Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1862Servizio di nettezza urbanaIl Municipio appalta il servizio di nettezza urbana, con lo scopo di renderlo maggiormente efficiente. L'innaffiatura delle strade cittadine è effettuata con l'ausilio dell'acqua del canale di Reno.dettagli
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1862Osservatorio militare a San Michele in BoscoSul campanile di San Michele in Bosco è creato un osservatorio militare. Viene demolita l'antica guglia ottagonale a bulbo di tipo veneto, sostituita da una terrazza recinta da balaustrini. Nel 1890 il campanile sarà riportato dall'arch. Tito Azzolini (1837-1907) alle modifiche settecentesche operate da Giuseppe Tubertini (1759-1831), con quattro frontoni triangolari e quattro piramidi agli angoli.dettagli
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1862Luigi Cremona e la scuola geometrica bologneseLuigi Cremona (1830-1903) è titolare all'Università della cattedra di Geometria Superiore, istituita appositamente per lui con questa denominazione. Nel 1862 pubblica la sua Introduzione ad una teoria geometrica delle curve piane e nel 1863 scopre le trasformazioni bidirezionali del piano (trasformazioni cremoniane). Oltre che da matematico puro Cremona insegna anche da ingegnere, fondando la statica grafica, metodi grafici per travature reticolari. A Cremona si affianca Eugenio Beltrami (1835-1900), professore di algebra, capace di dare rappresentazione nello spazio euclideo di idee di geometria non euclidea. La scuola bolognese pone in questo periodo le basi per quella critica ai principi della geometria tradizionale che la renderà famosa. La permanenza di Cremona a Bologna durerà fino al 1867, quando sarà chiamato ad insegnare presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano. Tranne un breve periodo a Pisa, Beltrami rimarrà in cattedra all'Alma Mater fino al 1873, per poi trasferirsi a Roma.dettagli
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1862Il Corpo dei PompieriViene riorganizzato il corpo dei pompieri municipali. E’ acquistata nell'occasione una pompa vuotapozzi. I vigili del fuoco utilizzano come rimessa dei loro mezzi e come luogo di esercitazione i cortili del Palazzo municipale. Durante le feste di carnevale eseguono “esperimenti” di grande fascino per i bambini e gli adulti, veri e propri spettacoli ginnico-atletici, come l'azione sulla facciata posticcia applicata al Palazzo del Podestà, ripresa in una foto anonima del 1873.dettagli
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1862Lo stabilimento Malmusi e GentiliIn via Capo di Lucca sorge lo stabilimento della ditta Malmusi e Grandini (poi Malmusi & Gentili) per la produzione di saponi, fiammiferi, lumi e candele. Le macchine, le forme, le caldaie, gli attrezzi necessari provengono dall'Italia e soprattutto dalla stessa Bologna, dove in questi anni stanno sorgendo "officine meccaniche e fonderie che costruiscono tutto". Nel 1867, su iniziativa di Pietro Malmusi (1821-1901), verrà introdotto il metodo catalitico della scissione dei grassi per la produzione di stearina, oleine e glicerine. Come unica ditta produttrice di candele steariche in Emilia-Romagna, la Malmusi & Gentili conoscerà un rapido sviluppo dalla metà degli anni Settanta, in concomitanza con il generale declino della fabbricazione di candele in cera. Negli anni Ottanta la fabbrica occuperà 45 persone e la forza motrice sarà fornita da una macchina a vapore di 8 cavalli. Saranno prodotte circa 90 tonnellate di candele steariche all'anno.dettagli
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1862I salumi in scatola di Giuseppe RomagnoliViene fondata la ditta di Giuseppe Romagnoli per la produzione di salumi. In pochi anni di "rinomato esercizio" - e con il nome di Salsamenteria Felsinea - acquisirà una "salda reputazione" e potrà fregiarsi dello stemma di fornitore della Real Casa. Avrà diversi negozi a Bologna - il principale nel Mercato di Mezzo presso l'abitazione del proprietario - e un vasto magazzino fuori porta Galliera. Dal 1873 venderà mortadelle e salami a fette confezionati in scatola, che verranno esportati in tutta Europa e in America. All'Esposizione internazionale di Filadelfia la "pork sausage" Felsinea, ermeticamente chiusa in scatola o avvolta in membrana, verrà raccomandata per l'ottima conservazione della carne, la sua buona qualità e il prezzo contenuto. Nel 1878 la ditta sarà presente anche all'Esposizione di Parigi. Nel 1910 sarà rilevata da Medardo Salvadori, altro noto salsamentario bolognese. Alla fine del XIX secolo la produzione della mortadella sarà ripartita a Bologna tra 70 imprese e 200 esercizi commerciali. Oltre alla Romagnoli altri importanti produttori saranno le ditte Colombini, Forni, Samoggia, Zappoli, Bordoni, Nanni e Lanzarini. Il settore impiegherà oltre mille addetti, compresi molti lavoratori stagionali.dettagli
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11 gennaio 1862Carlo Pepoli sindacoIl conte Carlo Pepoli (1796-1881) assume la carica di sindaco dopo la rinuncia di Lodovico Berti. La terrà fino al 1866. Uomo di vasta cultura, studioso di storia e arte, è letterato di una certa fama, autore del libretto dei Puritani di Vincenzo Bellini e di un Vangelo di San Matteo in dialetto bolognese, pubblicato a Londra nel 1861. Nel 1825 ha accolto a Bologna Giacomo Leopardi e il poeta gli ha dedicato una epistola in versi, letta il 28 marzo 1826 all'Accademia dei Felsinei. Dopo i falliti moti del 1831, Pepoli è stato condannato all'esilio perpetuo e costretto a lunghi soggiorni in Francia e Inghilterra. Tornato in un primo tempo a Bologna, in seguito all'amnistia di Pio IX, vi è rientrato definitivamente dopo la partenza degli Austriaci nel 1859. In seguito è stato eletto deputato all'Assemblea Costituente delle Romagne e poi al Parmanento del Regno.dettagli
