Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1877Il dirigibile a reazione "Galileo Galilei"I bolognesi Fabbri, Gualtieri e Campagnoli progettano una insolita macchina aerostatica, intitolata a Galileo Galilei. Si tratta di un pallone di forma allungata, il cui involucro di seta, reso impermeabile ai gas mediante uno strato di vernice, è teso su un'armatura di legno a forma di parallelepipedo. Il moto orizzontale è assicurato da getti di vapore acqueo o di aria compressa che escono da un beccuccio situato nella parte poppiera. Il dirigibile bolognese parteciperà, senza troppa fortuna, all'Esposizione Internazionale di Parigi del 1878. Nello stesso anno, gli inventori pubblicheranno, presso i tipi succ. Monti, un opuscolo descrittivo dedicato all'imperatore del Brasile, dal titolo La Navigazione aerea dai primi agli ultimi tentativi, colla proposta di un nuovo sistema.dettagli
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1877Inaugurazione del Tempio israeliticoAlla vigilia della festa religiosa di Shavuot termina, a cura dell'ing. Guido Lisi, la ristrutturazione dello stabile un tempo appartenuto alla famiglia bolognese dei Gombruti, estinta nel 1650. L'antica casa (ai numeri 7 e 9 dell'omonima via, allora al n. 19), acquistata all'asta da alcune famiglie ebraiche, viene adibita all'abitazione del rabbino e a uffici. Nel magazzino annesso è ricavato un oratorio “ad uso Tempio”. Il "sacro tempio" appare modesto, ma ordinato e di buon gusto. Divenuto col tempo insufficiente, sarà sostituito nel 1928 dalla sinagoga progettata dall'ing. Attilio Muggia (1861-1936).dettagli
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1877La gipsoteca della Scuola archeologicaIn occasione del corso inaugurale di archeologia di Edoardo Brizio (1846-1907) all'Università di Bologna, sono effettuati i primi acquisti della gipsoteca annessa alla Scuola archeologica. Entro il 1907 entreranno oltre un centinaio di pezzi, provenienti dai musei di Napoli e Roma, la maggior parte dei quali destinati all'insegnamento della storia dell'arte greca. Nel 1907, poco dopo la morte di Brizio, sarà acquistata in blocco la Collezione Martinelli, con rilievi dei templi dell'Acropoli di Atene. La gipsoteca sarà ereditata e accresciuta da Gherardo Ghirardini, con opere "assolutamente eccezionali", come l'Hermes di Prassitele e l'Auriga di Delfi. Nonostante il suo parere favorevole a un'apertura al pubblico, l'importante raccolta di calchi del Museo civico verrà usata a lungo solo dall‘Università per scopi didattici.dettagli
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1877Il canzoniere "Postuma" di Lorenzo StecchettiPer i tipi della Zanichelli esce il canzoniere Postuma, in caratteri elzeviriani, attribuito dal poeta Olindo Guerrini al cugino Lorenzo Stecchetti, morto di tisi (in realtà uno dei suoi tanti pseudonimi). Il successo del libro, curato dal punto di vista grafico e in un nuovo formato tascabile, è strepitoso: la prima edizione è esaurita in pochi giorni e ne sarà preparata subito una seconda, con l'aggiunta di nuovi componimenti. Postuma è anche uno scandalo per i benpensanti, che giudicano le rime di Guerrini immorali e pericolose per la gioventù. In suo favore interverrà Giosue Carducci, che riconoscerà l'originalità del poeta di Sant'Alberto di Ravenna e lo accoglierà nel suo cenacolo, tra la "gente zanichella". Le imitazioni di Postuma saranno numerose e tra esse si contano i versi di un giovanissimo dal luminoso futuro: Gabriele D'Annunzio. Nel 1878 Guerrini sarà chiamato come “volontario gratuito” nella biblioteca Universitaria di Bologna, con il solo compenso di poter accedere liberamente alle sale di studio. Nel 1886 otterrà invece la nomina a bibliotecario di terza classe, con alloggio annesso alla biblioteca. Come bibliotecario sarà ricordato per le ricerche erudite tra i ricettari antichi, ma anche per gli scherzi, a volte crudeli, a colleghi e amici: ne parlerà Virgilio Brocchi nel libro Le beffe di Olindo (1942).dettagli
