La strada del conte Grabinski e l'allargamento di Borgo Salamo
Il conte Enrico Grabinski (1815-1870), figlio del noto generale polacco Giuseppe Grabinski (1771-1843) e uomo “oltraggiosamente ricco” e ambizioso (Gottarelli), acquista il palazzo di via Vascelli anticamente di proprietà delle famiglie Ruini e Ranuzzi.
Nel 1822 il grandioso edificio, dotato di un sontuoso scalone e di una sala lunga quasi 20 metri, era stato acquistato dal principe Pasquale Felice Baciocchi, vedovo di Elisa Bonaparte.
Questi aveva aperto la piazzetta antistante, abbattendo alcuni immobili di pertinenza del convento di San Domenico e nel palazzo aveva instaurato un vero e proprio “pantheon napoleonico”, con un salotto politico-letterario divenuto celebre e nuovi apparati decorativi di Felice Giani e Antonio Basoli.
Prima di vendere il prestigioso stabile nel 1858, alienò gran parte dell'arredamento.
Il Grabinski, che terrà il palazzo fino alla morte, avvenuta nel 1873, si fa promotore dell'allargamento della strada, che dal palazzo va verso il centro cittadino (intitolata più avanti a Garibaldi).
Il 16 dicembre il Consiglio Municipale accoglie la sua proposta, condizionandola però alla sistemazione di Borgo Salamo (la futura via Farini).
Il 14 gennaio 1859 entrambe gli allargamenti saranno dichiarati dal Legato opere di pubblica utilità e quindi soggette all'applicazione della legge pontificia del 1852 sulle espropriazioni forzose.
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