Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1858Giovanni Massei e "La scienza medica della povertà"Nel 1858 è dato alle stampe l'ultimo volume de La scienza medica della povertà, ossia la beneficenza illuminata, opera del conte Giovanni Massei (1798-1860), agronomo ed economista, deputato nel 1848. La povertà a Bologna, nel corso dell'Ottocento, è suddivisa in quattro categorie: i proletari, gli indigenti, i mendicanti e i vagabondi. I proletari non possiedono altro che le proprie forze e il profitto del loro lavoro giornaliero. Gli indigenti sono nella mancanza del necessario alla vita e dei mezzi per procurarselo. L'indigente è più povero del povero: è destinato a morire se non è soccorso dalla carità pubblica o privata. Anche il mendicante è indigente, ma il mendicare non è una conseguenza inevitabile e necessaria della povertà. La mendicità è “l'indigenza che diventa abiezione”. Il vagabondaggio, infine, è definito il delitto di coloro che non hanno domicilio certo e non lavorano, benché siano in grado di farlo. Il vagabondo sta a carico altrui, “quasi pianta infruttifera e parassita”. Essendo considerato un delitto, il vagabondaggio è severamente punito dalla legge. Le parole di Massei fanno eco a quelle del cardinal Consalvi, pubblicate sulla “Gazzetta di Bologna” del 1° aprile 1816: i veri poveri meritano compassione e soccorso, mentre “i falsi mendici, i quali sani, robusti e atti al lavoro, si formano della mendicità un mestiere, usurpano le risorse dei poveri, e defraudano la società della nazionale industria. Sono essi di disdoro alla religione, di peso inutile alla società“. Per loro non c'è altra soluzione che il lavoro coatto.dettagli
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1858Allargamento di via BarberiaSono avviati i lavori di allargamento di via Barberia, strada nella parte meridionale della città, che è forse la continuazione di una antica strada pedecollinare. E' conosciuta come "Barbaria". Il nome ricorda forse la residenza nel quartiere di persone provenienti da paesi stranieri, forse la presenza in tempi antichi di botteghe di barbieri. La riforma della toponomastica del 1873 confermerà il nome "Barberia". Non riuscirà invece il tentativo di dare lo stesso anche a via Carbonesi. All'inizio della strada, nei pressi della chiesa di San Paolo Maggiore, c'era un tempo una cappella contenente una croce votiva. Essa fu distrutta nel 1798 e la croce trasferita nella basilica di San Petronio. Poco oltre è il Palazzo Zambeccari, dimora del ramo di San Barbaziano dell'antica famiglia senatoria, che con i lavori di allargamento viene parzialmente demolito.dettagli
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1858Estrazione di lignite lungo il Savena e il SettaLungo i torrenti Savena e Setta sono rinvenuti abbondanti depositi di lignite “senza filone, di qualità fosforica”. Si tratta di un combustibile di colore bruno-nero, in genere di bassa qualità per l’umidità elevata che contiene. La lignite trovata nella zona e studiata dal dott. Gaetano Sgarzi, professore di Farmacologia all’Università, “è fibrosa in parte e in parte piciforme”. La si considera della migliore qualità e tra quelle che “meglio, e più estesamente, vengono applicate agli usi industriali”. Nel 1858 la Società Lisi e Vidoni ne cava circa 200 tonnellate in quattro mesi a tre metri dal suolo, grazie al lavoro di trenta operai. L’estrazione sarà in seguito impedita dalla privativa accordata nel 1847 alla Società Mineralogica Bolognese, che contempla “lo scavamento di ogni minerale” nella provincia. La stessa Società Mineralogica estrarrà circa 170 tonnellate di materiale, probabilmente in perdita, dopodiché ogni attività verrà interrotta.dettagli
