Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1892"Bologna d'una volta" di Antonio FiacchiPresso l'editore Bertero di Roma è pubblicata la raccolta di aneddoti Bologna d'una volta. Ricordi di giovinezza narrati dal sgner Pirein alla sò Ergia di Antonio Fiacchi (1842-1907). Impiegato alle poste, autore delle prime commedie dialettali, Fiacchi ha inventato, con il sgner Pirein Sbolenfi, il personaggio del tipico popolano bolognese antiquato, semplice e arguto. La sua prima avventura è del 1881, ma il debutto al Contavalli della "nuovissima bizzarria comico-musicale" che lo contempla è del 18 gennaio 1874. Le sue lettere e "divagazioni" sono pubblicate in numerosi giornali cittadini e conosceranno una fortunata edizione presso Zanichelli, con il titolo El sgner Pirein. Scritti scelti, editi ed inediti, a cura di Oreste Trebbi e con la prefazione di Lorenzo Stecchetti. Fiacchi sarà considerato uno dei maggiori umoristi italiani. Dopo il suo trasferimento a Roma, per motivi di carriera, perderà tuttavia la sua vena migliore.dettagli
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1892Invertita la facciata della chiesa di San BenedettoIn occasione dei lavori di completamento di via Indipendenza viene modificato il prospetto della chiesa di San Benedetto, retta un tempo dai Padri Minimi di San Francesco di Paola. L'antica facciata è ruotata di 180 gradi: prima era infatti su via Galliera. Nella nuova versione essa è dotata di un portico, voluto dalla Commissione Consultiva Edilizia per non interrompere la continuità della strada appena edificata. Il convento, dopo il 1798, servì come caserma e ospedale militare. Nel 1809 il dormitorio fu demolito per allargare il vicino giardino della Montagnola.dettagli
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1892Giorgio Kienerk vince il concorso BaruzziL'artista fiorentino Giorgio Kienerk (1869-1948) vince il concorso Baruzzi con la scultura in gesso L'Anguilla, scena realista in cui un bimbo agguanta il pesce pescato all'amo.Allievo di Signorini e di Cecioni, ammiratore di Gemito, Kienerk si dedica quasi esclusivamente alla scultura fino al 1920. Da allora riprenderà anche a dipingere, eseguendo piccoli quadretti da cavalletto "di gusto post-macchiaiolo" (Panzetta).A Bologna lascerà il suo unico monumento funerario conosciuto, il bel sepolcro per la famiglia Comi, eseguito a partire dal 1895. Sarà anche illustratore per l'editore Bemporad e per la rivista "Italia ride".dettagli
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1892Restauro della Casa Stagni in Canton dé FioriPer opera di Augusto Sezanne (1856-1935) viene restaurata la Casa Stagni (già Scappi, sec. XV) in Canton dé Fiori, all'incrocio tra la piazza del Nettuno e la nuova via Indipendenza (in cui fino al Settecento si faceva, appunto, mercato di fiori). Rimane pressoché intatto il portico - gli affreschi, presto sbiaditi, sono sempre di Sezanne - dove era l'antico Caffè degli Stelloni, mentre è rifatta completamente la parte superiore, con decorazioni a fogliami e fiori parlanti dipinti da Achille Casanova (1861-1948) "secondo i gusti poetici degli antichi decoratori del Quattrocento". Sotto il portico saranno installati nuovi fanali a gas più luminosi dei precedenti, “un superamento del becco Auer in attesa della luce elettrica”. E' l'esordio del liberty in città. Alfonso Rubbiani definisce Casa Stagni la prima dimora borghese "pittoresca" a Bologna. Secondo lui, i palazzi di via Indipendenza, destinati a inquilini piccolo-borghesi, avrebbero dovuto conformarsi a questo stile libero e inventivo, moderno ed eclettico, piuttosto che agli esempi accademici "vestiti con ordini" e derivati dai trattati del Vignola o del Bramante. Pittore e decoratore di estrazione accademica, Sezanne sarà insegnante di ornato a Bologna e a Venezia. Membro di Aemilia Ars, disegnerà illustrazioni di libri e manifesti pubblicitari. Oltre a Casa Stagni, realizzerà la decorazione della sala consiliare di Rovereto e la palazzina Majani in via Indipendenza.dettagli
