Cattolici conciliatoristi e clericali intransigenti
Cresce a Bologna un movimento di cattolici "transigenti", che sostengono la partecipazione politica nel nuovo stato italiano. I "conservatori nazionali" hanno come leader locali Alfonso e Francesco Malvezzi Campeggi e Alfonso Rubbiani e dal 1879 pubblicano il giornale "La Pace".
Ad essi si contrappongono, con forza ancora maggiore, gli intransigenti guidati da Giovanni Acquaderni e Giambattista Casoni, raccolti attorno al nuovo vescovo, il cardinale Lucido Maria Parocchi.
Il gruppo si distingue per una notevole mobilitazione religiosa - pellegrinaggi, raccolte di obolo, esaltazione della Sede apostolica - e per autonome iniziative nella società: dalla Lega O'Connel per la difesa dell'insegnamento religioso nelle scuole, alle biblioteche cattoliche, dalle "cucine economiche" all'assistenza domiciliare ai poveri.
Parocchi non ottiene l'exequatur - e quindi la possibilità di insediarsi sulla cattedra vescovile - e il movimento intransigente si radicalizza sempre più. La penetrazione capillare ottenuta con i comitati parrocchiali porterà, nel 1882, a oltre 5.000 i militanti nelle organizzazioni clericali a Bologna.
- Clero e partiti a Bologna dopo l'Unità, con prefazione di Umberto Marcelli, Bologna, Sezione arti grafiche Istituto Aldini-Valeriani, 1968, pp. 76-85
- Pier Paolo D'Attorre, La politica, in Renato Zangheri, Bologna, Roma, ecc., Laterza, 1986, pp. 82-83