Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
-
1868Si scioglie il Jockey ClubIl Jockey Club bolognese cessa la sua attività e viene sciolto. Fondato nel 1852 da un centinaio di soci, in gran parte aristocratici, organizzava corse di cavalli al galoppo. Esse venivano effettuate all'inizio di ottobre nell'ippodromo dei Prati di Caprara, ereditando la tradizione del Palio di San Petronio. La partecipazione del pubblico era tuttavia sempre molto scarsa e nel tempo erano calati notevolmente anche i soci e gli utili.dettagli
-
1868Un'antica tubatura di piomboPresso palazzo Pizzardi, all'angolo tra le vie Farini e D'Azeglio, viene recuperato un frammento di tubazione in piombo di grandi dimensioni, nonagenumquinum, cioè quasi 11 pollici. Sono inoltre individuati diversi resti murari. Per l'archeologo Pericle Ducati (1880-1944) questi ritrovamenti saranno la prova dell'esistenza in questa area dell'impianto terminale, o castellum, dell'acquedotto romano di Augusto, proveniente in galleria dal torrente Setta attraverso le colline a sud della città. Da un sistema di bacini comunicanti l'acqua potabile era anticamente distribuita in città fino alle fontane pubbliche e alle terme, tramite una rete di tubazioni di piombo di vario calibro. Un certo numero di queste fistulae saranno recuperate ancora sotto palazzo Legnani-Pizzardi nel 1915 e durante gli scavi del sottopassaggio di via Rizzoli negli anni 1958-60.dettagli
-
1868L'ospedale militare all'AbbadiaL'antico convento dei SS. Naborre e Felice in via dell'Abbadia è trasformato in ospedale militare. Negli anni Cinquanta venne qui attivato un carcere per minorenni "traviati", diviso in due sezioni, maschile e femminile. Il recupero dei "corrigendi" o "discoli" avveniva tramite l'insegnamento e la costante assistenza di alcune pie dame.dettagli
-
1868Raffaele Faccioli all'Esposizione della ProtettriceIl pittore Raffaele Faccioli (1845-1915) ottiene un importante riconoscimento all'Esposizione della Protettrice di Belle Arti: un suo quadro, intitolato Giorno dei morti, è acquistato dalla Casa Reale. Figlio di un fabbricatore di fuochi d'artificio, già pensionato del Collegio Venturoli, Faccioli ha soggiornato a Roma fino al 1860 grazie al pensionato Angiolini. Dopo il ritorno a Bologna ha partecipato a numerose esposizioni nazionali e internazionali, a partire dalla mostra annuale della Società Protettrice, della quale è socio dal 1861. Negli ultimi anni della sua vita Faccioli ritrarrà soprattutto i luoghi dell'Appennino bolognese, di cui fornirà una interpretazione idillica, animata da piccoli gruppi familiari.dettagli
-
1868La scuola di telegrafiaSebastiano Zavaglia (1824-1876), responsabile del Gabinetto Aldini, comincia nel 1868 a tenere esercitazioni pratiche di telegrafia, corredate da lezioni teoriche sull'elettromagnetismo. Tra i circa duecento giovani che frequentano i corsi c'è anche Augusto Righi (1831-1902), destinato a diventare fisico di fama internazionale. La scuola di Zavaglia - unica in Italia - rilascia un attestato che costituisce titolo di preferenza per entrare nell'amministrazione ferroviaria e negli uffici telegrafici statali.dettagli
-
1868Progetto per la riattivazione dell'acquedotto romanoAntonio Zannoni (1833-1910), giovane ingegnere faentino operante presso l'Ufficio Tecnico del Comune, dopo una serie di avventurosi sopralluoghi effettuati tra il 1862 e il 1864, ricostruisce il tracciato completo dell'acquedotto di epoca romana. Nel 1868 presenta al sindaco il suo progetto di riattivazione, comprendente, oltre al lungo cunicolo sotto le colline (circa 18 km), una nuova opera di presa sul fiume Setta e un impianto di raccolta delle acque in prossimità di Viale Aldini. Uno studio sul cunicolo romano era già stato pubblicato nel 1864 da Giovanni Gozzadini, che a sua volta riprendeva e integrava le scoperte effettuate un secolo prima da Marcantonio Chiarini. I lavori di ripristino dell'acquedotto di Augusto saranno deliberati dal Consiglio comunale nel 1871 e cominceranno effettivamente nel 1876. Entro il 1881 saranno ricostruiti oltre 8.000 metri di cunicolo, rovinato nel tempo dai torrenti del Reno.dettagli
-
1868Francesco Selmi sulla cattedra di chimica farmaceuticaLo scienziato e patriota Francesco Selmi (1817-1881), già “maestro di farmacia” all'Università di Modena, ottiene la cattedra di chimica farmaceutica tossicologica all'Alma Mater. Originario di Vignola, è stato a lungo perseguitato dal governo estense, che l'ha costretto all'esilio in Piemonte. Dopo i moti del 1848 il duca di Modena Francesco V lo ha condannato a morte in contumacia. A Torino è stato tra i fondatori della Società Nazionale, amato “come un fratello” dal La Farina. Selmi avvierà nell'ateneo bolognese importanti ricerche, in particolare sugli alcaloidi cadaverici, che ne faranno il fondatore della moderna tossicologia forense. La scoperta della Ptomaine offrirà uno strumento fondamentale per le perizie nei processi di avvelenamento. Dirigerà dal 1868 al 1878 l'Enciclopedia di chimica scientifica e industriale. Di vasta cultura umanistica, oltre agli scritti scientifici lascerà anche testi letterari.dettagli
-
1868La rivista "Archivio giuridico"Pietro Ellero (1833-1933), dal 1861 titolare della cattedra di diritto penale all'Università di Bologna, fonda la rivista "Archivio giuridico", periodico "di scritture originali e inedite, concernenti la legislazione, la giurisprudenza e le materie affini", destinato a divenire l'organo - con vita più che secolare - della scuola storica del diritto. Nel manifesto iniziale il professore friulano auspica una pubblicazione che senza essere solo teorica o solo pratica tratti le discipline giuridiche "come scienza volta al bene della società". Riappare qui "ampliato, trasformato e volto ad allargare in una vasta sfera quello indirizzo di rigenerazione morale e sociale" che caratterizzava il "Giornale per l’abolizione della pena di morte" da lui redatto tra il 1861 e il 1865 e da molti rimpianto. Dopo solo un anno di pubblicazione, gravemente afflitto in seguito alla morte della moglie, Ellero lascerà la direzione e la proprietà della rivista al prof. Filippo Serafini (1831-1897), celebre romanista, che ne trasferirà la sede a Pisa.dettagli
