di Muggia e Azzolini, rappresenta una ninfa assalita da una piovra. Sarà chiamata volgarmente "la moglie del Gigante", cioè del Nettuno, e Giosue Carducci le dedicherà un famoso sonetto. Sul secondo fronte, che sostiene il giardino, sono altri tre bassorilievi, con temi storici legati al luogo: Il ritorno dalla vittoria della Fossalta di Pietro Veronesi, La cacciata degli Austriaci di Tullo Golfarelli (1852-1928) - con la "santa canaglia", che "si getta a corsa contro i fucili spianati dagl'invasori della Patria" (Pascoli) - e La distruzione della rocca di Galliera di Arturo Orsoni. In fondo al passaggio su via Galliera sarà costruito, tre anni dopo, il palazzo Maccaferri, sede del café chantant Eden. La scalinata è corredata di 72 candelabri in ghisa a sei o quattro lampioni. Le gradinate sono unite ai parapetti da bordi di marmo, che spesso saranno usati dai marmocchi come scivoli (sblisgàn). Il giardino della Montagnola è trasformato in senso più aristocratico. Al centro è collocata la grande fontana, corredata di cinque gruppi di statue con animali e sirene, già utilizzata per l'Esposizione emiliana del 1888. Nella ricostruzione del 1896 viene in parte stravolto il disegno originale di Diego Sarti: la vasca non è più a forma di ellisse, ma rotonda e il bordo non è più rilevato e ondulato. I gruppi plastici sono allontanati dal perimetro del bacino e scollegati tra loro. Le tartarughe, in origine arrampicate sul bordo, sono riunite attorno al getto d'acqua centrale. In un riadattamento successivo saranno ridotte da quattro a tre. In occasione dell’inaugurazione del Pincio, la Società ginnastica Virtus organizza una grande Festa popolare in piazza VIII Agosto. Per la prima volta è presentato lo sport di squadra di origine tedesca della “palla vibrata”.dettagli
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22 agosto 1896Rotta del Reno nella BassaIl Reno rompe gli argini a Zena Vecchia nella Bassa bolognese al confine con la provincia di Ferrara. Vi sono falle a Calderara, Castel Maggiore e Argelato, in destra e sinistra. La zona inondata interessa un territorio abitato da circa 8.000 persone tra il corso del Reno e il Po di Primaro. Il paese di Traghetto è completamente allagato e si contano diversi milioni di danni, ma, per fortuna, non vittime. Pochi giorni dopo il disastro il Ministro dei lavori pubblici visiterà i luoghi allagati e devastati. La causa della rotta è nelle forti piogge cadute nei giorni precedenti, ma anche nella fragilità degli argini, scarsamente mantenuti. In conseguenza di questo evento saranno attivati vari lavori di rinforzo delle arginature per tutto il tronco di pianura del Reno, con una spesa di oltre 6 milioni.dettagli
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27 agosto 1896La prima volta del cinematografoAl teatro Brunetti vengono proiettati alcuni brevi filmati dei Fratelli Lumière, preceduti da una pantomima di Mario Costa: una danzatrice sul filo, un cavallo al salto, l'arrivo di un treno. E' la prima volta a Bologna del "cinematografo", sorta di "lanterna magica" con figure animate. "Ad ogni quadro il pubblico prorompe in applausi fragorosissimi", scrive il cronista del "Resto del Carlino". Il 10 novembre una seconda proiezione cinematografica è organizzata al Teatro Nosadella, accompagnata - anche questa una prima volta - dalla pubblicità della Fosfatina Falières. Per alcuni anni spettacoli itineranti saranno ospitati nei teatri: nel dicembre 1896 e nel 1897 al teatro del Corso, nel 1900 al Contavalli, nel 1902 all'Arena del Sole. Brevi filmati comici o spettacolari verranno proiettati anche in un baraccone di Piazza VIII Agosto, dove i venditori ambulanti esibiscono i loro prodotti e recitano “zirudelle”. Il primo cinema quasi-stabile, il Lumière di via Rizzoli, sarà in funzione nel 1901. Nei primi anni del '900 saggi di cinema saranno offerti in un baraccone in legno installato in piazza VIII Agosto, accolti con entusiasmo da un pubblico popolare: Una specie di locomobile costringeva, tra fumo e orrendi colpi, una dinamo primordiale a spremere energia elettrica. Vibrava la baracca sotto l'ansito del macchinario e, nell'interno, completamente tappezzato di nere tende, apparvero i primi film ... (A. Cervellati).dettagli
