Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1864Le commedie in vernacolo di Antonio FiacchiAll'Arena del Sole la Compagnia Romana mette in scena un monologo di Antonio Fiacchi (1842-1907), Al Dsgrazi ad Carlen al barbir (Le disgrazie di Carlino il barbiere), uno dei primi tentativi di teatro in vernacolo. Incoraggiato dal successo, Fiacchi appronterà poco dopo una nuova commedia in due atti, Gaitan al fachen (Gaetano il facchino), ambientata durante la rivolta popolare dell'8 agosto 1848, che commuoverà ed entusiasmerà il pubblico dell'Arena. Non avrà invece lo stesso successo la sua commedia in quattro parti Al ciacher (Le chiacchere), con "scene originali bolognesi", che sarà rappresentata nel 1871 al Contavalli dalla Compagnia Dialettale, diretta da Adriano Pagani. In generale la produzione dialettale di Fiacchi non reggerà il confronto con quella di Alfredo Testoni (1856-1931), che di lì a poco dominerà le scene dei teatri bolognesi.dettagli
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1864Limitazioni del trafficoUn'ordinanza del sindaco Carlo Pepoli regola il traffico nelle vie centrali. L'accesso nelle vie Galliera, Vetturini e Mercato di Mezzo è consentito ai carri solo per carico e scarico merci.dettagli
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1864Progetto per un grande stabilimento balneare sul canale di RenoOttavio Tubertini, segretario del Consorzio della Chiusa di Casalecchio, propone a titolo personale un ambizioso progetto per uno “Stabilimento di Bagni” ad acqua corrente sul canale di Reno all'inizio di via della Grada, secondo una impostazione che richiama quella delle antiche terme romane. Oltre a bagni chiusi, esso prevede una scuola di nuoto, una lavanderia a vapore, palestre per la ginnastica, un poligono di tiro, un ristorante con cucina e altri spazi per feste e intrattenimenti. Un tratto rettilineo di canale di circa cento metri è contornato da un'area ellittica, con prati e aiuole. Il fabbricato principale dei Bagni è opposto all'entrata, con facciata curvilinea. All'interno sono previsti otto bagni di prima classe, venti di seconda e venti di terza, con “ritirate” e “camerini di riposo”. Il canale all'aperto è destinato invece ai bagni gratuiti, con spogliatoi e lavatoi ad acqua corrente. Altri elementi salienti del grande complesso sono un laghetto, con isoletta e capanne, un serbatoio per l'acqua calda e un gazometro. La difficoltà di realizzazione del progetto riguarderà, oltre che il reperimento dei fondi necessari, la necessità di demolire diversi fabbricati e la possibilità di avere una portata d'acqua del canale molto superiore a quella disponibile. Nella stessa area della Grada sarà realizzato, nel 1889, un modesto bagno pubblico attrezzato con baracche di legno e una semplice piattaforma sul canale.dettagli
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gennaio 1864Il "Giornale di Agricoltura"L'agronomo Francesco Luigi Botter, docente di estimo e economia agraria all’Università, fonda il periodico “Giornale di Agricoltura" (inizialmente “Giornale di Agricoltura, Industria e Commercio”), a continuazione del modesto bollettino della Società Agraria, dal titolo “L'Incoraggiamento”. Centrato su temi agricoli, il nuovo foglio della Associazione Agrofili Italiani fornisce preziose informazioni tecniche e di mercato a possidenti e imprenditori, senza escludere incursioni su questioni di carattere più generale. Nel 1880 entrerà nella redazione della rivista Giovanni Raineri (1858-1944), insegnante all'Istituto tecnico bolognese e futuro protagonista dell'associazionismo agricolo in Emilia. Nel 1890 il “Giornale di Agricoltura” si fonderà con "L’Italia Agricola" diretta da Giorgio Chizzolini, espressione della Società agraria di Lombardia. Raineri, tornato dal 1883 a Piacenza, ne sarà il principale redattore.dettagli
