Il giornale "Il Lavoro" appoggia la Comune di Parigi
Vede la luce il 13 maggio un nuovo giornale repubblicano, “Il Lavoro”, diretto dal mazziniano conte Giulio Tozzoni. Pur richiamandosi, in origine, ai principi mazziniani, presto la sua linea divergerà da quella del maestro.
Mazzini, ad esempio , è contrario alla Comune, il moto scoppiato a Parigi il 18 marzo 1871. Tozzoni e il “Lavoro”, invece, l'appoggiano apertamente.
Nel numero del 4 giugno, mentre è in corso la sanguinosa repressione del primo esperimento socialista della storia - e a pochi giorni dalla chiusura definitiva del giornale (8 giugno) - sulle sue pagine è lanciata una maledizione “a tutti i re della terra”.
Si sostiene che “la Comune è un'idea che brilla in tutte le menti, è affetto ed è scolpita in tutti i cuori” e che il movimento da essa suscitato “fra non molto sorgerà più forte e compatto”.
Tozzoni pubblicherà negli anni successivi saggi storico-politici, quali Italia e Vittorio Emanuele (1878) e Francesco Crispi e la monarchia italiana (1887). Dal 1892 sarà direttore di “Camicia rossa”, notiziario dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini.
- Luigi Arbizzani, Giornali repubblicani bolognesi tra il 1867 e il 1874, Bologna, Atesa, 1977, pp. 11-12
- Luigi Arbizzani, La stampa periodica socialista e democratica nella provincia di Bologna, 1860-1926, a cura di Maria Chiara Sbiroli, Bologna, Compositori, 2014, pp. 45-47
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 5: 1871-1900, p. 50 (data cit.: 4 maggio 1871. Sequestro del giornale “Il Lavoro”)