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7 gennaio 1858Il grande freddo congela il PoIl 7 gennaio “l‘improvviso imperversare” del maltempo impedisce l‘arrivo dei corrieri e danneggia le linee telegrafiche. Dal 15 gennaio il termometro scende decisamente sotto lo zero. Il miglioramento intravisto intorno al 20 gennaio è subito smentito da nuovo freddo intenso e neve, tanto che a Bologna sono annullati i corsi mascherati. Il gelo, penetrato in alcune zone fino a un metro sotto terra, rimane per 88 giorni - record degli ultimi cinquant'anni - e fino a marzo cade ancora neve. I mulini sui fiumi e sui canali stanno "per non poco tempo inceppati nell'altissimo ghiaccio". Sono assiderati le viti e i noci. La "prolungatissima durata del rigor del freddo" è attribuita da alcuni alle macchie solari. Il Po rimane per lungo tempo ghiacciato, in modo che uomini e animali possono attraversarlo a piedi. In alcuni punti il ghiaccio raggiunge lo spessore di quasi otto metri. Per trovare un analogo congelamento del Po occorre risalire al 1788.dettagli
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14 gennaio 1858Felice Orsini compie un attentato contro Napoleone IIILa sera del 14 gennaio l'Imperatore Napoleone III e la consorte, mentre si recano al Teatro dell'Opera a Parigi, vengono fatti segno di numerosi colpi di pistola. Una bomba polverizza la carrozza imperiale. Le Maestà rimangono illese, ma molti soldati e persone vengono uccise o ferite. Per l'attentato sono arrestati quattro italiani. Promotore e anima del complotto risulta Felice Orsini (1819-1858), esponente mazziniano originario di Meldola (FO), ma ben conosciuto anche a Bologna, dove ha studiato legge ed è stato arrestato assieme al padre Giacomo Andrea (1788-1857), ex ufficiale napoleonico affiliato alla carboneria. A Bologna lo ha conosciuto lo scrittore e gastronomo Pellegrino Artusi (1820-1911), allora solo un timido giovane romagnolo di Forlimpopoli, che lo ricorderà come un giovane imprudente, sempre intento a parlare di politica e di cospirazioni, e lo associerà ad una delle ricette della sua famosa Scienza in cucina. Liberato dopo l'amnistia di Pio IX, nel 1848 Orsini si è arruolato nel corpo dei Cacciatori dell'Alto Reno di Livio Zambeccari e con loro ha combattuto in Veneto contro gli Austriaci. La vicenda del processo ai congiurati del 14 gennaio è molto seguita in città. La lettera scritta da Orsini all'imperatore a favore dell'indipendenza italiana e la difesa del celebre avvocato Jules Favre destano grande impressione. Il ricorso è però rigettato e il patriota romagnolo, assieme al suo complice Giovanni Andrea Pieri, vengono giustiziati il 13 marzo in piazza della Roquette, davanti a un'immensa folla. Dopo la morte, il suo ritratto e la lettera all'imperatore saranno diffusi a Bologna in migliaia di esemplari. La "bomba all'Orsini", ripiena di chiodi e pezzi di ferro con innesco a fulminato di mercurio, sarà spesso utilizzata negli attentati anarchici del secondo Ottocento.dettagli
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marzo 1858Luigi Frati bibliotecario del ComuneLuigi Frati (1815-1902) è eletto nell'ultima tornata del Consiglio comunale quale bibliotecario presso la Biblioteca Comunitativa Magnani in Archiginnasio. Devoto alla Società di San Vincenzo, è da qualche tempo assistente del professore di Antiquaria Girolamo Bianconi. Darà alla biblioteca una impostazione particolare, mettendo assieme le varie raccolte e organizzandole per materie. Sotto la sua direzione prenderà vita il catalogo storico a schede, contenente le descrizioni bibliografiche di tutte le pubblicazioni a stampa possedute. Curerà inoltre la redazione delle Opere della bibliografia bolognese che si conservano nella Biblioteca Municipale di Bologna classificate e descritte, un catalogo a stampa delle opere di argomento bolognese presenti in biblioteca, che uscirà nel 1888-1889 in due tomi presso Zanichelli. Grande esperto di numismatica e di ceramica medievale, a lui si deve anche la fusione dei due musei archeologici presenti a Bologna: il museo universitario e la raccolta antiquaria comunale, derivata dal lascito di Pelagio Palagi. Nel 1878 ne diventerà direttore. Sarà tra i fondatori della Deputazione di Storia Patria per le Provincie di Romagna e ne ricoprirà per lunghi anni la carica di segretario.dettagli