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1892I cappuccini riacquistano il convento di San GiuseppeI frati cappuccini possono finalmente riacquistare interamente il loro convento in Valdipietra, fuori porta Saragozza. Nel 1810, in occasione della soppressione generale degli ordini religiosi, la comunità fu dispersa e gli edifici di pertinenza chiusi. Una seconda soppressione, da parte del Regno d‘Italia, colpì i Cappuccini nel 1866. La chiesa, ricostruita dall‘architetto Antolini negli anni 1840-44, fu riaperta al culto nel 1873. In precedenza venne usata dall’esercito come rimessa per i cavalli. Nel 1943 sarà elevata a Santuario. Il convento risale al XIII secolo. All‘inizio fu affidato alle monache agostiniane di Ronzano, che in seguito passarono alla regola domenicana. L’intitolazione della chiesa a San Giuseppe risale al 1566, quando, per ragioni di sicurezza, le suore domenicane di S.M. Maddalena in Valdipietra scambiarono la loro sede con i Padri Serviti di via Galliera.dettagli
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17 gennaio 1892Alberto Corsini e la "marcia di resistenza" da Bologna a Badolo e ritornoAlberto Corsini, operaio compositore con la vena poetica, atleta e tecnico della Virtus e futuro socio fondatore della Sempre Avanti!, organizza una passeggiata sportiva sul percorso Bologna - Monte Paderno - Badolo - Casalecchio - Bologna, che negli anni diverrà il “pezzo forte” della Sezione Podistica della nuova società. E' una vera e propria “marcia di resistenza”, della durata di circa dieci ore. Il segnale di partenza è dato molto presto e la gara si svolge soprattutto nelle ore notturne e di prima mattina. Una volta arrivati a Casalecchio, i più bravi, come “l'infaticabile signor Corsini Alberto”, rifiutano di prendere il tram per tornare a Bologna e completano la marcia a piedi, sfidando il calore del sole di mezzogiorno. Ancora nel 1906 Corsini guiderà i soci sul percorso consueto, battezzato ormai “la passeggiata della Sempre Avanti!”. Il racconto della prima impresa diventerà un libro, pubblicato in tre edizioni fino al 1943, dal titolo La passeggiata di un giovane ginnasta.dettagli
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29 gennaio 1892Galliani alla guida della compagnia comica bologneseAlfredo Testoni (1856-1931) lascia la Compagnia Stabile del Teatro Bolognese per dedicarsi al giornalismo militante. Accetta l'offerta di dirigere il "Panaro", foglio dei liberali progressisti modenesi. La guida della formazione dialettale viene assunta da Goffredo Galliani (1857-1933), che dal 1888 è affittuario del Teatro Contavalli e principale collaboratore di Testoni. Non eccelso né come attore, né come scrittore teatrale, sarà invece un ottimo direttore artistico. Nel 1923 acquisterà il Contavalli e vi trascorrerà tutta la vita, uscendo raramente solo per qualche partita a tarocchino nel caffè di fronte. Oltre che autore e attore vi lavorerà come macchinista, trovarobe, attrezzista. La crisi del 1929 non risparmierà il teatro e Galliani si ridurrà in miseria, morendo nel 1933 pieno di debiti e ipoteche. Gli eredi venderanno il glorioso Contavalli, che diventerà un cinematografo.dettagli