-
1868Massimiliano Putti neoclassico e puristaMassimiliano Putti (1809-1890) realizza nella sala del Colombario alla Certosa il monumento funerario a Giuseppe e Gaetano Pepoli, di chiara ispirazione purista. Il Cristo, in atteggiamento protettivo verso le anime dei defunti, richiama quello del celebre scultore neoclassico Bertel Thorvaldsen (1770-1844) per la cattedrale di Nostra Signora di Copenaghen. Al culmine della carriera, Putti è autore in questo periodo di numerosi busti, medaglioni, ornati e interi monumenti funerari in Certosa, come quelli a Francesco Casalini (1867) e a Giuseppe Gandolfi (1868). Per il monumento a Domenico Pallavicini (1868), collocato anch’esso nella sala del Colombario, scolpisce un grande Angelo della Pace. Collabora inoltre alla realizzazione di altri importanti monumenti, accanto ai migliori scultori dell’epoca, quali Lorenzo Bartolini (1777-1850), Cincinnato Baruzzi (1796-1878), Giuseppe Pacchioni (1819-1887). Figlio dello scultore Giovanni Putti (1771-1847) - con il quale ha collaborato nella chiesa di San Giuseppe in Val di Pietra - e allievo di Giacomo De Maria (1762-1838), Massimiliano si è distinto al termine del suo cursus accademico, vincendo nel 1840 il prestigioso Premio Curlandese con un bassorilievo raffigurante Achille che piange sopra il corpo di Patroclo. Oltre che alla Certosa, lascerà sculture e opere decorative in vari palazzi e chiese di Bologna e provincia. Il suo stile, tra neoclassicismo e purismo, "tira al moderno, ma imita il vero, non è esagerato, non è romantico" (Scarabelli).dettagli
-
1868La terramara di MontaleSotto la collinetta che ospita la chiesa parrocchiale di Montale Rangone (MO) - Carlo Boni, archeologo e fondatore del Museo Civico di Modena, scopre i resti di un villaggio dell'età del Bronzo (ca 1500 a.C.). E' un insediamento simile ad altri che stanno venendo alla luce in Emilia in questo periodo e che vanno sotto il nome di terramare. Nel 1871 Boni comincerà a scavare nella zona, assieme al naturalista Paolo Bonizzi. I resti ritrovati saranno visitati quell'anno stesso dai partecipanti al congresso archeologico internazionale di Bologna. Anche a Montale, come in altri paesi emiliani, la terramara verrà sfruttata come cava di terriccio, reso fertile dal materiale organico decomposto (marna, da cui nel gergo agricolo terra marna, terramara), un tempo utilizzato per fabbricare il villaggio. Lo scavo archeologico della terramara di Montale a cura del museo di Modena continuerà, pur con alcune interruzioni, fino al 1884. Dopo la morte di Boni (1894) la collinetta sarà quasi completamente distrutta e il lavoro degli archeologi si fermerà per oltre 100 anni. Dal 1996 al 2002 le ricerche verranno riprese a cura del Museo Civico di Modena e della Soprintendenza archeologica regionale, identificando resti di capanne e di fortificazioni e numerosi oggetti e utensili. I risultati delle indagini consentiranno la ricostruzione filologica di una parte dell'antico villaggio terramaricolo di Montale e la realizzazione di un esemplere parco archeologico-didattico.dettagli
-
1868Lo scheletro più grandeIl prof. Sebastiano Richiardi (1834-1904), direttore del Museo di Anatomia Comparata dell'Università, acquista e fa montare un enorme scheletro di Physeter macrocephalus (capodoglio), lungo 16 metri e praticamente integro. Posto su una pedana di legno e sostenuto da pilastri in ferro - lavorati dal fabbro Breviglieri - sarà il pezzo più importante della collezione bolognese e risulterà forse il più grande scheletro esposto in pubblico in Europa. L'animale è stato ritrovato alcuni anni prima sulla spiaggia di Scilla, con il corpo ormai putrefatto e spezzato in più parti dalla furia del mare. Dopo tre mesi di faticoso lavoro di ricostruzione da parte del prof. Zagari fu trasportato a Napoli e collocato temporaneamente in un locale della Regia Università. Il Museo bolognese di Anatomia Comparata, dedicato allo studio dell'anatomia e dell'evoluzione dei vertebrati, è stato istituito assieme alla cattedra universitaria nel 1800. La raccolta del Gabinetto di Storia Naturale fu esposta al pubblico nel 1814, in vetrine acquistate grazie a una donazione di Gioacchino Murat. Dal 1819, sotto la direzione del prof. Antonio Alessandrini (1786-1861), si è notevolmente sviluppata. Nel 1823 e nel 1827 fu arricchita da grandi mascelle di squali pescati in Adriatico, l'ultimo dei quali trovato in vendita al mercato del pesce di Bologna. Il prof. Richiardi, successore di Alessandrini dal 1861, rimarrà a Bologna per un decennio. In seguito andrà a ricoprire la cattedra di Anatomia comparata all'Università di Pisa, di cui sarà anche Rettore tra il 1891 e il 1893. Lascerà la sua collezione di animali vertebrati e invertebrati al locale Museo di Storia Naturale.dettagli
-
1 gennaio 1868La "Gazzetta dell'Emilia"Esce il quotidiano la “Gazzetta dell'Emilia”, portavoce dei liberali moderati. Nasce dalla fusione di due testate preesistenti: il “Corriere dell'Emilia” e la “Gazzetta delle Romagne”. E' redatto da Pasquale Cuzzo-Crea (Cuzzocrea), emigrato dalle provincie meridionali e ospitato “in casa del Marchese Gioachino Pepoli dal quale riceve da quando a quando le sue ispirazioni politiche”. Nel numero del 9 febbraio dichiara di considerare nemici “i neri che cospirano per il Papa, ed i rossi che fanno propaganda per Mazzini, perché chi predica contro V.E. e contro Cavour è nemico della Patria”. Il sostegno dei liberali, saldamente al governo della città per parecchi anni, contribuirà a fare della “Gazzetta” il più importante quotidiano cittadino. Nel 1889 la direzione sarà assunta da Ugo Pesci (1846-1908), che nell'articolo d'esordio dichiarerà la fedeltà ai principi della parte costituzionale e ammetterà l'evoluzione progressiva del pensiero umano, ma con connotazione moderata: "L'immobilità è, secondo me, contraria alle leggi naturali, giuridiche e sociali; ma progredire vuol dire camminare, non correre all'impazzata a rischio dell'osso del collo". La “Gazzetta dell‘Emilia“ sarà pubblicata a Bologna fino al 1911, anno in cui si trasferirà a Modena, dove vivrà ancora a lungo. Sulle sue pagine interverrà più volte Giosue Carducci, soprattutto durante il governo Crispi da lui sostenuto con entusiasmo. La sua collaborazione cesserà nel 1901, dopo che Pesci avrà lasciato la direzione.dettagli