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13 gennaio 1862La Scuola Normale MaschilePromossa dall'Amministrazione provinciale, è inaugurata la Scuola Normale Maschile di Bologna. E' diretta da Adelfo Grosso (1831-1892), già professore della Scuola Tecnica Amministrativa di Pinerolo. Inizialmente ha sede a Palazzo Bianconcini in Borgo della Paglia (poi via Belle Arti, n. 42). Sono iscritti 18 allievi provenienti dalla città e dalla provincia. La scuola deve formare maestri elementari: se ne sente un estremo bisogno, per adeguare la situazione scolastica dei territori ex pontifici a quella del nuovo Regno d'Italia. Nel 1872 il prof. cav. Adelfo Grosso sarà nominato Presidente della Società sezionale di Ginnastica di Bologna (futura Virtus) e nel maggio 1873 firmerà con il Comune l'accordo per l'uso come palestra della chiesa soppressa di Santa Lucia in via Castiglione.dettagli
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26 gennaio 1862La linea ferroviaria Bologna-FerraraIl 26 gennaio il ministro dei Lavori Pubblici inaugura la linea ferroviaria Bologna-Ferrara, parte della Rete Adriatica tra Venezia e Roma, attraverso Bologna e Ancona. Il convoglio inaugurale è festeggiato su tutto il percorso e particolarmente a Ferrara. Nel pomeriggio fa ritorno a Bologna, con a bordo il sindaco e tutta la giunta municipale. Dal successivo 15 aprile la ferrovia è prolungata fino a Pontelagoscuro, al confine con il Veneto. Il progetto è curato dall'ingegnere Jean-Louis Protche, già artefice della ferrovia Porrettana.dettagli
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1 febbraio 1862Le pattuglie cittadine notturneBologna è preda come non mai di grassazioni e violenze. Il Prefetto Magenta dispone che squadre speciali di agenti sorveglino le strade anche di giorno. Il 1° febbraio circa duemila cittadini vengono divisi in tante pattuglie notturne per impedire furti e aggressioni. Dell'associazione fanno parte i cittadini più in vista. Tra i capi pattuglia viene eletto un comitato dirigente. Secondo la "Gazzetta dell'Emilia" i bolognesi dimostrano ai loro nemici di saper fare bene il loro dovere, "e forse anche di più", se ben supportati.dettagli
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12 febbraio 1862Dimostrazione per Roma capitaleA Bologna gli studenti manifestano per Roma capitale. E' parte di un movimento che in questi giorni interessa varie città, come Milano, Genova e Firenze. Secondo il giornale francese "Constitutionnel" "l'Italia è trasportata verso Roma da una specie di movimento elettrico". Ovunque si grida "Viva Roma, capitale dell'Italia". Secondo alcune voci le dimostrazioni - provocate dalle parole del card. Antonelli contro "gli spogliatori" della Santa Sede - sono sollecitate dal governo di Torino. Il primo ministro Ricasoli si affretterà a smentire: nei giorni precedenti ha inviato ai prefetti circolari per impedire pubbliche manifestazioni "reclamanti Roma capitale".dettagli
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30 marzo 1862Gli Asili infantili diventano ente moraleL’Opera pia Asili infantili è riconosciuta come ente morale, con decreto del re Vittorio Emanuele II in data 30 marzo 1862. A seguito del lascito testamentario del dott. Carlo Ferraresi, gli asili hanno ereditato un ingente patrimonio, che dà loro una solida base finanziaria. La prima sala è stata inaugurata a Bologna nel 1847 in via dei Poeti. L’anno seguente una struttura analoga ha aperto in Borgo Paglia. Nel 1863 si aggiungerà l'asilo Ferraresi in via del Pratello, mentre nel 1893 sarà avviato un asilo in via Milazzo, su un terreno donato dal Municipio. Il mantenimento delle sale avviene di norma grazie alle offerte raccolte nelle parrocchie, mentre il Municipio sostiene il costo dei locali e degli arredi. Gli asili sono ispirati al metodo di Ferrante Aporti. Per molti bambini poveri, che qui sono ospitati fino agli 8 anni e ricevono anche vitto e vestiario, si tratta dell'unica opportunità di frequentare una scuola.dettagli
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aprile 1862La Società di mutuo soccorso fra i lavoranti della Filatura CanapaIn aprile a Casalecchio di Reno è costituita la Società di mutuo soccorso fra i lavoranti della Filatura Canapa dell’Opificio della Canonica. I lavoratori deliberano di lasciare tre soldi del loro salario settimanale per "avere sussidio in caso di malattia e di altre corporali disgrazie". L'iniziativa viene appoggiata dal gerente della Società cav. Rizzoli. Nel 1870 aderiranno alla Società 166 operai. Il sussidio non viene concesso fino a tre giorni per malattie lievi. Negli altri casi - malattie acute, croniche, invalidità permanente - il contributo varia. Se il socio muore la famiglia riceve 30 lire.dettagli
