Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1882Illuminazione a gas in via IndipendenzaVia Indipendenza, già edificata nella parte meridionale, viene fornita di illuminazione a gas. La nuova strada per la stazione ferroviaria sarà anche tra le prime vie bolognesi illuminate con l'elettricità. Il cambio avverrà nel 1912.dettagli
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1882I tortellini BertagniAll'opera dei fratelli Bertagni si deve la diffusione nel mondo dei tortellini bolognesi. Essi infatti inventano un modo per conservarli in scatola, dopo complesse fasi di essicazione, consentendo al prodotto di affrontare lunghi viaggi e di essere esportato fino Oltreoceano. La ditta nasce con Luigi, fornaio e pastaio, che dal 1885 conduce uno spaccio di olii e liquori in piazza Malpighi, presso l'hotel Brun. Nel settembre 1888 l'esercizio risulta di proprietà dei fratelli Luigi e Oreste Bertagni, uniti in una società avente per scopo "la fabbricazione di paste alimentari, con specialità tortellini". Il Pastificio Emiliano sorge in via del Borgo n. 59-63, alimentato con un motore elettrico della forza di 18 cavalli. Nel 1904 i tortellini Bertagni sono esposti alla Fiera internazionale di St. Louis e vincono la Medaglia d'Oro. La loro fama, da allora, si diffonde. Nel 1909 l'azienda avrà alle dipendenze 95 donne addette alla produzione di pasta fresca. Nel 1914 la Guida commerciale di Bologna parlerà così della Bertagni: I tortellini bolognesi la cui fama ha valicato i mari, sono giudicati da tutti i buongustai dell'Urbe come il non plus ultra delle minestre! Ed è la ditta bolognese F.O. Fratelli Bertagni che detiene assolutamente il primato di questa fabbricazione, facendone un'esportazione mondiale. Lo stabilimento, che subirà gravi danni con i bombardamenti della secenda guerra mondiale, si trasferirà a San Lazzaro di Savena nel 1956, "munito di macchinario modernissimo". Il centralissimo negozio Bertagni in via Indipendenza, in grado di vendere, nei periodi di maggior produzione, fino a 14 quintali al giorno di tortellini fatti a mano, chiuderà i battenti nel 1967.dettagli
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1882Ritrovamenti archeologici a Monterenzio Vecchio e a SettefontiIl conte Giovanni Gozzadini riferisce del ritrovamento fortuito, avvenuto durante l'aratura di un campo, di alcune armi, di un elmo e di una lancia di ferro nei pressi del cimitero annesso alla chiesa di Santo Stefano a Monterenzio Vecchio, sul crinale tra le valli dell'Idice e del Sillaro. Gli oggetti fanno parte di un corredo funerario di epoca etrusca. Da alcuni anni, nella zona di Settefonti, sono segnalati rinvenimenti di reperti antichi. Nel 1865, in un podere dei Pepoli (1865), sono stati trovati"oggetti tipo Villanova". Nel 1881, nel podere Lama, è stata recuperata una brocca in bronzo "a becco d'anatra". Nel Novecento a Settefonti sarà portato alla luce un sepolcreto di età romana (1915) e a Monterenzo Vecchio saranno ritrovati i resti di un villaggio di capanne dell'età del bronzo. Dopo l'inaugurazione, nel 2000, del Museo archeologico di Monterenzio, l'equipe di ricercatori dell'Università di Bologna che avevano operato fin dal 1978 a Monte Bibele sotto la guida di Daniele Vitali, si sposteranno a Monterenzio Vecchio, sull'altro versante dell'Idice, inaugurando una nuova, prolifica stagione di ricerche.dettagli
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1882L' "Aureus" di ColungaIn un campo in località Colunga, nei pressi di San Lazzaro di Savena, viene alla luce un piccolo tesoro antico: si tratta di quindici monete d'oro, avvolte in una pezza, sotterrate all'epoca di Augusto forse da un colono o da un ex legionario. Fra esse spicca un Aureus, fatto coniare da Marco Antonio nel 31 a.C., poco prima della disastrosa battaglia di Azio contro Ottaviano. L'esemplare, riferito alla VI Legione, risulta unico e quindi di estremo valore. Dopo diversi passaggi proprietari finirà a Londra nelle collezioni del British Museum.dettagli