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1 gennaio 1864La Società Artigiana di BolognaNel novembre 1863 un gruppo di soci "contrari alla trattazione di politiche quistioni" lasciano la Società Operaia col proposito di formare un nuovo sodalizio indipendente. Dal 1° gennaio 1864 viene istituita la Società Artigiana di Bologna, con sede in via Malcontenti n. 9. E' presieduta inizialmente dal capomastro muratore Bernardo Tognetti. Dal 1866 sarà guidata con orientamento monarchico e moderato dal marchese Gioacchino Napoleone Pepoli (1825-1881), esponente del cosiddetto "terzo partito" (costituito da liberali dissidenti, meno conservatori dei "ministeriali" seguaci di Minghetti) . Alla fine del 1864 l’Artigiana conterà oltre 350 soci, che diventeranno 700 nel 1866. Il calo successivo sarà dovuto soprattutto alle severe condizioni per l'adesione e l'assegnazione dei sussidi, "essendosi a ragione pensato che l'utile della Società non proviene tanto dal numero dé suoi ascritti, quanto dalle buone qualità fisiche e morali di essi" (Ravà). Alcuni anni dopo verrà fondata l'Artigiana femminile, impegnata soprattutto nella promozione dell'istruzione e nell'avviamento al lavoro delle socie. Nel 1881 essa promuoverà un Asilo per bambini lattanti per favorire il lavoro delle donne fuori dall'ambiente domestico. Alfonso Monti, che succederà a Pepoli nella direzione, si impegnerà con efficacia per promuovere l'istruzione dei soci. Farà dare a proprie spese lezioni di italiano e geografia. Presiederà inoltre con molta oculatezza il Comitato Sanitario. Nella sede verrà organizzata una biblioteca sociale con oltre mille volumi, in parte acquistati a proprie spese, in parte con assegni del Governo e del Municipio. Lo statuto non prevederà lo scioglimento della Società da parte dei soci e stabilirà, in caso di chiusura da parte del Governo, la devoluzione dei beni al Ricovero di Mendicità.dettagli
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14 gennaio 1864Freddo insopportabileL'anno precedente è terminato con un inverno “buonissimo e memorabile”, ma nella notte del 1° gennaio ha cominciato a cadere la neve, accompagnata da “una bufera violentissima e ghiacciata”. Ha continuato a nevicare fino al 6 gennaio, poi è uscito il sole, ma la temperatura è scesa sotto lo zero. Sopra la neve caduta è rimasto una specie di pulviscolo rossiccio, forse portato dal vento marino. Il 14 gennaio il freddo è "veramente insopportabile", giungendo oltre i 13 gradi sotto zero. Dai dati in possesso dell'Osservatorio dell'Università, solo nell'inverno del 1829-30 la temperatura minima è stata inferiore, toccando i 16 gradi.dettagli
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24 gennaio 1864Studio di Giovanni Gozzadini sull'acquedotto romanoIn uno studio sull'acquedotto romano di Bologna, letto nella seduta del 24 gennaio della Deputazione di Storia Patria, il presidente Giovanni Gozzadini riprende e integra le ricerche effettuate nel Settecento da Marcantonio Chiarini, il vero e proprio scopritore dell'antico cunicolo, che dal fiume Setta si dirigeva sottoterra verso la città. Il conte è convinto che l'acquedotto servisse soprattutto ad alimentare le terme, una delle tante opere pubbliche delle quali l'imperatore Augusto arricchì le sue colonie. Alcuni resti di questa importante struttura sono stati rilevati nel 1861 dagli ingegneri Gelodi e Zannoni, durante alcuni lavori nel centro cittadino. Dei diciassette chilometri del condotto che scorreva sotto i colli bolognesi, circa un decimo sono da reintegrare. Le ricerche effettuate tra il 1862 e il 1864 sono contenute nella relazione dell'ing. Zannoni al sindaco conte Carlo Pepoli dal titolo Indagine sull'acquedotto bolognese, contenente il progetto "per condur acqua dal fiume Reno". Nel febbraio 1865 il Consiglio comunale affronterà il problema del recupero dell' antico acquedotto per l'approvigionamento di acqua potabile, molto scarsa in città. In settembre la Giunta proporrà di affidarne il restauro e la gestione ad una ditta privata.dettagli
