La tramvia Bologna-Malalbergo
Su progetto dell'ing. Lodovico Maglietta è aperta la tramvia Bologna-Altedo-Malalbergo attraverso Granarolo, Minerbio e Baricella. Occorrono circa due ore per percorrere l'intera linea di 38 chilometri, alla media di 18 km orari.
Il tratto fino a Baricella è stato inaugurato l'anno precedente. Il costo del biglietto è piuttosto caro, quasi quanto la paga giornaliera di un bracciante.
La tramvia per Malalbergo, che ha in comune il tratto iniziale fino a Dozza con quella per Pieve di Cento (1889), collega lo zuccherificio bolognese fuori Porta Lame ad una zona agricola di produzione estensiva delle barbabietole da zucchero.
Durante la seconda guerra mondiale la linea subirà danni ingenti. Il servizio riprenderà nell’agosto 1946 da Bologna fino a Pegola. Il tratto Pegola-Malalbergo non verrà riattivato per gli ingenti danni subiti. Il tram cesserà completamente il suo esercizio nel novembre 1957, due anni dopo quello per Pieve di Cento.

- la stazione di Malalbergo oggi

- la stazione di Malalbergo in una foto d'epoca

- locomotiva a vapore e carri merci

- nei pressi di Malalbergo (BO)

- Fonte: Collezione storica ATC (BO)

- stazione di Baricella (BO)
- Atlante bolognese. Dizionario alfabetico dei 60 comuni della provincia, Bologna, Poligrafici Editoriali, 1993, p. 7
- Giuseppe Coccolini, L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti, Bologna, Re Enzo, 2002, p. 157
- Giuseppe Coccolini, Sviluppo edilizio-urbanistico in Bologna da Napoleone alla Prima Guerra mondiale. Cronologia degli avvenimenti più importanti, in "Strenna storica bolognese", XLV (1995), pp. 161-189
- Franco Cristofori, Bologna. Immagini e vita tra Ottocento e Novecento, Bologna, Alfa, stampa 1978, p. 377
- Davide Damiani, Luigi Zucchini, Il nostro immenso tram. Bologna - Pieve di Cento - Malalbergo, Cento, Siaca, 2008
- Pietroburgo nella pianura bolognese. Documenti, testimonianze e immagini su Argelato, Funo e dintorni, dal 1859 in poi, a cura di Luigi Arbizzani, Argelato, Comune di Argelato, Assessorato alla cultura, 1989, pp. 26-28