Scioperi delle mondine e degli scariolanti nella Bassa
A Mezzolara di Budrio scendono in sciopero 600 mondine e operai delle risaie. Chiedono un miglioramento negli orari di lavoro e nei salari. L'agitazione non avrà successo per l'intransigenza dei padroni e la scarsa solidarietà nella lotta.
Nella Bassa padana entrano in agitazione anche gli “scariolanti”, cioè i braccianti impegnati nello scavo dei canali e nelle opere di bonifica delle terre paludose.
Sono operai nullatenenti, pagati non a ore, ma per il numero di carriole di terra riempite e trasportate. Sono “veri e propri proletari della terra”, che inseguono opportunità di lavori precari, stagionali nei lavori di arginatura.
Costituiscono “una torma di gruppi di nomadi, che, ormai sradicati dai luoghi di provenienza, vagherà per le campagne liberate dalle acque, alla perpetua ricerca di un modo qualunque per ottenere un lavoro” (Bassi).
In novembre si avrà la prima importante agitazione agricola a Molinella: circa 3.000 braccianti di San Martino in Argine sciopereranno per dieci giorni per migliori condizioni salariali.
L’8 dicembre i braccianti di San Giovanni in Persiceto entreranno in sciopero per il miglioramento del salario, ottenendo dopo due giorni un risultato positivo.
Le agitazioni e gli scioperi agricoli nel Bolognese si intensificheranno negli anni successivi. Tra il 1883 e il 1890, secondo una statistica ministeriale, vi saranno oltre settanta scioperi per un salario migliore, la giornata lavorativa di otto ore e il diritto di collocamento. Negli ultimi anni dell'800 non vi saranno scioperi solo nel 1891 e nel 1896.
Non di rado, però, l'offerta di braccia al ribasso scatenerà una vera e propria “guerra fra i poveri” e i proprietari terrieri cercheranno spesso di utilizzare operai “krumiri” provenienti da altri paesi, piuttosto che scendere a patti con gli scioperanti.
- Luigi Arbizzani, Un secolo di lotte popolari, per la pace, il progresso e la libertà, in: Resistenza in Emilia Romagna, a cura di Roberto Fregna, Bologna, Regione Emilia-Romagna, stampa 1975, p. 13 (ill.)
- Archeologia industriale in Emilia Romagna Marche, a cura di Giorgio Pedrocco e Pier Paolo D'Attorre, Cinisello Balsamo, Pizzi, 1991, (foto) p. 26
- Bassa bolognese: il riso...e le lacrime, annotazioni raccolte da Oriano Tassinari Clo, Bologna, Associazione Genitori Porta Lame, 1984, pp. 4-5, 21 (data cit.: 29 marzo)
- Cultura e società in Emilia-Romagna, atti del convegno, Mosca 4-17 settembre '78, Bologna, Giunta regionale dell'Emilia-Romagna, 1978, p. 24
- Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 3: Dal Santerno al Reno. I comuni bolognesi, p. 130
- Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 35
- Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, p. 22
- Giorgio Pedrocco, Arretratezza e modernizzazione delle campagne emiliane negli anni tra le due guerre mondiali, in: Da Piacenza a Ferrara: i contadini di Paul Scheuermeier, a cura di Claudia Giacometti, Giorgio Pedrocco, Massimo Tozzi Fontana, Bologna, Compositori, 2012, p. 31
- Gli scioperi in Italia, in: "Bollettino di notizie sul credito e la previdenza", 1885, p. 238
- Mario Vianelli, Segni d'acqua, 1909-2009. Cento anni di Bonifica Renana, Bologna, Consorzio della Bonifica renana, 2009, p. 33