Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
-
1874Ampliamenti alla Certosa a cura dell'ing. ZannoniAntonio Zannoni, ingegnere capo del cimitero della Certosa, cura, in fasi successive, ampliamenti nell'area meridionale del cimitero, tra gli edifici del monastero certosino e il canale di Reno. Nascono così la Galleria degli Angeli e il Claustro Settimo. L'edificazione del chiostro comporta la demolizione di parte del capolavoro architettonico di Ercole Gasparini, la Cappella dei Suffragi. Zannoni ne salva comunque il portico con frontone affacciato sul Chiostro III. La Galleria degli Angeli mostra evidenti analogie con la Galleria delle statue dei Musei vaticani e con le Terme di Riolo, costruite da Zannoni nel 1870. E' qui tra l'altro che troverà luogo la sua tomba.dettagli
-
1874Demolizione del portico di San DomenicoSu iniziativa del Comune viene demolito il portico davanti alla basilica medievale di San Domenico, che alcuni anni dopo sarà restaurata da Alfonso Rubbiani. Il luogo era, fino ad alcuni anni prima, il teatro delle gesta dei “biricchen del scol pei”, i bambini particolarmente vivaci e rumorosi che frequentavano le vicine scuole elementari. Appena fuori dalla scuola, essi davano spettacolo di “scapparlà e sgabbanà”, trasformando - secondo la testimonianza di Alfredo Testoni - piazza San Domenico in un campo di battaglia. In questo periodo il vicino convento è in gran parte occupato da una caserma di cavalleria.dettagli
-
1874La Fiera del Festival di via GaribaldiIn via Garibaldi le botteghe vengono addobbate per il Festival, una fiera molto frequentata dal popolo bolognese. A capo della strada, verso nord, è eretto un arco provvisorio con figure dipinte dal pittore Sante Nucci (1821-1896). Nel giro di pochi anni la Fiera del Festival sarà trasferita nella piazza del Mercato (poi VIII Agosto). Via Garibaldi (già via dei Vignazzi, poi via Egitto) terminava un tempo nei pressi del fossato della cerchia del Mille, dove era un “guazzatoio” per i cavalli.dettagli
-
1874Piazza della Pace diventa Piazza GalvaniLa piazza di fronte all'Archiginnasio, chiamata Piazza della Pace dal 1801, dopo la firma dell'accordo di pace tra Napoleone e l'Austria, è intitolata a Luigi Galvani (1737-1798). Nel 1879 al centro dell'ampio spazio anticamente utilizzato per la fiera del Pavaglione, verrà collocata la statua dello scienziato bolognese, opera di Adalberto Cencetti.dettagli
-
1874Alessandro Ferretti ingegnere del progressoOriginario di Fabbrico (RE), figlio di un agricoltore “illuminato” del mantovano, Alessandro Ferretti (1851-1930) si laurea alla Scuola di Applicazione per Ingegneri e subito si dedica allo studio delle ferrovie di montagna e delle macchine per l'agricoltura. A Bologna, dove prende residenza con la moglie nel 1881, dirige numerosi periodici dedicati alla crescita economica, diffondendo le dottrine di maestri quali Giovanni Arrivabene, esperto doganale devoto al libero scambio, e Francesco Luigi Botter, promotore della bonifica delle paludi ferraresi. La carriera di Ferretti si orienta sulla progettazione e la realizzazione di impianti di risalita e trasporto su binari a fune, per i quali diventa figura tecnica di riferimento in Italia. Sarà autore a Bologna delle funicolari per San Michele in Bosco e per San Luca, in occasione della Esposizione Emiliana del 1888. Nel settembre dello stesso anno entrerà in funzione la sua funicolare per Bergamo Alta, la cui società otterrà anche la gestione per 80 anni della rete tranviaria cittadina. Le realizzazioni si succederanno numerose, fino alla Funicolare di Monreale, a Palermo, nel 1909. I suoi interessi di “ingegnere del progresso” spazieranno in molti altri campi: dalla meccanica applicata all'economia rurale, dal credito agrario alla divulgazione scientifica. Durante la grande guerra lavorerà come volontario per il Genio alla costruzione di teleferiche sul Monte Grappa. Prima di morire nel 1930 a Napoli sarà docente universitario e dirigente dell'Istituto Nazionale Motori del CNR. La sua opera nel campo delle funicolari e funivie sarà continuata dai figli.dettagli
-
1874La biblioteca circolante "San Tommaso d'Aquino"Una lettera apostolica di papa Pio IX benedice l'iniziativa dei circoli cattolici San Petronio e San Stanislao, che hanno aperto presso il Ritrovo sociale Galvani, sede dell’Opera dei Congressi, una biblioteca circolante della gioventù cattolica dedicata a San Tommaso d‘Aquino. Avvalendosi dell‘esperienza del Gabinetto di lettura aperto nel 1864 da Acquaderni e Casoni in via S. Stefano, i promotori si propongono di "procurare al popolo e specialmente alla gioventù dilettevoli e sane letture, atte a diffondere principii in tutto conformi alla religione e alla morale cattolica". Gli oltre 2.000 volumi disponibili, in prevalenza di argomento religioso, sono tutti sottoposti alla Revisione Ecclesiastica e provvisti di un apposito sigillo. Per qualche anno la biblioteca di San Tommaso d‘Aquino sarà la sola biblioteca cattolica pubblica presente a Bologna. Dopo periodi di vita rigogliosa apparirà “alquanto scaduta”.dettagli
-