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1877Restauro di Casa IsolaniIn occasione della Decennale della parrocchia di San Bartolomeo, Raffaele Faccioli cura il restauro della medievale Casa Isolani in Strada Maggiore. Durante i lavori vengono scoperti quattro archi al pianterreno, alcune finestre all'ammezzato e una serie di bifore al piano nobile, prima non visibili. Due delle bifore sono copiate dal Faccioli da una più antica, dotata di una colonnetta marmorea con capitello “corinto” (Gozzadini), scoperta dietro un pietrinfoglio. Nel soffitto dell'alto portico in legno sono infisse “per burla” (Rubbiani cit. da Zucchini) alcune frecce, che saranno erroneamente considerate testimonianza delle sanguinose guerre medievali.dettagli
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1877I burattini di Angelo Cuccoli "sfrattati" dal Voltone del PodestàIl burattinaio Angelo Cuccoli (1834-1905) ha ereditato dal padre Filippo il casotto con su scritto: “Arte, scherzo, istruzione e diletto” e ha resuscitato Fagiolino, maschera antica del Cavallazzi. E' un grande Balanzone, ma il popolo lo apprezza di più quando recita Fagiolino, col suo berretto bianco e il bastone nodoso, con i lineamenti del tipico “birichino” petroniano e la parola franca e irriverente. Finire “int'el paniron d'Cuccoli” (nel panierone di Cuccoli) è diventato un modo comune a Bologna per indicare uno che cade in disgrazia o in miseria. Lo spettacolo dei burattini comincia alle 19 con la prima rappresentazione, alla quale assistono anche molti bambini. Si pagano due soldi per una sedia. Il rumoroso pubblico è tenuto a bada da sonore invettive: “Ch'av ciapa un azidòll, on alla volta” (che vi prenda un colpo, uno alla volta) è la più frequente. Nel 1877 i burattini di Cuccoli sono sfrattati dal Voltone del Podestà, in piazza Maggiore - “Tanta zent am fé la guerra, perchè me a finess par terra” - e il famoso casotto di legno, “coperto di vecchia tela” e dalla forma “assai primitiva”, sarà costretto a peregrinare per le piazze di Bologna. Uno dei luoghi di elezione sarà il nuovo mercato coperto delle erbe, situato accanto alla basilica di San Francesco. Con Angelo, che morirà in miseria come il padre, lavorerà anche Augusto Galli, orefice di professione, inventore proprio nel 1877 di Sganapino e in seguito protagonista del teatro dialettale con Alfredo Testoni.dettagli
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1877Aurelio Saffi insegna all'Alma MaterIl patriota forlivese Aurelio Saffi (1819-1890), erede politico di Giuseppe Mazzini, si trasferisce a Bologna, chiamato dal ministro De Sanctis, per occupare la cattedra di Diritto pubblico dell'Alma Mater. Abiterà fino al 1890 nel palazzo di via Zamboni che si trova accanto alla sede universitaria. Fervente repubblicano, è stato con Mazzini nel Triumvirato della Repubblica Romana, poi lo ha seguto in esilio in Svizzera e a Londra. Ha insegnato in un college a Oxford e ha sposato Giorgina Craufurd, della famiglia Churchill. Nel 1874 è stato arrestato, con l'accusa di complotto contro la monarchia, durante un convegno del Partito repubblicano a Villa Ruffi, nei pressi di Rimini. Sostenitore di una concezione fortemente municipalistica della vita politica, esponente di spicco della massoneria, negli ultimi anni si occuperà soprattutto della memoria storica dell'illustre amico, scomparso nel 1872, curandone e facendone pubblicare gli scritti. Grazie al suo pensiero, che mira a "lasciar vivere lo spirito insurrezionale, e nel contempo costruire dal basso momenti di gestione sociale della cosa pubblica", nel corso degli anni Settanta si è assistito - soprattutto in Romagna - alla infiltrazione dei repubblicani negli organi direttivi delle città.dettagli
