Un sepolcro di guerriero gallico a Ceretolo
In aprile a Ceretolo, frazione di Casalecchio di Reno, nel podere Palazzino di proprietà del marchese Tommaso Boschi, duecento metri sotto la strada di Bazzano, nel corso di lavori agricoli viene alla luce un antico sepolcro con ricco corredo, attribuito dall’Orioli a un guerriero gallico.
Il rinvenimento è presentato dal senatore Giovanni Gozzadini nella seduta del 22 dicembre della Deputazione di Storia Patria.
Lo scheletro del guerriero porta sulla spalla sinistra una grossa armilla di bronzo. “Ai lati la spada e la lancia di ferro, fibule, coltelli e una cesoia”.
Il corredo comprende un vaso di bronzo detto oinochoe, che diverrà famoso tra gli studiosi. E’ decorato con una statuetta “dalle forme maschili e muliebri riunite”, che rappresenta Bacco “garzoncello” o il puer aeternus.
Per il Gozzadini “l’occhio è colpito dalla squisitezza ond’è modellata quella figurina, dalla molle soavità, dalla gentilezza del volto”. Lo studioso tenderà ad attribuire anche il sepolcro di Ceretolo agli etruschi.
E’ questo un periodo aureo per le scoperte archeologiche nel territorio bolognese, che vedono protagonisti oltre al Gozzadini, Edoardo Brizio e Antonio Zannoni.
Per la prima volta l’età del ferro, denominata civiltà villanoviana, è indagata a fondo e Bologna diviene “un centro di riferimento obbligato per la protostoria italiana ed europea” (Dalmonte Polvani).
- L'Appennino bolognese. Descrizioni e itinerari, Bologna, Tip. Fava e Garagnani, 1881, p. 527
- Giosue Carducci, Ceneri e faville. Serie prima, 1859-1870, Bologna, N. Zanichelli 1891, vol. 3., pp. 51-56
- Annamaria Dalmonte Polvani, Casalecchio di Reno. Percorsi e immagini della sua civiltà, Bologna, Pontenuovo, 1985, v.
- Giovanni Gozzadini, Di un antico sepolcro a Ceretolo nel bolognese, Modena, Tipi di G. T. Vincenzi e nipoti, 1879