Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1891Raffaele Faccioli Conservatore dei monumentiL'architetto Raffaele Faccioli (1836-1914) diviene responsabile del nuovo Ufficio Tecnico Regionale per la Conservazione dei Monumenti. Già allievo del Collegio Artistico Venturoli e poi laureato in architettura e ingegneria, è socio corrispondente della Regia Deputazione di Storia Patria e insegna Disegno geometrico e tecnologico presso il Regio Istituto "Pier Crescenzi". Tra il 1876 e il 1878 ha curato il discusso restauro del complesso di Santo Stefano, quindi quello della chiesa di San Domenico e di palazzo Isolani. Con Sacchetti e Tubertini ha fatto parte della Commissione di studio per il Piano regolatore di Bologna.dettagli
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1891Le dispense storiche di Francesco Bertolini e Lodovico PogliaghiPresso l'editore Treves di Milano comincia la pubblicazione di una complessa opera di divulgazione della storia attraverso dispense dotate di un ampio corredo illustrativo. A curarle è in molti casi Francesco Bertolini (1836-1909), docente presso l'Università di Bologna, che si avvale della collaborazione del pittore milanese Lodovico Pogliaghi (1857-1950), allievo di Camillo Boito e da lui avviato alla pittura storica. Nel 1891 viene stampata la raccolta Il Medioevo, come parte di una più generale Storia d'Italia, della quale farà parte anche La vita italiana nel Trecento. Bertolini ha diretto dal 1870 al 1872 la scuola normale femminile bolognese. Nel 1883, dopo un periodo di insegnamento a Napoli, è stato chiamato, per volontà di Carducci e Gandino, sulla cattedra di Storia moderna dell'Alma Mater, incarico che manterrà fino al 1909. Dal 1904 sarà anche preside della Facoltà di Lettere. Efficace "cantore" del Risorgimento, è uno dei principali autori italiani di testi scolastici e di saggi di larga divulgazione.dettagli
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1891Epidemia di tifoUna epidemia diffusa di tifo colpisce la città. Per il consigliere della sinistra Antonio Zannoni (1833-1910) la colpa è delle case poco igieniche e dello scarso controllo sulle derrate alimentari. Inoltre solo un terzo delle abitazioni hanno acqua corrente e quasi tutte hanno latrine in comune. I locali sono sovraffollati: spesso famiglie intere vivono in un solo locale, con poca luce e aria. Il dott. Francesco Roncati (1832-1906) descrive gli appartamenti dei rioni popolari come "spelonche luride che a gran numero tengono luogo di case". Secondo F. Brazzola le malattie infettive, che contribuiscono a Bologna a una mortalità del 19x1000, sono dovute soprattutto alla scarsa qualità dell'acqua potabile. Imputati sono i circa 14.000 pozzi presenti all'interno delle mura, in gran parte inquinati per il collasso della rete idrica sotterranea. Per Alfredo Cavazzi (1845-1928), professore di chimica metallurgica alla Scuola d'applicazione per ingegneri, le acque dei pozzi di Bologna dovrebbero essere usate tutt'al più per fertilizzare la terra: "vi si trovano palesi infiltrazioni provenienti dai cessi e dalle cloache". Anche il condotto romano, riattivato di recente dallo stesso Zannoni, non è esente da critiche e dubbi, nonostante l'Ufficio di Igiene si impegni a pubblicare ogni mese i dati delle analisi di controllo. L'erogazione dell'acqua dagli impianti gestiti dalla Società Nazionale subirà comunque un calo nei cinque anni successivi. I cittadini avranno in media solo 15 litri di acqua potabile sui 60 necessari. La scarsa manutenzione del cunicolo sarà la causa della presenza di forti residui di gesso.dettagli
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1891Il Circolo DemocraticoIn via Zamboni n. 9 nasce il Circolo Democratico: si propone come ritrovo di coloro che credono “nel cammino inarrestabilmente fatale del progresso e della democrazia”. Tra i fondatori vi è Enrico Golinelli (1848-1911), avvocato penalista di grande reputazione e futuro sindaco di Bologna.dettagli