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1877Socialisti laureati a BolognaFilippo Turati (1857-1932), futuro leader socialista e fondatore del Partito dei Lavoratori Italiani, si laurea nel 1877 a Bologna con una tesi di economia politica. Lo stesso anno si laurea in legge all‘Alma Mater Leonida Bissolati (1857-1920), con una tesi sulla proprietà letteraria. Sarà collaboratore di Turati nella redazione della rivista "Critica sociale" e poi a lungo direttore de "L'Avanti!". Verrà espulso dal Partito Socialista nel 1912 assieme a Ivanoe Bonomi (1873-1951), dopo essersi schierato a favore della guerra coloniale in Libia. Negli anni seguenti diversi futuri esponenti socialisti di primo piano conseguiranno la laurea a Bologna: da Enrico Ferri - dottore in giurisprudenza con una tesi su La teorica dell’imputabilità e la negazione del libero arbitrio (sempre nel 1877) - a Genuzio Bentini (1896), dallo stesso Bonomi (1900) a Giacomo Matteotti (1907). Anche Andrea Costa è stato studente all'Alma Mater, senza però conseguire la laurea.dettagli
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1877Palazzo Caprara donato al Duca di MontpensierAntonio d'Orléans, duca di Montpensier (1824-1890), ultimo figlio del re di Francia Luigi Filippo, riceve in dono Palazzo Caprara dalla nobildonna genovese Maria Brignole Sale, vedova del duca Raffaele de Ferrari, e nel 1888 eredita anche il titolo di Duca di Galliera, legato ad esso dai tempi di Napoleone. Sposo dell'infanta di Spagna Eulalia, zia di re Alfonso XIII, negli ultimi anni della sua vita abiterà la sontuosa e centralissima dimora bolognese “con la piena libertà di un privato”, dando vita a un salotto tra i più famosi in Italia, frequentato da letterati, scienziati, artisti e soprattutto da personaggi dello spettacolo. Nel 1888 commissionerà alla Manifattura di Angelo Minghetti di Bologna un imponente servizio di maioliche dipinte, di circa 900 pezzi, presentato con grande successo all'Esposizione emiliana di quell'anno. Una parte del servizio sarà acquisito dopo il 2008 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ed esposto al pubblico nel 2017. Nel 1925, per sopravvenute difficoltà economiche, il Duca sarà costretto a vendere Palazzo Caprara allo Stato italiano, che dal 1927 ne farà sede della Prefettura.dettagli
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1877La rivista letteraria "Pagine sparse"Nei primi mesi del 1877 Abdon Altobelli (1849-1909) fonda “un piccolo opuscolo mensile” dal titolo “Pagine sparse”. Giornalista e scrittore, uomo di vasta cultura animato da una profonda fede nel progresso umano, Altobelli collabora con la Lega per l‘Istruzione del Popolo diretta da Giosue Carducci, di cui è stato allievo. Il periodico, che si occupa “di scienze, lettere, arti e scuole“, è stato concepito ai tavoli del Caffé delle Scienze assieme a un gruppo di giovani intellettuali desiderosi di rinnovare “la buona tradizione letteraria di Bologna“. Tra essi vi sono Edoardo Alvisi, Lodovico Mattioli, Ugo Brilli, Ugo Bassini, Federico Marzocchi, Roberto Della Cella, Pellegrino Matteucci, Luigi Lodi, Carlo Malagola, Giuseppe Barbanti. Nato “dopo lunga incubazione” “Pagine sparse” si dimostra battagliero sul piano letterario come in politica. Gode dell’appoggio e della collaborazione di protagonisti della cultura cittadina, quali Olindo Guerrini, Enrico Panzacchi e soprattutto Giosue Carducci. In aprile Giovanni Pascoli vi pubblicherà le prime poesie della raccolta Myricae (Sul mio seno non getta aurei bagliori, due sonetti dal titolo A suor... e Il maniero), in ottobre la Ballata per Sandor Petofi, poeta e patriota ungherese. Nel numero del 21 luglio 1878 appariranno versi di Carducci dal titolo Colloqui con gli alberi, che trattano dell’amata Maremma, “dolce e triste paese”. Nel numero del 22 settembre 1878 il professore toscano riporterà alcune letture tenute a Bologna nel 1871 “a benefizio dei feriti garibaldini nella campagna dei Vosgi”. A pochi mesi dall‘esordio, la rivista ingrandirà il formato e diventerà quindicinale. Infuriando la polemica sulle Odi barbare di Carducci e i Postuma di Guerrini (Stecchetti), prenderà decisamente posizione, schierandosi “a favore del verismo nell’arte e nella letteratura”. Dal luglio 1878 al dicembre 1879 continuerà le pubblicazioni sotto la direzione di Luigi Lodi (1856-1933), cambiando nome in “Preludio“. Dopo il trasferimento ad Ancona si chiamerà “Preludio (pagine sparse)”. Un giornale concorrente - e assai malevolo - giudicherà il doppio titolo di cattivo auspicio, essendo “ereditato da due giornali morti anch'essi senza aver rivelato uno scrittore né buono né mediocre".dettagli