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4 febbraio 1864Il Collegio Poeti di nuovo autonomoDopo alcuni anni sotto l'amministrazione della Congregazione di Carità, il Collegio Poeti viene nuovamente affidato ai “compatroni” indicati dal fondatore della benefica istituzione: i professori più anziani delle facoltà di Legge e di Lettere dell'Università. Nel 1549 il capitano Teodoro (o Teodorico) Poeti, soldato e letterato morto all'assedio di Mirandola, dispose che tutte le sue sostanze servissero alla costituzione di un istituto per scolari meritevoli dell'Ateneo bolognese, “di onesta famiglia e nati da legittimo matrimonio”. Essi dovevano aver svolto studi di grammatica e retorica. Erano ospitati per cinque anni, entro i quali erano tenuti a conseguire la laurea. Nel 1552 i primi giovani furono accolti nel palazzo di Borgo Salamo (poi via Farini) all'uopo acquistato. Il collegio fu in seguito trasferito in via dé Chiari e infine, nel 1774, in via Barberia. I “compatroni” vigilavano sull'andamento dell'istituto, che era condotto dallo studente più anziano. Nel 1875, ai sensi del nuovo statuto, il Collegio Poeti cesserà di funzionare come struttura d'accoglienza e il patrimonio della Fondazione servirà fino al 1930 per l'erogazione di assegni a favore di studenti dell'Alma Mater. Dopo un periodo di quiescenza, nel 1958 sarà ricostituito un Consiglio di amministrazione con il compito di adeguare lo statuto del 1875 alle esigenze moderne.dettagli
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7 febbraio 1864Sciame sismico in AppenninoNei mesi di febbraio e marzo in diverse località dell'Alta Valle del Reno - a Porretta, Vergato, Gaggio, Castel d'Aiano, Praduro e Sasso (poi Sasso Marconi) - si avvertono numerose scosse di terremoto “assai sensibili ed in alcuni luoghi anche violente”. Tra il 7 e l'8 febbraio la terra trema decine di volte e i danni provocati sono numerosi: vengono atterrati "molti comignoli di cammini e danneggiate parecchie case". I movimenti ondulatori sono preceduti e accompagnati da cupi rumori e boati, che incutono terrore nei “buoni montanari”. Lo sciame sismico prosegue nei giorni seguenti. Il 14 febbraio il “Monitore di Bologna” segnala che a Castel d’Aiano “il terremoto continua a farsi sentire con pressoché continue scosse”. La notte del 15 febbraio due violente scosse producono danni nella zona di Vergato, Savigno, Tolé e Zocca. Lo spavento è generale e tutta la popolazione balza dal letto, fugge dalle case che sembrano rovinare da un momento all'altro e si raccoglie per le strade. A Vergato crollano decine di camini e “un ornato in macigno del campanile” cade sulla piazza “con immenso fracasso”. Parecchi edifici risultano lesionati.dettagli
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25 marzo 1864La Società della Buona Unione terrorizza ImolaLa sera del 25 marzo a Imola, mentre passeggia con un magistrato, viene assassinato il sottoprefetto Giambattista Murgia (1806-1864). Ferito alle spalle da un colpo di pistola, morirà dopo due giorni di agonia. In città una banda conosciuta come "Squadrazza" o "Società di Malfattori" o "della Buona Unione" compie nei primi anni dell'Unità una serie di crimini efferati, tra cui una trentina di uccisioni. Per l'omicidio Murgia saranno arrestate diverse persone, processate nel 1866 dalla Corte d'Assise di Bologna. Quattro imputati saranno condannati a morte (pena poi commutata) e altri saranno inviati ai lavori forzati.dettagli