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1882Il Museo di Anatomia degli Animali DomesticiIl prof. Clemente Papi, allievo alla Scuola veterinaria di Parma del prof. Lemoigne, poi ordinario a Bologna di Anatomia Veterinaria, istituisce il Museo di Anatomia degli Animali Domestici, incrementando il nucleo di cento preparati eseguiti dai docenti Gaetano Gaddi e Luigi Alfredo Gotti. Nel 1885 la raccolta comprenderà già 665 preparati, che diverranno più di 2.000 nel corso del Novecento. Essi riguardano tutte le specie di animali domestici, conservati col metodo “a secco”. Nella stessa sede verrà allestito anche il Museo di Patologia Generale e Patologia Speciale Veterinaria, con raccolte provenienti dal Gabinetto di Anatomia Comparata, smembrato nel 1863, poi ordinate e nuovamente classificate dal prof. G. B. Ercolani.dettagli
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1882Un mulino a cilindroI signori Cavalieri e Franco fanno costruire a Bologna, su progetto dell'ing. Filippo Buriani, un moderno mulino a cilindro, che rivoluziona i metodi di lavorazione precedenti, soppiantando i mulini a vapore e a energia idraulica. Il primo anno esso compie una macinazione "già abbastanza cospicua" di 500 quintali, in breve tempo portata oltre ai 1.000 quintali. L'opificio di "amplissima mole", che "accoppia in bella maniera la grandiosità all'eleganza", sorge tra porta Galliera e porta Mascarella, su un terreno occupato in precedenza da una "incolta prateria". Vi lavorano circa 125 persone. "Colpisce a prima vista l'armonica semplicità delle linee principali della facciata dove spicca la grdevole rusticità dei mattoni, il lungo e svelto camino alto metri 43, e fanno ottima impressione gli spaziosi viali destinati al passaggio dei carri, i vaghi giardini ben disposti e ben mantenuti che separano i viali stessi e in mezzo ai quali vennero situate due vasche, dove l'acqua destinata al servizio delle macchine fa prima mostra di sé, cadendo in grandiuosi zampilli". Le macchine sono fornite dalla ditta Nagel e Karop di Amburgo, le motrici dalla fabbrica dei fratelli Sulzer di Winterthur. I magazzini sono in grado di contenere oltre 25.000 quintali di grano. L'illuminazione elettrica della casa Edison di Parigi consente al mulino di lavorare senza soste. Di notte la luce "smagliante" che si diffonde dalle finestre fa sembrare l'edificio "un vero castello incantato". Il grano proveniente dal Ferrarese, dal Polesine e dalla Romagna arriva grazie a un binario dedicato della ferrovia ed è distribuito automaticamente tramite silos ai reparti dello stabilimento, dove è sottoposto alle varie lavorazioni. Un modello del mulino a cilindro bolognese sarà inviato alla Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884. La ditta otterrà la medaglia d'oro del Ministero d'Agricoltura e Commercio. Nel 1887 alla ditta Cavalieri e Franco si affiancheranno i signori Salem di Trieste. La nuova ragione sociale sarà Cavalieri Salem & C. Società in nome collettivo per molini e cilindri.dettagli
