La necropoli Arnoaldi
Nel dicembre 1872 inizia uno scavo di sepolture antiche ad ovest della città, circa un chilometro fuori della cerchia delle mura. All'interno del podere San Polo, di proprietà della famiglia Arnoaldi Veli, sono riportate alla luce più di 400 tombe risalenti alla fase tardo villanoviana e orientalizzante e alla fase "Certosa".
La campagna è effettuata da persone diverse: si registra la perdita di gran parte della documentazione scientifica e lo smembramento dei corredi funerari, che saranno venduti in vari lotti al Museo civico.
Andrà molto meglio nel 1883, in occasione di una nuova campagna di scavo curata da C. Ruga, quando saranno tenuti distinti i corredi di 22 tombe e verranno redatte planimetrie dettagliate delle trincee esplorate.
Nelle sepolture rinvenute prevale nettamente il rito incineratorio, con tombe a forma quadrangolare o a dolio. La maggior parte delle deposizioni sono segnalate da ciotoli o da stele a disco. I corredi sono molto abbondanti, con vasti servizi di vasellame e numerosi ornamenti in bronzo.
- Dalla Stanza delle Antichità al Museo civico. Storia della formazione del Museo civico archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Giuseppe Sassatelli, Casalecchio di Reno, Grafis, 1984, p. 315 (cit. l'intervento di Giovanni Gozzadini tra il 1881-84 per 274 tombe del VI sec. a.C.)
- Anna Dore, La “cieca passione”: Antonio Zannoni archeologo, in: Antonio Zannoni nel 150. dell'Unità d'Italia, a cura di Paola Furlan, Bologna, Edizioni Archivio storico Comune di Bologna, 2013, p. 42
- G.A.M. (Guido Achille Mansuelli), Demografia e poleografia emiliana, in: “Atti e memorie della R. Deputazione di Storia Patria per l'Emilia e la Romagna“, 9 (1943-45), p. 27
- Roberto Macellari, Il sepolcreto etrusco nel terreno Arnoaldi di Bologna, 550-350 a. C., Bologna, Comune di Bologna, 2002, 2 voll.
- Il museo civico archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Daniele Vitali, Imola, University press Bologna, 1982, p. 20
- Antonio Zannoni, Scavi Arnoaldi seguito di quelli della Certosa, Bologna, Soc. tipogr. dei compositori, 1872