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7 gennaio 1877"Il Martello" riprende le pubblicazioniStampato in un primo tempo a Fabriano e Jesi, il periodico "Il Martello", organo della Federazione umbro-marchigiana dell'Internazionale, diviene di fatto il portavoce ufficiale dell'anarchismo italiano. Dal 7 gennaio 1877 riprende la pubblicazione a Bologna, a cura di Andrea Costa, Alceste Luigi Faggioli e Augusto Casalini. In edicola fino al 18 marzo, ospiterà la polemica contro i socialisti autoritari "addormentatori del popolo" e una violenta campagna contro il ministro dell'Interno Giovanni Nicotera, ritenuto responsabile della morte del rivoluzionario Giuseppe Fanelli (il 5 gennaio 1877) nel manicomio di Nocera Inferiore. In ogni numero la Rassegna della Stampa socialista sarà redatta da Giovanni Pascoli (1855-1912), affiliato all'Internazionale dal 1876. Il giornale si dichiara favorevole alla rivoluzione, con il convincimento che "essendo essa inevitabile, quanto più presto avviene, tanto meglio". Tra i volumi della sua collana editoriale pubblicherà una Vita di Michele Bakunin (1877).dettagli
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14 gennaio 1877La Scuola di Applicazione per IngegneriNell’edificio del soppresso monastero dei Celestini, vicino a piazza Maggiore, viene aperta la Scuola d'Applicazione degli Ingegneri. Le spese d'impianto e di esercizio sono sostenute da un consorzio in cui figurano l'Università, il Comune, la Provincia e altri enti pubblici minori. La Scuola propone il corso di studi e esperienze richiesto per conseguire il titolo di ingegnere o architetto, necessario per "dirigere costruzioni civili, rurali, stradali, idrauliche e meccaniche" e per esercitare il ruolo di "perito giudiziale" in questi settori. Primo direttore è il modenese Cesare Razzaboni (1827-1893), insegnante di Idraulica alla Scuola d'Applicazione di Roma, futuro deputato e accademico dei Lincei. Un accordo del 4 dicembre 1897 tra il Rettore Puntoni, il sindaco Dallolio e il presidente della Deputazione Provinciale Bacchelli sancirà l'assegnazione allo Stato dell'onere di mantenimento della Scuola, liberandone il Comune e la Provincia, i cui fondi andranno all'incremento e il miglioramento dell'Ateneo.dettagli
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23 gennaio 1877Capitolato per la concessione di ferrovie a cavalliIl Consiglio comunale, presieduto dal sindaco Tacconi, approva il capitolato per la concessione delle ferrovie a cavalli tramite trattativa privata. Sono previste sei linee, che dalla centrale piazza Vittorio Emanuele II dovranno raggiungere la nuova stazione ferroviaria e cinque porte della città. Tra le clausole della convenzione, alcune riguardano i cavalli, che saranno provvisti di finimenti di "decente apparenza", altre le vetture, che dovranno essere "del migliore modello", larghe non più di 2 metri, divise all'interno in compartimenti di prima e seconda classe e provviste di freni. I cocchieri, invece, dovranno dotarsi di un fischietto o una cornetta per segnalare l'arrivo del tram, la cui velocità non dovrà superare i 12 chilometri all'ora. La gara di appalto sarà vinta dalla società belga Tramways et Chemins de Fer Economiques, che otterrà una concessione di 27 anni, fino al 1904. I lavori per le nuove linee tramviarie avranno però inizio solo nel 1880, tra le vivaci proteste dei cittadini bolognesi.dettagli