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11 marzo 1892La Lega di Resistenza e la Casa del Popolo di MolinellaGiuseppe Massarenti (1867-1950), agitatore dei braccianti della bassa bolognese, al ritorno dal congresso di fondazione del PSLI a Genova, costituisce la Sezione socialista e la Lega di Resistenza di Molinella, una delle prime in Italia. Il 27 febbraio 1893, al Congresso della Lega, si affacciano le richieste delle otto ore lavorative, dei salari differenziati e dell'esercizio del collocamento da parte delle organizzazioni operaie. La Lega chiede inoltre al Comune l'uso di una casa in via Malborghetto n. 43, che sarà denominata Casa del Popolo. Nel novembre 1894 vi sarà approntato uno “scaldatoio”, ossia un locale riscaldato dove il popolo può trovarsi nei mesi freddi in alternativa alle stalle e alle osterie. Poco dopo vi sorgerà la succursale molinellese della Camera del Lavoro di Bologna e, nel 1896, la prima cooperativa di consumo, fondata da Massarenti e da altri otto lavoratori con un capitale di 90 lire. Sull'esempio di Molinella, la Casa del Popolo avrà nei comuni emiliani soprattutto la funzione di dare sede stabile alle associazioni autonome dei lavoratori.dettagli
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27 marzo 1892La chiesa nuova di Gaggio e "l'abitazione delle muse"Il 27 marzo è posta la prima pietra della chiesa parrocchiale di Gaggio Montano, a sostituzione dell’antica risalente all’XI secolo. "Deperite le mura, corrose le travi,nell'umido dell'ambiente v'avea ragione il timore per l'incolumità dei fedeli". Così il parroco don Emanuele Meotti (1859-1929) giustifica l’ “ardita impresa” della costruzione dalle fondamenta di un nuovo fabbricato più adatto alle esigenze della comunità. Il progetto è affidato all’architetto bolognese Vincenzo Brighenti, che sceglie di non seguire la moda del tempo - il revival gotico o romanico - bensì uno stile in continuità con la tradizione della zona. Il 31 luglio 1897 la nuova chiesa verrà consacrata dall’arcivescovo di Bologna card. Domenico Svampa, grande estimatore di Meotti. Sul lato nord rimarranno evidenti le strutture della chiesa più antica e sul lato est l'abside romanica. Nel 1911 sulla facciata verranno collocate le statue dei santi titolari: a destra San Michele Arcangelo, a sinistra San Nazario Martire. Davanti alle porte vigileranno due grandi leoni in pietra. Il nuovo complesso parrocchiale verrà completato dal giardino, concepito come “abitazione delle muse”, con alberi, panchine, una piccola vasca, una fontana. Il percorso in ascesa verso la chiesa apparirà disseminato di sculture a valenza simbolica. Tra esse il busto dell’agronomo bolognese Pier Crescenzi (1233-1320), “pioniere della scienza agraria e promotore dell’uso dei concimi chimici” e un gruppo con Ercole e il toro, a significare la virtù umana che sconfigge le forze scatenate dalla natura. Don Meotti dimostra anche in questo progetto il suo impegno costante per la comunità di Gaggio, fatta di famiglie povere, spesso costrette all’emigrazione. Durante il suo lungo apostolato avvierà varie imprese per il benessere sociale. Introdurrà, ad esempio, nuove tecniche di coltivazione, divulgate grazie alla cattedra di agricoltura e alla rivista "La coltura rurale". Nel 1898 fonderà la Cassa Rurale con il fine di concedere crediti ai cittadini di Gaggio in condizione di bisogno.dettagli
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maggio 1892Il giornale umoristico "E' permesso?"Cesare Dalla Noce (Dallanoce), “bel tipo di bohemien” (Testoni) più noto con lo pseudonimo di Cesare Moscata, fonda il settimanale umoristico “E' permesso?”, l'unico in grado di fare concorrenza a “Ehi! ch'al scusa!”, foglio molto noto in città, ma oramai in declino. Moscata ottiene alcune interessanti collaborazioni, come quelle di Antonio Fiacchi, che da Roma invia le lettere del sgner Pirein, di Olindo Guerrini, che si firma Argia Sbolenfi, di Alberto Massone, conosciuto come il Marchese Cagnara e di Raffaele Bonzi (Nobiz), autore di simpatici testi in dialetto. Nonostante un uso accurato e innovativo della pubblicità - che secondo l'autorevole parere di Augusto Majani (Nasica), in America avrebbe fatto la fortuna di Dalla Noce - il giornale condurrà una vita abbastanza stentata, fino alla sua chiusura nel 1899.dettagli