-
3 gennaio 1868La città bloccata dalla neveDalla sera del primo gennaio cade copiosa la neve e in poco più di 24 ore raggiunge l'altezza di un metro. Le strade in città sono completamente ingombre, nonostante parecchi operai siano impegnati a ripulirle - vengono utilizzate oltre 400 biroccie - e la circolazione è impossibile. Temendo il crollo dei tetti, i proprietari fanno scaricare la neve e il ghiaccio sulle vie, aumentando l' "ammasso". I giornali non arrivano e quindi non si hanno notizie da fuori . Tutte le linee ferroviarie sono interrotte. Una grossa valanga copre i binari presso il casello di Porretta. La linea ferroviaria Bologna-Padova è interrotta a causa del ghiaccio galleggiante che minaccia il ponte sul Reno nei pressi della stazione di Poggio Renatico. Il telegrafo è muto, poiché molti dei pali che sostengono i fili elettrici sono stati abbattuti. La città è isolata. Alcuni giorni dopo il giornale "Il Monitore di Bologna" aprirà una sottoscrizione per soccorrere i poveri in difficoltà a causa del rigido clima invernale. La neve rimarrà al suolo in città e nelle campagne fino al 2 marzo.dettagli
-
11 gennaio 1868Il giornale satirico "Lo Staffile"Esce “Lo Staffile”, “giornale pel male dei nervi”, vicino al foglio democratico “Amico del Popolo”, che dalle sue colonne lo prevede “più potente dei cannoni-cavalli e dei fucili chassepot”. Tra i collaboratori vi è il giovane Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini, 1845-1916). L'irriverente “Staffile” sembra fatto apposta per stuzzicarne la vena di poeta satirico. Suoi sono alcuni pungenti ritratti di politici, come quello del presidente del consiglio Menabrea, “ministro finto e finto liberale”, di Minghetti, “servo a Sua Santità”, di Lamarmora, “che a Custoza scappò per la paura, senza nemmeno aver preso le botte”. Tra i personaggi presi di mira vi è anche il sindaco moderato Gioacchino Napoleone Pepoli (1825-1881): “sempre occupato a dire e disdire […] e lo capisca chi vorrà capire”. Osteggiato dai conservatori e dagli "onesti", che gridano contro le sue perfidie - ma poi "fanno a gara per comperarlo" (Bottrigari) - lo "Staffile" chiuderà nel maggio 1869, dopo parecchi sequestri e una condanna a sei mesi e 500 lire di multa per il suo direttore Nicola Massa per diffamazioni contro Marco Minghetti. Una seconda versione del giornale uscirà tra il 1871 e il 1873 a cura di Adriano Spadoni, con linguaggio moderato e politicamente corretto e su posizioni vicine al socialismo internazionalista. Sulle sue colonne sarà pubblicato, nel dicembre 1871, il documento costitutivo del Fascio Operaio, primo germe di una organizzazione socialista nel Bolognese.dettagli
-
12 gennaio 1868"Eliminare le sacre immagini"Nella sessione del 12 gennaio la Deputazione di Storia Patria discute se far rimuovere dalla colonna accanto alla basilica di San Domenico la statua seicentesca del santo. E' previsto, infatti, che la piazzetta su cui sorge sia intitolata a Galileo Galilei. Giosuè Carducci si dichiara favorevole, giudicando la scultura brutta e non volendo celebrare l' "apostolo degli Albigesi", di cui condanna le azioni. Il 30 gennaio un consigliere comunale propone in assemblea l'eliminazione tout court della statua per rompere con il passato regime clericale e di sostituirla con le ceneri dei "martiri della libertà". La proposta è però respinta con 31 voti contro 7. Il 4 ottobre 1870 la giunta "azzurra" del sindaco Casarini esaminerà ancora la possibilità di togliere le sacre immagini dalle strade pubbliche, "in omaggio al principio di libertà di coscienza".dettagli
-
21 marzo 1868Emilio Baumann e la ginnasticaIl maestro elementare Emilio Baumann (1843-1916), allievo di Rodolfo Obermann (1812-1869) al primo Corso magistrale di ginnastica di Torino, è chiamato dal 1862 a Bologna dal Municipio per insegnare la ginnastica nelle scuole. Il 21 marzo 1868 formula, assieme ad altri otto soci, un appello-proposta alla cittadinanza per una società indipendente “avente come scopo l'avvio della gioventù alla ginnastica”. I “nove precursori” della futura Società sezionale di Ginnastica stendono una bozza di statuto e stabiliscono la struttura dirigente della futura società. All'art. 1 è dichiarato che il suo fine è “sviluppare il corpo con ginnastiche discipline”. Nel 1869 Baumann inizierà con spirito missionario a insegnare la ginnastica nelle scuole elementari di via Santo Stefano. Farà esercitare i suoi allievi tra i banchi e nei corridoi, in mancanza di palestre. Nel 1870 il maestro lombardo otterrà la laurea a pieni voti in medicina e chirurgia nell'Ateneo bolognese, con una tesi dal titolo: La ginnastica nei suoi rapporti con la medicina. Nel 1871 sarà fondata per suo impulso la Società sezionale di Ginnastica di Bologna (dal 1889 Sef Virtus), aggregata alla Reale Federazione nazionale e nel 1877 sarà aperta la locale Scuola Magistrale di Ginnastica, diretta inizialmente da Reyer. Un pò alla volta la ginnastica sarà introdotta in tutte le scuole maschili, pur fra aspri contrasti. Gli esercizi tra i banchi verranno estesi nel 1874 alle scuole femminili. Entro il 1883 sarà prevista anche la "ginnastica fuori" per le ragazze, accompagnata al canto. Dal 1878 la pratica della ginnastica nelle scuole italiane diverrà obbligatoria per legge e nel 1883 sarà istituita a Roma una Scuola Normale di Educazione Fisica, che Baumann dirigerà fino alla morte.dettagli
