Garibaldi in città
Giuseppe Garibaldi giunge in incognito a Bologna, dopo un colloquio a Firenze con Bettino Ricasoli. Pur essendo in borghese, viene riconosciuto già durante il breve percorso tra la carrozza e l'albergo Brun e subito una folla di popolani, soldati e ragazzi si fa sotto alla sua finestra e grida il suo nome.
Vistosi scoperto, si affaccia e saluta affettuosamente la folla, che non lo abbandona più durante le poche ore di permanenza in città. Nel tardo pomeriggio assume a Modena il comando dell'Armata Toscana.
Il generale era già stato a Bologna tra il 10 e il 13 novembre 1848, ma in quella occasione aveva ricevuto soprattutto l'ostilità degli aristocratici bolognesi, che l'avevano considerato "un miserabile accattone, un vile avventuriero".
In autunno Garibaldi sarà presente in Romagna come vice del generale Manfredo Fanti al comando dell'Esercito della Lega dell'Italia centrale.
Di passaggio in città, pur continuando a risiedere all'Albergo Brun, sarà spesso ospitato nella villa "Favorita" dei conti Tattini, fuori porta Castiglione.
Qui frequenterà vari personaggi, come il deputato Marco Minghetti, amico di Cavour, e incontrerà Paolina Pepoli, figlia di Letizia Murat, donna "bellissima e senza affettazione", con la quale avrà una intensa e duratura relazione di affetto e amicizia.
Alla nobile amica, di ritorno dalla spedizione dei Mille, porterà in dono alcune pallottole raccolte nel castello di Pizzo Calabro, che secondo la tradizione avrebbero colpito a morte il suo illustre avo Gioacchino Murat, “primo soldato dell'indipendenza italiana”.
- Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, p. 252
- Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, pp. 93-94, 97
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 496
- Garibaldini e partigiani. Almanacco bolognese 1960, a cura di Luigi Arbizzani, Bologna, Galileo, 1960, p. 35
- Giovanni Maioli, Garibaldi "padron vero delle Romagne", in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 262