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21 maggio 1892Mostra provinciale d’arte applicata all’industriaSi svolge dal 21 maggio al 29 giugno 1892 nei giardini della Montagnola la prima mostra provinciale d’arte applicata all’industria. L’intento degli organizzatori è il rilancio dell’industria artistica in un tempo “poco propizio, per la concorrenza straniera e delle altre provincie italiane”. La mostra è articolata in nove sezioni. L’allestimento di Luigi Bazzani prevede diversi padiglioni, un grande palco, un acquario, una uccelliera, una serra per le piante esotiche e una fontana luminosa. E' costruita, inoltre, una lunga galleria. Gli espositori sono oltre trecento.dettagli
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24 giugno 1892Crollo della rupe del SassoNella notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, una enorme massa rocciosa si stacca dalla parete della rupe di Sasso, lungo la strada Porrettana. Cinque delle case-grotte, ricavate nel ventre del monte e abitate da una quarantina di persone di umile condizione, vengono schiacciate sotto 2.500 metri cubi di roccia. Si contano 14 morti e 10 feriti. Il poeta Olindo Guerrini compone per l'occasione un polemico epigramma: Fu la scena soltantoFu il drammaccio cruentoChe vi commosse al piantoSe il monte non cascavaMorivano di stentoMa nessuno ci badava. Il disastro del 24 giugno fa una enorme impressione, che porterà a una sistemazione della zona. Il sasso sarà sfaldato nelle parti pericolose, alcune grotte saranno murate. Sulla parete verrà posta questa iscrizione: “Qui nel 1283 sorse un oratorio dedicato ad un’immagine della Madonna per movimenti del sasso nel 1787 trasferita in paese e qui furono abitazioni distrutte nel 1892 da altro cedimento, che uccise 14 persone su 38 qua abitanti”. Durante la seconda guerra mondiale le grotte della rupe saranno nuovamente occupate: serviranno come rifugio per gli abitanti delle frazioni della Fontana e di Cà de Gasparri in fuga dalle bombe. I tedeschi in ritirata faranno saltare con le mine i muraglioni di sostegno del Sasso, travolgendo anche la lapide a ricordo della tragedia del 1892.dettagli
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luglio 1892Scioperi nelle risaieNella Bassa bolognese le mondine entrano in sciopero, poichè gli agrari hanno ridotto le loro paghe. Continuano l’agitazione anche dopo aver recuperato la vecchia tariffa, fino a conquistare un modesto aumento salariale. Ripresi i lavori le donne che hanno guidato la rivolta vengono tutte arrestate. Gli operai più noti vengono malmenati e incarcerati, i capilega costretti alla latitanza nelle valli. Gli agrari provocano la decadenza del consiglio comunale di Molinella, in parte socialista, e impongono il commissario regio. Vengono sciolte la Società democratica e la Lega di Resistenza, chiuse le sedi operaie, vietata ogni riunione o attività politica.dettagli
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6 luglio 1892La fillossera infesta le viti delle colline imolesiNei comuni di Imola e di Dozza, a seguito di approfondite ricerche, è accertata una grave infestazione di fillossera (o filossera), il nemico più pericoloso della viticoltura europea alla fine dell’800. Purtroppo il contagio è già molto avanzato e interessa aree prossime “a luoghi di esportazione delle piantine”. E’ esteso, inoltre, anche ai vicini comuni di Castelbolognese e Riolo, che appartengono alla provincia di Ravenna. In base al decreto ministeriale 6 luglio 1892, dai territori infettati è vietato esportare vegetali di ogni tipo. La fillossera (Daktulosphaira vitifoliae), un afide proveniente dal continente americano, che provoca danni alle radici e alle foglie delle viti, è