Villa Valmy venduta ai Benelli
L'antica villa con grande parco a Borgo Panigale, che nel Settecento fu dei Lambertini e quindi di Antonio Gnudi, tesoriere papale, viene venduta nel 1887 alla famiglia Benelli. Negli anni precedenti ha conosciuto romantiche avventure e momenti di grande storia.
Qui nel 1796, durante la campagna di Napoleone in Italia, fu ospitato il generale François-Christophe Kellermann, l'eroe di Valmy, cantato anche da Carducci in una delle sue Rime nuove:
- Viva la Patria - Kellermann, levata
la spada in tra i cannoni, urla, serrate
de' sanculotti l'epiche colonne
Nell'occasione il duca francese conobbe Teresa Gnudi, “bellissima fra le belle donne” di Bologna e sposa infelice del conte Filippo Aldrovandi.
I due si innamorarono di un amore “vero e ardente” e fuggirono assieme a Parigi. Con l'aiuto del ministro Aldini, ottennero l'annullamento dell'unione con l'Aldrovandi e si sposarono con il rito civile.
Il matrimonio in Francia, dal quale nacquero tre figli, fu in seguito oggetto di grandi controversie giudiziarie e venne infine annullato, lasciando Teresa e gli illegittimi in grande difficoltà.
Il nome Valmy passò e rimase alla villa di Borgo Panigale. Essa era ancora di proprietà del nipote di Kellermann quando nel 1849 il generale von Wimpffen vi pose il quartier generale del contingente austriaco che assediava Bologna, bombardandola pesantemente.
Vi andarono i delegati del popolo, che da lui ricevettero condizioni di resa molto pesanti. Vi andò l'anziano arcivescovo Oppizzoni, che ottenne invece richieste più miti.
All'interno della villa c'è una sala trasformata da Vincenzo Martinelli in un finto pergolato: nell'oculo al centro una figura femminile è portata in trionfo dagli angeli su una nube: vedervi ritratta la meravigliosa Teresa di Valmy è forse solo una fantasia poetica.
Luigi Aldrovandi Marescotti, Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti e Teresa Gnudi Aldrovandi poi Kellerman. Da documenti inediti, in: "Atti e Memorie della R. Deputazione di Storia Patria per l'Emilia e la Romagna", 6 (1940-41), pp. 5-115
Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, pp. 231-235, 264
Alessandra Frabetti, Deanna Lenzi, Villa Aldrovandi Mazzacorati. Momenti del neoclassico tra Camaldoli e Belpoggio, con un saggio introduttivo di Anna Maria Matteucci, Casalecchio di Reno, Grafis, 1987, pp. 53-54
Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Electa, 2002, p. 472
Renato Roli, Pittura bolognese, 1650-1800. Dal Cignani ai Gandolfi, Bologna, Alfa, 1977, p. 203
Verde Bologna. Parchi, ville, giardini, fotografie di Attilio Gigli, Stefano Monetti, testi di Paola Emilia Rubbi, Oriano Tassinari Clò, Bologna, L'inchiostroblu, 1988, p. 98
Antonio Zanolini, Antonio Aldini ed i suoi tempi. Narrazione storica con documenti inediti o poco noti, Firenze, Le Monnier, 1864-1967, vol. 1., pp. 159-161