Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

23 maggio 1886

Vittoria dei trasformisti. Costa e Cipriani eletti a Ravenna

Alle elezioni politiche di maggio - il 23 si tiene il primo turno, il 30 i ballottaggi - i candidati della destra trasformista, sostenuti dalla "Gazzetta dell'Emilia" e riuniti nella Associazione Costituzionale delle Romagne, trionfano in tutto il collegio bolognese, dopo l'accordo elettorale con i liberali progressisti.

I democratici, che vantano autorevoli rappresentanti quali Aurelio Saffi, Quirico Filopanti, Giuseppe Ceneri, hanno un buon successo solo in città e ottengono due posti su sette. Nel primo collegio sono eletti Cesare Lugli, Pietro Baldini, Augusto Mazzacurati e Gualtiero Sacchetti, nel secondo trionfano Giovanni Codronchi, Pietro Inviti e Giuseppe Mirri.

Andrea Costa partecipa alla lotta elettorale nel secondo collegio, comprendente Imola. La sua campagna, che tocca numerosi paesi della Romagna, è definita dalla Prefettura "una guerra di classe".

Il leader socialista è presente anche nel collegio di Ravenna, dove sarà eletto assieme ad Amilcare Cipriani (1844-1918), eminente esponente anarchico, "candidato per protesta" tra i radicali e all'epoca ai lavori forzati nel carcere di Portolongone.

Il "povero Cipriani", condannato nel 1881 per un misterioso omicidio avvenuto ad Alessandria d'Egitto nel 1867, è per il popolo romagnolo la vittima di una persecuzione politica. La pena inflittagli è vista come una vendetta dello stato liberale contro un socialista che ha preso parte alla Comune di Parigi (fu addirittura il comandante di Place Vendome).

Secondo il giornalista Comandini, la massa è convinta "che a furia di eleggerlo gli si debba ottenere la liberazione". Sarà graziato dopo l'avvento di Crispi al potere.

Il 27 giugno 1888 le autorità di polizia e i politici moderati assisteranno impotenti al più trionfale viaggio mai fatto da un "sovversivo" attraverso l'Italia. Il treno che porterà a casa "l'uomo più rosso d'Italia" sarà preso d'assalto da enormi folle festanti e anche la stazione di Bologna sarà invasa da bandiere rosse e nere.

Approfondimenti
  • Roberto Balzani, Giancarlo Mazzuca, Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (e della sua idea) da Giulio Cesare a oggi, Argelato, Minerva, 2016, pp. 173-175
  • Aldo Berselli, Bologna nello stato unitario, in Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale Aiep, 1990, vol. IV, p. 33, 38
  • Clero e partiti a Bologna dopo l'Unità, con prefazione di Umberto Marcelli, Bologna, Sezione arti grafiche Istituto Aldini-Valeriani, 1968, pp. 119-120
  • Franco Cristofori, Bologna come rideva. I giornali umoristici dal 1859 al 1924, Bologna, Cappelli, 1973, p. 195
  • Vittorio Emiliani, Libertari di Romagna. Vite di Costa, Cipriani, Borghi, Ravenna, Longo, 1995, pp. 24-49 (A. Cipriani)
  • La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 160
  • Su, compagni, in fitta schiera. Il socialismo in Emilia-Romagna dal 1864 al 1915, a cura di Luigi Arbizzani, Pietro Bonfiglioli, Renzo Renzi, Bologna, Cappelli, 1966, p. 54
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