Il disastro della cava di pietra
Un enorme masso si stacca dalla parete rocciosa della grande cava di pietra posta all'imbocco della Galleria della Madonna, sulla linea ferroviaria a sud-est di Porretta.
I sassi estratti dalla cava sono da alcuni anni utilizzati per costruire le volte e le pareti delle gallerie della nuova strada ferrata.
Sette operai vengono travolti: cinque muoiono sul colpo e due vengono ricoverati in gravi condizioni all'ospedale di Porretta.
Il fatto ha una grande risonanza: in tutti i comuni del circondario vengono aperte pubbliche sottoscrizioni per dare aiuto alle famiglie delle vittime.
Chiusa per motivi di sicurezza nell'aprile del 1866, la cava sarà riaperta dopo il ricorso dell'ing. Protche, direttore dei lavori della ferrovia, nonostante il parere contrario dei sindaci di Granaglione e Porretta, portavoce delle preoccupazioni dei cittadini della zona.
- Mario Facci, Alessandro Borri, Porretta dall'Unita alla Repubblica, 1859-1948. Cronache porrettane, aspetti politico-sociali, i sindaci e i podestà, Porretta Terme, Gruppo di studi alta valle del Reno - Comune, 1998, pp. 65-66