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31 agosto 1896Un giardino e una nuova facciata per la Palazzina PepoliGli eredi Pepoli si impegnano a costruire un giardino circondato da cancellata in Piazza del Francia e a restaurare il fronte della Palazzina Pepoli che dà su di essa.Un tempo conosciuta come “delle Vedove”, la palazzina fu edificata nel XVIII secolo dopo la vendita ai Pepoli - e il successivo abbattimento - di alcune antiche case della nobile famiglia Volta, presenti accanto alla chiesa di S. Agata (anch’essa atterrata nel 1907 per far posto al nuovo Palazzo delle Poste).Dal 1° ottobre 1859 ospitò la Commissione incaricata di rivedere i titoli e documenti del Debito pubblico delle Romagne.Il senatore – e sindaco di Bologna - Gioacchino Napoleone Pepoli (1825-1881) vi abitò fino alla fine della sua vita. Uomo di abitudini frugali “preferì morire santamente rassegnato in mezzo agli operai” in un umile appartamento al pianterreno della palazzina, piuttosto che nel sontuoso palazzo di famiglia presente accanto.Dopo la vendita da parte dei Pepoli, l'edificio ospiterà per alcuni anni il Domino Club, sodalizio esclusivo, erede dell'antico Casino dei Nobili, poi lo studio dell'avvocato Enrico Pini.Dal 1904 sarà la sede centrale della Reale Grandine, società di assicurazione fondata da Pini nel 1891. Nel secondo dopoguerra ospiterà la Galleria d'arte “La Scaletta” di Giovanni Ciangottini, poi divenuta Galleria della Palazzina Pepoli.L'antica cancellata in ferro battuto su Piazza del Francia sarà ripristinata nel 2012 su progetto dell'arch. Glauco Gresleri, in occasione dell'intervento di riqualificazione della vicina Piazza Minghetti. dettagli
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1 settembre 1896Visita di Sigmund Freud a BolognaNel corso di un viaggio in Italia, il 1° settembre Sigmund Freud (1856-1939) arriva a Bologna in treno da Padova. Scende assieme al fratello all'hotel Brun e subito dopo inizia un giro per la città seguendo la guida fornita dal direttore dell'albergo. Come prima tappa visita il museo archeologico e, nel pomeriggio, l'Università. Il giorno seguente è alla Certosa e poi va ad ammirare i capolavori della Pinacoteca. Trova il vino delizioso e si ferma a mangiare più volte alla trattoria delle Tre Zucchette in vicolo della Canepa. In una lettera alla moglie parla di una "città stupenda, pulita, con piazze e monumenti colossali". A ricordo della visita porterà con sé una immagine delle Due Torri e le foto di due monumenti sepolcrali della Certosa - la Cella Bersani di Carlo Monari e la tomba Minghetti di Augusto Rivalta - che rimarranno a lungo appese nel suo studio di Vienna. Il padre della psicanalisi sarà di nuovo di passaggio a Bologna il 28 agosto 1902, ma si tratterà solo di una breve sosta per un caffè nel bel ristorante della stazione.dettagli
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16 settembre 1896Vittorio Puntoni nuovo RettoreVittorio Puntoni (1859-1926), professore di Letteratura greca, è nominato Rettore dell'Alma Mater. Succede a Luigi Calori. Rimarrà in carica fino al 1911 e poi ancora dal 1917 al 1923, figurando tra i principali promotori della cittadella universitaria. Senatore e accademico dei Lincei, si adopererà, tra l'altro, per l'assegnazione del Premio Nobel a Giosue Carducci.dettagli
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28 settembre 1896Muore Vincenzo FerrantiMuore a Bologna don Vincenzo Ferranti (1811-1896), giurista e sostenitore di Vincenzo Gioberti, autore di saggi sulla pena di morte e il divorzio. Dal 1848 tenne la cattedra di Filosofia del diritto all'Alma Mater. Intimo amico e maestro di Marco Minghetti, a causa della sua adesione al movimento neoguelfo venne per un certo tempo allontanato dall'insegnamento. Sulla sua casa natale a Crevalcore il municipio fa apporre una lapide, che lo definisce “acuto, integerrimo, dottissimo fautore in tempi difficili dell'unità della Patria”.dettagli
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ottobre 1896Il Panorama Artistico Internazionale PermanenteDa ottobre a maggio in via Indipendenza 22 è allestito il Panorama Artistico Internazionale Permanente. Grazie a proiezioni, che si servono di macchinari ottici e anticipano il cinematografo dei fratelli Lumière, è possibile vedere luoghi lontani ed esotici, popoli selvaggi, straordinari monumenti. Con un biglietto da 50 centesimi si viaggia il mondo stando fermi, con il commento sonoro di un fonografo Edison. Le vedute sono cambiate periodicamente e mostrano siti come Gerusalemme e la Palestina, l'America, le colonie italiane in Africa. Gli spettacoli sono molto frequentati, soprattutto nelle ore serali. Dal 1907 nel locale che ospita il Panorama sorgerà il Cinematografo della Borsa, uno dei più lussuosi della città.dettagli
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1 novembre 1896Nasce il quotidiano cattolico "L'Avvenire"Il cardinale Domenico Svampa incarica Giovanni Acquaderni di studiare la redazione di un giornale promosso dall'episcopato, in sostituzione dei due fogli cattolici esistenti: “L'Unione” e “L'Opinione conservatrice”. Il 1° novembre esce il numero d'esordio de “L'Avvenire”, che sarà diretto da Acquaderni fino al 1898 e cambierà nome in “Avvenire d'Italia” nel 1902.dettagli