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22 febbraio 1877Il Commissariato per gli Scavi ed i Musei d’AntichitàCon il Regio Decreto n. 3714 viene istituito il Commissariato per gli Scavi ed i Musei d’Antichità per le provincie dell’Emilia e delle Marche con sede a Bologna. Insieme è creato quello per la Toscana e l’Umbria. Ogni Commissariato è composto da un commissario, che percepisce 1.500 lire annue, da un segretario e da un personale tecnico e di custodia fornito dal ruolo unico degli impiegati addetti al servizio degli scavi. Commissario per l’Emilia e le Marche viene nominato il conte Giovanni Gozzadini (1810-1887), che mantiene anche la carica di Presidente della Deputazione di Storia Patria. Nel 1887, alla sua morte, il Commissariato sarà affidato al prof. Edoardo Brizio (1846-1907), insigne archeologo e direttore del Museo civico bolognese.dettagli
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12 marzo 1877Marco Minghetti presidente della ProvinciaLa Destra vince le elezioni amministrative. Marco Minghetti, reduce dalle esperienze di governo, è eletto presidente del Consiglio Provinciale.dettagli
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18 marzo 1877Il cardinale Parocchi nominato arcivescovoIl 18 marzo è nominato arcivescovo di Bologna il cardinale Lucido Maria Parocchi (1833-1903), già vescovo a Pavia e fondatore de “La Scuola Cattolica”. E’ considerato persona da sempre “ostilissima all’Italia”. Come i suoi due predecessori non ottiene il regio exequatur e sarà costretto a risiedere in Seminario. Si farà terziario domenicano, per godere della protezione del patrono della città nella difesa del Credo cattolico. Sarà anche Segretario dell'Inquisizione. Reggerà la carica arcivescovile fino al 24 giugno 1882, per divenire poi Vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma, dove morirà il 15 gennaio 1903.dettagli
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20 aprile 1877Chiuse le sedi internazionalisteA seguito del fallito tentativo insurrezionale anarchico nel Matese (8-12 aprile), in tutta Italia si scatena una durissima repressione contro l’Internazionale. Il 20 aprile il governo decreta lo scioglimento di tutte le organizzazioni di ispirazione socialista, sia anachiche, che legalitarie. A Bologna la forza pubblica entra nelle sedi internazionali e ne intima la chiusura.dettagli
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8 maggio 1877Il mercato delle erbe lascia Piazza Maggiore“Per il bene del decoro urbano” (Tuttle) il mercato delle erbe o “de platea” è trasferito da piazza Maggiore in parte al prato di San Francesco e in parte nella seliciata di strada Maggiore (poi piazza Aldrovandi). Nelle due località viene costruita una semplice tettoia in legno - “un grottesco baraccone”, secondo Testoni - per contenere 439 “posteggianti”. Scompaiono dal centro, non senza vivaci proteste, le tradizionali bancarelle delle treccole (treqli), con le ceste della frutta e della verdura allineate su sedie (scranne) senza spalliera. Non si vedono più le contadine in fila davanti al sagrato di San Petronio, con i canestri carichi di burro e di ricotta appoggiati alle anche. Sono trasferite, infine, le baracche lungo il fronte del Palazzo del Podestà, in cui tanti piccoli sacchi di granaglie facevano quadrato attorno alle bilance a staffa (stadere) dei venditori. I banchi che non trattano generi alimentari - i venditori di badili e roncole di fronte al Comune o quelli di pentole e tegami all'ingresso delle Pescherie Vecchie - sono accomodati in piazza VIII Agosto. Daranno vita al mercato settimanale della Piazzola, "distesa sterminata di bancarelle e tende a padiglione" e "regno dei cantimbanchi e degli imbonitori". Intanto la chiesa sconsacrata di San Matteo delle Pescherie, di proprietà dell'Amministrazione degli Ospedali, è a sua volta trasformata in mercato coperto. Nel nuovo edificio troveranno sistemazione circa 150 esercizi sfrattati da Piazza Maggiore. La merce sarà esposta in una corsia centrale di scaffali, mentre sui lati ci saranno "altri posteggi e parecchie botteghe".dettagli