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1891L'asilo notturno e le cucine economichePer iniziativa di alcuni notabili riuniti attorno al prof. Antonio Bertoloni e all'avv. Lazzaro Sanguinetti è costruito un asilo notturno destinato ad ospitare gli indigenti della città. E' dotato di una ventina di letti. Ogni giorno gli ospiti dell'asilo ricevono anche una minestra prodotta dalle cucine economiche di via del Carro n. 5. Mentre il ricovero chiuderà dopo pochi mesi perchè poco frequentato, le cucine saranno ampliate fino a produrre oltre cinquemila pasti al giorno, con distribuzione continuata. I buoni da 8 centesimi, necessari per una razione, saranno acquistati da vari enti benefici, che li distribuiranno gratuitamente ai poveri. Il numero dei pasti prodotti dipenderà anche dalle condizioni atmosferiche: nel 1895 saranno oltre 145.000, a causa delle eccezionali nevicate di quell'anno. Il dormitorio sarà riaperto nel 1902 nei pressi della nuova piazza XX settembre. Le cucine economiche saranno trasferite poco dopo nello stesso stabile.dettagli
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1891Il restauro delle tombe dei Glossatori in San FrancescoPer opera di Alfonso Rubbiani e Edoardo Collamarini è completata la sistemazione delle tombe dei Glossatori, poste dietro l'abside della basilica di San Francesco e oramai ridotte a ruderi. Il loro restauro è stato deciso dalla Deputazione di Storia Patria, su richiesta del suo presidente Giovanni Gozzadini, nell'ambito delle celebrazioni dell'VIII centenario dell'Università. I lavori sono stati ostacolati dalla presenza nell'area di un fabbricato dell'Intendenza di Finanza. La prima tomba appartiene ad Accursio e al figlio Francesco; quella con doppio colonnato a Odofredo, la terza, con le colonnine sostenute da quattro leoni, a Rolandino dei Romanzi, morto nel 1284. Le arche saranno realizzate successivamente, con molte integrazioni, e completate nel 1992, in concomitanza dei lavori di ristrutturazione delle cappelle radiali della basilica.dettagli
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1891Classi numeroseUn lettore del “Resto del Carlino” denuncia la situazione di una scuola elementare bolognese, in cui le classi sono troppo numerose, contando fino a 115 alunni. Tra il 1890 e il 1910 il numero medio degli alunni per classe a Bologna è di 43-45. Il numero ritenuto massimo - per alcuni numero ottimale - è di 90 alunni.dettagli
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gennaio 1891La Società Operaia femminile e la scuola di disegnoLa Società Operaia femminile è nata nel 1875 come sezione dell'Operaia maschile ed è divenuta autonoma nel 1890, sotto la presidenza di Argentina Altobelli (1866-1942), futura segretaria nazionale della Federterra. Svolge soprattutto attività di mutuo soccorso, distribuendo sussidi di malattia e sussidi di puerperio. Conduce, inoltre, un'azienda di depositi e prestiti e una per la distribuzione delle macchine da cucire. Nel 1881 ha aperto un asilo per bambini lattanti, per le socie che lavorano fuori casa. Nel gennaio del 1891 la Società inaugura, in un'aula messa a disposizione dal Comune, una scuola di disegno professionale per sarte, modiste e ricamatrici. Frequentata soprattutto dalle socie analfabete, funzionerà due anni, con 25 alunne e ottimi risultati. L'esperienza farà risuscitare la mai del tutto sopita idea di una vera scuola professionale femminile, ben diversa da quella Scuola superiore femminile fondata dal Comune nel 1873 e riservata alle fanciulle "di civile e agiata condizione". Quest'ultima, secondo l'attivista Isa Boghen Cavalieri, è una scuola senza intenti, che non corrisponde ai veri bisogni del presente. Nell'agosto 1894 la Società Operaia femminile promuoverà una commissione per il progetto di una scuola professionale femminile, con indirizzo anche commerciale.dettagli
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1891L'editore Cappelli rileva la rivista "Cordelia"L'editore Cappelli di Bologna rileva "Cordelia", "foglio settimanale per le giovinette italiane" fondato nel 1881 a Firenze da Angelo De Gubernatis (1840-1913) e pubblicato finora dai Successori Le Monnier. Il passaggio di proprietà dall’editore Carlo Ademollo diviene probabilmente effettivo dal 1° novembre 1892. “Cordelia” è una rivista popolare, a larga diffusione, con "ottimi intendimenti educativi". Il suo scopo dichiarato è "educare le giovinette". Vi collaborano esperti dei problemi dell'infanzia, giornalisti e scrittori. Tra essi anche Carlo Lorenzini, Collodi. Ogni numero contiene "racconti educativi scritti con garbo, stile e lingua", e inoltre "articoli che delle scienze e delle arti studiano le questioni e le novità più degne ed utili". Dopo l'editoriale del direttore, seguono rubliche quali Piccola posta, Varietà, La signorina in cucina, Economia domestica, e inoltre poesie, romanzi a puntate, saggi di storia e cultura generale. La rivista sarà pubblicata fino al 1939. Per oltre un trentennio sarà una "guida protettrice" delle giovani e avrà tanta parte nella loro formazione. Dal 1884 diventerà "Giornale per le giovinette" e la direzione passerà a Ida Baccini (1850-1911), "nota scrittrice", autrice di scritti per l'infanzia su vari giornali. L'“Almanacco di Cordelia” commenterà il nuovo assetto con ironia: Il conte Angelo De Gubernatis pensò che senza una mamma - cioè senza il cuore di una donna che sapesse avvicinarsi di più al cuore delle giovinette, la Cordelia minacciava di diventare una personcina troppo grave e saputella per la sua età.dettagli