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20 aprile 1864Concerto straordinario per gli emigrati politiciIl 20 aprile al Teatro Comunale si tiene uno “Straordinario Concerto vocale ed istumentale a benefizio della Società di mutuo soccorso per l'Emigrazione politica italiana”. Vari cantanti d‘opera si rendono disponibili per questo fine patriottico: tra essi "la celebre signora" Isabella Galletti Gianoli, Claudina Lanzi, Giovanni Ortolani, Giovan Battista Bencich e Agostino Mazzoli. Per la parte strumentale si prestano alcuni alunni del Liceo Musicale. Gli editori musicali Ricordi e Lucca editori concedono l'esecuzione di pezzi di loro proprietà. Carlo Verardi dirige l'orchestra. Si eseguono brani e arie da opere di Verdi, Bellini, Meyerbeer e numerosi altri autori.dettagli
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26 aprile 1864La "causa lunga" dell'Associazione dei malfattoriSi apre la grande “causa di Associazione di malfattori” (o causa lunga) contro 110 imputati accusati di oltre 500 reati. L'aula del tribunale è allestita, per ragioni di spazio e di sicurezza, nella sala d'Ercole del Palazzo Comunale. La "Balla" dei malfattori di Bologna, è composta, secondo uno dei pubblici ministeri del processo, da tutto ciò che "di più schifoso" esce dagli ergastoli e dalle galere, e da "tutto ciò che di più tristo" si trova in città: "Oziosi, Bari, Ladri, Manutengoli, Micidiali, Assassini". E' divisa in vari gruppi, che operano sotto la direzione di quella "dalle scarpe di ferro", composta degli uomini più temerari e feroci. I caporioni della "Balla Grossa" si riuniscono di solito all'osteria della Palazzina. I criminali non hanno timore di invadere case e botteghe in pieno giorno e di derubare i passanti spogliandoli di tutto e minacciandoli di morte. Vi sono "cocchieri di vetture pubbliche che derubano i passeggeri; birrocciai manutengoli di ladri ed assassini; facchini che impediscono alle Ferrovie di effettuare i trasporti delle merci se non per loro mezzo ed esigono un compenso anche da coloro che provvedono in proprio al trasporto". Tra le motivazioni del procedimento giudiziario non mancano anche cause politiche: alcuni degli imputati sono stati capi popolo e cospiratori contro il potere papale e ora militano nel campo repubblicano. Il processo durerà sei mesi (fino al 19 ottobre), nel costante interesse del pubblico bolognese, soprattutto femminile. Le pattuglie cittadine, con il beneplacito del prefetto Magenta, effettueranno uno speciale servizio di vigilanza durante il dibattimento. Undici imputati saranno condannati ai lavori forzati a vita e tutti gli altri (tranne sei) a svariati anni di carcere. Il capo della banda, Pietro Ceneri, sarà catturato in mare, assieme ad altri complici, sulla tartana Amore e Patria diretta ad Alessandria d'Egitto, dopo un clamoroso furto al Banco Parodi di Genova. Sarà condannato assieme al fratello all'ergastolo, ma riuscirà ad evadere dal carcere di Genova nel 1867. Fuggito in Sudamerica, verrà nuovamente arrestato nel 1881 e estradato in Italia. La "causa longa", frutto dell'impegno investigativo dei prefetti Buisson e Magenta, provocherà la sconfitta della "Balla Grossa". Bologna, "la quale prima era teatro giornaliero, continuo di misfatti d'ogni maniera", per incanto si tramuterà "nella più quieta, nella più tranquilla, nella più sicura Città del Regno" (Fini).dettagli