1874Il periodico "La Scienza italiana"Il dott. Marcellino Venturoli e Padre Giovanni M. Cornoldi fondano a Bologna "La Scienza italiana", periodico di filosofia, medicina e scienze naturali, pubblicato dall'Accademia Filosofico-Medica di San Tommaso d'Aquino guidata dal gesuita padre C.M. Coroldi. Ogni fascicolo è diviso in due parti: la prima contiene dissertazioni filosofiche e mediche, nella seconda vengono esaminate opere recenti. La filosofia che si vuole divulgare è quella della patria, in particolare quella tomista "e no già quella filosofia oltremontana che ora folleggia non pure in Germania, ma eziandio in varie scuole della nostra Italia". Si vuole inoltre "richiamare la scienza a quei principi razionali della filosofia dell'Aquinate ... i quali innanzi alla ragione rifulgono di immediata o mediata evidenza, sono comprovati dalla esperienza, e tutt'altro ch'essere contrarii al sincero progresso della scienza, vi conducono mirabilmente". Forte è dunque la polemica con le correnti di pensiero che dominano la cultura moderna, forte il contrasto - secondo i redattori già compiutamente espresso dal pensiero di S. Tommaso - contro “il pestifero veleno del Razionalismo". Ad esempio Marcellino Venturoli (1828-1903), responsabile della parte medica della rivista, "assalta" nei suoi interventi le teorie di Charles Darwin "caposcuola degli evoluzionisti e trasformisti". Oltre che esperto di scienza, il dottore è - assieme a Casoni, Acquaderni, Fangarezzi - uno dei protagonisti del movimento cattolico fedele al Papa. Dal 1871 fa parte del comitato permanente dell'Opera dei Congressi, di cui sarà presidente dal 1884 al 1889. “La Scienza italiana” verrà pubblicata fino al 1888, poi si fonderà con “La Scuola cattolica” di Milano.dettagli
-
1874Restauri nell'oratorio di Santa CeciliaGli affreschi dell'Oratorio di Santa Cecilia, nell’area del convento di San Giacomo Maggiore, vengono restaurati da Luigi Cavenaghi (1844-1918) sulla base delle osservazioni contenute in un rapporto dello storico dell’arte Giovanni Morelli (1816-1891). L‘importante ciclo pittorico, che illustra la vita di Santa Cecilia e di San Valeriano, fu voluto da Giovanni II Bentivoglio ed eseguito tra il 1504 e il 1506 da Francesco Francia, Lorenzo Costa, Amico Aspertini, Cesare Tamaroccio (o Tamarocci) e Giovanni Maria Chiodarolo, tra i migliori pittori dell’epoca. Artista lombardo, allievo di Giuseppe Bertini e di Giuseppe Molteni, Cavenaghi ha collaborato come decoratore in vari cantieri a Milano. Per Morelli è il restauratore più affidabile in circolazione. In questo periodo interviene anche nella Camera degli sposi del Palazzo Ducale di Mantova. Diverrà famoso per il restauro del Cenacolo di Leonardo, che condurrà tra il 1901 e il 1909.dettagli
-
8 gennaio 1874Tumulto a teatro per un'offesa a GaribaldiAl Teatro del Corso, durante la recita del Rabagas di Victorien Sardou (1831-1908), scoppia una clamorosa protesta contro gli attori, che costringe l'impresario a calare il sipario. Nella commedia Sardou, vero dominatore delle scene francesi, da alcuni definito il “Napoléon de l'art dramatique”, satireggia contro l'attivismo di certi politici del suo tempo, prendendo di mira soprattutto il futuro primo ministro Léon Gambetta. Alcuni spettatori riconoscono, nelle battute relative ad uno dei personaggi, definito “commesso viaggiatore della libertà”, una allusione negativa a Giuseppe Garibaldi. I disordini tra opposte fazioni continuano fuori del teatro, sotto il portico antistante e nel Caffè del Corso.dettagli
-
19 gennaio 1874"Il piccolo Faust" giornale di teatroIn un locale di via Garofalo, in cui fa “un freddo terribile, nelle sere d'inverno, senza fuoco e con una candela per l'illuminazione”, Alarico Lambertini (1845-1901) e Antonio Fiacchi (1842-1907) fondano il periodico artistico-teatrale “Il piccolo Faust”, organo dell'agenzia teatrale Lambertini situata in via Foscherari n. 15. “Stampato con bellissimi tipi e magnifica carta“, presto diventa un giornale molto considerato, poiché Bologna è il mercato teatrale più importante d'Italia: qui nascono le maggiori compagnie e gli impresari e i capocomici vengono per ingaggiare gli attori. In città sono aperte alcune delle più importanti agenzie teatrali italiane. Nel 1889 il direttore Lambertini rileverà la gestione del Teatro del Corso e alcuni anni più tardi anche quella del Brunetti. La rivista si fonderà nel 1913 ad "Arte Drammatica", sotto la direzione di Giuseppe Paradossi, e sarà pubblicata fino al 1929.dettagli
-
29 gennaio 1874Proteste contro il carovita a ImolaLa Società cooperativa di Imola organizza una cucina economica, che dispensa pane e carne a prezzi ribassati a operai e a poveri proletari. Il 15 aprile viene chiusa dalle autorità. Il 2 giugno scoppia una protesta popolare contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, con assalti ai forni e alle panetterie contrastati dalle forze dell'ordine, che effettuano 36 arresti. Viene incendiato col petrolio, "all'uso dei comunisti di Parigi", anche il portone del palazzo del conte Giovanni Codronchi (1841-1907), sindaco conservatore di Imola. Tra i fermati vi sono anche alcune donne e il tribunale di Bologna ne condannerà 19. Diverse madri di famiglia saranno costrette a portare con sé in carcere i figli più piccoli. Il 5 giugno, comunque, la cucina economica sarà riaperta.dettagli
-
