Visita dei Principi reali
I Principi reali visitano la città. Al loro arrivo, alle 4 del pomeriggio del 13 febbraio, sono accolti dal suono della campana del Podestà e da salve di artiglieria. Il soggiorno è avversato dal maltempo.
La mattina del 14 febbraio, Umberto (1844-1900) e Amedeo di Savoia (1845-1890), accompagnati da autorità civili e militari, visitano le fortificazioni attorno alla città, poi dalla ringhiera degli Anziani passano in rassegna una legione di fanteria e uno squadrone della Guardia Nazionale bolognese.
In seguito ricevono i funzionari giudiziari e civili. Il resto della giornata è dedicato alla visita di alcuni monumenti cittadini: l'Archiginnasio, l'Università, San Petronio, la Pinacoteca, la Certosa.
A San Michele in Bosco rimangono impressionati dalla grandiosità dell'ex residenza legatizia, già rinominata Villa Reale. In questo periodo ospita il gen. Enrico Cialdini (1811-1892), comandante dell'esercito piemontese, assieme al suo stato maggiore.
Durante il rientro dei principi, lungo via Santo Stefano disposta a festa si svolge un corso di gala con i migliori equipaggi, che riesce "bello ed animatissimo".
La sera, nella Piazza Maggiore illuminata e gremita di folla, si tiene un grande spettacolo di "brillanti fuochi artificiali".
Durante la permanenza a Bologna i principi ricevono dal generale Cialdini la comunicazione della caduta di Gaeta, ultimo presidio borbonico.
- Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, p. 96
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 3., pp. 165-168
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 4: 1861-1870, p. 49
- Angelo Rambaldi, San Michele in Bosco. Un monastero nella storia d'Italia. Dagli Olivetani all'Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna, IOR, p2000, pp. 58-59