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10 maggio 1877La Scuola magistrale di ginnasticaSu progetto di Emilio Baumann (1843-1916), nominato nel 1874 direttore della ginnastica nelle scuole primarie e secondarie di Bologna, è istituita, con i sussidi del Comune, della Provincia e del Governo, la Scuola magistrale di ginnastica “razionale“, per la formazione degli insegnanti in questa disciplina. L'istituto, che si affianca a quello, ormai insufficiente, promosso da Obermann a Torino, otterrà di lì a poco il riconoscimento del ministero della Pubblica istruzione. I corsi previsti verranno organizzati gratuitamente dalla Società ginnastica Virtus. L'insegnamento obbligatorio della ginnastica nelle scuole sarà introdotto con la legge n. 4442 del 7 luglio 1878, presentata dal ministro Francesco De Sanctis. Nel 1884 Baumann sarà chiamato a Roma a dirigere la Scuola Normale di Educazione fisica, ispirata all'esperienza bolognese.dettagli
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8 giugno 1877La "Emma" di Cavazza al Teatro BrunettiNella stagione di primavera debutta al Teatro Brunetti la tragedia in quattro atti Emma, messa in musica dal maestro Ercole Cavazza, contrabbassista, compositore e direttore d‘orchestra di Massa Lombarda (RA). Tra i cantanti figura il giovane tenore inglese Arthur Byron (1846-1890). Il libretto dell‘opera, di Felice Romani (1788-1865), ha avuto in passato altre riduzioni musicali: nel 1834 ha debuttato a Venezia Emma d’Antiochia di Saverio Mercadante, mentre nel 1838 Giovanni Bracciolini ha presentato al Comunale di Bologna la sua versione dal titolo Emma e Ruggero.dettagli
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luglio 1877Carducci e le "Odi barbare"Nel luglio del 1877 Giosue Carducci pubblica le prime Odi barbare. Nel giugno del 1878 è stampata una seconda edizione introdotta da un discorso di Giuseppe Chiarini. Per Enrico Panzacchi le nuove "impervie" poesie del professore toscano sono un prodotto di maniera più che di sincera ispirazione. E mentre Ugo Brilli difende l'amico e maestro con commenti raffinati e meditati, Alfredo Oriani lo critica con una delle sue Monotonie: Lascia, poeta, l'aere muffoso della scuola e gli antichi oscuri libri;fremon le vie, sorride il ciel, sorrideil sol, la vita è fuori ...dettagli
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settembre 1877Gli anarchici del gruppo di CastiglioneSi forma segretamente a Bologna un gruppo di 140 affiliati detto “di Castiglione”, di tendenza anarchica, capeggiato da Napoleone Augusto Casalini, un sarto di 31 anni nato ad Altedo, ma abitante a Bologna in Borgo Tovaglie. Egli è anche direttore e redattore responsabile del periodico internazionalista “L’Ignorante”, uscito il 23 luglio 1876 e segnalato dal Prefetto al Procuratore del Regno per “i provvedimenti che si rendessero necessari”. Nel novembre 1877 si costituisce il Comitato Internazionalista, guidato dalla Svizzera da Andrea Costa (1851-1910). Alla fine dell’anno i gruppi anarchici in provincia di Bologna sono cinque: oltre a quello di Castiglione, vi sono quelli di Mascarella, San Felice, Casalecchio e Budrio. Nel 1878 i gruppi internazionalisti cresceranno notevolmente di numero per il passaggio alle file anarchiche di molti repubblicani estremisti.dettagli
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4 ottobre 1877Al Comunale va in scena l' "Aida" di VerdiIl 4 ottobre viene rappresentata al Teatro Comunale l'Aida di Giuseppe Verdi, diretta da Marino Mancinelli. E' la prima volta a Bologna. Interpreti principali sono Giuseppina Pasqua (Amneris), Maria Durand (Aida) e Vittorio Clodio (Radames). La Durand ha in questo periodo grande successo al Comunale. Il 30 settembre, durante la prova generale, un incendio provocato da una fuga di gas ha danneggiato il soffitto del foyer del teatro.dettagli