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10 febbraio 1891Carducci contestato all'UniversitàGiosuè Carducci (1835-1907) è violentemente contestato all'Università da oltre duecento studenti di tendenza democratica e mazziniana per aver accettato di essere padrino, assieme a Francesco Crispi (1818-1901), della bandiera del Circolo Liberale Monarchico. Salvato per l'intervento di alcuni colleghi, l'ex cantore di Satana, ora vicino alla corona, giudica l'episodio un fenomeno di "incultura morale e politica". Lo ricorderà come il "tumultus infimus". Secondo Alfredo Panzini (1863-1939), nel suo accanimento contro il Professore la gioventù è "sincera sino all'odio, convinta sino alla ferocia". Due studenti, arrestati a caso, verranno processati per ingiurie contro pubblico funzionario e uno di essi sarà condannato ad un'ammenda.dettagli
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13 febbraio 1891Dimostrazione contro il governoIl 13 febbraio circa duemila donne e uomini disoccupati manifestano a Bologna contro il governo, chiedendo occupazione e pane. Sono sotto accusa soprattutto gli alti costi della politica coloniale. Un'altra grande manifestazione si terrà a Roma il 23 febbraio. Alle proteste seguirà una pesante repressione poliziesca testimoniata in chiave ironica dalla poesia A proposito delle dimostrazioni dei disoccupati a Bologna, pubblicata dal periodico goliardico “Bologna Ridet”: Lucenti corse di cavalleriaSui proletari pallidi di fameE ritornanti dalla prateriaLenti e pensosi nelle vesti grame Gesta superbe della sbirreriaFra le bestemmie di una gente infameGli elogi a voi della vigliaccheriaDi chi mangia al governo e biada e strame!dettagli
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30 marzo 1891Rivolta nel riformatorioIl direttore Gaetano Monzoni, nell’intento di “togliere gli abusi” nel carcere minorile di San Lodovico, dispone la separazione rigorosa di adulti e ragazzi e una diminuzione della razione giornaliera di pane. All’interno dell’istituto si crea un generale malcontento. Una sommossa è sventata in gennaio, seguita da numerose punizioni. Il 30 marzo, mentre la maggior parte dei sorveglianti sono a pranzo, alcuni reclusi penetrano in un magazzino e portano via bastoni e verghe di ferro. Al grido di “ci siamo, ci siamo” accorrono altri rivoltosi. Vengono rotti vetri e fracassate serrande. Una guardia è gravemente ferita. Il tumulto viene sedato a fatica con l’arrivo di rinforzi. Per quasta vicenda venticinque reclusi verranno processati e condannati. Il direttore sarà trasferito d‘urgenza alla Casa di Detenzione di Castelfranco Emilia.dettagli
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aprile 1891Assemblea dei disoccupatiAl termine di un'assemblea di disoccupati, che si svolge in aprile in città, è approvato un ordine del giorno, che rifiuta con decisione l'offerta di una giornata di lavoro garantita alla settimana. “Questa carità ipocrita – si legge nel documento - noi la respingiamo perché è ingiusto ed enorme che mentre la borghesia mangia tutti i giorni, il popolo debba mangiare una volta alla settimana”.dettagli
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26 aprile 1891Congresso dei socialisti emiliani e romagnoliOrganizzato dalla Federazione Bolognese si tiene, nel locale della Società Operaia, il congresso dei nuclei socialisti, anarchici e operai dell'Emilia e delle Romagne. All'ordine del giorno sono previsti tre punti principali: la celebrazione del primo maggio, il futuro congresso socialista nazionale, l'organizzazione del partito. Durante l'assise si manifestano subito profonde divisioni tra possibilisti e anarchici: i primi ritengono inutile e prematura l'azione violenta, i secondi reclamano il diritto di libertà e autonomia dei comitati locali e la necessità di ricorrere a mezzi rivoluzionari. L'aspra controversia si conclude con il ritiro dei gruppi anarchici. La relazione conclusiva dell'avv. Barbanti Brodano esprime la speranza che in un futuro prossimo le forze operaie e socialiste possano fondersi in un solo fascio. La definitiva separazione tra socialisti e anarchici si consumerà al congresso di Genova del 1892, con la nascita del Partito dei Lavoratori italiani.dettagli