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1882Il santuario delle formiche alateCarlo Emery (1848-1925), professore di zoologia all'Università di Bologna e valente entomologo, riconosce il tipo di formiche alate che ogni anno, nel mese di settembre, approdano in gran numero sul Monte delle Formiche, tra le valli della Zena e dell'Idice: si tratta della specie myrmica scabrinodis. Secondo la voce popolare, questi particolari insetti rendono omaggio con la loro morte alla Beata Vergine, venerata nel santuario di Santa Maria di Zena:"Ansiose volano le formiche all'altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno". Seguendo una tradizione che si perde nella notte dei tempi le piccole creature vengono benedette e date ai fedeli all'interno di piccole caramelle di carta colorata, in cambio di una modica offerta. Si crede che le formiche morte possano curare alcuni malanni, in particolare il “male di formica”, una infezione o ulcera delle dita. La spiegazione scientifica del volo ha a che fare con la conformazione del monte che svetta sul contrafforte pliocenico e attrae le formiche maschio, provenienti dalla lontana Baviera, dopo il loro accoppiamento. La chiesa, costruita in un primo tempo in stile romanico, venne ricostruita nel Trecento in forma gotica, a cura del Comune di Bologna, dopo una guerra con Ferrara. Nel 1888 sarà di nuovo rifatta per meglio rispondere alla devozione crescente per l’icona della Vergine. Sul contrafforte si arresterà il fronte di guerra nell'inverno del 1944 e l'edificio sacro subirà pesanti bombardamenti. Si salverà in parte solo l'antico campanile. L'ultimo rifacimento, completato nel 1957, sarà opera dell'arch. Gaetano Marchetti.dettagli
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marzo 1882Sarah Bernhardt al teatro BrunettiLa “divina” Sarah Bernhardt (1844-1923) recita Dame aux camelias e Frou Frou al teatro Brunetti, che non registra il tutto esaurito a causa del prezzo troppo alto dei biglietti. Solo il parterre e il loggione appaiono affollatissimi. Il ritardo della rappresentazione fa sì che il pubblico si spazientisca e il loggione diventi “una bolgia infernale”. I primi attori sono accolti con ironia, ma in seguito la Bernhardt saprà conquistare l'uditorio e applausi nutriti verranno a sottolineare le scene salienti del dramma. I giornali parleranno di "splendore del suo ingegno e della sua educazione artistica". Solo il giornale umoristico "Ehi ch'al scusa" vorrà fare dello spirito, alludendo alla sua magrezza e alla pochezza dei suoi compagni: "Ecco dei cani che fan la guardia a un osso".dettagli
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marzo 1882Concerti di Ferruccio BusoniIl pianista Ferruccio Busoni (1866-1924) tiene in marzo tre concerti nell'aula grande del Liceo musicale. Pur essendo appena quindicenne, dimostra di prediligere la musica più impegnativa, sia come solista, sia in varie formazioni di musicisti della Società del Quartetto. Pochi mesi più tardi si presenterà al Teatro Comunale con una sua composizione, Il sabato del villaggio, ispirata dalla poesia di Leopardi, che verrà diretta dal maestro Mancinelli. I critici saranno concordi nel sottolineare le sue qualità come esecutore, mentre si mostreranno dubbiosi sulle sue capacità nella composizione. Il musicista toscano tornerà a Bologna, ormai affermato, nel 1913 per dirigere il Liceo musicale.dettagli
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11 marzo 1882Il Ballo degli ArtistiSi tiene nelle sale di palazzo Cataldi in via Battisasso il Ballo degli Artisti, presentato dal giornale "Ehi! ch'al scusa" come "un viaggio lungo splendido, fantasmagorico". E' organizzato dal Circolo Artistico Bolognese, una società "estranea a qualsiasi manifestazione di carattere politico", che promuove mostre e incontri conviviali. Vi partecipa l'intera intellighenzia cittadina, a cominciare dal sindaco Gaetano Tacconi (1829-1916). Maestro di Cerimonia è Pietro Neri-Baraldi (1828-1902), presidente del Circolo e famoso tenore. In occasione del ballo le sale di palazzo Cataldi sono trasformate dai pittori, con trovate che destano stupore e divertimento. Raffaele Faccioli (1845-1916), ad esempio, disegna tre cartoni in cui ritrae la vita artistica bolognese del tempo.dettagli