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17 maggio 1864Le case "per i poveri" di via SanaIl Comune concede a prezzo simbolico a una Società anonima che fa capo alla Cassa di Risparmio un'area edificabile nei pressi di porta Saragozza per la costruzione di case popolari. E' un bisogno molto sentito a Bologna, dove "la parte infima della popolazione" abita spesso "in luridi e malsani abituri" (Ravà). Lungo le mura verso porta S.Isaia, dopo la demolizione delle abitazioni esistenti e lo sgombero dei residenti, vengono costruite otto casette tutte uguali, divise in quattro appartamenti "composti della cucina, di una camera da letto, di un piccolo camerino contenente il cesso e l'acquaio, e di un locale pel combustibile". Dal 17 maggio famiglie non numerose di operai possono disporre di 32 appartamenti di nuova costruzione, a prezzi d'affitto piuttosto bassi. La nuova strada è chiamata Via Sana. Molti operai, però, rifiuteranno per ragione di dignità di abitare nelle cosiddette "case dei poveri". Più avanti gli alloggi saranno incorporati nel nuovo manicomio Roncati e destinati come dormitori dei dementi innocui. Con i proventi della vendita sarà costruito il "falansterio" di via Saragozza, su progetto dell'ing. Coriolano Monti.dettagli
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5 giugno 1864Illuminazione "a gaz"In occasione della Festa Nazionale gli edifici pubblici, la Piazza Maggiore e il Pavaglione sono “splendidamente” illuminati “a gaz”. Anche il Canton dé Fiori e il Portico dei Servi sono rischiarati “oltre il consueto”. Sulla base delle prove di recente fatte in Strada Maggiore e in via Santo Stefano, sembra che la fornitura offerta dalla nuova Società intraprenditrice sia finalmente "ricca e degna di una cospicua città".dettagli
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26 giugno 1864Concerto a beneficio degli Asili infantiliLa sera del 26 giugno si tiene al Teatro Comunale un “Gran musicale Concerto a benefizio degli Asili infantili di Bologna”. Vi prendono parte, prestandosi gratuitamente, “artisti di canto celebratissimi”, quali il soprano Elena Fioretti, il basso comico Giovanni Zucchini, Enrico Calzolari, Francesco Cresci e inoltre alcuni maestri dell’orchestra. Vengono eseguiti brani da opere di Rossini (La Gazza ladra, Cenerentola, Ricciardo e Zoraide e L’Italiana in Algeri) di Verdi (Un ballo in maschera, Aida, I Vespri siciliani ), oltre che arie dai Puritani di Bellini e dal Don Pasquale di Donizetti. Nell'occasione è pubblicato un Sonetto "estemporaneo" di Salvatore Muzzi dedicato "agl'incliti artisti di canto": E' bello il canto allor che all'alma scendeE soave la tocca e la commuove; Bello se ad opre illustri eccita e move,Se contro a morte ancor forti ne rende ...dettagli
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21 agosto 1864Una lapide e una statua per RossiniIl 21 agosto, onomastico di Gioachino Rossini, con solenne cerimonia viene scoperta una lapide in suo onore sulla la porta d'ingresso del Liceo musicale. Essa è stata dettata dal conte Carlo Pepoli e recita così: Qui entrò studente di qui uscì principedelle scienze musicaliGioacchino Rossinie Bolognaper documento perenne di onoreal Figlio adottivointitolò del suo nomela Circostante Piazza Nello stesso giorno a Pesaro, città natale del Maestro, è scoperta una statua a lui dedicata, opera di Carlo Marocchetti (1803-1868), collocata nella piazza della stazione ferroviaria. Rossini è ormai in rotta definitiva con Bologna, dopo gli affronti patiti nel 1848 e nel 1851. Da "centro delle sue simpatie" la città è da tempo diventata "nobile patria di aggressioni e mortadelle". "Mi hanno lapidato" è il suo commento sarcastico all'operazione dell'intitolazione di piazza San Giacomo.dettagli