14 febbraio 1874Il Carnevale degli EtruschiLe recenti scoperte archeologiche nell'area urbana influenzano anche le feste tradizionali. La sfilata di carnevale del 1874 ha infatti per tema L'ingresso degli Etruschi a Bologna. Il corteo si snoda tra Porta Santo Stefano e Piazza Maggiore, con circa 350 comparse in costume, ingaggiate dagli organizzatori nei quartieri popolari. Alla Montagnola, gremita da una "grande massa" di gente, venuta anche dalla provincia col treno, è eretto un castello di cartapesta, davanti al quale si svolge una sorta di sfida tra i bolognesi di ieri e di oggi (la Balanzoneide). Lo spettacolo comprende danze, cavalcate e anche il rapimento delle donne etrusche da parte dei “Balanzonici”. Il freddo intenso ostacola però la festa, costringendo i figuranti a coprirsi con le “capparelle” (le comuni mantelle nere), abiti ben poco etruschi. Il carnevale sarà sospeso nei giorni successivi per la pioggia e la neve, che renderà impraticabile l'altipiano della Montagnola. Questo dedicato agli Etruschi rimarrà, tuttavia, come il carnevale più famoso nella memoria dei bolognesi. Il termine etrusch entrerà nel gergo popolare come sinonimo di tipo strano, stravagante. Non mancheranno, tuttavia, le polemiche. C'è chi chiederà di non ostinarsi a “vivificare le mummie” e di assecondare il progresso e l'utile tramite una sorta di fiera campionaria. Dal 1877 gli organizzatori del carnevale sceglieranno una via intermedia, proponendo, accanto al “Paese di Bengodi”, una Fiera Festival in San Domenico con banconi e negozi.dettagli
-
19 aprile 1874"Il Matto" contro il barone MistraliUn gruppo di intellettuali bolognesi, tra i quali Olindo Guerrini e Giosue Carducci, fondano “sui divani scarlatti” del Caffè dei Cacciatori, il periodico umoristico e satirico “Il Matto”, di cui usciranno solo tredici numeri. Riuniti attorno a Giovanni Vigna dal Ferro, giornalista-viaggiatore, autore di Un Viaggio Nel Far West Americano (1881), lanciano una campagna d'opinione contro Franco Mistrali (1833-1880), direttore e proprietario del "Monitore", giornale filo-governativo avidamente letto dal popolo, ma osteggiato dai ceti più sensibili e aperti. Lo accusano di vituperare "quotidianamente gli uomini e le cose più sacre alla patria, predicando la moralità", ma senza averne alcun titolo e alcun diritto. Nobile scapestrato, ex ufficiale dell'esercito austriaco, poi garibaldino e rivoluzionario, il barone Mistrali è in questi anni un protagonista del giornalismo bolognese. Implacabile polemista, è uso ad attaccare tutti, "riuscendo a farsi temere e ad aver maggior copia di nemici anziché amici" (Cervellati). Secondo Sebastiano Sani, a Bologna la fa da padrone "blandendo o minacciando", con l'acquiescenza del prefetto Bardesono. Nel 1871 ha fondato il periodico satirico "Al Duttour", battistrada di una campagna denigratoria contro Marco Minghetti. Nel frattempo ha pubblicato romanzi a puntate - è il primo in Italia a scrivere di vampiri - saggi storici e cronache mondane. Una disavventura finanziaria - il fallimento della Banca dell'Emilia, di cui è consigliere delegato - lo porterà in carcere, ma anche in galera continuerà una serrata attività giornalistica. Dopo una battaglia "senza esclusione di colpi", "Il Matto" avrà partita vinta: in pochi mesi ridurrà al silenzio Mistrali, nel frattempo condannato a cinque anni di reclusione per fallimento.dettagli
-
7 maggio 1874Parziale concentrazione delle Opere pieInizia il 7 maggio la discussione in consiglio comunale sulla nuova organizzazione delle Opere pie, enti di beneficenza creati nei secoli precedenti grazie a donazioni e lasciti testamentari. 335 di esse sono ancora gestite dalle parrocchie (con un patrimonio di oltre 2.500.000 lire), nonostante alcune leggi ne abbiano prescritta la concentrazione in un unico ente di gestione. Saranno discusse diverse soluzioni e infine si deciderà per una concentrazione parziale, assegnando una parte delle Opere all'Istituto di Mendicità, una parte alla Congregazione di Carità e altre ancora agli Asili infantili. La proposta di Ferdinando Berti, che lascia fuori il Comune dai problemi della beneficenza ed esclude l'applicazione di nuove tasse, è approvata a larga maggioranza (38 voti contro 3).dettagli
-
12 maggio 1874L'Opera pia Davia BargelliniCon testamento del 12 maggio 1874, Giuseppe, ultimo membro della famiglia senatoria bolognese Da Via Bargellini, destina il proprio patrimonio “allo scopo di provvedere all‘educazione e istruzione della gioventù maschile della città e diocesi di Bologna“. Viene quindi costituita l'Opera PIa Da Via Bargellini, guidata da un Consiglio composto da due laici e presieduto da un sacerdote. Il grande palazzo in strada Maggiore, di fronte al quadriportico dei Servi, fu costruito a partire dal 1610 per volere di Ermes Bargellini, inglobando un edificio più antico. Nel 1638 il senatore Astorre fu autorizzato a edificare una facciata senza portico, su progetto di Bartolomeo Provaglia. Sopra Il portale d'accesso, a reggere il balcone (o “ringhiera”) centrale, furono posti due talamoni, opera di Gabriele Brunelli e Francesco Agnesini. Perciò il severo edifico è conosciuto come “il Palazzo dei Giganti”. Dopo il 1730 venne completato lo scalone monumentale, ideato da Carlo Francesco Dotti, eseguito da Alfonso Torreggiani e decorato con magnifici stucchi da Giuseppe Borelli. Dal 1924 il palazzo ospiterà gratuitamente, grazie a una convenzione con l'Opera pia, il Museo civico d'Arte Industriale, oltre che l'antica quadreria della famiglia Davia Bargellini.dettagli
-
28 maggio 1874Convenzione per la gestione dell'acquedottoLa Società Nazionale del Gas, azienda italiana con capitali svizzeri e tedeschi, vince la gara d'appalto per la gestione dell'acquedotto bolognese. Viene contemporaneamente sospesa la convenzione siglata il 28 maggio dal sindaco Tacconi con la ditta Garré. La durata della concessione è fissata in cinquanta anni. Una clausola dell'accordo consente al Comune il riscatto dell'impianto dopo 15 anni. La concessione sembra favorire i profitti dell'impresa, alla quale sono collegati alcuni consiglieri, come Giuseppe Bacchelli, più che i bisogni reali della città: la concessionaria è autorizzata a vendere liberamente acqua ai privati, pur impegnandosi a soddisfare in modo prioritario le esigenze della amministrazione pubblica a prezzi determinati. Per Quirico Filopanti è vessatorio il sistema d'imporre ai cittadini l'acquisto minimo di un metro cubo d'acqua. Gli utenti lamenteranno la scarsa portata dell'acquedotto, che per molto tempo non salirà oltre il secondo piano delle case e non giungerà nei rioni più periferici.dettagli