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marzo 1858Il periodico "L'Eccitamento"Diretto da Francesco Zambrini (1810-1887), filologo dedito all'edizione di antichi testi in volgare, è pubblicato a Bologna "L'Eccitamento", giornale di filologia, letteratura e amenità. "Un Giornale appunto che sia di sua natura ordinato al fine di eccitare l'italiana gioventù allo studio della classica Letteratura, noi, secondo il modo della nostra sufficienza, abbiamo proposto di mettere in luce; ed affinché dal titolo che porta in fronte se ne comprenda subito l'oficio, vogliamo che sia denominato l'Eccitamento". "La Civiltà Cattolica" pronostica che sarà "uno dei migliori giornali letterarii d'Italia", ma nonostante il titolo, che richiama la dottrina medica browniana in voga, il periodico potrà fare ben poco nel clima di cultura "plumbea e pedantesca" del periodo, dovendo trincerarsi "nel purismo linguistico e in un compassato classicismo" (Calcaterra). Zambrini confesserà il motivo principale della chiusura del giornale col primo anno: "I luminari bolognesi, per dilegio, non l'Eccitamento, ma l'Assopimento il chiamavano". Secondo Francesco Flora, nel "periodo deserto" che precedette il 1860 l'"Eccitamento" "fu almeno un periodico onesto e nel suo fervore per i testi in lingua tacitamente esercitò il suo ufficio di italianità".dettagli
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31 marzo 1858Scoppiano petardi nell'Oratorio dei FiorentiniIl 31 marzo due petardi scoppiano nell'Oratorio dei Fiorentini in corte Galluzzi, mentre gli studenti sono lì raccolti per gli esercizi spirituali precedenti la Pasqua. la conseguente inchiesta della polizia identificherà l'autore del gesto nello studente in legge Giuseppe Fabbri, al quale sarà garantita l'impunità dietro la confessione di appartenere a una setta segreta. Il presunto colpevole non rivelerà nulla e sarà mandato cinque giorni in convento. L'episodio è rivelatore del malcontento che serpeggia in questo periodo nell'ambiente universitario.dettagli
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1 aprile 1858Due buoi giganteschiAl Foro Boario, per l‘inizio del nuovo “anno macellario”, le cascine dei fratelli Buggio di Sesto presentano due buoi, uno bianco e uno bigio, del peso di oltre una tonnellata ciascuno. A Bologna il mercato dei bovini si tiene dal periodo napoleonico in un largo spiazzo fuori porta Maggiore (in seguito Piazza Trento e Trieste).dettagli
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5 aprile 1858Un modo singolare per onorare Felice OrsiniIn Italia, soprattutto nel Lombardo-Veneto, si svolgono numerose pubbliche dimostrazioni in onore del patriota Felice Orsini (1819-1858), seguite da diversi arresti. A Imola, nella casa dello zio paterno, che l'ha a lungo ospitato, è posta una lapide di marmo, che la polizia si affretta ad atterrare. A Bologna si vuole onorare Orsini sfruttando la presenza in scena al Teatro del Corso di un baritono che ha lo stesso cognome. Il 5 aprile, sera della prima de La Satira e il Parini di Paolo Ferrari, il teatro è in stato d'assedio. Ovunque vi sono gendarmi pontifici e poliziotti travestiti. La Polizia minaccia "di arresto accompagnato da severe punizioni" i giovani "più caldi". Numerosi soldati austriaci caricano le armi davanti al pubblico. Lo spettacolo termina però senza incidenti: Bologna serba per Orsini "un dignitoso e silenzioso contegno". Anche lo "sfiatato" baritono, del resto, non dimostra "nessun merito artistico".dettagli