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23 agosto 1864Lezioni di agricoltura per i maestri elementariIl direttore della Scuola Normale Maschile propone al consiglio direttivo dell'istituto l'introduzione dell'insegnamento pratico di agricoltura. Secondo il suo parere è da essa che la provincia bolognese “trae gran parte della sua ricchezza e della sua prosperità”. Egli prende l'esempio dal sistema scolastico inglese, dove gli allievi maestri “attendono essi stessi ai campestri lavori” e dove il piccolo catechismo agrario di J.F. Johnston ha avuto quattordici edizioni in poco più di un anno. La proposta del nuovo insegnamento è approvata dall'Amministrazione provinciale e le lezioni hanno inizio a partire dal marzo 1866. Per pagarsi il Convitto, i maestri neo patentati sono impiegati dal Comune come supplenti. Il podere per l'attività pratica è concesso dalla Società Agraria. L'insegnante d'agricoltura sarà, fino al 1888, il prof. Giuseppe Bertoloni (1804-1874), ordinario di Agraria all'Università. Affiancherà le lezioni e la presentazione delle varie coltivazioni a frequenti sopralluoghi in aziende dei dintorni di Bologna.dettagli
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28 agosto 1864I Pii Istituti EducativiIl 28 agosto si costituisce l'Amministrazione dei Pii Istituti Educativi, il nuovo ente previsto dalla legge 3 agosto 1862 n. 753 sulle Opere pie. Vi confluiscono l'orfanotrofio di San Bartolomeo e Santa Maria Maddalena, il Conservatorio delle Putte del Baraccano, il Conservatorio di Santa Croce e San Giuseppe uniti, quello di San Gioacchino e Anna e quello della SS. Annunziata. Successivamente verranno aggregate le Scuole della Provvidenza e il Conservatorio di Santa Elisabetta (dal 1895 Conservatorio Margherita di Savoia). I Pii Istituti sono retti da dieci membri, eletti dall'amministrazione comunale.dettagli
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1 ottobre 1864Il "Faust" di Gounod al ComunaleVa in scena al Teatro Comunale l'opera in musica Faust di Charles Gounod (1818-1893), grandioso lavoro, piuttosto insolito in Italia. Impeccabile è l'esecuzione orchestrale, sotto la direzione del maestro Angelo Mariani, "espressamente chiamato dall'Impresa". Tra gli interpreti si distingue, nel ruolo di Mefistofele, il baritono Luigi Saccomanno, per la sua voce potente e la "diabolica energia". Nonostante il programma interessante, il teatro non è molto frequentato, per l'alto costo dei biglietti.dettagli
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1 ottobre 1864Esposizione di Belle ArtiLa Società Protettrice organizza, nelle sale dell'Accademia, l'annuale esposizione concorso di belle arti. Tra le poche opere degne d'attenzione vi è il quadro storico di Luigi Busi (1837-1884), che rappresenta Torquato Tasso malato ed il Cardinale Cinzio Aldobrandini nel convento di S. Onofrio in Roma, giudicato "egregia pittura sia per l'esecuzione, il bel luogo, il colorito, non che per l'espressione delle figure" (Bottrigari). Molto lodato è anche un Tramonto nella pineta di Ravenna di Luigi Bertelli (1858-1920) e una scultura in gesso rappresentante una schiava a grandezza naturale dello scultore Carlo Monari (1831-1918). Diverse opere vengono acquistate dalla Casa Reale ed altre dalla stessa Protettrice.dettagli