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27 aprile 1862Monumento a Pellegrino RossiNelle logge al pianterreno di Palazzo Poggi, sede dell'Università, è inaugurato un monumento alla memoria di Pellegrino Rossi (1787-1848). La cerimonia solenne si svolge nella grande sala della biblioteca universitaria, dove le autorità sono accolte dal prof. Antonio Montanari. Il Reggente dichiara che il monumento è "una riparazione dovuta dall'Italia alla memoria del grand'uomo che per essa perdé la vita". Ricorda inoltre gli studi compiuti dal "sommo Economista" nell'Ateneo bolognese. Sotto il busto, opera di Stefano Galletti (1833-1905) - scultore ferrarese, autore del monumento a Cavour a Roma - è posta questa iscrizione: Qui apprese qui insegnò la scienza del dirittoSalì in terre straniere ad alti onoriE a gloria imperitura cogli scritti e colle opereLui atrocemente spento pianse la Patria schiava e divisaA lui rende ossequio libera e unita. Dopo la caduta di Gioacchino Murat, di cui fu seguace e stretto collaboratore, Pellegrino Rossi riparò in Svizzera, a Ginevra, dove insegnò giurisprudenza e fu membro della dieta nel 1832. Si stabilì quindi in Francia, dove ottenne la cattedra di economia politica al Collège de France. Fu poi professore di diritto costituzionale alla Sorbona e nel 1839 fu creato pari di Francia. Nel 1845 divenne ambasciatore presso la Santa Sede. Rimase a Roma dopo la detronizzazione di Luigi Filippo e nel settembre 1848 entrò nel governo pontificio. Il 15 novembre, mentre era in carica come Presidente del Consiglio, fu accoltellato nella capitale sulle scale del Palazzo della Cancelleria. Venne sepolto nella vicina chiesa di San Lorenzo in Damaso.dettagli
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maggio 1862La Società Patriottica femminilePer iniziativa di un gruppo di operaie sorge a Bologna la Società Patriottica femminile, che ha per scopo principale raccogliere sussidi per il compimento dell'unità nazionale. Vi aderiscono donne attivamente impegnate nel movimento risorgimentale, come Carolina Bonafede (1811-1888), autrice di un libro sulle donne bolognesi insigni. La Società femminile è divisa, come la Operaia maschile, in vari comitati: d'istruzione, di lavoro e sanitario. A quest'ultimo, formato soprattutto di medici, sono unite provveditrici incaricate di far visita alle socie inferme e di portare loro aiuto. Il 13 dicembre la Società Femminile chiederà ed otterrà di fondersi con la Società Operaia. La fusione non sarà però totale: pur nella comune attività rimarrà la distinzione tra i sessi e si avranno di fatto due società. Nel 1865 sarà raggiunto il limite di 184 iscritte, numero che diminuirà progressivamente negli anni seguenti, fino alle 75 del 1870.dettagli
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1 maggio 1862Lo stabilimento della Canonica premiato a LondraLo stabilimento per la filatura della canapa alla Canonica di Casalecchio - località che prende il nome da un complesso religioso fondato nell'XI secolo dai Canonici di S. Maria di Reno - vince un premio alla Grande Esposizione che si tiene a Londra tra il 1° maggio e il 1° novembre 1862. E' il più importante opificio industriale della provincia di Bologna e il primo in Italia tra quelli che si dedicano in esclusiva alla filatura della canapa. Lavora la canapa proveniente dalle zone di Bologna e Ferrara. La Società anonima Filatura di canepa in Bologna è stata costituita nel 1851. Tra i soci fondatori figura Marco Minghetti. La fabbrica, che concentra lavorazioni in precedenza frammentate a livello domestico, è dotata di macchinario moderno. La forza motrice è prodotta da motori idraulici e, in caso di scarsità d'acqua nel Canale di Reno, da una macchina a vapore da 50 cavalli. La fabbrica, diretta da un meccanico-filatore inglese, occupa circa 150 operai e produce 700.000 libbre di filo di canapa all'anno. Nel 1897 arriverà ad avere oltre 500 operai, con circa 4.000 fusi. Vista l'elevata meccanizzazione, impiegherà soprattutto donne e bambini, cioè una manodopera senza qualificazione, adatta ad operazioni ripetitive. Nel 1906 la struttura sarà acquisita dal Linificio e Canapificio Nazionale. Dal 1910 l'opificio funzionerà esclusivamente tramite macchine a vapore, rendendosi completamente autonomo dall'energia idraulica del canale. Gli antichi proprietari del canapificio continueranno, fino alla fine del secolo, a detenere l'antico mulino presente nei pressi della filanda. Durante la Grande Guerra lo stabilimento della Canonica sarà dichiarato ausiliario e arriverà a occupare quasi cinquecento operai, in maggioranza donne e ragazze, con paghe molto basse.dettagli
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7 maggio 1862Lavoratori costretti a scioperareUn gruppo di risaroli della tenuta di Marmorta armati di bastoni costringono i compagni a cessare il lavoro. Lo scopo è ottenere dal proprietario della risiera la paga richiesta. Già in passato nella Bassa bolognese vi sono stati tentativi di far scioperare i lavoratori con la minaccia della violenza e la pratica si consoliderà nel corso del secolo.dettagli
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8 maggio 1862Il vicario capitolare Canzi condannato a tre anni di carcereIl vicario capitolare mons. Antonio Canzi (1804-1878), sacerdote "zelante e intransigente" (Berselli), è arrestato in aprile con l'accusa di aver rifiutato la sepoltura al consigliere del tribunale d'appello conte Girolamo Rota, notoriamente massone, e di aver diramato assieme al vescovo di Fano una circolare ai parroci e ai confessori “per ingiunger loro di spingere alla diserzione i soldati del regno italiano”. Assieme a lui vanno a processo i parroci di San Procolo e dei Celestini. La difesa degli imputati è sostenuta da Giambattista Casoni (1830-1919), uno dei fondatori della Società Cattolico-Italiana e protagonista del movimento cattolico dopo l'Unità. L'8 maggio la corte d'Assise di Bologna condanna il vicario a tre anni di carcere e 2.300 lire di multa e i suoi “consiglieri, fautori e complici” a pene minori. La sentenza suscita grande scalpore in città. Rinchiuso nella prigione di Pallanza, Canzi sarà dimesso nel giugno del 1865 e potrà riprendere il governo effettivo dell'arcidiocesi di Bologna. Nel 1867 sarà nominato vescovo di Cirene. Già nel novembre 1861 il “mitissimo prelato” aveva firmato, assieme ad altri vescovi emiliani, una pubblica protesta per l'accusa di “macchinamenti contro l'ordine pubblico” mossa al clero dal ministro della giustizia.dettagli