-
25 marzo 1868Cittadinanza onoraria a Giuseppe VerdiNella seduta del 25 marzo il consiglio comunale proclama Giuseppe Verdi (1813-1901) cittadino onorario di Bologna. In una lettera del 20 giugno il maestro di Busseto ringrazia il Municipio, dicendosi onorato e "altamente" lusingato. Il 7 gennaio Verdi è stato anche acclamato membro onorario dell’Accademia Filarmonica. La sua prima opera rappresentata a Bologna è stato il Nabucco nell'ottobre del 1843. Da allora la sua musica ha avuto sempre maggior successo presso il pubblico bolognese. La cittadinanza onoraria a Verdi - deliberata dal consiglio il 28 gennaio 1868 - è assegnata sull‘onda del successo del Don Carlos, diretto il 26 ottobre 1867 al Teatro Comunale dal maestro Angelo Mariani (1821-1873). L‘opera è stata eseguita per la prima volta in Italia, dopo una fredda accoglienza al debutto di Parigi.dettagli
-
29 marzo 1868Il gigantesco modello di Salvini esce a fatica dall'AccademiaE' necessario abbattere una parte del muro che mette in comunicazione l'ex oratorio di Sant'Ignazio con la strada pubblica per far uscire il gigantesco modello in gesso del monumento equestre di Vittorio Emanuele II, opera di Salvino Salvini (1824-1899) e destinato alla Piazza dell'Indipendenza di Firenze. L'imponente statua, alta otto metri, è poi issata a fatica su un carro costruito apposta per essa, mentre una folla di curiosi assiste meravigliata all'operazione. La commissione risale a un concorso bandito nel 1859 dal Governo provvisorio di Toscana, che lo scultore livornese, Professore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, si è aggiudicato. Il modello è stato esposto nell'Aula Magna dell'istituto nel 1867, in occasione dei premi annuali, e ha suscitato grande impressione tra il pubblico. Salvini è stato insignito dal Re della croce dei SS. Maurizio e Lazzaro. Il monumento non sarà, però, mai fuso in bronzo: dopo il trasporto a Firenze, verrà smontato e ricoverato a pezzi, prima nel Palazzo delle Esposizioni di Porta Prato, poi nel magazzino dei Telegrafi. Nel 1890 sarà sostituito da una più modesta opera di Emilio Zocchi.dettagli
-
9 aprile 1868Professori sospesi per cospirazione contro il governoTre professori dell'Università - Pietro Piazza, Giuseppe Ceneri e Giosue Carducci - sono sospesi dall'insegnamento per aver partecipato il 9 febbraio a un banchetto in occasione dell'anniversario della Repubblica Romana - dove si erano tenuti discorsi “sovversivi” - e per aver firmato un “indirizzo di saluto” a Mazzini e Garibaldi. Gli studenti solidarizzano con i professori sospesi, disertando le lezioni. Una delegazione parte per Firenze con la richiesta al ministro del loro immediato reintegro. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione comminerà invece sospensioni da uno a quattro mesi con la seguente motivazione: "Il Consiglio Superiore ritiene fermamente che il professore ha, come ogni altro cittadino, l'uso di tutti quanti i diritti che lo Statuto guarentisce; ma ritiene pure che l'ufficio conferitogli dallo Stato è così alto ed accompagnato da tanta autorità, da dover esercitare sulla gioventù, a cui deve insegnare con intera libertà di giudizio e di dottrina, un'influenza sana e moderatrice, perciò adatta a confermare le fondamenta stesse dello Stato, il quale gli affida le sorti della generazione futura". Carducci, senza impiego e quasi alla fame, rivendica l'indipendenza dello scrittore: "Lo scrittore dipendente, sotto qualunque anche più onorevole aspetto, è scrittore mezzo". Per il professore toscano è solo dalla scuola del "gran pubblico" che può scaturire una "letteratura rosea e bronzina, agile e spigliata, muscolosa, bella come un lottatore dell'antica palestra; la letteratura del popolo e dell'avvenire".dettagli
-
14 aprile 1868Sciopero generale contro l'imposta di ricchezza mobileScoppia a Bologna uno sciopero generale degli esercenti e dei lavoratori contro l’imposta di ricchezza mobile, approvata dal Parlamento nel luglio 1864. E' il primo di questo tipo e di questa portata in città. Il 14 aprile la maggioranza dei negozi resta chiusa. Gli operai e i muratori scendono in piazza. Il mercato rimane deserto. Le azioni di protesta sono organizzate dalla Società Operaia e dalla Società Democratica. La manifestazione davanti alla Prefettura viene dispersa dalle cariche delle forze dell’ordine. Testimoni raccontano che i dimostranti rompono a sassate i vetri del palazzo comunale e del caffè degli Stelloni. Nella notte vengono arrestati Paolo Bentivoglio, presidente della Società dei Compositori e Tipografi, assieme a Ermete Bordoni e Francesco Pais, redattori del giornale democratico “L'Amico del Popolo”. Il giorno successivo il tumulto continua: si grida contro Minghetti e si inneggia a Garibaldi e Mazzini. Le scuole rimangono chiuse. I manifestanti impediscono ancora la riapertura dei negozi e il Comune e l’Esercito mettono in piedi rivendite improvvisate di pane e carne. In via dell'Archiginnasio la cavalleria carica i dimostranti, considerati nemici della nazione e del Governo. Le truppe si acquartierano poi in piazza Maggiore e soffocano ogni protesta. La polizia compie diversi arresti, tra i quali quello del prof. Quirico Filopanti e dell'avv. Giuseppe Ceneri, che in realtà sono intervenuti per riportare la calma: Alla sera Ceneri adunò il popolo che veniva a dire se volevano la rivoluzione e repubblica, il popolo disse di sì e voleva farla subito. Ceneri disse di no che la rivoluzione avea a farsi più tardi se non calavano le tasse. I due leader democratici saranno attaccati duramente in un articolo dell’”Unità italiana” per aver voluto fermare la protesta