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2 novembre 1864Aperta interamente la Ferrovia PorrettanaAlle 7 del mattino del 2 novembre, con l’intervento del ministro dei lavori pubblici Jacini, parte da Bologna il treno inaugurale della linea ferroviaria Transappennina, che percorre il nuovo tronco da Pracchia a Pistoia. L’arrivo a Pracchia è alle 9.30, a Pistoia alle 11. La ferrovia transapenninica Porrettana, progettata dall'ingegnere francese Jean-Louis Protche (1818-1886), è ora tutta in esercizio. Già nel 1851 una commissione tecnica nominata dallo Stato Pontificio e dal Granducato di Toscana aveva individuato un tracciato per collegare la Val Padana al Tirreno. Tra vari percorsi era stato scelto quello per Porretta, Pracchia e Pistoia. I lavori sono iniziati nel 1858. La nuova linea, a binario unico, è lunga 99 chilometri, conta 23 stazioni, 35 ponti e viadotti e 49 gallerie. E’ costata molto, soprattutto a causa dei grandi manufatti, quali la galleria di San Mommè (o dell’Appennino) e i viadotti di Fabbrica e Piteccio. La galleria elicoidale dell’Appennino consente ai treni a vapore di superare un dislivello di 500 metri in soli 14 chilometri. Nelle costruzioni della Porrettana si è fatto largo uso di blocchi di pietra locale, chiamati "bolognini", utilizzati tradizionalmente nell’edilizia del capoluogo e costituiti di arenaria compatta. Con l'apertura della strada porrettana e la messa in funzione della ferrovia, vero asse portante delle comunicazioni tra nord e sud Italia, tutti i comuni del circondario si adoperano a congiungersi a queste linee principali: in questo periodo iniziano i lavori delle strade che giungono a Porretta da Fanano-Lizzano, da Granaglione, da Pracchia e da Casio. Il rapido progresso dei trasporti ferroviari e lo scavo di grandi trafori, quali il Frejus e il Gottardo, farranno presto emergere i limiti della linea Porrettana, tanto che già nel 1882 si comincierà a pensare a una nuova ferrovia a bassa quota. L’ing. Protche, responsabile dei lavori della Ferrovia Porrettana, curerà i progetti e la costruzione di altri tronchi ferroviari nel bolognese. Stabilitosi in città, sarà eletto consigliere comunale e provinciale e presidente dell'Accademia di Belle Arti. Morirà a Bologna nel 1886.dettagli
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7 novembre 1864Eccezionale piena del RenoDopo tre giorni di piogge ininterrotte e neve, i fiumi della provincia raggiungono il livello di guardia. Il Reno straripa verso Ferrara, alla Volta de' Sampieri e al Passaggio del Gallo. Si hanno straordinarie piene del Sillaro e del Santerno. La linea ferroviaria Porrettana, inaugurata solo cinque giorni prima, è messa fuori uso in vari punti da un “impetuoso tremendo nubifragio”. Per un certo periodo sarà necessario ripristinare il vecchio servizio postale, con carrozze a cavalli, attraverso il passo della Futa. A favore degli "inondati del Reno", la Loggia massonica "Galvani" di Bologna avvierà nel 1865 una raccolta fondi. In aprile, in un apposito teatro allestito nel Liceo Musicale, si terranno, a cura della contessa Augusta Tanari Malvezzi, spettacoli per i danneggiati.dettagli
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15 novembre 1864La sede bolognese della Banca NazionaleIl 15 novembre è aperta al pubblico “fra unanime ammirazione” la sede bolognese della Banca Nazionale (o Banca d’Italia), costruita su progetto dell'architetto napoletano Antonio Cipolla (1822-1874). L'edificio ha una facciata neorinascimentale, sormontata da un timpano con decorazioni vegetali. Gli interni e il portico sono decorati da Gaetano Lodi (1830-1886), autore anche dei graffiti nel cortile dell'ex Ospedale della Morte, della "saletta egizia" di palazzo Sanguinetti, della “sala delle signore” del Caffè del Corso. Sarà decoratore in vari teatri a Bologna e provincia, compresa la natia Crevalcore. Ogni volta del portico, in via Farini e in piazza Cavour, rappresenta un fatto storico: episodi della storia antica e recente, esplorazioni e scoperte geografiche, città e loro stemmi. L'architetto Cipolla, che rimarrà sempre “fedele ad uno stile accademico di tipo rinascimentale” (Costa), è anche autore di palazzo Silvani - futura sede dell'esattoria della Cassa di Risparmio - sul lato meridionale della piazza.dettagli