-
22 giugno 1874La Cooperativa Ceramica di Imola“L'unione di molte forze costituisce una forza unica, superiore alla somme di tutte quelle forze separatamente adoperate. 4 più 4 non fanno 8 ma un numero maggiore”(G. Bucci) Desideroso di contribuire “al progresso dell’industria e al miglioramento economico dei suoi lavoratori”, Giuseppe Bucci, imprenditore di idee mazziniane e proprietario a Imola di una fabbrica di stoviglie in ceramica, decide di ritirarsi dall’attività e di promuovere la trasformazione della sua azienda in senso cooperativo, con uno statuto e un patto di fratellanza. Il 22 giugno 1874 i suoi dipendenti ottengono la gestione dei mezzi di produzione per un anno di prova, al termine del quale avviene la cessione in via definitiva. Il 7 marzo 1877 si costituisce a Imola, davanti al notaio Alvisi, la “Società Cooperativa di Lavoro per la Fabbricazione di Majoliche e Stoviglie”, una delle prime cooperative di produzione e lavoro in Italia. A fine secolo verrà inaugurata la Sezione Artistica, laboratorio per la creazione di maioliche. Nel 1913 partirà ufficialmente la produzione di piastrelle. Superato lo stallo produttivo dovuto alla prima guerra mondiale, nel 1922 la ditta si trasferirà in un nuovo, grande stabilimento nel centro di Imola. Dagli anni Cinquanta la “Cooperativa Ceramica d’Imola” diventerà una realtà rilevante a livello nazionale e internazionale per la produzione di piastrelle per pavimenti e rivestimenti, avvalendosi anche della consulenza di un operatore artistico influente come Gio Ponti. Nel 1979 l’azienda, ormai centenaria, inaugurerà il Museo e Centro di Documentazione Storico Artistico G.Bucci, una delle collezioni di ceramiche e maioliche più grandi del mondo, con il fine di preservare la sua memoria storica.dettagli
-
27 giugno 1874In treno da Bologna a Verona passando da ModenaE' attivato il collegamento ferroviario tra Bologna e Verona, attraverso Modena e Mantova. Si tratta di una linea strategica: la direzione verso il passo del Brennero è considerata la migliore per mettere in comunicazione il Baltico e i mercati germanici con il Mediterraneo. Il 21 dicembre 1872 la linea è giunta a Modena da Gonzaga Reggiolo. L'ultimo tratto, tra Borgoforte e Motteggiana, è completato il 27 giugno 1874. Il progetto vincente è stato presentato nel 1867 dall'ing. Jean-Louis Protche, l'autore della Ferrovia Porrettana, assieme a una relazione sul prolungamento della linea dal Brennero a Berlino.dettagli
-
30 giugno 1874I bagni marini per i bambini scrofolosiNel 1864 il prof. Giuseppe Barellai (1813-1884), fondatore a Viareggio del primo ospizio marino italiano (1862), aveva presentato a Bologna, con una lettura presso la locale Società Medica Chirurgica, questo tipo di istituzione destinata ai poveri fanciulli scrofolosi. Nelle due estati successive un “drappello” di poveri bolognesi era stato alloggiato gratuitamente a Fano. Tra i primi promotori in città di un comitato a favore dei bagni marini è il dott. Giovanni Brugnoli (1814-1894), sostenitore delle vaccinazioni e delle varie misure igieniche a favore delle classi sociali svantaggiate. Il 30 giugno 1874 si costituisce l'Opera Pia degli Ospizi Marini per i fanciulli scrofolosi della città e provincia di Bologna, che riceve un lascito di 10.000 lire da un Comitato presieduto da Francesco Buratti. Per l'invio ai bagni di bambini poveri, provenienti soprattutto dagli Asili infantili, vengono affittati alcuni locali a Riccione, in seguito appositamente attrezzati. La terapia climatica appare specialmente indicata per il trattamento della scrofola, infezione tubercolare, che colpisce i bambini a costituzione linfatica, mentre l'ospedale è per essi "un vero carcere duro, uno Spielberg di morte". Fino al Settecento era credenza diffusa che la cura della scrofolosi fosse prerogativa dei re, considerati taumaturghi. Perciò le persone malate erano portate a corte e ricevevano una carezza del sovrano, con la formula rituale: "Il Re ti tocca, Dio ti guarisce".dettagli
-
1 luglio 1874Il quotidiano "La Patria"Olindo Guerrini fonda il quotidiano “La Patria”, diretto da E. Sacerdoti. Il poeta firma i suoi articoli con lo pseudonimo di Mercutio. Nei primi anni Ottanta il giornale avrà un ruolo importante nella creazione di alleanze tra liberali progressisti e democratici. Nel gennaio 1888 confluirà nel "Resto del Carlino", contribuendo all’aumento della sua tiratura e diffusione.dettagli
-
2 luglio 1874"Pane e lavoro!"La situazione delle classi lavoratrici nelle città e nelle campagne si fa sempre più grave e nel corso dell'anno la crisi diviene acuta per il cattivo raccolto. In estate nei paesi e nelle città della Toscana e della Romagna scoppiano sommosse contro il caroviveri e la disoccupazione, spesso guidate dalle donne. Manifestazioni di piazza si svolgono il 2 luglio a Firenze. Due giorni dopo le proteste si propagano a Forlì, Forlimpopoli, Rimini. Di seguito sono coinvolte, Cesena, Prato, Lucca, Arezzo e Livorno. Il 10 luglio la rivolta coinvolge anche Bologna. L'11 luglio, a seguito del rincaro delle granaglie, a Porretta una moltitudine irrompe nei negozi e impone il prezzo dei prodotti. E' una delle prime agitazioni organizzate dei lavoratori della Valle padana. Il grido delle dimostrazioni è dappertutto quello lanciato dai socialisti: "Pane e lavoro!". In luglio e agosto in Romagna si svolgono anche manifestazioni organizzate dai repubblicani.dettagli