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14 marzo 1882La Pinacoteca resa autonoma dall'AccademiaUn decreto di re Umberto I del 14 marzo 1882 separa gli istituti addetti alla conservazione dei monumenti e delle opere d’arte dagli istituti di insegnamento. La Pinacoteca di Bologna, aperta al pubblico dal 1875, è resa completamente autonoma dall‘Accademia di Belle Arti. Il nucleo originario delle opere proviene dall’Istituto delle Scienze, ma il museo si è notevolmente ampliato con la raccolta dei dipinti delle corporazioni religiose soppresse durante il periodo napoleonico e per i provvedimenti governativi del 1866. Nel 1884 l‘ex quadreria dell‘Accademia sarà ulteriormente arricchita con il notevole lascito Zambeccari di oltre quattrocento opere e con la raccolta di stampe di papa Benedetto XIV Lambertini. Tra il 1882 e il 1888 saranno condotti importanti lavori architettonici, quali l'apertura dell'ingresso al civico 56 di via Belle Arti, la sistemazione di uffici e depositi, la costruzione di nuove sale per l‘esposizione.dettagli
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25 marzo 1882Muore Augusto AglebertMuore Augusto Aglebert (1810-1882), patriota e scrittore. Da giovane si dedicò alla recitazione, operando tra i filodrammatici del teatro Contavalli. Collaborò al settimanale “Il Felsineo”, dal quale uscì polemicamente con Carlo Berti Pichat, suo fratello per parte di madre, per fondare “L’Italiano”. Partecipò ai moti di Savigno, quindi alla difesa di Venezia e a quella della Repubblica Romana. Al termine di questa esperienza, si rifugiò in esilio in Piemonte, tornando a Bologna nel 1859 alla caduta del governo pontificio. Fece parte, assieme al Bertani, di un Comitato rivale alla Società Nazionale. In seguito fu ispettore della biblioteca dell’Archiginnasio.dettagli
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giugno 1882Sciopero a MolinellaIn giugno gli operai agricoli di Molinella scendono in sciopero. Nel paese è da poco sorto il primo Comitato e il primo Circolo democratico-socialista-repubblicano. A Medicina scioperano le mondine e i braccianti per l'orario di lavoro e per salari più alti. Date le "gravi divergenze agrarie e salariali" intervenute nella Bassa bolognese, i massoni della Loggia "Rizzoli" propongono di inviare una commissione al Prefetto della provincia, perchè "con la sua autorità intervenga a comporre tale disgraziata situazione". Promettono inoltre di avviare studi per "migliorare la condizione della classe lavoratrice", appellandosi anche alle altre Officine della Comunione.dettagli
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3 giugno 1882Carducci commemora Garibaldi al teatro BrunettiGiuseppe Garibaldi muore la mattina del 2 giugno. La sera seguente Giosuè Carducci lo commemora al teatro Brunetti, pieno all’inverosimile. L’oratore frena più volte gli applausi della folla, ma le grida prorompono dopo che ha pronunciato queste parole: “L’ombra del Generale torni cavalcando alla fronte dei nostri eserciti e ci guidi ancora alla vittoria e alla gloria”. Il discorso di Carducci verrà stampato pochi giorni dopo dall'editore Zanichelli.dettagli
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8 giugno 1882La "flotta" dei Giardini MargheritaLa società Rivaldoni & C. inaugura un servizio di barche da passeggio sul laghetto dei Giardini Margherita. Sono una dozzina, “eleganti, svelte e sicure”, e hanno nomi “gentilissimi”. Vi sono canotti da remo, ma anche “barche omnibus” con tutti i comfort: sedili, cuscini e tende. Le imbarcazioni sono tutte ancorate a un padiglione dotato di comoda scala. La gita in barca sul laghetto dei giardini diventerà, quasi subito, una piacevole abitudine per le giovani coppie bolognesi.dettagli