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1 maggio 1891Il Primo MaggioIl Congresso dell'Internazionale socialista, riunito a Bruxelles, decide di rendere permanente la Festa del Primo Maggio, dichiarata, da ora in avanti, Festa dei Lavoratori di tutti i paesi. L'adesione popolare alla festa del 1891 è superiore a quella, già grande, dell'anno precedente. Anche gli anarchici, da poco riuniti nella Sezione Anarchica Bolognese, decidono di partecipare, con lo scopo di dare alla manifestazione un carattere “il più possibile rivoluzionario”. A Bologna è distribuito un numero unico della Festa, che contiene vari scritti e messaggi augurali ai lavoratori, tra i quali quello del rinomato medico e professore universitario Augusto Murri (1841-1932), che esprime voti fervidi “pel trionfo della giustizia reclamata dagli operai”. In alcune città scoppiano disordini e vi sono scontri tra manifestanti e forza pubblica. A Roma, dove parla Amilcare Cipriani (1844-1918), reduce della Comune di Parigi, avvengono i fatti più gravi, con due morti e centinaia di feriti. Anche a Bologna la polizia arresta parecchi dimostranti, tra i quali il leader socialista Giuseppe Barbanti Brodano (1853-1931), uno degli organizzatori della giornata internazionale di lotta.dettagli
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10 maggio 1891Partita a calcio durante le Feste della VirtusNel maggio la Società Ginnastica Virtus celebra il ventesimo anniversario della sua fondazione con una serie di gare, che coinvolgono atleti da ogni parte d'Italia. Il 3 maggio si apre con una sfilata di velocipedisti, che, attraverso le vie centrali, giunge alla Montagnola, dove gareggiano i “funamboli del biciclo”. Il giorno seguente ha inizio il Torneo di Scherma, al quale partecipano oltre duecento tra i migliori tiratori italiani, tra i quali alcuni rappresentanti della gloriosa scuola bolognese. Durante la premiazione del Torneo appare la nuova bandiera sociale, per la prima volta con il nome “Virtus”. Il 7 maggio a Palazzo dei Notai si tiene il Congresso dei Maestri di Ginnastica, presieduto da Costantino Reyer. Nello stesso giorno al Poligono del Meloncello si svolge la gara di Tiro a Segno. L'8 maggio iniziano le esercitazioni di ginnastica. La pioggia costinge ad effettuare le prove in palestra, invece che nel cortile delle Scuole di Piazza Galilei. Le Feste si concludono il 10 maggio con un corteo di 5.000 ginnasti lungo le strade del centro, da via Santo Stefano alla Montagnola. Qui è stato eretto un grande steccato ornato di bandiere e stendardi, dove nel pomeriggio si svolgono esercizi con bastone Jäger, corse di velocità, esercizi collettivi, evoluzioni di plotone. Alla sera in Santa Lucia si tiene l'Accademia finale di Ginnastica, seguita dalle premiazioni. Il primo ad essere premiato è il decano dei ginnasti bolognesi Sisto Tassinari. Durante il Concorso Ginnastico Federale due squadre di ginnasti della Virtus giocano, per la prima volta in Italia, una partita di calcio. L'esibizione gratuita, che si tiene in piazza 8 Agosto, è vivamente disapprovata dal pubblico, che accoglie i giocatori con salve di fischi.dettagli
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19 maggio 1891La tramvia Bologna-MalalbergoSu progetto dell'ing. Lodovico Maglietta è aperta la tramvia Bologna-Altedo-Malalbergo attraverso Granarolo, Minerbio e Baricella. Occorrono circa due ore per percorrere l'intera linea di 38 chilometri, alla media di 18 km orari. Il tratto fino a Baricella è stato inaugurato l'anno precedente. Il costo del biglietto è piuttosto caro, quasi quanto la paga giornaliera di un bracciante. La tramvia per Malalbergo, che ha in comune il tratto iniziale fino a Dozza con quella per Pieve di Cento (1889), collega lo zuccherificio bolognese fuori Porta Lame ad una zona agricola di produzione estensiva delle barbabietole da zucchero. Durante la seconda guerra mondiale la linea subirà danni ingenti e dopo un'effimera ripresa cesserà completamente il suo esercizio nel novembre 1957, due anni dopo quella per Pieve di Cento.dettagli