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20 maggio 1862La Guardia NazionaleComincia nella caserma dei Servi la distribuzione delle armi alla prima compagnia della Guardia Nazionale. Da pochi giorni è in città il generale Camillo Boldoni (1818-1898), ex aiutante di Pepe nella difesa di Venezia, nominato dal governo al comando della Guardia. Egli assegna alle varie compagnie una piazza per l'adunanza. In ognuna di esse viene collocata una tabella con gli ordini del giorno. Il 25 maggio, nella piazza d'armi della Montagnola, si terrà il solenne giuramento degli ufficiali e dei militi. L'8 giugno la Guardia Nazionale inizierà, con alcune sentinelle, a montare la guardia davanti al Palazzo comunale. Infine il 15 giugno nella caserma dei Servi, davanti al generale Boldoni, giureranno i battaglioni delle frazioni e dei sobborghi di Bologna. Milizia popolare in armi, la Guardia Nazionale eviterà in alcune occasioni di intervenire contro il popolo che protesta per il carovita o le nuove tasse. Per questo il corpo sarà più volte redarguito e censurato e verrà sciolto nel 1866.dettagli
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21 maggio 1862La nuova Officina del GasLa convenzione stipulata il 21 maggio tra l’amministrazione comunale e la Compagnie Genevoise de l'Industrie du Gaz (conosciuta come La Ginevrina) estende il servizio di illuminazione a gas a tutta la città, escluse le strade di circonvallazione. Per far fronte a questo impegno, la società appaltatrice decide di costruire una nuova Officina del Gas su un’area di 14 mila metri quadrati tra le porte San Donato e Mascarella. Nel 1866 fornirà luce a oltre 1.500 lampioni e 8.000 lampade private. L'impianto sarà ammodernato a cavallo del secolo, con nuovi generatori, caldaie e gasometri. L'illuminazione a gas era stata inaugurata a Bologna il 2 ottobre 1847: i signori E. Saint Cyr e A. Trové si erano assunti l'incarico di costruire una officina generatrice, la rete di distribuzione e l'impianto dei fanali nel centro cittadino. Il servizio si era però subito rivelato inadeguato alle esigenze della città e aveva prodotto notevole malcontento tra i bolognesi. La vecchia officina rimarrà comunque in funzione ancora per qualche anno accanto alla nuova. Il “Gasometro 2” apparirà disegnato in una pianta cittadina del 1867.dettagli
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24 maggio 1862Assolti gli arrestati del tumulto di settembreLa Corte d'Assise di Bologna manda assolte sei persone arrestate nel settembre precedente, durante i tumulti scoppiati a causa del rincaro dei prezzi delle derrate alimentari. Il dibattimento è cominciato il 16 maggio contro 37 imputati. Al termine solo otto di loro avranno lievi pene “per offesa e resistenza alla pubblica forza”.dettagli
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25 maggio 1862Vertebre fossili di balena a San Lorenzo in CollinaIl prof. Giovanni Capellini (1833-1922), ordinario di Geologia, assieme ad alcuni studenti scopre nelle balze di San Lorenzo in Collina, nei pressi della chiesa plebana, diverse vertebre fossili di balenottera (Cetotheriophanes Capellinii). Si tratta del più importante ritrovamento paleontologico del bolognese. Di lì a poco troverà in questa stessa zona i resti di un delfino della specie Delphinus Brocchii. Il territorio collinare ad ovest di Bologna è composto di marne turchine del Pliocene. La grande quantità di fossili in esse contenuti testimonia che alcuni milioni di anni prima nella Padania c'era il mare. Capellini sarà lo studioso che più di tutti in Italia si occuperà di mammiferi marini del Pliocene. Gli esemplari da lui rinvenuti e studiati verranno custoditi nel Regio Museo Geologico dell'Università di Bologna. Nel 1863 intraprenderà un viaggio negli Stati Uniti per studiare i grandi giacimenti paleontologici presenti al di là dell’Atlantico.dettagli
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29 maggio 1862La statua di Guercino a CentoIl 29 maggio con una solenne cerimonia è inaugurato a Cento (FE) il monumento a Guercino (1591-1666), gloria della cittadina. L'opera è stata commissionata nel 1857 a Stefano Galletti (1832-1905), un giovane scultore centese di famiglia povera, allievo di Cincinnato Baruzzi a Bologna, poi perfezionatosi a Roma all'Accademia di San Luca.Guercino è raffigurato con gli strumenti del mestiere - un pastello, una tavola, un rotolo di disegni - ed è avvolto in un ampio mantello.Per la realizzazione della statua l'artista non ha voluto alcun contributo, se non il rimborso delle spese vive. In questo modo ha inteso sdebitarsi con il Comune di Cento che lo ha sovvenzionato negli studi.Con il bozzetto ha partecipato alla grande esposizione di Firenze del 1861, vincendo un premio. Nel suo paese natale realizzerà diverse tombe monumentali, mentre non andrà in porto il progetto di una statua ad Ugo Bassi.La collocazione del monumento a Guercino non lo soddisferà appieno: esso rimarrà nella piazza principale rivolto al municipio fino al 1934, quando sarà trasportato nei pressi della Rocca. Ritornerà nella piazza solo nel 2018.dettagli