-
4 luglio 1874Cooperativa di consumo a MedicinaIl 4 luglio è costituita la Società Cooperativa di consumo degli Operai di Medicina. Suo scopo è la “vendita dei commestibili e di altri generi di consumo domestico“. Nel 1884 sarà pubblicato lo statuto.dettagli
-
7 agosto 1874Fallisce il moto insurrezionale anarchicoNella notte fra il 7 e l'8 agosto, anniversario della cacciata degli Austriaci nel 1848, gli anarchici internazionalisti tentano una insurrezione a Bologna, con la speranza di estenderla dapprima alla Romagna e in seguito alle Marche e alla Toscana. Il piano prevede la concentrazione presso i prati di Caprara, dove sono state nascoste armi, di tre colonne di congiurati provenienti da paesi vicini, l'entrata in città all'alba, l'occupazione del palazzo comunale, l'assalto e il saccheggio dell'arsenale militare e la liberazione dal carcere dei prigionieri politici. Vengono raccolti in vari punti della città materiali per erigere barricate. Un centinaio di uomini armati sono pronti all'azione. Ma la Prefettura, informata da spie infiltrate, sventa la rivoluzione sul nascere. La colonna partita da Imola, al comando del muratore Antonio Cornacchia, detto Bavarésa, si impadronisce della stazione di Castel San Pietro e la devasta, sabotando la linea telegrafica e portando via armi, lucerne e bandiere rosse per le segnalazioni. Ma poi è fermata verso Bologna, in località La Campana, da un contingente di militari e di carabinieri e si sbanda. 47 uomini sono arrestati sul posto, altri, fuggiti in montagna, sono catturati il giorno seguente. Si disperdono anche le poche decine di insorti raccolti a San Michele in Bosco e quelli convenuti ai Prati di Caprara, in pratica "solo la banda di S. Giovanni in Persiceto". Saranno presi poco dopo nei pressi di Sabbiuno. Andrea Costa, “il petroliere”, ritenuto uno dei principali capi della rivolta, è già stato fermato il 5 agosto alla stazione di Bologna. Il 2 agosto a Villa Ruffi, presso Rimini, la polizia ha arrestato i componenti dello stato maggiore repubblicano, durante una pacifica riunione presieduta da Aurelio Saffi. 28 persone saranno rinchiuse nel carcere di Perugia, con l'accusa di "congiurare e distruggere l'attuale forma di Governo". Il leader anarchico Bakunin - che da tempo prepara l'insurrezione in Emilia ed è giunto a dichiarare nella sua opera principale, Stato e Anarchia (1873), che "da nessuna parte la rivoluzione sociale è così prossima come in Italia" - è arrivato in incognito dalla Svizzera ed è stato affidato agli internazionalisti Silvio Frugeri e Pilade Campagnoli. Sarà costretto a fuggire precipitosamente. Secondo la testimonianza di Demos Altobelli, partirà in treno travestito da prete alla volta di Verese e della Svizzera. L'episodio sarà narrato anche nel romanzo Il diavolo al Pontelungo dello scrittore bolognese Riccardo Bacchelli (1891-1985). Molti altri congiurati sono tratti in arresto. Tra essi l'ex garibaldino e cameriere dell'Osteria del Foro Boario Teobaldo Buggini, intimo di Costa, Alfonso Leonesi e Serafino Mazzotti, organizzatori del moto, che riescono a nascondere le armi in campagna prima della cattura. Gli imolesi circondati e presi alla Campana sono trascinati a Bologna nel Torrone tra una selva di fucili e gli applausi dei benpensanti. La forza pubblica compie perquisizioni a tappeto nei luoghi conosciuti come covi anarchici: a Bologna, nel rione del Pratello, e a Mirandola, patria dei sovversivi fratelli Ceretti. L'indomani il governo scioglierà le sezioni dell'Internazionale in Italia e inizierà una drastica repressione contro i suoi aderenti. Il 15 settembre verrà sciolta anche la Fratellanza Repubblicana.dettagli
-
8 settembre 1874Il IX Congresso pedagogico italianoNelle sale dell'Archiginnasio è pomposamente inaugurato il IX Congresso pedagogico italiano, sotto la presidenza dell'ex sindaco Carlo Pepoli. Vi partecipano oltre 1.200 iscritti, tra i quali i principali esponenti del panorama pedagogico locale: dal Provveditore agli Studi Ernesto Masi (1837-1908) al Direttore della Scuola Normale Grosso, dagli Ispettori Belluzzi e Bignami al capo dell'Ufficio Istruzione Medardo Burzi. Sono presenti i consiglieri municipali più impegnati sul piano educativo: il medico Francesco Magni, Augusto Aglebert, Enrico Panzacchi e Aristide Ravà, promotore degli asili infantili. Si discute su "quale nuovo indirizzo educativo e didattico deve darsi alle scuole tanto infantili che primarie in Italia" e si manifesta una preferenza per l'insegnamento oggettivo, di stampo positivista, svolto attraverso collezioni "dal vero". Viene affermata la continuità tra la scuola materna ed elementare e la necessità del passaggio degli asili dal ministero degli Interni a quello dell'Istruzione. Si formulano inoltre voti per l’abolizione del catechismo nelle scuole statali. Accanto al Congresso pedagogico, solennemente concluso il 20 settembre, si tiene la V Esposizione didattica e il V Congresso ginnastico.dettagli
-