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19 novembre 1864Successo per il "Guglielmo Tell" di Rossini con Mariani e la StolzIl 19 novembre va in scena al Teatro Comunale l'opera di Rossini Guglielmo Tell, grande spartito appartenente all'ultimo periodo del compositore pesarese. Lo spettacolo ha "esito felicissimo", con applausi continui per la primadonna Teresa Stolz (1834-1902), che canta "egregiamente". Qualche critica è rivolta alla conduzione del maestro Angelo Mariani (1821-1873), accusato di tradire in alcuni passaggi "i tempi e la misura voluta dal Rossini" (Bottrigari).dettagli
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18 dicembre 1864Decaduti i professori che rifiutano il giuramento al ReUn decreto reale del 18 dicembre dichiara decaduti “da ogni diritto” e deposti dal loro incarico alcuni professori, dottori di collegio e impiegati dell’Università che si sono rifiutati di prestare il “dovuto” giuramento al Re e allo Statuto richiesto dal governo piemontese. Tra essi vi sono i professori Bianconi di zoologia, Respighi di astronomia, Mazza, Danti, Machiavelli e Todeschi di giurisprudenza, Comelli, Gualandi e Atti di medicina e chirurgia, padre Domenico Chelini e i dottori Rovinetti e Grandi di scienze fisiche, matematiche e naturali, mons. Golfieri e il prof. Gaetano Gibelli di lettere e filosofia. Per l'esponente cattolico Marcellino Venturoli essi "hanno anteposto il loro decoro e la loro coscienza al guadagno e all'interesse", mantenendo la tradizione d'onore di Galvani, Mezzofanti, Canterzani e Tambroni, che si opposero allo stesso modo a Napoleone.dettagli
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31 dicembre 1864La piaga della prostituzioneSecondo un rapporto del primario della Clinica sifilopatica dell'ospedale S.Orsola, dott. Pietro Gamberini, a Bologna sono registrate 409 prostitute. Ma in effetti sarebbero molte di più, poiché molte sfuggono a ogni indagine. Circa 300-350 tra esse "esercitano" in case di tolleranza, come quelle di via Mirasole o via delle Oche, altre invece per le strade, ad esempio nei pressi della stazione ferroviaria e agli Orti Garagnani, suscitando le proteste degli abitanti per gli “scandalosi convegni d'amore con osceno turpiloquio”. Circa metà delle ragazze - che hanno in media 30 anni, ma ve ne sono anche di giovanissime - sono state in precedenza servette e cameriere: non poche vengono dalla campagna o dall'istituto delle "bastardine" di San Procolo. I signori che le prendono a servizio le considerano spesso uno strumento di sfogo o di "iniziazione amatoria" per i figli. Fino al 1888 il comportamento dell'autorità pubblica nei confronti della prostituzione sarà dettato dal Regolamento Cavour del 1860, caratterizzato da grande durezza. Molte donne verranno arrestate per meretricio non solo perchè colte in flagrante nel loro esercizio, ma anche solo perchè di bassa condizione, sole di notte per strada o in posti sconvenienti. In un ufficio di via del Pratello saranno sottoposte a visite vaginali, sotto la supervisione di un funzionario di Pubblica Sicurezza, per accertare la presenza di malattie veneree. Seguirà spesso il ricovero al sifilocomio di S. Ludovico (presso il carcere), l'iscrizione nelle liste di polizia e l'invio nelle case di tolleranza. Alle straniere si darà il foglio di via obbligatorio. La retorica della Boheme e della Belle Epoque di fine secolo diffonderà il falso mito dei "casini" come luogo di incontri e frequentazioni culturali, sorvolando sulle sofferenze e le umiliazioni patite dalle donne "tollerate".dettagli