popolare prima del tempo. Viene sequestrato anche il quotidiano "L'Indipendente" e arrestato il suo direttore, Ferdinando Berti. Il 16 aprile un decreto del Governo scioglie le tre società democratiche bolognesi: la Società Operaia, la Società dei Tipografi e l’Unione Democratica. Il Prefetto si incarica di chiuderne le sedi e sequestrarne i beni. Secondo il "Monitore bolognese", giornale moderato, la città è al centro di "una vasta cospirazione che potrebbesi dire europea, tendente a sommuovere ovunque le classi lavoratrici". Il deputato Oreste Regnoli (1816-1896), insegnante all'Università di Bologna, farà un'interpellanza alla Camera sui fatti accaduti. Il ministro dell'Interno risponderà con "caldi" elogi al Prefetto e alle truppe che hanno represso i tumulti. L’operato delle forze dell’ordine sembrerà a molti eccessivo: troppi gli arresti indiscriminati e scarcerazioni quasi immediate per mancanza di prove. Assieme ai veri manifestanti sono finiti dietro le sbarre anche molti curiosi, per la maggior parte di età giovanissima. Molti degli arrestati usciranno dalle carceri per l’aministia concessa per il matrimonio del Principe Umberto di Savoia. Dello sciopero bolognese si interesseranno anche Marx e Engels. Quest'ultimo commenterà da Manchester il 17 aprile: "Le cose operaie vanno splendidamente. Prima il Belgio, poi Ginevra, ora Bologna". L'aprile 1868 segna l'inizio di una serie di battaglie sociali che porteranno alla costituzione di una prima organizzazione socialista - quella del Fascio Operaio - influenzata dalle idee di Bakunin (De Micheli).dettagli
-
21 aprile 1868"Il Propugnatore" di Francesco ZambriniEsce la rivista "Il Propugnatore" diretta da Francesco Zambrini (1810-1887), presidente della Commissione per i Testi in Lingua. Nelle sue intenzioni essa deve essere "un'antologia classica italiana non meno utile che dignitosa". Vi collaborano - con "studii filologici, storici e bibliografici" - sia vecchi maestri puristi che studiosi delle nuove scuole filologiche istituite in varie città italiane, quali Pisa, Firenze, Bologna. Il primo numero si apre con un articolo del purista Vito Fornari, scritto in forma di lettera da Napoli e datato 21 aprile 1868. Egli afferma che il fine proprio del "Propugnatore" dovrà essere "che s'impari e si conosca davvero la vera lingua nostra. L'autorevole parola del Manzoni; la cura del Governo a diffondere l'uso del linguaggio vivo di Firenze (...) ed anche l'opera eccellente a cui han posto mano gli Accademici della Crusca". Uno dei fascicoli iniziali contiene "il fondamentale studio del giovane Rajna sulla materia del 'Morgante', pietra miliare della nuova filologia italiana" (Dionisotti). La rivista uscirà per vent'anni, fino alla morte di Zambrini, pubblicando scritti originali e testi antichi volgari molto preziosi.dettagli
-
29 aprile 1868I Principi reali in visita a BolognaUmberto e Margherita di Savoia arrivano alla stazione ferroviaria nel primo pomeriggio del 29 aprile, accolti da una grande folla e dalle autorità cittadine. I principi reali si sono sposati il 22 aprile e nell'occasione un'amnistia ha liberato dal carcere numerosi oppositori politici protagonisti delle sommosse dei mesi precedenti. Tra due ali di popolo in festa la carrozza che li ospita, di proprietà del conte Malvezzi, è costretta ad andare al passo fino alla piazza del Pavaglione. All'Archiginnasio i principi sono attesi da oltre duemila persone, comprese le rappresentanze dei collegi e degli istituti di educazione. Nel teatro anatomico la principessa si inginocchia per abbracciare le bambine degli Asili infantili, mentre dieci ragazze della Scuola Normale, col velo in capo, le offrono un grande mazzo di fiori. Durante il rinfresco Margherita si intrattiene con alcune signore, mentre Umberto conversa con i notabili della città. A ricordo della visita gli sposi reali ricevono un elegante album offerto dalla ditta Nicola Zanichelli, con fotografie di Bologna, Modena e Ravenna del "bravo Fotografo" Anriot.dettagli
-
30 aprile 1868Volare al femminileIl 30 aprile la mongolfiera "Mercurio" si innalza da piazza Maggiore con a bordo un equipaggio tutto femminile. Assieme a madame Poitevin - conosciuta a Bologna per alcuni voli spettacolari effettuati in passato assieme al marito - è a bordo lady Elisa Otway, una eccentrica signora inglese dedita alla beneficenza e agli sport di coraggio. Le due dame volano per una ventina di minuti sopra i tetti della città e atterrano con successo in un prato fuori porta Santo Stefano. Risulta questa una delle migliori ascensioni mai effettuate. Il tentativo era già previsto alla Montagnola il 26 aprile, ma in quell'occasione all'ultimo momento la Società del Gaz non aveva fornito l'elemento necessario a gonfiare e far salire il pallone. Ne era seguito un grande parapiglia, provocato dal "popolino", che pretendeva la restituzione dei soldi del biglietto d'ingresso. Alla sera la Signora Poitevin è festeggiata al Teatro Comunale, dove è in programma l'opera di Donizetti Don Sebastiano.dettagli
-
1 maggio 1868Clelia Barbieri e le suore Minime dell'AddolorataLa giovane Clelia Barbieri (1847-1870) raccoglie un gruppo di compagne nella casa del maestro Geremia Neri alle Budrie di San Giovanni in Persiceto, per pregare e aiutare gli altri. E' il germe della comunità delle Suore Minime dell'Addolorata, che sarà fondata alcuni anni dopo la prematura scomparsa della giovane (13 luglio 1870) sotto la guida spirituale del parroco don Gaetano Guidi. Verso la fine del secolo le Minime saranno presenti e svolgeranno la loro opera caritativa in numerosi asili, ricoveri e ospedali della provincia. La Venerabile sarà sepolta nella Casa Madre presso la chiesa parrocchiale. A tanti anni dalla morte, diversi fedeli diranno di sentire ancora la sua voce mentre pregano nella cappella in cui riposa.dettagli
-