15 settembre 1874Il V Congresso ginnastico, il Concorso Nazionale e L'Esposizione didattico-ginnasticaLa Federazione Ginnastica Italiana assegna a Bologna l'organizzazione dl V Congresso e del Concorso Nazionale, che si tiene dal 16 al 20 settembre. Il Comitato promotore è presieduto dal prof. Adelfo Grosso della Sezionale. Ne fanno parte alcuni notabili, tra i quali Emilio Baumann e il marchese Gioacchino Napoleone Pepoli. Il 15 settembre è stabilita l'apertura della Esposizione didattico-ginnastica. Lo stesso giorno apre il V Congresso nella sala del Liceo Galvani. Sono oltre 40 le società sportive rappresentate, italiane ed estere. L'Associazione Ginnastica Triestina espone una serie di fotografie della sua sede e acquarelli delle divise. Diverse autorità portano il loro saluto. Il presidente effettivo Grosso propone di nominare Socio Onorario della Federazione il principe di Carignano. Il 16 settembre iniziano le attività agonistiche. All'Accademia di Scherma partecipano alcuni giovani che saranno in futuro maestri di fama mondiale: tra essi i bolognesi Zucchi e Valentini. Alla gara del fioretto si susseguono quelle di sciabola e quella col bastone. Il 17 settembre si tiene la prima gara di ginnastica: una corsa sul viale tra Porta Santo Stefano e Porta Castiglione. Il primo premio è vinto dal bolognese Armando Facchini. Lo stesso giorno si tiene il Concorso generale di ginnastica, comprendente: esercizi elementari, salti, ascensione sulla pertica, marcia, appoggi, equilibrio, getto della palla. La Gara Speciale prevede una scelta tra vari esercizi: salto a pié pari, salto della siepe, salto sopra un piede con rincorsa, arrampicata sulla corda, oppure cavallo, parallele, sbarra, getto del peso, corsa veloce. I bolognesi conquistano l'argento nel salto a piè pari e nel getto della palla con Armando Facchini, e nell'arrampicata con Romano Venturi. Altri vincono varie medaglie di bronzo. La Società Bolognese di Ginnastica vince il primo premio di sezione, mentre il sesto va alla Scuola Normale di Bologna. Durante il congresso un gruppo di dissidenti costituisce la Federazione delle Società Ginnastiche Italiane, che rimarrà fino al 1887 autonoma dalla Federazione Ginnastica Italiana.dettagli
-
19 settembre 1874"Ruy Blas" di Marchetti al Teatro ComunalePer festeggiare gli invitati al IX Congresso Pedagogico e al V Congresso Ginnastico, il 19 e il 20 settembre va in scena al Comunale l’opera Ruy Blas, dramma lirico in 4 atti del compositore marchigiano Filippo Marchetti (1831-1902). Il libretto di Carlo d’Ormeville è tratto dall’omonima tragedia di Victor Hugo. Ernestina Ienuschi prima donna soprano interpreta la parte di Donna Maria regina di Spagna, il baritono Pietro Silenzi è don Sallustio di Bazan primo ministro, mentre il tenore Ernesto Palermi è il suo valletto Ruy Blas. La sera della prima, diretta dal prof. Francesco Serato, il teatro è illuminato a giorno. L’opera di Marchetti, che si pone nel solco della produzione verdiana, ha in questo periodo grande successo in Italia e all’estero. Nel 1873 ha trionfato alla Scala di Milano, dove ha avuto numerose repliche.dettagli
-
22 settembre 1874Il VI Congresso dell'Associazione medica italianaDal 22 al 28 settembre si tiene a Bologna il VI Congresso generale dell’Associazione Medica Italiana. Il prof. Giovanni Brugnoli (1814-1894) viene eletto Presidente effettivo dall‘assemblea dei partecipanti. L’Associazione si è costituita a Milano nel 1862. Ha come scopo il progresso della scienza medica, il miglioramento delle istituzioni sanitarie, la dignità professionale e la tutela degli interessi dei medici. Ogni anno in autunno tiene un congresso generale convocato dalla commissione esecutiva, al quale partecipano i delegati dei comitati medici esistenti nelle varie città italiane. Il 27 settembre i congressisti visitano le Terme di Porretta e hanno modo di udire "ogni più larga e autorevole notizia sull'uso e l'efficacia delle acque" dallo stesso presidente Brugnoli, da alcuni mesi Direttore delle stesse.dettagli
-
23 settembre 1874Suicida dalla Torre AsinelliIl giovane Oreste Amadori, garzone di drogheria, si suicida poco prima di mezzogiorno del 23 settembre gettandosi dalla torre Asinelli. In cima alla torre si ritrovano "il cappello, il bastone, la giubba ed i polsini" che ha lasciato a terra prima del volo. Nelle sue tasche un suo ritratto e una lettera. Pare sia stato spinto al folle gesto "da una inconsiderata passione amorosa". Nella lettera per il padre è scritto: "Troncai giorni che mi sarebbero diventati troppo infelici. Vi amai e vi ringrazio di tutto quello che avete fatto per me. Non cercate il motivo che mi ha indotto a fare questo passo perché sarebbe inutile". L'ultimo dramma dell‘Asinelli risale a molti anni prima. Nel 1834 un giovane ubriaco si gettò dalla cima assieme al suo boccale, che si sfracellò sui merli della rocchetta. Negli anni seguenti vi saranno numerosi tentativi sconsiderati di ascesa o discesa lungo il parafulmine e anche di suicidio, finché nel 1974 il Comune installerà delle inferriate. “Cazèrs za da la Tarr” (gettarsi giù dalla Torre) è un modo comune a Bologna per descrivere una situazione disperata.dettagli
-
5 ottobre 1874Il bar pasticceria ViscardiIl 5 ottobre 1874 Geremia Viscardi ottiene la licenza per l'apertura nel Mercato di Mezzo, all'angolo con via Cavaliera, di un locale “di terzo grado” per per la rivendita di vini e liquori, senza permesso di gioco. Il bar pasticceria Viscardi diventerà uno dei locali alla moda della Belle Epoque bolognese, famoso, oltre che per i vini - venduti "a un prezzo così buono, da far strabiliare tutti" - per i suoi dolci stagionali: uova di ogni misura e agnelli di marzapane sotto Pasqua, marron glacés in autunno, “pan speziale”, panoni e pinze a Natale. Nel ‘900 verrà ristrutturato e arredato in stile moderno, “con il bar con l‘antibanco“, dall‘arch. Melchiorre Bega. Chiuderà nel 1986, dopo oltre un secolo di onorato esercizio.dettagli
