Il Museo di Anatomia degli Animali Domestici
Il prof. Clemente Papi, allievo alla Scuola veterinaria di Parma del prof. Lemoigne, poi ordinario a Bologna di Anatomia Veterinaria, istituisce il Museo di Anatomia degli Animali Domestici, incrementando il nucleo di cento preparati eseguiti dai docenti Gaetano Gaddi e Luigi Alfredo Gotti.
Nel 1885 la raccolta comprenderà già 665 preparati, che diverranno più di 2.000 nel corso del Novecento. Essi riguardano tutte le specie di animali domestici, conservati col metodo “a secco”.
Nella stessa sede verrà allestito anche il Museo di Patologia Generale e Patologia Speciale Veterinaria, con raccolte provenienti dal Gabinetto di Anatomia Comparata, smembrato nel 1863, poi ordinate e nuovamente classificate dal prof. G. B. Ercolani.
- Emilio Callegari, Il museo di anatomia degli animali domestici, in: Instrumenta. Il patrimonio storico scientifico italiano. Una realtà straordinaria, a cura di Giorgio Dragoni, Bologna, Grafis, 1991, pp. 103-105
- Emilio Callegari, Il Museo di anatomia degli animali domestici, in: I laboratori storici e i musei dell'Università di Bologna. I luoghi del conoscere, Bologna, Banca del Monte di Bologna e Ravenna, 1988, pp. 189-195
- Emilio Callegari, Nuovo catalogo "Museo di anatomia degli animali domestici" della Facoltà di medicina veterinaria di Bologna, Argelato, Minerva, 2003
- L’Università di Bologna. Palazzi e luoghi del sapere, a cura di Andrea Bacchi e Marta Forlai, Bologna, Bononia University Press, 2019, pp. 310-312
- Alba Veggetti, Naldo Maestrini, L'insegnamento della medicina veterinaria nell'Università di Bologna, 1783/84-2000, 2. ed. italiano-inglese aggiornata e ampliata, Bologna, Bononia university press, 2004, pp. 195-196