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1 giugno 1891Alberto Dallolio eletto sindacoAlle elezioni amministrative generali del 24 maggio vincono i liberali moderati, appoggiati dai cattolici. Su 19.788 elettori votano solo in 5.792. Escono eletti 47 consiglieri moderati e un solo democratico, l'ing. Antonio Zannoni (1833-1910).Alberto Dallolio (o Dall'Olio, 1852-1935), rappresentante dell'Unione monarchico-liberale e seguace del Minghetti - chiamato causticamente Dall'Olio Santo dal periodico "Bononia Ridet" per la sua alleanza coi clericali - viene eletto sindaco di Bologna.Rimarrà in carica fino al 1° luglio 1902, quando la sua giunta sarà travolta dalle polemiche per l'abbattimento delle antiche mura della città e l'allargamento della cinta daziaria.Siederà in consiglio comunale per 27 anni, partecipando da protagonista a tutte le principali scelte urbanistiche e amministrative: dal completamento di via Indipendenza, all'introduzione dei tram elettrici, alla municipalizzazione dell'Azienda del gas.La sua esperienza politico-amministrativa comprenderà anche le cariche di sindaco di Pianoro, Senatore del Regno e Presidente della Provincia, dal 1905 al 1913.Fondatore nel 1889 delle colonie scolastiche estive, si occuperà sempre di cultura e istruzione, quale presidente della Società degli insegnanti e della casa editrice Zanichelli.Sarà anche studioso di storia patria e promotore del museo bolognese del Risorgimento. Amico di Carducci, verrà dal poeta delegato alla cura dell'edizione delle sue prose.dettagli
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11 giugno 1891La Società Medica Chirurgica diviene Ente MoraleIstituita nel 1802 dai fisici Gaetano Gandolfi e Matteo Venturoli, la Società Medica Chirurgica bolognese è eretta in Ente Morale con il D.R. 11 giugno 1891. Essa ha come scopo lo studio e il progresso della medicina. Ha sede dal 1841 presso l'Archiginnasio e pubblica, dal 1829, il "Bullettino delle Scienze Mediche". Nei decenni precedenti, all'interno dell'associazione, si è sviluppato un vivace dibattito sull'igiene pubblica e sulla prevenzione delle malattie epidemiche e sociali, questioni legate alla modernizzazione della città. Nel 1839 la Società bolognese ha avuto come socio corrispondente anche Luigi Carlo Farini (1812-1866), futuro dittatore delle provincie dell'Emilia, allora semplice medico condotto a Russi. Tra i protagonisti del sodalizio vi è il prof. Giovanni Brugnoli (1814-1894), preside della facoltà medica e per breve tempo Rettore dell'Università (1889-1890) e presidente dell'Accademia delle Scienze. Grande scienziato e attivo filantropo, è un acceso sostenitore delle campagne di vaccinazione contro le malattie endemiche e promotore dei bagni marini per i bambini scrofolosi. Nel 1855 e nel 1886 è stato presidente della Deputazione Comunale di Sanità, preposta alle misure di igiene pubblica contro il colera. Nel tempo saranno alla guida della Società altri luminari della medicina, come Antonio Alessandrini, Augusto Murri e Francesco Rizzoli.dettagli
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20 novembre 1891La Reale GrandineL'avvocato Enrico Pini (1851-1928), possidente agrario e presidente della Cattedra ambulante di agricoltura di Bologna, fonda la Reale Grandine Società anonima di assicurazione. E' la prima compagnia a proporre a Bologna polizze a prezzi contenuti per la tutela contro i danni alle colture provocati dalla grandine. Negli anni seguenti, "sia per il contingente d'affari da essa posto in vigore, sia per i sistemi di signorile correttezza e precisione di ogni incontro", saprà assicurarsi "una preminente posizione fra le aziende similari". Nel 1904 si insedierà in Piazza del Francia, a pochi passi dalla sede della Cassa di Risparmio. Acquisita da La Fondiaria Incendio nel 1909, rimarrà attiva in città fino al secondo dopoguerra, per poi trasferirsi a Firenze. Nel 1908 sull'angolo del palazzo che la ospita verrà installato un elegante orologio stile liberty in ferro battuto, opera dell'officina di Ermete Maccaferri.dettagli
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7 dicembre 1891Scoppio della polveriera di MaranoA Marano di Castenaso una esplosione distrugge completamente la fabbrica di polvere da sparo Baschieri e Pellagri, sorta due anni prima e chiamata dai bolognesi la “spulvrira”. Muoiono quattro degli otto operai che vi lavorano e tre rimangono feriti. Vengono del tutto perduti i macchinari e le scorte. La detonazione è udita distintamente da Bologna.dettagli