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3 giugno 1862Il "Bersaglio" al BaraccanoCon due giorni di ritardo rispetto alla data prevista – Il 1° giugno, Festa Nazionale, pioveva a dirotto – è inaugurato il Bersaglio, campo per le esercitazioni e le gare della Società del Tiro a Segno Comunale. Il 14 aprile precedente il Consiglio Municipale ha deliberato la cessione terreno scelto dalla Commissione iniziatrice, all'interno delle mura tra porta Castiglione e il santuario del Baraccano. Ha anche assegnato un contributo di 5.000 lire per la costruzione dell'impianto. Il 3 giugno, giorno dell'inaugurazione, il primo colpo è tirato dal generale Cialdini, seguito dalle altre autorità. Il "Bersaglio" si estende per 300 metri. Su un fronte di 15 metri sono ospitate tre linee di tiro. L'arma usata per le competizioni è la carabina federale svizzera. L'ingresso dell'impianto è in via degli Angeli, nei pressi di Porta Castiglione. Considerato provvisorio, rimarrà invece in funzione per oltre vent'anni, prima di essere trasferito, nel 1886, al Meloncello.dettagli
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20 giugno 1862Sonori fischi ai professori retrogradiGli avvocati Ferdinando Mazza e Luigi Danti, professori della Facoltà legale, di tendenze clericali, rifiutano la promozione a due studenti che all’esame di laurea svolgono “con principi liberali” una tesi sulla libertà di coscienza. Di fronte alle proteste degli altri studenti la votazione viene ripetuta, ma i due professori si dichiarano di nuovo contrari e all’uscita dall’università vengono accolti da sonori fischi. I “chiassi universitari” saranno stigmatizzati dai giornali cattolici, ma anche da organi di stampa liberali moderati. I due professori “retrogradi” saranno espulsi poco tempo dopo dall’università, assieme a molti altri loro colleghi, per aver rifiutato il giuramento al Re e allo Statuto o - secondo “La Civiltà Cattolica” - per non voler “curvare il collo sotto il giogo dé frammassoni”.dettagli
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27 giugno 1862Muore Clementina Betti Degli AntoniIl 27 giugno scompare Clementina Betti Degli Antoni (1802-1862) “maestra di soavissimo canto”. Di origine faentina, fu ottimo contralto dilettante. Nel 1842 venne scelta da Rossini per cantare a Bologna lo Stabat Mater, assieme al soprano Clara Novello, al basso Pompeo Belgioioso e al tenore Nicola Ivanoff. A Bologna, dove si esibì molte volte - alla Società del Casino, al Teatro Loup, ecc. - fu ben conosciuta, oltre che “per la grazia ed espressione dell’inimitabile suo canto”, anche per l’animo filantropico e l’ospitalità, di cui beneficiò anche Giacomo Leopardi. Protagonista del bel mondo bolognese, amica di letterati, divenne nota per la lettera che Paolo Costa le dedicò, in seguito stampata a Firenze con il titolo Lettera di Paolo Costa a Clementina degli Antonj sopra il Classicismo e il Romanticismo dei moderni scrittori. L’iscrizione sul suo monumento funebre, nel Colombario della Certosa, è opera di Carlo Pepoli: Bella di aspetto d'ingegno di cuoremaestra di soavissimo cantoplaudita in Francia, Italia, Inghilterraqui giace Clementina de' conti Betti in Degli AntoniDonna di arguto grazioso eloquio fioritaforte nelle avversesavia nelle propizie venturepatrocinò gl'infermi gl'indigenti gli afflittiLasciò caro nome in varie filarmoniche letterarie accademieLo incise nell'animo delle sue amatissime figlie ...dettagli
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29 giugno 1862La Società degli InsegnantiAlcuni insegnanti, assieme all'Ispettore delle Scuole primarie Cesare Cavara e all'Assessore alla Pubblica Istruzione Enrico Bertolazzi, creano la sezione bolognese della Società d'Istruzione, di educazione e di mutuo soccorso fra gli insegnanti d'Italia. Fondata a Torino nel 1853, ha il compito di indicare temi e argomenti di lingua italiana e aritmetica da proporre ai maestri nel loro lavoro quotidiano. Nelle adunanze pedagogiche della Società avvengono discussioni di carattere pedagogico-didattico, sviluppate anche nel Gabinetto di lettura e nella Biblioteca circolante. Dopo il 1870 si svilupperà, oltre alla “mutua istruzione pedagogica, scientifica e letteraria”, anche una attività di reale mutuo soccorso, con iniziative di previdenza e assistenza. Sotto la presidenza di Giuseppe Bignami, la Società degli Insegnanti si riunirà per revisionare i libri di testo delle scuole elementari e dal 1880 i testi da essa segnalati saranno adottati ufficialmente in tutte le scuole bolognesi. La Società sarà anche promotrice delle Colonie scolastiche estive del Comune di Bologna, a favore "dei fanciulli gracili delle scuole elementari".dettagli
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5 luglio 1862Muore Alessandro GuerraIl 5 luglio muore a Bologna Alessandro Guerra (1787-1862), cavallerizzo "sempre invidiato ne mai vinto in sua maestria", conosciuto come "il Furioso" per il suo stile aggressivo e il carattere autoritario. Viene sepolto nel cimitero della Certosa. Sulla sua tomba "tributano lacrime e fiori la vedova, le figlie, gli amici". Riminese (o forse romano) di nascita, dopo essersi esibito in prestigiose compagnie, Alessandro sposò la figlia di Christoph de Bach, proprietario del Circus Gymnasticus di Vienna. Nel 1826 si mise in proprio, fondando il Circo Romano e dal 1837 condusse una lunga tournée nei politeama di varie città. Fu tra i primi italiani a portare in giro per l'Europa un circo di una certa importanza. Nel 1845 a San Pietroburgo creò il Cirque Olympique, abbinato a un maneggio specializzato nel dressage. Era un vasto edificio rettangolare in legno con un frontone in stile greco, riscaldato e illuminato all'interno. I suoi spettacoli ebbero grande successo presso l'aristocrazia russa, soprattutto grazie all'abilità dei cavallerizzi e all'avvenenza delle amazzoni. Negli ultimi tempi della sua vita cadde in ristrettezze economiche, che lo costrinsero a vendere i suoi amati cavalli. Per alcuni questa è stata la vera causa della malattia che lo ha condotto alla morte.dettagli