-
9 ottobre 1874L'ex presidente francese Adolphe Thiers a BolognaNel pomeriggio del 9 ottobre giunge a Bologna l'ex presidente francese Adolphe Thiers (è stato il primo presidente della Terza Repubblica, tra il 1871 e il 1873). Ad accoglierlo alla stazione è un magnifico landau dell'hotel Brun. Il pubblico che lo attende, composto soprattutto da simpatizzanti liberali, è “abbastanza numeroso, senza però essere soverchio”. Al passaggio della carrozza si odono numerosi e ripetuti battimani. All'arrivo all'hotel Brun Thiers riceve la visita del Sindaco e del Prefetto. Con le autorità il presidente si dimostra “di una amabilità straordinaria”, lodando i progressi fatti dall'Italia in questi anni e interessandosi delle condizioni economiche e sociali della regione. Al mattino del 10 ottobre Thiers e signora visitano la Certosa e la basilica di San Petronio e percorrono in carrozza le strade del centro. Salta invece il previsto incontro con rinfresco all'Archiginnasio. I coniugi Thiers lasciano la città nel pomeriggio col diretto per Firenze. Promettono però di fermarsi ancora a Bologna di ritorno dal loro tour nel medirione d'Italia. Nel corso del viaggio il presidente è ovunque accolto con grande rispetto. Le città che attraversa lo acclamano. Secondo alcuni osservatori "l'Italia nel porgere segni di reverenza al Thiers volle dimenticare ch'egli fosse l'antico nemico dell'unità e indipendenza italiana, l'antico sostenitore del papato, e ricordarsi soltanto ch'egli era un grande storico, un grande scrittore, ed un grande patriota, il quale in anni disastrosi salvò la Francia dall'anarchia”. Per i Bolognesi il nome di Thiers è anche legato alle sorti del giornale satirico “La Rana”. E' stato lui infatti a firmare nel 1872 l'atto di confisca e ritiro della versione francese del periodico, dal titolo "La Grenouille", “a tutto danno della folta comunità italiana residente Oltralpe”.dettagli
-
12 ottobre 1874Brillante successo per "i Derisi" di TorelliLa compagnia di Luigi Bellotti-Bon n. 3 porta in scena a Bologna la commedia in cinque atti I Derisi di Achille Torelli (1841-1922). Il 19 settembre all’Arena Nazionale di Firenze l’esito è stato un fiasco e non andrà meglio il 13 novembre al Teatro Manzoni di Milano, dove l’accoglienza sarà fredda e non vi saranno applausi. Secondo il critico teatrale E. Torelli-Viollier, al lavoro del drammaturgo napoletano non manca “l’originalità del pensiero e della forma”, ma questa volta “il pensatore, il moralista ha preso il sopravvento sul commediografo”. Per Augusto Franchetti il difetto peggiore “sta nell'azione che quasi non esiste: e quella poca che vi è procede a sbalzi, sparpagliata in una vastissima tela”. Per altri ancora Torelli ha il torto di mettere in scena troppi personaggi e l’azione ne risente. Al contrario che a Firenze e a Milano, a Bologna i Derisi ottengono un brillante successo. La piazza bolognese si rivelerà favorevole anche nel 1881, quando all’Arena del Sole andrà in scena la commedia Scrollina, ritorno alle scene di Torelli dopo un periodo di appannamento e di distacco. La rivelazione del prolifico drammaturgo si è avuta nel 1867 con la commedia I mariti, “un capolavoro di osservazione, di spirito e di tecnica” considerato al livello dei migliori drammi di Paolo Ferrari (1822-1889). Purtroppo quel successo non si è ripetuto: “nessuna delle numerose commedie che fece poi rappresentare incontrò il successo di quella prima: molte di esse caddero”.dettagli
-
22 ottobre 1874L'Archivio di Stato in palazzo GalvaniIl Regio Decreto 22 ottobre 1874 istituisce l'Archivio di Stato di Bologna. La sua creazione è stata vivamente voluta dalla Deputazione di Storia Patria per le Romagne e da Giosue Carducci. Il primo nucleo è il vasto Archivio degli Atti civili e criminali contenuto nel palazzo detto dei Bastardini. Ad esso si aggiungeranno: nel 1877 l'Archivio Demaniale custodito nel palazzo dei Celestini; nel 1879 gli Atti dei governi comunale e pontificio presenti nel Palazzo del Podestà e l'Archivio del Reggimento tenuto in Palazzo comunale. Raccoglierà inoltre molti altri archivi minori da vari luoghi della città. Nel 1878 il direttore Carlo Malagola preparerà un piano di ordinamento generale dei fondi in quattro sezioni, corrispondenti ai principali periodi della storia bolognese. Nel 1882 l‘Archivio di Stato di Bologna risulterà, per copia di materiale - oltre 120.000 pezzi, “fra volumi e mazzi” - tra i più vasti in Italia. Fino alla Seconda Guerra Mondiale la sede della parte antica sarà in palazzo Galvani, ex Ospedale della Morte, per poi passare nell’antico convento dei Celestini.dettagli
-
14 novembre 1874Incidente ferroviario a Castel San PietroSulla linea ferroviaria Bologna-Ravenna, nei pressi di Castel San Pietro, un treno merci tampona un treno viaggiatori fermo a causa della neve. Nello scontro le ultime tre vetture del treno viaggiatori rimangono distrutte. Si contano un morto e quaranta feriti, dei quali alcuni molto gravi. Tra di essi figura anche il Presidente della Curie d'Assise di Ravenna.dettagli
-