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16 giugno 1882Giulia Cavallari CantalamessaL‘imolese Giulia Cavallari (1856-1935) è la prima donna a frequentare il liceo Galvani e la prima in Italia a laurearsi in Lettere e Filosofia. All'Università è allieva di Giosue Carducci - sarà anche insegnante di sua figlia Titti - e amica carissima di Giovanni Pascoli, suo compagno di studi a Lettere dell'anno 1880-81. Dopo la laurea in Lettere (poi anche il Filosofia) e una iniziale, promettente carriera presso la Scuola superiore femminile di Roma, nel 1886 il matrimonio con Ignazio Cantalamessa, professore di anatomia patologica e primario dell'Ospedale Maggiore, la riporta a Bologna, dove si dedica alla famiglia e a pubbliche conferenze sul ruolo della donna nella società ed è a lungo direttrice della Scuola Professionale Regina Margherita. Il suo salotto è frequentato da esponenti democratici e socialisti come Aurelio Saffi e Andrea Costa e da letterati come Enrico Panzacchi, Olindo Guerrini e Severino Ferrari. Nel 1896 tornerà all'insegnamento presso la Scuola Normale bolognese. Dopo il 1899 vivrà a lungo a Torino, dove sarà direttrice dell'Istituto delle figlie dei militari della Villa della Regina.dettagli
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17 giugno 1882Giovanni Pascoli si laurea all'Alma MaterGiovanni Pascoli (1855-1912) si laurea all'Università di Bologna “dopo nove tumultuosi anni“. La tesi in Letteratura greca - relatore il prof. Gaetano Pelliccioni - riguarda la poesia di Alceo. E’ stata preparata “con cura e fatica, rinunziando a ogni distrazione” (Ruggio). La soddisfazione al ricevimento della lode è grande: è il suo riscatto dopo anni di disperazione e di sbandamento. “Il Preside, quando m'annunziava la distinzione, ebbe parole nobili e affettuose che mi compensarono di molti anni di dolore. In quel momento mi tornarono a mente tutti quelli a cui dovevo qualcosa: piansi nel pensare che tanti io non potevo ringraziarli; non potevo dir loro: vedete? Son degno di te, mio padre, mia madre, i miei fratelli...” Segnato da tristi vicende familiari, nel 1873 il giovane è giunto nel capoluogo emiliano a studiare Lettere grazie a una borsa di studio. E' stato tra gli allievi prediletti di Carducci. Ha seguito le lezioni di Acri e Brizio. In questo periodo però il suo interesse si è indirizzato soprattutto verso l'impegno politico, militando nelle fila degli internazionalisti, come sodale e amico di Andrea Costa. Nel 1876, dopo una contestazione al ministro dell'Istruzione Ruggero Bonghi, ha perso la borsa di studio e nel 1879 è stato arrestato come sovversivo. L'esperienza del carcere, da cui è uscito “per sempre indignato”, lo ha indotto a un profondo ripensamento e alla successiva ripresa degli studi. Dopo la laurea sarà nominato professore di latino e greco al liceo di Matera e dal 1884 avrà incarichi a Massa e a Livorno. Nel 1895 riceverà una prima nomina all'Alma Mater come professore straordinario grammatica greca e latina.dettagli
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3 luglio 1882Francesco Battaglini nominato ArcivescovoIl cardinale Francesco Battaglini (1823-1892) viene nominato Arcivescovo di Bologna. Ottiene il permesso regio di entrare in città e prendere possesso della Diocesi. Il Palazzo vescovile è chiuso da 22 anni: ai predecessori di Battaglini, Carlo Morichini e Lucido Maria Parocchi, non è mai stato concesso l'exequatur. Battaglini “è il primo ad avere le chiavi di casa” (Gherardi). Uomo semplice e modesto, riuscirà a mediare con una linea di prudente apertura le rivendicazioni dei cattolici intransigenti e l'ostilità dei liberali anticlericali.dettagli