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agosto 1862Aiuti agli emigrati politiciDopo l'annessione al Regno Sabaudo, Bologna diviene meta di tanti profughi dallo Stato Pontificio e dal Veneto. Molti di essi hanno combattuto le battaglie per l'indipendenza o sono “superstiti ai Mille di Marsala”. Se riconosciuti come rifugiati politici in condizione di povertà, essi vengono sussidiati da una commissione provinciale, composta da "onorevoli cittadini" nominati dal Prefetto e incaricata di distribuire gli aiuti stanziati dal nuovo Stato. Un altro canale di assistenza è la Società di mutuo soccorso dell'emigrazione politico-italiana in Bologna, che si costituisce nell'agosto 1862 con lo scopo dichiarato di rendere meno dura la vita dei più poveri tra i fuoriusciti. La presiede Pietro Ellero (1833-1933), professore di diritto penale all'Università, famoso per i suoi scritti sull'abolizione della pena di morte e anch'egli emigrato dal Veneto. Per raccogliere fondi egli non esiterà a rivolgersi alla famosa attrice Adelaide Ristori (1822-1906), "donna veneta, italiana e italiana grande", che, in occasione delle sue recite a Bologna, devolverà ai profughi poveri una parte dell'incasso.dettagli
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agosto 1862Campagne di scavo a Marzabotto"Nel piano di Misano in occasione di scavi trovansi una quantità di mura di varia grossezza, alcune delle quali sembrano avanzo d'un'antica Terma o di qualche grandioso tempio d'idoli: quivi trovansi ad ogni tanto anuli, idoletti di bronzo per lo più in atteggiamento disonesto, molte antiche monete". Molte testimonianze, tra le quali questa del Calindri, parlano di ritrovamenti di interesse archeologico nei pressi di Marzabotto. Dal 1831 Giuseppe Aria custodisce e conserva gelosamente i resti trovati durante i lavori agricoli o di ristrutturazione della villa nella sua tenuta, che formano ormai una pregevole, ma occasionale collezione. Tra l'agosto 1862 e l'ottobre 1863, sotto la direzione di Giovanni Gozzadini (1810-1887), Presidente della Deputazione di Storia Patria ed esperto studioso di antichità, coinvolto dallo stesso Aria, viene condotta la prima campagna di scavo ufficiale e sistematica della città etrusca di Marzabotto. Essa riguarda essenzialmente il pianoro di Misano. Come dirà lo stesso Gozzadini, sul poggio di Misanello, dove negli anni precedenti era stata rinvenuta la maggior parte dei reperti, non è più possibile cercare, poiché vi è stato impiantato un giardino. Scavi alla profondità di due-quattro metri, su di un'area di circa 2.500 mq, metteranno allo scoperto alcune centinaia di recinti sepolcrali, testimonianza di quella che l'archeologo Edoardo Brizio (1846-1907) chiamerà "la Pompei etrusca". I risultati delle ricerche saranno pubblicati nel 1865 nel volume dal titolo Di un'antica necropoli a Marzabotto nel bolognese. Una seconda campagna di scavo, condotta dal 1865 al 1869, riguarderà le due necropoli: quella a nord sarà scavata per intero; della necropoli est saranno portate alla luce solo alcune tombe. Nel 1870 il Museo etrusco di Marzabotto, collocato in cinque ampie sale del piano nobile di Villa Aria, avrà un primo ordinamento e il 5 ottobre 1871 sarà visitato dagli archeologi partecipanti al Congresso preistorico di Bologna, che riconosceranno l'importanza eccezionale dei reperti rinvenuti.dettagli
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2 agosto 1862Successo per "L'eredità d'un pazzo" di Dall'Ongaro con la Compagnia MorelliLa Compagnia Drammatica Lombarda diretta da Alamanno Morelli porta a Bologna sulla scena, per la prima volta e “con ottimo successo”, il dramma L’eredità di un pazzo di Francesco Dall’Ongaro (1808-1873), autore di canti patriottici, drammi storici e commedie a sfondo sociale. Egli stesso scriverà a un collega dell’esito brillante della serata, superiore alle aspettative, ma anche della lunghezza eccessiva dello spettacolo, durato tre ore e mezzo. Il pubblico si dimostra fin dall’inizio benevolo con questa vicenda ambientata a Milano nel 1848 ed è addirittura entusiasta per la scena del secondo atto “fra l’avvocato e la figlia del generale”. Alamanno Morelli (1812-1893), attore, capocomico, agente teatrale, è considerato l’erede di Gustavo Modena. Ha da poco rifondato la Compagnia Lombarda, che porterà al successo nei teatri italiani fino al 1875, spesso con i migliori interpreti. Nel 1862 dimostra le sue qualità di teorico del teatro, pubblicando a Milano il volume Note sull’arte drammatica rappresentativa, dedicato al ministro dell’istruzione Mancini. Nel luglio del 1872 sarà celebrato a Bologna all’Arena del Sole con una serata d’onore: al suo apparire in scena si alzeranno grida di entusiasmo, gli verranno gettati corone e fiori. Nell’ingresso del teatro verrà murata una lapide con la sua immagine a cura dell’Accademia Filodrammatica Bolognese.dettagli
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18 agosto 1862La Ferrovia Porrettana aperta fino a VergatoIl 18 agosto entra in funzione il tratto della Ferrovia Porrettana da Bologna fino a Vergato. Il 1° dicembre 1863 sarà inaugurato il tratto fino a Pracchia e il 2 novembre 1864 la linea sarà prolungata fino a Pistoia. I primi progetti per la costruzione di un valico ferroviario appenninico risalgono agli anni Quaranta, per opera dei fratelli Cini di San Marcello Pistoiese, ma solo nel 1851 è stata stipulata una convenzione tra cinque stati: Granducato di Toscana, Stato Pontificio, ducati di Parma e Modena e Impero austriaco. I lavori sono iniziati nel 1856 sotto la direzione dell’ingegnere francese Jean-Louis Protche (1818-1886), che ha progettato personalmente i viadotti della linea, assieme a Gaetano Ratti. Il maestoso cavalcavia fuori porta Galliera è stato realizzato, dopo un primo affidamento all'ing. Cottrau (1839-1893), dalla "Società delle Strade ferrate meridionali". La prima stazione della linea è quella di Borgo Panigale, in un punto molto comodo per il carico e scarico delle merci, tanto da essere considerata una succursale della stazione centrale di Bologna.dettagli
