Il giornale "Il Popolo"
Viene fondato il giornale “Il Popolo”, promosso da democratici e repubblicani della città di Bologna e della Romagna. Da Caprera giunge al nuovo periodico anche l'appoggio di Garibaldi, che si dice fiero di “appartenere a cotesta schiera di luminari”.
I redattori si propongono di "dirigere quotidianamente una parola franca, onesta, disinteressata" al popolo contro il sistema affaristico che viene affermandosi.
Deciso a continuare l'opera de "L'Amico del Popolo", perseguitato dalla censura, anche questo giornale dovrà cessare l'attività per lo stesso motivo dopo 71 numeri.
Tra i più noti collaboratori avrà Aurelio Saffi, Giuseppe Ceneri, Federico Campanella, Quirico Filopanti. Nei primi numeri vengono pubblicati, in appendice, i riassunti delle lezioni di Giosue Carducci. Nel numero 24 è ristampato il suo Inno a Satana, con lo pseudonimo di Enotrio Romano.
- Aurelio Alaimo, Quotidiani e periodici politici e d'informazione a Bologna dall'Unità alla fine del secolo, in: Storia del giornalismo in Emilia Romagna e a Pesaro. Dagli albori al primo Novecento, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992, p. 184
- Albo carducciano. Iconografia della vita e delle opere di Giosue Carducci, Bologna, Zanichelli, 1980, p. 157
- Luigi Arbizzani, La stampa periodica socialista e democratica nella provincia di Bologna, 1860-1926, a cura di Maria Chiara Sbiroli, Bologna, Compositori, 2014, pp. 42-45
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Marco Veglia, La vita vera. Carducci a Bologna, Bologna, Bononia University press, 2007, p. 156