apparso in Europa a metà dell’800 (in Italia nel 1879). La sua diffusione cambierà per sempre il volto della viticoltura del vecchio continente. Gli interventi tradizionali non saranno in grado di fermare la distruzione, in pochi anni, di quasi il 90 per cento dei vigneti. Nel 1929 saranno 36 i comuni della provincia di Bologna colpiti dall’epidemia. La crisi provocata dalla fillossera verrà a poco a poco superata con l’innesto delle varietà europee su vitigni americani geneticamente resistenti al fitofago. Nella zona di Bologna saranno pochi i vitigni prefilossera superstiti, le viti “a piede franco”, non innestate: tra esse la vite del Fantini, coltivata nel comune di Pianoro e le viti di Saslà (Chasselas) sopravvissute in un podere del Parco dell’Abbazia di Monteveglio in Valsamoggia.dettagli
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8 luglio 1892Muore il cardinale arcivescovo BattagliniMuore a 69 anni il card. Francesco Battaglini (1823-1892), arcivescovo di Bologna. La sua successione sarà travagliata. Solo nel settembre 1894 arriverà nella diocesi bolognese il nuovo vescovo Domenico Svampa (1851-1907).dettagli
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23 luglio 1892Il settimanale "La Lotta"Viene pubblicato a Bologna - dopo alcuni numeri stampati a Cesena e a Forlì - il settimanale socialista “La Lotta” diretto da Giuseppe Barbanti Brodano (1853-1931) e redatto da Olindo Malagodi (1870-1934). Il suo motto è: “Lavoratori, voi non siete piccini, se non perché state in ginocchio. Alzatevi!”. In agosto, nel dare resoconto del congresso socialista di Genova, il periodico apparirà apertamente schierato con la linea “legalitaria” di Filippo Turati. Come delegato della Lega di resistenza di Molinella, Malagodi si pronuncerà chiaramente per la separazione dell'ala socialista da quella anarchica. Sosterrà la necessità, per il nuovo partito socialista, di dotarsi di una solida organizzazione e di impegnarsi nella lotta parlamentare, anche alleandosi ai partiti democratici. "La Lotta" cesserà le pubblicazioni il 15 ottobre successivo.dettagli
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15 agosto 1892Delegati bolognesi e imolesi al congresso socialista di GenovaIl 14 agosto a Genova si svolge il congresso delle associazioni operaie e socialiste italiane. Dopo una giornata di violenti contrasti tra anarchici e legalitari viene deciso di procedere con due assise separate. Il giorno seguente nel padiglione della Società dei Carabinieri è fondato il Partito dei Lavoratori italiani di indirizzo socialista. Andrea Costa (1851-1910) e Anselmo Marabini (1865-1948), rappresentanti dei circoli socialisti imolesi, non partecipano a nessuno dei due congressi. Il delegato della Società Operaia di Bologna, Felice Vezzani (1855-1930), presenzia invece alla riunione dell'ala di indirizzo anarchico nella Sala Sivori e aderisce a questa corrente, ma il suo operato verrà in seguito sconfessato. Pittore e decoratore di professione, agitatore politico e pubblicista di "Bononia Ridet", Vezzani è uno dei leader riconosciuti del socialismo bolognese. E' presidente della Società di mutuo soccorso e resistenza fra i pastai e vice-presidente della Società Operaia. Dal 1893 emigrerà all'estero, soggiornando in America Latina e in vari paesi europei. All'inizio del nuovo secolo sarà a Parigi “il più importante punto di riferimento dell'anarchismo italiano” e tramite di leader quali Errico Malatesta e Armando Borghi.dettagli
