Baschieri e Pellagri. Una polvere da sparo senza fumo
Settimio Baschieri e il chimico Guido Pellagri iniziano le prove di fabbricazione di un nuovo tipo di polvere da sparo per la caccia alla nitrocellulosa, detta “acapnia” (senza fumo). E’ il primo tentativo fatto in Italia.
La nuova polvere si dimostra presto “degna di tutta l’attenzione dei tiratori”. Nel 1890 il signor Guidicini vince con la stessa il gran premio del Casino di Montecarlo.
Gli esperti rilevano che “il fumo è rado, quasi invisibile e si dissipa tosto”, sporca di meno le armi e non provoca più rinculo delle polveri estere.
Nel 1891 alla Camera di Commercio di Bologna viene registrata la Società Baschieri & Pellagri, con polveriera a Marano di Castenaso.
Durante la grande guerra l'azienda concentrerà la sua produzione sul fulmicotone per i polverifici. Nel febbraio 1918 darà lavoro a più di duecento persone.

- prodotta dalla Baschieri e Pellagri di Marano Castenaso (BO)
- Baschieri & Pellagri. 1885-2010. Storia di un mito italiano, testi di Eugenio Alberti Schatz, fotografie di Massimiliano Lacertosa, Sesto Fiorentino, Olimpia, 2010
- Bologna 1937-1987. Cinquant'anni di vita economica, a cura di Fabio Gobbo, Bologna, Cassa Di Risparmio in Bologna, 1987, p. 125
- Fabio Degli Esposti, La grande retrovia in territorio nemico. Bologna e la sua provincia nella Grande Guerra (1914-1918), Milano, Edizioni Unicopli, 2017, p. 390
- Grilletto, La nuova polvere bianca Acapnia, in: “Caccia e Tiri”, n. 121, 6 febbraio 1890, pp. 701-703
- Il polverificio di Marano, in: Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 3: Dal Santerno al Reno. I comuni bolognesi, pp. 102-103