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15 ottobre 1882Minghetti verso il trasformismoIl 15 ottobre da Cologna Veneta Marco Minghetti (1818-1886) risponde alle aperture fatte dal Presidente del Consiglio Agostino Depretis (1813-1887) nel celebre discorso di Stradella, dichiarando caduti i principali motivi di opposizione parlamentare. Si creano le condizioni per un incontro tra Destra e Sinistra storica. Il processo, che porterà a una nuova maggioranza parlamentare, verrà definito "trasformismo" (cooptazione nella maggioranza di membri dell’opposizione, preferita all’alternanza attraverso le elezioni).dettagli
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29 ottobre 1882La prima volta dei socialisti: Andrea Costa eletto deputatoLe elezioni politiche di ottobre presentano un mutamento del meccanismo elettorale. La nuova legge ammette al voto gli uomini, che abbiano compiuto 21 anni, sappiano leggere e scrivere e paghino un censo di 19,80 lire. Il numero degli elettori aumenta notevolmente, oltrepassando i due milioni (comunque meno del dieci per cento della popolazione complessiva). Nei mesi precedenti le elezioni i moderati, capeggiati da Minghetti, corteggiano la sinistra liberale per un'alleanza soprattutto in Romagna, dove si temono gli effetti destabilizzanti dell'allargamento del suffragio. In settembre a Bologna i liberali progressisti rifiutano la "politica dell'equivoco", che vuole l'accordo con i moderati sotto l'insegna dell'Unione monarchica. La loro scelta strategica è per una "intelligenza elettorale" tra i due gruppi della sinistra, quella costituzionale progressista e quella repubblicana democratica. Pur non realizzandosi una vera alleanza - l'Associazione democratica bolognese convergerà invece con l'Unione democratica romagnola - non vi saranno comunque grosse spaccature. Le liste progressista e democratica avranno a Bologna tre candidati su quattro in comune, Ceneri, Marescalchi e Zanolini, che risulteranno eletti, mentre i moderati riusciranno a mandare alla Camera il solo Minghetti. A questa tornata elettorale partecipano per la prima volta anche i socialisti, in unità con le forze democratiche di sinistra. A Imola il locale Comitato elettorale democratico candida Quirico Filopanti, Aristide Venturini e Andrea Costa. L'ex leader anarchico tiene un applaudito comizio nel teatro comunale di Budrio "stipato di gente" . La lotta elettorale si svolge con entusiasmo: per la prima volta il "verbo socialista" viene diffuso nelle campagne, fino ad ora estranee agli avvenimenti politici delle città. Costa non viene eletto per pochi voti a Budrio, ma riesce a Ravenna, con 3.654 voti: è il primo deputato socialista al parlamento italiano. La sua elezione suscita grandi polemiche soprattutto tra i suoi ex compagni anarchici: Carmelo Palladino parla di "diserzione", Emilio Covelli lo definisce un "rinnegato", che ha accettato di essere "triumviro della democrazia". Alla Camera Costa si batterà contro le persecuzioni politiche, per la riforma della legge comunale e provinciale, per l'allargamento del suffragio universale, per una legge sugli infortuni sul lavoro e sul lavoro minorile, contro la guerra coloniale. Sarà più volte processato e condannato. Per due volte, nel 1887 e nel 1889, la Camera voterà l'autorizzazione a procedere contro di lui.dettagli