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settembre 1862Malcontento e disordini per il carovitaIn settembre scoppiano disordini contro i prezzi troppo alti dei prodotti commestibili e l'eccessiva imposizione fiscale. Gruppi di popolani invadono piazza Maggiore e rovesciano i banchi dei venditori di frutta e verdura, poi occupano i forni e dettano i prezzi delle farine e delle granaglie. Mentre la classe dirigente si abbandona alla retorica e ai trionfalismi, il popolo si sente emarginato. Il malcontento è ormai esteso anche agli artigiani e ai piccoli imprenditori, che vedono soffocare i margini economici della loro attività. Anche molti notabili e "uomini d'ordine", pur sostenendo il governo, non ne condividono la politica fiscale.dettagli
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1 settembre 1862Il prof. Francesco Rizzoli cura Garibaldi ferito in AspromonteDopo i fatti di Aspromonte, Garibaldi giunge a La Spezia, accompagnato da sei ufficiali e quattro servitori e viene alloggiato nel penitenziario del Varignano. E' stato ferito, non gravemente, ad una gamba, il 29 agosto, durante l'assalto dei bersaglieri di Emilio Pallavicini. Per curare il generale, Il primo ministro Rattazzi invia a La Spezia alcuni rinomati medici e chirurghi, tra i quali anche il bolognese Francesco Rizzoli (1809-1880), docente all'Università e famosissimo ortopedico. L'estrazione della pallottola, che ne ha trafitto il piede destro, sarà effettuata il 23 novembre a Pisa, ad opera del prof. Ferdinando Zannetti. A seguito delle notizie provenienti dalla Calabria, vi sono dimostrazioni popolari a Milano e Brescia, represse dall'esercito, mentre Bologna rimane "tranquillissima", con grande soddisfazione del governo e del fronte liberale moderato.dettagli
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18 settembre 1862Incidente ferroviarioLa sera del 18 settembre avviene un incidente sulla linea ferroviaria Bologna-Ancona, nei pressi della stazione di Quaderna. Deraglia un convoglio proveniente da Castel San Pietro. Il macchinista non fa in tempo ad accorgersi che alcuni pezzi di rotaia sono stati divelti. Nonostante la "scossa terribile", per fortuna non si contano vittime, ma solo alcuni feriti: il macchinista e il fuochista della locomotiva risultano "più degli altri malconci".dettagli
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ottobre 1862Luigi Bertelli alla Promotrice di FirenzeIl giovane pittore bolognese Luigi Bertelli (1832-1916) ottiene un lusinghiero successo alla Esposizione Promotrice di Firenze, dove espone due paesaggi: Casolare rustico in tempo di Autunno nei contorni di Bologna e Veduta del Battiferro sopra il canale Navile in vicinanza di Bologna sul terminare dell'inverno. Bertelli è un autodidatta influenzato dallo stile di Basoli e dei pittori toscani del vero. Telemaco Signorini, esponente di punta dei Macchiaioli, lo definisce artista "progressista". Nel 1867 visiterà l'Esposizione Universale di Parigi, traendo profitto dalla lezione di maestri quali Millet, Courbet, Corot. Nel 1870 otterrà un premio all'Esposizione nazionale di Parma, con l'opera Luogo ameno. Dedito completamente alla pittura, trascurerà gli affari personali - la fornace di sua proprietà sarà destinata al fallimento - e morirà a Bologna in estrema povertà nel 1916. Alla sua fama di "parente povero di Paul Cezanne", alimentata da critici come Longhi e Arcangeli, si affiancherà la profonda stima di colleghi come Carrà e Morandi, che lo considereranno loro maestro.dettagli
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1 novembre 1862Il Corso pratico per gli ingegneri civili e architettiSulla base del Regolamento Generale delle Università del Regno, emanato il 14 settembre 1862, l'attestato di laurea in Scienze Matematiche offre la possibilità di accedere “alle scuole di applicazione per gli ingegneri e alle pratiche per ottenere il diploma di ingegnere secondo le leggi vigenti nelle varie Provincie del Regno”. Secondo le disposizioni particolari contenute nel decreto ministeriale del 1° novembre successivo a Bologna è istituito il Corso pratico per gl'ingegneri civili e architetti, di durata biennale, con gli insegnamenti di Agronomia, Meccanica applicata, Geologia e Mineralogia. E' prevista inoltre la pratica nello studio di un ingegnere. Quirico Filopanti sarà il docente incaricato dell'insegnamento di Meccanica Applicata nell'anno accademico 1862-63 e nel 1866-67. Dal 1868-69 salirà in cattedra Luigi Venturi, trasferito dall'Università di Modena. Dal 1873 farà parte del Collegio docenti l'ing. Cesare Razzaboni, primo direttore della Scuola di Ingegneria, che aprirà nel 1875. Da allora il Corso pratico verrà soppresso.dettagli
