L'edificio della Cassa di Risparmio di Giuseppe Mengoni
Alla presenza del principe Umberto di Savoia è inaugurato il nucleo principale del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio, fortemente voluto dal suo presidente, il marchese Carlo Bevilacqua, e costruito in via Farini sulle rovine del teatro Zagnoni. La posa della prima pietra è avvenuta il 12 agosto 1868.
Il sontuoso edificio, aspramente criticato da molti per l'eccessivo lusso e per l'enorme costo di due milioni di lire, è stato realizzato come un grande palazzo rinascimentale, con ornamenti di marmi policromi - forniti dalla ditta Davide Venturi - e moderne strutture in ferro.
E' opera prestigiosa di Giuseppe Mengoni (1829-1877), uno dei più importanti architetti dell'800. Originario di Fontanelice, ha completato la sua formazione artistica a Bologna come studente e insegnante dell'Accademia.
In città è conosciuto anche come autore di Palazzo Poggi Cavazza e per il progetto, a livello urbanistico, della piazza interna di Porta Saragozza.
Nel 1859 ha vinto il concorso bandito dal comune di Milano per la sistemazione della zona di Piazza Duomo. La Galleria "Vittorio Emanuele II", concepita nella sua casa di via San Vitale 36, gli darà grande fama, ma anche la morte, avvenuta nel 1877 per un tragico incidente di cantiere, alla vigilia dell'inaugurazione del grande arco d'ingresso.
La residenza della Cassa di Risparmio si pone come modello di una "nuova architettura", ispirata allo stile eclettico di John Nash e della Scuola di Chicago. L'interno ospita decorazioni di Luigi Samoggia e sculture di Giuseppe Pacchioni, Stefano Galletti, Arturo Colombarini.
Per Alfonso Rubbiani essa rappresenta un "ardito" tentativo di ripresa delle tradizioni architettoniche dei primi tempi del Rinascimento, cioè dello stile che, liberamente reinterpretato, avrebbe dovuto connotare tutte le costruzioni moderne.
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