Minghetti è Presidente del Consiglio
Dopo essere stato ministro delle Finanze, il bolognese Marco Minghetti (1818-1886), rappresentante della Destra storica, succede a Luigi Carlo Farini come Presidente del Consiglio.
L'ex Dittatore delle Provincie dell'Emilia deve, infatti, abbandonare il suo incarico a causa di una grave infermità mentale.
Durante il mandato di Minghetti sarà promulgata la legge Pica contro il brigantaggio (15 agosto 1863) e quella per l'istituzione della Banca d'Italia (21 marzo 1864).
Nel settembre 1864 a Torino, tra piazza Castello e piazza San Carlo, scoppieranno violenti tumulti, repressi duramente dalla polizia - oltre cinquanta i morti e centinaia i feriti - dopo che verrà "spifferata" la clausola segreta dell'accordo con la Francia sulla questione romana.
Essa prevede lo spostamento della capitale del Regno d'Italia da Torino ad un'altra città italiana, ma non a Roma. Il re accuserà Minghetti di inettitudine e lo costringerà a dimettersi il 28 settembre 1864.
- Aldo Berselli, Marco Minghetti, in Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1987-1991, vol. IV, pp. 48-49
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 3., pp. 297-300
- Il Consiglio provinciale. La storia attraverso le strade, Bologna, a cura della Presidenza Consiglio della Provincia, 2011, p. 94
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Mariagrazia Esposito, Gianluca Stanzani, Persicetani uniti. Storie e uomini del Risorgimento bolognese (1815-1871), San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2011, p. 185
- Marco Minghetti. Bio-bibliografia, a cura di Raffaella Gherardi, Bologna, A. Forni, stampa 1977, p. 10
- La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 121