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7 novembre 1862Raccolta di fondi per Garibaldi e gli eroi di AspromonteLa Società Operaia di Bologna raccoglie offerte “in soccorso ai feriti e prigionieri di Aspromonte” e invia 292 lire a Garibaldi per “il sollievo dei più bisognosi degli eroi”. Riconosce inoltre all’eroe ferito, presidente onorario del sodalizio, il sussidio di 90 lire al giorno previsto dallo statuto per i soci infortunati. Nell’augurargli una pronta guarigione, la Società auspica che il Generale possa portare a compimento il compito che si è prefissato: liberare Roma dal giogo papale e dare all’Italia la sua capitale. Dopo aver tentato invano di dissuadere Garibaldi dall’impresa - vedo i nostri martiri, gli scrisse, “rinchiusi nelle loro tombe a piangere, mentre i farisei e gli austriaci ridono, aspettando l'ora del fratricidio” - il poeta Luigi Mercantini (1821-1872), professore all'Accademia di Belle Arti e autore della Canzone italiana (o Inno di Garibaldi), pubblica a Bologna il carme Aspromonte, auspicando concordia e amnistia.dettagli
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11 novembre 1862Re Vittorio Emanuele II a BolognaL'11 novembre re Vittorio Emanuele giunge a Bologna per assistere a una grande parata militare del IV Corpo d'Armata, comandato dal generale Cialdini (1811-1892). La mattina del giorno seguente passa in rassegna le truppe ai Prati di Caprara, mentre le artiglierie dei forti attorno alla città sparano tutte assieme a salve. Terminata la sfilata, Vittorio Emanuele transita per la città con il suo Stato Maggiore. Una folla osannante lo accompagna fino a Porta San Mamolo. Lungo il percorso le finestre e i negozi sono tutti imbandierati e al passaggio della sua carrozza vengono gettati mazzi di fiori. Alla sera, tra le mura dell'antico convento di San Michele in Bosco, trasformato in villeggiatura legatizia, il sovrano riceve, durante una grande cena di gala, le autorità e i più eminenti cittadini bolognesi. Nell'occasione vari drappi occultano le lapidi che ricordano le visite in San Michele dei papi e dei re del passato. Dopo cena “l‘Amatissimo“ Re assiste al Teatro comunale alla rappresentazione della Norma di Bellini, protagonista il soprano bolognese Isabella Galletti Gianoli (1835-1901), una delle cantanti preferite da Rossini. Alle 10 lascia il teatro e riparte per Torino.dettagli
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14 novembre 1862Grosse piene di fiumi. Il Panaro straripa a PalataAi primi di novembre cadono grandi piogge in tutta Italia. Numerosi terreni in Piemonte e nelle provincie di Piacenza e Parma sono coperti dalle acque. Il Po è ingrossato e minaccia di straripare in più punti. Anche nel Bolognese una parte della pianura è allagata per la rottura degli argini di numerosi torrenti e fiumi, in particolare nel territorio di Palata e Crevalcore. Qui il Panaro e il canale di Cavamento, straripando, travolgono diverse case e si contano alcune vittime e grave perdita di bestiame. "Rottazzi di qualche importanza" si hanno anche a Bomporto e ai Casoni. Il ministro dell'Agricoltura, marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, è inviato dal Re assieme al Depretis per portare sollievo alle popolazioni colpite. Lo stesso Pepoli era proprietario in questo territorio di una grande proprietà terriera, venduta nel 1858 al principe Alessandro Torlonia, considerato il più grande "bonificatore" in Italia. Gravi inondazioni si segnalano anche oltre il Po e il Romagna. Nel Ferrarese si hanno rovina di case e vittime. A Faenza il Lamone straripa in più punti, travolgendo il ponte di legno costruito a monte di quello monumentale crollato nella piena del 1842.dettagli
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8 dicembre 1862Minghetti ministro delle FinanzeIl bolognese Marco Minghetti (1818-1886) diviene Ministro delle Finanze nel governo presieduto da Luigi Carlo Farini (1812-1866). A Bologna vengono convocati gli elettori del suo collegio. Secondo la legge vigente, un deputato nominato ministro deve presentarsi nuovamente ai suoi elettori, per avere conferma del suo mandato. In questa occasione il Fratello Oratore della Loggia massonica Concordia Umanitaria esorta gli elettori a scegliere candidati democratici e definisce Minghetti "uomo probo, scienziato, ma di poca decisiva attitudine". Non avendo ottenuto il numero legale nelle elezioni dell'11 gennaio 1863, Minghetti andrà al ballottaggio con Giuseppe Galletti (1798-1873), ex Presidente dell‘Assemblea costituente della Repubblica romana e massone affiliato alla loggia "Galvani". Uscirà vincente con 420 voti. Nel suo incarico al ministero, tra il 1862 e il 1864, il leader liberale moderato si occuperà soprattutto del risanamento finanziario, con tagli alla spesa pubblica e aggravamento del carico fiscale.dettagli
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9 dicembre 1862Il Regio Istituto TecnicoCon R.D. del 30 ottobre 1862 è fondato il Regio Istituto Tecnico di Bologna, voluto dall'Amministrazione provinciale, dal Comune e della Camera di Commercio e Arti. E' aperto ufficialmente il 9 dicembre in via San Domenico (poi via Garibaldi), nel complesso già sede del Gabinetto Aldini e delle Scuole Pie. Nel primo periodo di attività opereranno le sezioni Fisico-Matematica, Commercio-Ragioneria e Agrimensura. Nel 1883 l'istituto verrà intitolato allo scrittore e agronomo bolognese Pier Crescenzi (XIII-XIV sec.). Avrà tra i suoi insegnanti Antonio Pacinotti (1841-1912), Augusto Righi (1850-1920), lo scrittore Adolfo Albertazzi (1865-1924). Dal 1923 la sezione Fisico-Matematica sarà assorbita nel nuovo liceo scientifico "A. Righi". Dopo la riforma Gentile (1931) la scuola assumerà la denominazione di Regio Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Pier Crescenzi". Nel 1962 l'antica sezione Agrimensura diventerà un instituto autonomo per geometri intitolato ad Antonio Pacinotti, con sede in via Gombruti e nell'ex convento di Santa Maria della Concezione in via Saragozza. Nel 1983 il Pier Crescenzi si trasferirà nello stesso complesso.dettagli