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8 dicembre 1882Debutto della commedia "Scuffiareini" di TestoniE' ambientata nella “pulita casa di una modista”, che ospita ragazze “buone e belle, allegre e ... innamorate” la nuova commedia di Alfredo Testoni, intitolata Scuffiareini (modiste). Si tratta di un lavoro particolare, in parte anomalo nella produzione del drammaturgo bolognese, fatta solitamente di scene vivaci e leggere: non solo manca il lieto fine, ma verso la metà del terzo atto la commedia diventa dramma, con un finale in dissolvenza a cui l'autore terrà sempre molto. La prima è prevista per un venerdì, giorno per molti di cattivo augurio. Assistendo alle prove al teatro del Corso, Testoni teme l'insuccesso e invece è un trionfo: il pubblico, commosso, non si stanca mai di applaudire. La critica molto positiva di Enrico Panzacchi, che descrive la sua arte come capace di toccare "vivo e profondo nel cuore umano senza scostarsi dalla verità", suona per Testoni, così desideroso di essere ammesso a pieno titolo nell'ambiente teatrale, come una consacrazione. La commedia è anche un successo personale per Argia Magazzari, giovane attrice quasi esordiente, destinata a divenire una grande protagonista del teatro dialettale bolognese. Alarico Lambertini si assumerà il merito del buon esito di Scuffiareini, dichiarando di avere costretto l'autore a finire la commedia, chiudendolo nel camerino del teatro di San Giovanni in Persiceto, dove si dava Insteriarì, altro suo cavallo di battaglia. Lambertini, direttore del "Piccolo Faust", è tra gli attori della nuova compagnia dialettale bolognese formata da Luigi Pistoresi, che annovera tra le sue fila anche le Magazzari madre e figlia e Antonio Galliani.dettagli
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10 dicembre 1882Nuovi comuni nel circondario di Vergato: Grizzana, Marzabotto e Bagni della PorrettaIl 17 ottobre il comune di Tavernola Reno, sull'Appennino bolognese. chiede di poter sostituire al suo nome quello di Grizzana, principale frazione dello stesso. Con R.D. n. 1159 del 10 dicembre 1882 è autorizzato ad assumere la nuova denominazione a partire dal 1° gennaio 1883. Nel 1985 al nome Grizzana verrà aggiunto quello del pittore Giorgio Morandi, che nel capoluogo soggiornerà per molti anni. Da allora sarà quindi Grizzana Morandi. Nel 1882 nel circondario di Vergato cambiano denominazione anche i comuni di Caprara sopra Panico, che diventa Marzabotto (R.D 2 luglio 1882) e Porretta (comune e mandamento), che diventa Bagni della Porretta (R.D. 28 novembre 1882).dettagli
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20 dicembre 1882Carducci commemora Guglielmo OberdanLa notizia della morte del giovane irredentista Guglielmo Oberdan, giustiziato il 20 dicembre a Trieste per aver preparato un attentato contro l'imperatore Francesco Giuseppe, commuove l'Italia. Per la sua salvezza si era adoperato anche lo scrittore francese Victor Hugo. Giosue Carducci suscita una feroce polemica contro “i tiranni di fuori e i vigliacchi di dentro”, maledicendo l'Imperatore - “nel sangue speriamo che affoghi; e sarà sangue suo” - ma scagliandosi anche contro i governanti italiani, che, per convenienza politica, hanno taciuto. Il Comitato costituito per onorare il sacrificio di Oberdan commetterà nel 1883 una lapide allo scultore Carlo Parmiggiani. Il 27 giugno 1886 essa sarà data in consegna alla Società Operaia per una futura sistemazione sulla facciata di palazzo Re Enzo. Verrà invece murata in sordina all'ingresso del cortile d'onore di palazzo d'Accursio. Nel gennaio 1883 si svolgeranno a Bologna e in altre città italiane manifestazioni irredentiste e diversi giornali promotori di pubbliche sottoscrizioni in memoria di Oberdan, tra i quali il “Don Chisciotte”, saranno sequestrati. Per i disordini durante la manifestazione del 1888, Andrea Costa sarà condannato dal tribunale di Roma a tre anni di carcere. Nel 1890 il Circolo intitolato a Oberdan sarà sciolto, assieme all'Associazione "Pro Patria", perchè ritenuto una fucina di irredentismo.dettagli