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11 settembre 1892Attentato all'ufficio postaleNella notte tra l'11 e il 12 settembre una bomba esplode nell'atrio dell'ufficio telegrafico delle poste in via Ugo Bassi 2. Un giornalista del "Resto del Carlino" rimane gravemente ferito e perderà un occhio. Una seconda bomba, disinnescata per tempo, viene messa il 23 settembre in via Val d'Aposa, nell'atrio dell'abitazione del leader socialista Giuseppe Barbanti Brodano, che ha pubblicamente deplorato "il gesto incivile e inutile" sul giornale "La Lotta". La questura arresta decine di anarchici. Gli imputati saranno tutti assolti dall'accusa di strage, ma condannati per associazione a deliquere.dettagli
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6 novembre 1892Tre socialisti eletti nei collegi emilianiAlle elezioni politiche che si tengono il 6 e il 13 novembre viene abbandonato il sistema dei collegi plurinominali in vigore dal 1882 e si torna ai collegi uninominali. Il numero dei votanti non supera il 56 percento degli aventi diritto. Vince la Sinistra Storica, rappresentata da Francesco Crispi, con oltre il 51 percento dei voti. Tre dei cinque deputati ottenuti dal neonato Partito Socialista vengono eletti in Emilia. Sono Gregorio Agnini (1856-1945), Camillo Prampolini (1859-1930) e Agostino Berenini (1858-1939), eletti rispettivamente nei collegi di Carpi, Parma e Guastalla.dettagli
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27 novembre 1892“L’Asino” di Podrecca e GalantaraÈ fondato il settimanale umoristico “L’Asino” di ispirazione socialista. È opera del giornalista Guido Podrecca e del disegnatore Gabriele Galantara, già studenti universitari e redattori di riviste satiriche a Bologna, che firmano con gli pseudonimi Goliardo e Rata Langa. Dopo il 1901 il periodico, che con le sue tavole a colori “violentemente espressioniste” (Pallottino), raggiungerà alte tirature, si caratterizzerà per articoli e vignette anticlericali, che porteranno spesso al sequestro per “oltraggio al pudore”. Con la grande guerra e il fascismo le strade dei due principali redattori si divideranno: Podrecca diventerà interventista e fascista, Galantara rimarrà alla conduzione dell’ “Asino” su posizioni vicine ai socialisti massimalisti. Subirà così frequenti minacce e attentati da parte delle squadre fasciste, fino alla definitiva sospensione nel 1925.dettagli
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dicembre 1892La bottiglieria CillarioNel dicembre 1892 Luigi Cillario eredita le attività della sua famiglia, originaria del Piemonte, i cui componenti sono tutti esperti di vini e liquori. Uno di essi, sposato a una figlia dei Gancia, ha un deposito di Vermouth in via del Cane, un altro una rivendita di vini in via Calzolerie, Carlo Cillario commercia in vini, liquori e birra nel Mercato di Mezzo. Nel retrobottega della bottiglieria Cillario c'è il tavolino dove Giosue Carducci è solito trascorrere la sera giocando a carte e bevendo bicchieri di barolo o chianti. L'abitudine del poeta è ricordata nella guida spirituale di Hans Barth: “E il nettare di questa bottiglieria doveva essere gran cosa se il Cantor procedeva per le felsinee strade cercando del suo Cillario“.dettagli
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9 dicembre 1892Primo permesso di circolazione per un veicolo a vaporeLa Prefettura rilascia al Principe d’Orleans un permesso di libera circolazione sulle strade della città e della provincia per la sua carrozza a vapore. Valido sei anni e dotato di apposito disciplinare, è il primo in assoluto concesso a Bologna. Antonio Luigi Filippo Maria d’Orleans (1866-1930) Duca di Galliera può così raggiungere agevolmente i suoi terreni nella Bassa bolognese. Il veicolo a “sistema Serpollet”, acquistato da poco a Parigi, si chiama Phaeton come il figlio del dio Apollo, abilitato per un giorno a guidare il carro del sole. E’ dotato di caldaia alimentata a carbone, è lungo quasi quattro metri e pesa col pieno oltre una tonnellata. Guidato da un tecnico istruito dallo stesso produttore, il “bolide” a tre ruote è in grado di raggiungere la velocità di 25 kmh.dettagli