2 maggio 1868Il giornale cattolico "L'Ancora"Alfonso Rubbiani (1848-1913), esponente della Gioventù Cattolica, fonda, con Giambattista Casoni e Ugo Flandoli, il giornale “L'Ancora”, assolutamente intransigente: Abbiamo scritto sulla nostra bandiera Ordine, Religione, Moralità. Noi cattolici vogliamo rispetto alla libertà, all'indipendenza, alle proprietà, alle ragioni e ai diritti di tutti ... Ci sottomettiamo alle leggi, ma vogliamo salva la nostra intangibile coscienza di cattolici. Non siamo amici per niente del Governo che regge la Penisola, ne siamo avversari, ma avversari leali che discutono, che reclamano, che protestano e nulla più. Proclamiamo l'assoluta infallibilità del Pontefice Sommo. Nato come foglio settimanale, l' "Ancora" diverrà quotidiano e raggiungerà una notevole tiratura. Futuro protagonista del revival medievale a Bologna, Rubbiani parteciperà nel 1870 alla difesa di Roma contro le truppe del Regno d'Italia.dettagli
-
7 maggio 1868Cade la giunta PepoliLa giunta liberal-moderata guidata da Gioacchino Napoleone Pepoli (1825-1881) si dimette nella seduta consigliare del 7 maggio 1868. Segue lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina, il 16 luglio, del consigliere di prefettura Gaspare Bolla (1859-1926) come capo provvisorio dell'amministrazione municipale. Le elezioni di ottobre insedieranno un nuovo schieramento politico progressista, guidato da Camillo Casarini (1830-1874).dettagli
-
giugno 1868Antonio Pacinotti e la pastorizzazione del vinoAntonio Pacinotti (1841-1912), professore di Fisica generale ed applicata al Regio Istituto Industriale e Professionale di Bologna, pubblica nel numero di giugno-luglio del "Bollettino del Comizio Agrario pistoiese" un articolo dal titolo Sulla costruzione e sull'uso di un fornello a tubo pel riscaldamento del vino nelle botti. Egli tenta con questo ingegnoso apparecchio di realizzare un'idea del chimico francese Louis Pasteur (1822-1895), per il quale è possibile evitare le malattie dei vini causate dalla presenza di vegetali parassiti portandoli in breve tempo a una temperatura tra i 50 e i 60 gradi. Inventore della dinamo (da lui chiamata modestamente "macchinetta elettro-magnetica"), studioso dell'energia solare e anche esperto di vinificazione - la sua famiglia possiede un podere con vigna a Caloria, nella campagna pistoiese - Pacinotti suggerisce di attuare questo processo di risanamento termico (o "pastorizzazione"), applicando direttamente alle botti un "tubo calefattore". Nel 1885-86, lasciato ormai da tempo l'insegnamento a Bologna, proporrà un'altra importante invenzione in campo enologico, ottenendone la privativa: il cosiddetto "tino a conduttura", un dispositivo per indurre, tramite speciali diaframmi verticali, il rimontaggio del vino, sfruttando l'anidride carbonica che si forma durante la fermentazione del mosto. Per gli studi fatti "onde migliorare i sistemi di vinificazione in uso" il professore pisano otterrà un diploma d'onore all'Esposizione enologica di Roma del 1886.dettagli
-
7 giugno 1868Melodrammi al Teatro del Corso e al BrunettiAl Teatro del Corso va in scena l'opera Le Educande di Sorrento di Enrico Emanuele Usiglio (1841-1910). La musica non è troppo originale e “carica troppo di istrumentazione”, ma con belle armonie. Al Teatro Brunetti è invece riproposto, dopo oltre trent'anni di assenza dalle scene bolognesi, il melodramma Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa (1749-1801), autore classico al quale si ispirò anche Gioachino Rossini. L'opera - forse la più celebre del prolifico compositore napoletano - viene apprezzata anche dal pubblico più giovane per il suo stile semplice e grazie alla bravura dei cantanti e dell'orchestra. La prima rappresentazione a Bologna risale al 1818. Sarà nuovamente riproposta al Teatro Comunale nel 1888 con la soprano austriaca Adelina Stehle (1860-1945) nella parte di Elisetta.dettagli
-
11 giugno 1868La prima cooperativa di consumoDopo che il prof. Luigi Luzzatti (1841-1927) ha tenuto varie conferenze in città sull'utilità della cooperazione, alcuni cittadini aprono una sottoscrizione per iniziare anche a Bologna una vera cooperativa di consumo. La nuova società è costituita l'11 giugno e prende il nome di Società Anonima degli Operai di Bologna. E' presieduta dal conte Lucio Rossi Turrini e diretta da Giuseppe Bignami e da Ferdinando Berti (1845-1883). Assorbe la precedente Provianda, sorta all’interno della Società Operaia, "accettando le azioni dei vari soci di quella per il loro prezzo del giorno, in aconto di azioni della nuova Società Cooperativa". Di lì a poco verranno aperti forni e rivendite di pane, pasta e altri generi alimentari. Il primo spaccio "di smercio di pane, riso, granaglie, farine" sarà inaugurato il 1° settembre in via Altabella. Lo scopo fondamentale dell'associazione è "vendere le derrate più necessarie al prezzo corrente", per cercare di migliorare "il benessere materiale e morale delle classi operaie". I promotori sperano inoltre di allontanare gli operai dalle teorie "sovversive" dell'Internazionale. Il 20 novembre 1869 verrà aperto a Imola in piazza delle Erbe il magazzino della Società Cooperativa e quattro anni dopo anche Medicina avrà una cooperativa di consumo. La cooperativa bolognese, attiva fino al primo decennio del '900, sarà proprietaria di una casa sociale e di sei spacci di pane, pasta, riso, legumi e uova. Gestirà inoltre una macelleria sociale e contribuirà alla gestione delle prime cucine economiche. Alla scadenza prevista dallo statuto dovrà chiudere, probabilmente per la cattiva situazione finanziaria.dettagli
-
26 giugno 1868Astronomia e balli all'Arena del PalloneIl prof. Quirico Filopanti (1812-1894) tiene pubbliche lezioni di astronomia all'Arena del Gioco del Pallone. Dopo che l'illustre oratore ha terminato la sua esposizione, l'area diventa una enorme pista da ballo L'iniziativa è di un impresario, che l'ha allestita con una magnifica illuminazione e "una grandiosa orchestra composta di due bande musicali". L'ingresso costa 30 centesimi.dettagli
