Raccolta di fondi per Garibaldi e gli eroi di Aspromonte
La Società Operaia di Bologna raccoglie offerte “in soccorso ai feriti e prigionieri di Aspromonte” e invia 292 lire a Garibaldi per “il sollievo dei più bisognosi degli eroi”.
Riconosce inoltre all’eroe ferito, presidente onorario del sodalizio, il sussidio di 90 lire al giorno previsto dallo statuto per i soci infortunati.
Nell’augurargli una pronta guarigione, la Società auspica che il Generale possa portare a compimento il compito che si è prefissato: liberare Roma dal giogo papale e dare all’Italia la sua capitale.
Dopo aver tentato invano di dissuadere Garibaldi dall’impresa - vedo i nostri martiri, gli scrisse, “rinchiusi nelle loro tombe a piangere, mentre i farisei e gli austriaci ridono, aspettando l'ora del fratricidio” - il poeta Luigi Mercantini (1821-1872), professore all'Accademia di Belle Arti e autore della Canzone italiana (o Inno di Garibaldi), pubblica a Bologna il carme Aspromonte, auspicando concordia e amnistia.
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 19
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 4: 1861-1870, p. 298, 304
- Mario Maragi, Storia della Società Operaia di Bologna, Imola, Cooperativa P. Galeati, 1970, p. 74
- Marco Poli, Cose d'altri tempi. Frammenti di storia bolognese. 2, Argelato (BO), Minerva, 2011
- La società attraente. Cooperazione e cultura nell'Emilia Romagna, Bologna, dicembre 1976-gennaio 1977, a cura di Franco Solmi, Bologna, Grafis, 1976, p. 131