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6 ottobre 1877L'edificio della Cassa di Risparmio di Giuseppe MengoniAlla presenza del principe Umberto di Savoia è inaugurato il nucleo principale del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio, fortemente voluto dal suo presidente, il marchese Carlo Bevilacqua, e costruito in via Farini sulle rovine del teatro Zagnoni. La posa della prima pietra è avvenuta il 12 agosto 1868. Il sontuoso edificio, aspramente criticato da molti per l'eccessivo lusso e per l'enorme costo di due milioni di lire, è stato realizzato come un grande palazzo rinascimentale, con ornamenti di marmi policromi - forniti dalla ditta Davide Venturi - e moderne strutture in ferro. E' opera prestigiosa di Giuseppe Mengoni (1829-1877), uno dei più importanti architetti dell'800. Originario di Fontanelice, ha completato la sua formazione artistica a Bologna come studente e insegnante dell'Accademia. In città è conosciuto anche come autore di Palazzo Poggi Cavazza e per il progetto, a livello urbanistico, della piazza interna di Porta Saragozza. Nel 1859 ha vinto il concorso bandito dal comune di Milano per la sistemazione della zona di Piazza Duomo. La Galleria "Vittorio Emanuele II", concepita nella sua casa di via San Vitale 36, gli darà grande fama, ma anche la morte, avvenuta nel 1877 per un tragico incidente di cantiere, alla vigilia dell'inaugurazione del grande arco d'ingresso. La residenza della Cassa di Risparmio si pone come modello di una "nuova architettura", ispirata allo stile eclettico di John Nash e della Scuola di Chicago. L'interno ospita decorazioni di Luigi Samoggia e sculture di Giuseppe Pacchioni, Stefano Galletti, Arturo Colombarini. Per Alfonso Rubbiani essa rappresenta un "ardito" tentativo di ripresa delle tradizioni architettoniche dei primi tempi del Rinascimento, cioè dello stile che, liberamente reinterpretato, avrebbe dovuto connotare tutte le costruzioni moderne.dettagli
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8 ottobre 1877Pane all'uso di ViennaUn fornaio di via San Felice sforna per la prima volta a Bologna pane "all'uso di Vienna" confezionato con lievito di birra e presentato nel 1867 all’Esposizione di Parigi. Nella prima metà dell'Ottocento il pane prodotto a Bologna era considerato di scarsa qualità, finché alcuni fornai tedeschi avevano introdotto in città il cosiddetto "pane di lusso", sotto forma di piccoli, bianchissimi panini chiamati chifel (da kipfel, lunetta), simili ai croissant francesi (a forma di lune crescenti, però dolci). Tipici del Trentino, essi furono inventati da un fornaio austriaco a ricordo dell'assedio di Vienna da parte dei turchi nel 1683. La punta della falce di luna era infatti l'emblema dell’esercito turco. "Dare la piega ai chifel" diventerà un modo di dire tipico a Bologna, col significato di: completare un lavoro con un orpello superfluo. "Qual ch'da la storta ai chifel" sarà colui che vuol far apparire come assolutamente necessario un lavoro che in realtà è inutile.dettagli
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28 ottobre 1877Congresso nazionale delle società di mutuo soccorsoConvocato dalla Società Operaia, assieme alla Società dei Reduci delle Patrie Battaglie e alla Consociazione fra le Associazioni Operaie, si tiene dal 28 al 31 ottobre a Bologna, nella sala del Liceo Musicale, il Congresso nazionale delle società di mutuo soccorso. Sono rappresentate 377 società con 427 delegati. Le società bolognesi sono 45, con 9.423 uomini e 2.376 donne iscritti. Il discorso inaugurale del sindaco di Bologna è assai applaudito. Nel corso dell’assise viene esaminato il progetto di legge del ministro Maiorana Calatabiano sul riconoscimento giuridico delle società. L'atmosfera del congresso è di opposizione al progetto ministeriale, con argomenti soprattutto giuridici. Alcuni sostengono che le leggi vigenti - il Codice Civile e il Codice Commerciale - sono sufficienti per dar vita giuridica alle Associazioni Operaie. Altri invece sostengono con vigore la necessità di una legge che riconosca la personalità giuridica. L'assemblea è comunque nettamente contraria alla tutela e al controllo governativo. E' proposto un disegno più liberale, che prevede il riconoscimento sulla base di una semplice registrazione anagrafica presso i comuni. Il numero delle Società operaie di Mutuo Soccorso va notevolmente aumentando in questi anni a Bologna. Nel 1870 in tutto il Bolognese erano 25. Nel 1886 in città vi saranno 40 società con circa 15.000 soci (di cui oltre 2.000 donne), in provincia 37 con quasi 9.000 soci. Nel 1890 vi saranno 44 società in città e 37 in provincia.dettagli