-
8 agosto 1868La Società Cooperativa Lavoranti SartiL'8 agosto circa 150 sarti si riuniscono e formano una società secondo un semplice programma compilato dall'operaio Cesare Roveri. Si vuole raccogliere un fondo per poi fare uno sciopero che obblighi i padroni di sartoria a un aumento del prezzo dei lavori. La maggioranza degli operai è favorevole allo sciopero, pochi invece si impegnano a versare il contributo previsto di 15 centesimi alla settimana. Alla fine del 1869 entrerà in società l'ex sarto Luciano Piccioli, che a poco a poco convincerà i colleghi a sposare il principio della cooperazione, piuttosto che l'idea dello sciopero. L'adunanza generale convocata nel gennaio 1870 incaricherà Piccioli e altri due soci a redigere lo statuto della Società Cooperativa Lavoranti Sarti, che sarà approvato poche settimane più tardi. Il 14 agosto 1870 la nuova Cooperativa organizzerà a Bologna il primo congresso della Fratellanza italiana dei Sarti, con rappresentanze di Società da Torino, Milano, Venezia e Firenze. Nonostante le defezioni di molti soci e le difficoltà a reperire finanziamenti, la Società avvierà e porterà avanti la sua attività sotto la direzione di Piccioli. Sarà tra le poche società bolognesi ad unire la cooperazione di produzione al mutuo soccorso. Il 15 marzo 1871 verrà aperta una Sartoria Sociale. Il magazzino sarà riempito di stoffe e abiti confezionati grazie ad obbligazioni alle quali parteciperanno soprattutto la Cassa di Risparmio e la Società Artigiana.dettagli
-
19 agosto 1868Antonio Scalvini porta la rivista e le "operette" all'Arena del SoleIl 19 agosto all'Arena del Sole, davanti a oltre duemila persone, la compagnia di Antonio Scalvini presenta Il diavolo zoppo, con musiche di Costantino dell'Argine. Considerata il primo esempio italiano di teatro di rivista, l'opera ha debuttato a Milano nel 1867. A Bologna sarà replicata con successo per tredici sere consecutive. Alla rivista il capocomico ha "applicato un cappello bolognese" piuttosto discutibile, facendo apparire il consiglio comunale, la colonna di San Domenico e il panierone di Cuccoli, mentre sul sipario sono riprodotti annunci tratti dai giornali locali. La compagnia rimarrà all'Arena per tutto il mese d'agosto, presentando operette di Hervé e Offenbach e adattamenti in musica delle fiabe di Carlo Gozzi (1720-1806). Drammaturgo e regista della scena milanese, Antonio Scalvini (1835-1881) è anche scrittore di teatro e, con minor fortuna, di narrativa. All'inizio della carriera ha soprattutto tradotto e adattato opere altrui, contribuendo a far conoscere scrittori come George Sand e Jacques Offenbach e ponendosi tra i pionieri in Italia della commedia musicale.dettagli
-
21 settembre 1868Disastrosa piena del torrente LavinoIl 21 settembre inizia a piovere fitto sul monte dei Gessi. Rapidamente i ruscelli e i torrenti più grandi cominciano ad ingrossarsi e a trascinare a valle gli alberi. Il torrente Lavino rompe gli argini nei pressi di villa Zanchini Garagnani a Zola Predosa, sversa, allaga il piano, inonda il paese. Crollano molte case e alcune persone annegano, altre sono fortunosamente tratte in salvo. A Lavino di Mezzo il livello dell'acqua supera il metro. La borgata di Spirito Santo deve essere evacuata rapidamente. Vi sono rovine a Medola e ai Due Portoni e gravi danni riporta la Villa Albergati. In una casa di contadini tra Tombe e Rigosa muoiono quattro persone. A Borgo Panigale, Morazzo, e Casteldebole si registrano gravi danni. L'acqua ribalta fabbricati, porta via mobili e letti. Migliaia di persone sono costrette alla fuga, portando con sé animali e provviste. Diversi mulini lungo il fiume vengono rovesciati. In quello di Rigosa, invaso dalle acque, viene trascinato via tutto il frumento. Parecchi sacchi saranno ritrovati lungo le rive nei giorni seguenti. La piena mette in evidenza l'insufficienza delle arginature, alla quale si accompagna la rassegnazione delle popolazioni: "questo lavoro così necessario non lo fanno nemmeno se dite il rosario" . Con l'intervento del Genio civile, i vecchi argini nei pressi del paese di Zola (Lavino di Sopra) saranno riparati e ne verranno costruiti di nuovi.dettagli
-
11 ottobre 1868Dimostrazioni dei repubblicani nei teatriLo spettacolo dell'11 ottobre al Teatro Comunale non arriva alla fine a causa di una “pazza dimostrazione” dei repubblicani, d'accordo con l'impresario Scalaberni. Durante l'assolo del tenore spagnolo, si levano dai palchi e dal loggione grida che inneggiano a Garibaldi e a Mazzini e grida di evviva alla repubblica e abbasso alla monarchia. Ai manifestanti si uniscono i coristi e le comparse del Comunale. Si pretende che l'orchestra suoni l'Inno di Garibaldi, ma la Questura non lo permette e allora succede un finimondo, finché il sipario viene calato e tutto finisce. Una scena simile accadrà pochi giorni dopo al Teatro Brunetti, dove però sarà concesso l'inno a Garibaldi come intermezzo agli atti della commedia.dettagli
-
25 ottobre 1868I professori democratici entrano nel consiglio comunaleAlle elezioni amministrative vota circa un terzo degli aventi diritto. Vince il partito progressista guidato da Camillo Casarini (1830-1874). Sono confermati alcuni consiglieri già eletti nelle parziali del 7 luglio 1867, come Ferdinando Berti, Giuseppe Ceneri, Quirico Filopanti ed entrano nomi nuovi: Enrico Panzacchi, Raffaele Faccioli, Francesco Rizzoli e altri. Alle parziali del 25 luglio 1869 saranno eletti altri eminenti esponenti di parte democratica, quali Pietro Loreta e Giosue Carducci. Dei 60 eletti nel 1868, solo 14 sono proprietari terrieri, mentre più di 20 sono professionisti e commercianti, "la parte migliore dello schieramento riformista" (Veglia). Grazie alla presenza di numerosi professori libertari, il consiglio delibererà più volte sul carattere laico e obbligatorio della scuola elementare per tutti i bambini bolognesi.dettagli