dicembre 1874Felice Cavallotti autore teatraleIn dicembre al Teatro del Corso opera la compagnia di Giovanni Emanuel (1848-1902), "attore vigoroso ed efficacissimo". Le cronache parlano di "teatro riboccante", un risultato dovuto, oltre che alla sua bravura, al fatto che egli presenta produzioni nuove per Bologna, come Una partita a scacchi di Giuseppe Giacosa, o Ridicolo di Paolo Ferrari. La compagnia Emanuel-Pasquali ha in programma anche i drammi in versi di Felice Cavallotti, leader della Estrema Sinistra Storica (1842-1898)- Agnese, Guido (1873) e Alcibiade, la critica e il secolo di Pericle (1874) - per i quali c'è grande attesa. Il neo deputato della sinistra è festeggiato al suo arrivo in teatro da Giosue Carducci e Enrico Panzacchi, ma, a parte l'entusiasmo per la sua presenza, le sue opere suscitano pochi applausi, più che altro di cortesia. Nelle serate successive, invece, Giovanni Emanuel confermerà il suo ruolo di nuovo grande mattatore delle scene: saranno particolarmente apprezzate le sue letture dantesche.dettagli
-
3 dicembre 1874Accese polemiche per la nuova toponomasticaIl 27 aprile 1874 il Consiglio comunale adotta una classificazione delle strade cittadine in quattro categorie: principali superiori, principali inferiori, secondarie e “infime”. Non si possono più unire sotto lo stesso nome vie di grado diverso o tagliate da una strada di grado superiore. Il 3 dicembre Consiglio approva il rapporto dell’Assessore allo Stato Civile dott. Timoleone Bellenghi, incaricato di un riesame generale della toponomastica cittadina sulla base di una precedente, discutibile proposta della Giunta di Statistica. Il numero delle strade arriva a 294, 48 delle quali con un nuovo nome. I cambiamenti sono decisi "per potere ordinare la numerazione con un esatto criterio", oppure "per sostituire ad un nome insignificante o sconcio, un altro che rammentasse quello di un cittadino illustre o di un fatto celebre della storia d'Italia". L’ipotesi di abolizione degli antichi nomi provoca accese discussioni sui giornali e nell’opinione pubblica. A dar voce alle proteste sono soprattutto i giornali cattolici: si critica “l'idolatria” di privilegiare gli uomini alle figure religiose. Appare evidente l'influenza laicista e massonica sulla scelta di sostituire via San Donato con via Luigi Zamboni - una proposta del Comitato degli Studenti sostenuta da Giuseppe Ceneri - o via dei Vetturini con via Ugo Bassi. Intitolare le strade a Cavour, Garibaldi, D’Azeglio è, in realtà, un mezzo ovunque adottato per consolidare lo spirito unitario, per “fare gli italiani” (Pelagalli). Il Consiglio ammetterà comunque la necessità di un riesame delle scelte fatte. Nel nuovo Rapporto dei consiglieri Giovanni Zoboli e Alberto Dallolio - approvato nel luglio 1877, ma attuato l‘anno seguente - le proposte iniziali della Giunta di Statistica (1873) saranno notevolmente migliorate e anche le indicazioni di Bellenghi in parte riviste.dettagli
-
21 dicembre 1874Approvato il progetto del pubblico passeggioNella seduta consigliare del 21 dicembre, presieduta dall'assessore anziano (poi sindaco) Gaetano Tacconi, viene approvato il progetto per un “pubblico passeggio” - i futuri Giardini Margherita - tra Porta Castiglione e la barriera di Santo Stefano. In una zona ai piedi delle colline, che va popolandosi in questi anni di residenze signorili, il conte Angelo Tattini ha acquistato un'area di 27 ettari Autore del disegno è il giardiniere reale e maestro di cerimonie della corte sabauda conte Ernesto Balbo Bertone di Sambuy (1837-1909), autore del riassetto del Parco del Valentino. I lavori inizieranno nel 1875 sotto la guida dell'ing. Tubertini, ma saranno costantemente seguiti per lettera dal progettista, residente a Torino. Il suo impegno è di compiere l'incarico in cinque anni, con una spesa non superiore a 163.000 lire. Il nuovo giardino pubblico, grande quanto un quarto della città antica, con un laghetto al centro e un impianto all'inglese ricco di essenze esotiche, sarà intitolato alla giovane regina d'Italia Margherita di Savoia. Nella tornata del 18 luglio 1879, poco dopo l'apertura, il consiglio comunale, "pienamente soddisfatto" del lavoro di Sambuy, gli conferirà la cittadinanza onoraria di Bologna.dettagli
-
23 dicembre 1874Prosciolti i repubblicani arrestati a Villa RuffiIl Tribunale di Bologna proscioglie 28 esponenti repubblicani arrestati il 2 agosto nella villa dell'industriale Ercole Ruffi, sul colle di Covignano a Rimini. Erano lì riuniti pacificamente, su invito dell'ex comandante garibaldino Eugenio Valzania (1821-1889), presente il deputato Aurelio Saffi, per decidere se partecipare o meno alle ormai prossime elezioni politiche. Tra essi vi erano Federico e Alessandro Comandini, attivisti mazziniani di primo piano, e Alessandro Fortis (1841-1909), futura controfigura politica di Giolitti. Lo stesso giorno la Camera di Consiglio del tribunale correzionale di Forlì li imputò di cospirazione contro lo Stato. La mattina seguente gli arrestati furono condotti a Rimini, da lì trasferiti in treno a Spoleto e rinchiusi nella locale rocca. Il 9 settembre passarono al carcere di Perugia. Nonostante l'esito negativo delle perquisizioni e dei controlli di polizia, gli arresti furono confermati, con l'assenso del Presidente del Consiglio Marco Minghetti. La scarcerazione è avvenuta solo il 22 ottobre, a elezioni concluse. Dell'episodio di Villa Ruffi è ritenuto responsabile Giovanni Codronchi (1841-1907), esponente della Destra vicino a Minghetti e suo consigliere sulla sicurezza. Egli da tempo si oppone ai cosiddetti partiti "sovversivi", contro i quali esorta il rigore del governo, fino a proporre lo scioglimento delle società repubblicane ed internazionaliste.dettagli