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30 ottobre 1877Muore Luigi BellentaniIl 30 ottobre muore il maestro Luigi Bellentani (1797-1877). Assieme a lui scompare una delle più prestigiose scuole private bolognesi. Secondo Antonio Fiacchi, che ne parla nel suo Bologna d'una volta, essa "faceva ottimi allievi". Già nel 1814, giovanissimo, Bellentani aveva aperto, prima in palazzo Boncompagni in via del Monte, poi in palazzo Cataldi in via Montegrappa, una piccola scuola privata dove si insegnava "il leggere, la calligrafia, l'aritmetica e la lingua italiana", oltre alla prescritta dottrina cristiana. L'insegnamento fu confermato dal card. Oppizzoni, nonostante la partecipazione di Luigi ai moti del 1831, come ufficiale della Guardia Civica. "Esperto nei militari e matematici studi", nel 1847 Bellentani costituì fra i suoi allievi un battaglione di "speranzini". Nel 1848 fu ancora indagato e il figlio Giuseppe, anch'egli insegnante nella scuola, fu destituito per aver pubblicato un proclama "allarmante e sanguinario" contro le truppe austriache occupanti. Il Ginnasio Bellentani era frequentato anche da ragazzini ebrei. Quando nel 1852 fu intimato al maestro di licenziarli, egli si offrì di continuare a istruirli a domicilio.dettagli
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14 novembre 1877Prima italiana dell' "L'Olandese volante" di Wagner al Teatro ComunaleDopo l’Aida di Verdi, messa in scena in ottobre, al Teatro Comunale viene allestito l’Olandese Volante (Der fliegende Hollander o Il Vascello Fantasma) di Richard Wagner (1813-1883), “con grande giubilo dei wagneriani più che mai accesi e persistenti nella loro devozione al nuovo idolo” (Giacomelli). E’ la quarta opera del maestro tedesco rappresentata a Bologna in prima italiana, dopo Lohengrin (1871), Tannhauser (1872) e Rienzi (1876). Viene diretta da Marino Mancinelli (1842-1894), maestro concertatore, direttore d'orchestra e compositore, fratello maggiore di Luigi Mancinelli (1848-1921), futuro direttore artistico del Teatro Comunale e del Liceo musicale. I principali ruoli sono eseguiti da Maria Durand, prima donna soprano assoluta, dal baritono Gustavo Moriani (l’Olandese) e dal basso Franco Novara (Dalando). Nel ruolo di tenore si alternano Angelo De Sanctis e Carlo Carpi. A parere di Alfonso Rubbiani anche in questo lavoro “si riconosce trionfante il genio potente disciplinatore delle grandi masse, dei grandi cori, dei grandi tumulti per cui Wagner ha incontrastabile primato”. Ma per i più l’opera “ha sorti poco liete”. Silenzio al primo atto, qualche applauso al Coro delle Filatrici, alla ballata e soprattutto al duetto e al terzetto finale. Alla fine dello spettacolo la messa in scena viene contestata.dettagli
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7 dicembre 1877Fenomeni sismici nella Bassa bologneseTra il dicembre 1877 e il novembre 1878 in una vasta area a 15-20 chilometri ad est di Bologna ai piedi dell‘Appennino si succedono vari e complessi episodi sismici con effetti abbastanza rilevanti. Il 9 dicembre 1877 a Bologna sono segnalate due piccole scosse di terremoto ondulatorio. Nei primi mesi del 1878 saranno avvertite numerose scosse leggere, che continueranno fino a marzo inoltrato. La sera del 12 marzo una scossa più forte colpirà i paesi tra Bologna e Imola, provocando la caduta di alcuni comignoli. Il 9 novembre 1878 sul versante romagnolo dell’Appennino si verificherà un evento sismico di magnitudo Mw 5.1.dettagli