-
9 novembre 1868Prima nazionale della "Maria Antonietta" di Giacometti con Adelaide RistoriIl 9 novembre va in scena al Teatro Brunetti la prima nazionale dell'opera in prosa in cinque atti Maria Antonietta regina di Francia di Paolo Giacometti (1816-1882), rappresentata per la prima volta a New York nell'ottobre del 1867. In un primo tempo la Questura ne ha proibito l'esecuzione per timore di disordini. La sera della prima il numero delle guardie è rinforzato da un picchetto di cavalleria. Il pubblico rumoreggia: a causa di opposte valutazioni sulla vicenda raccontata, in sala “cominciano a addensarsi nuvole minacciose”. Mentre Giacometti, intimorito, “piange tra le quinte”, l'attrice protagonista, la grande Adelaide Ristori (1822-1906), affronta gli astanti in proscenio con queste parole: “Signori, nel presentare all'Italia questo lavoro del nostro illustre compatriota, ho creduto agire assennatamente, scegliendo per primo a giudice il pubblico bolognese, note essendo ovunque la sua intelligenza e la sua gentilezza. Non impongo ad alcuno di applaudire ciò che non gli garba, ma per giudicare con savio criterio, bisogna ascoltare senza lasciarsi sopraffare dallo spirito di parte, molto incomodo, in questo caso, ai pacifici cittadini, che accorrono numerosi al teatro per divertirsi e non per battagliare”. La recitazione della Ristori entusiasma gli spettatori e li commuove fino alle lacrime. L'opera verrà replicata per cinque sere, nonostante la notevole avversione della critica, che la giudicherà “falsa, diffamatoria, reazionaria e clericale”. Adelaide Ristori rappresenta più di ogni altra attice il risorgimento italiano in ambito teatrale. Tra il 1855 e il 1865 è stata in collegamento con gli esuli a Parigi e ha frequentato a Londra Massimo d'Azeglio. In Russia ha svolto veri e propri compiti diplomatici per conto di Cavour.dettagli
-
13 novembre 1868Morte di Gioachino RossiniDa tempo malato, Gioachino Rossini (1792-1868) muore nella sua villa di Passy, vicino a Parigi ed è sepolto nel cimitero del Père Lachaise. Su proposta del ministro dell'Istuzione pubblica viene decretato un funerale solenne a spese dello Stato. A Bologna la scomparsa del Maestro è celebrata il 9 dicembre dall'Accademia Filarmonica nella chiesa di San Giovanni in Monte. Tra i compositori che prendono parte alla solenne cerimonia vi sono Giovanni Tadolini (1793-1872), ex allievo, come Rossini, di Stanislao Mattei, Francesco Maria Albini (1829-1917), Ulisse Donzelli (1856-1895), Alessandro Busi (1833-1895), Cesare Aria (1820-1894). Nel 1887 le spoglie del maestro saranno trasferite a Firenze, nella basilica di Santa Croce, per iniziativa del governo italiano, e nel 1900 sarà inaugurato il monumento funebre in suo onore, realizzato da Giuseppe Cassioli (1865-1942).dettagli
-
17 novembre 1868La Messa di Verdi per Rossini non viene eseguitaQuattro giorni dopo la morte di Gioachino Rossini, avvenuta a Parigi il 13 novembre 1868, in una lettera aperta all'editore Ricordi Giuseppe Verdi (1813-1901) propone di onorarne la memoria, invitando i maestri italiani a comporre un Requiem a più mani, da eseguirsi in San Petronio a Bologna, sua “vera patria”. L'iniziativa ottiene una risposta entusiasta nell'ambiente musicale e presso l'Amministrazione comunale bolognese. Per la preparazione della Messa occorre però la collaborazione del maestro Angelo Mariani (1821-1873), direttore dell'orchestra del Comunale (lo stesso Rossini lo conosceva bene e lo chiamava affettuosamente Anzulet, Angiolino). Questi, però, si mostra disinteressato al progetto: motivi sentimentali e professionali lo allontanano da Verdi, di cui fino a poco tempo prima è stato grande amico. Per questa avversione, le onoranze al Cigno di Pesaro non andranno in porto. Verdi riprenderà più avanti la parte dell'opera da lui composta, che, ampliata, diventerà la Messa da Requiem in onore dell'amico Alessandro Manzoni. Sarà rappresentata a Bologna per la prima volta il 3 settembre 1874 al Teatro del Corso, in una versione per quattro pianoforti al posto dell'orchestra, che susciterà una lettera indignata di Verdi all'editore Ricordi. Verrà quindi ripresa nel 1878, al Teatro Comunale, sotto la direzione del maestro Franco Faccio (1840-1891). L'originale Requiem per Rossini dovrà invece attendere a lungo: sarà eseguito per la prima volta nel 1989 a Stoccarda.dettagli
-
23 novembre 1868I fatti di San DonninoIl 23 novembre agenti del Dazio di consumo, assieme ad alcuni carabinieri e delegati di pubblica sicurezza, si recano a visitare varie case contadine della frazione di San Donnino. Devono eseguire il pagamento del dazio per la macellazione abusiva di maiali. I militari, che sequestrano carne macellata in due poderi, sono fronteggiati da gruppi di contadini armati di zappe e badili. Giunge nel frattempo di rinforzo una compagnia di 180 carabinieri. Il colonnello, che li comanda, tenta di parlamentare con i rivoltosi, che non accennano a recedere e feriscono il suo cavallo con vari colpi. Senza il regolare triplice avviso, i militari sparano contro i contadini: due di essi rimangono uccisi e nove feriti. Molti altri si cureranno clandestinamente per evitare rappresaglie. Tra i numerosi arrestati dei giorni successivi ci sono anche due parroci e il campanaro di San Donnino.dettagli
-
25 dicembre 1868La compagnia di Tommaso Salvini al Teatro del CorsoDal 25 dicembre 1868 al 9 febbraio 1869 l'impresa del Teatro del Corso scrittura la compagnia drammatica di Tommaso Salvini (1829-1915), uno dei più grandi attori italiani dell'800.Cresciuto alla scuola di Tommaso Modena, ha recitato con Adelaide Ristori e Clementina Cazzola, dalla quale ha avuto tre figli, anch'essi attori. Fervente patriota, ha partecipato nel 1849 alla difesa di Roma. Ha calcato spesso i palcoscenici bolognesi.dettagli