Una esposizione di uve non riuscita
"Un fatto assai notevole della nostra economia rurale è la grande estensione che da pochi anni va prendendo la coltura della vite ...”
La Società Agraria promuove la formazione di un Consorzio di viticoltori, con lo scopo di migliorare la qualità della produzione e far sorgere "l'edifizio dell'industria vinicola", unendo "in un sol nerbo le forze che operano disgiunte".
Il Consorzio, formato da nomi noti in ambito agrario e presieduto da F. Bianconcini, promuove, per l'autunno del 1875, una esposizione di uve. Per l'occasione distribuisce un questionario, con l’intenzione di formare, con le notizie raccolte, “un manuale pratico di ampelografia bolognese".
Il tentativo di superare l'individualismo dei viticoltori bolognesi non andrà però in porto. L'attesa mostra verrà rimandata per "lo scarso numero degli espositori iscritti". E lo stesso Consorzio avrà vita breve.
L'organizzazione dei produttori della provincia, per la produzione di vini pregiati e la loro commercializzazione, avverrà solo nella seconda metà del Novecento (Boriani).
- Maria Luisa Boriani, Storie della vite e del vino nel bolognese. Memorie, documenti e immagini, in: "Annali dell'Accademia Nazionale di Agricoltura", 103 (2010), pp. 261-269