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9 aprile 1858"L'Osservatore bolognese"Il cardinale Viale Prelà (1798-1860) promuove la pubblicazione di un giornale “schiettamente cattolico nei principi” (Casoni), con lo scopo di combattere le idee liberali. Nasce il settimanale “L'Osservatore Bolognese”, diretto dal prof. Francesco Battaglini, docente del seminario di Bologna. Esce il venerdì presso la Tipografia governativa della Volpe e del Sassi. Distinguendosi dai cattolici liberali, i promotori dichiarano di essere "cattolici secondo l'antica specificazione della parola" e di voler appartenere a "quella Chiesa della quale è Capo visibile e Maestro universale il Romano Pontefice". Si affidano ai concittadini per un incoraggiamento all'impresa e promettono il loro impegno e cura: "Se lealtà d'animo, amore del natio paese, venerazione sincera verso la Cattolica Religione, fermezza di convinzioni a difendere il vero, cortesia con tutti furono sempre agli occhi dei Bolognesi le più dilette qualità, noi confidiamo che ci verrà fatto di non mancare a nessuna di esse aiutandoci Iddio". Nella redazione operano elementi scelti tra coloro che frequentano il circolo di studi “San Tommaso d'Aquino”: tra essi Marcellino Venturoli, Giulio e Giambattista Casoni, don Giuseppe Roncagli. La linea del giornale, che esce due volte alla settimana e costa dieci baiocchi il numero, è quella del cattolicesimo intransigente, teso a conservare il potere temporale del Papa e a dimostrare la pericolosità e la falsità dei principi liberali, considerati una minaccia per la civiltà. Le pubblicazioni continueranno fino al 10 giugno 1859, alla vigilia della caduta del potere pontificio a Bologna. I "cattolici col Papa" fonderanno nel 1863 il giornale "L'Eco delle Romagne" e poi "Il Patriota Cattolico". Nel 1865 costituiranno l'Associazione per la difesa della libertà della Chiesa in Italia.dettagli
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30 aprile 1858Arrivo del nuovo legato apostolicoCessano il Commissariato delle Quattro Legazioni e la prolegazione della città e provincia di Bologna. Nel pomeriggio del 30 aprile fa il suo ingresso in città con tutti gli onori il nuovo legato apostolico “in regime normale“, mons. Giuseppe Milesi Pironi Ferretti (1817-1873), da poco nominato cardinale. Le deputazioni provinciale e comunale lo hanno incontrato a Imola. Milesi prende il posto di mons. Amici (1802-1877), nominato Ministro del Commercio e dei Lavori pubblici.dettagli
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maggio 1858Iniziano i lavori per la stazione ferroviariaLe discussioni sul luogo più adatto per l'edificazione della nuova stazione ferroviaria si protraggono per diversi anni. In un primo tempo si pensa a una zona all'interno delle mura, ad esempio la Piazza d'Armi davanti alla Montagnola. In seguito sono avanzate altre ipotesi: gli Orti Garagnani, via Riva Reno, Strada San Felice. Infine è scelta un'area a nord oltre il canale di Reno, fuori porta Galliera. I lavori, previsti in sei anni, iniziano nel maggio 1858, sotto la direzione dell'ing. francese Lagout, al quale nel 1859, dopo la caduta del governo pontificio, succederà l'ing. Jean-Louis Protche.dettagli
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30 maggio 1858Parata austriaca in piazza d'ArmiNella piazza d'Armi della Montagnola, alla presenza del cardinale legato Macchi, si svolge una parata militare delle truppe austriache di presidio per la presentazione delle bandiere del reggimento di stanza in città.dettagli
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9 giugno 1858Un Albo ricorda la visita di Pio IX a BolognaIl Municipio e l'Amministrazione Provinciale finanziano la pubblicazione dell'Albo a memoria dell'augusta presenza di Nostro Signore Pio IX in Bologna l'estate dell'anno 1857, che il 9 giugno viene consegnato nelle mani del Pontefice. La pubblicazione, composta "con raffinata veste editoriale", è introdotta da una dedica del Senatore di Bologna Luigi da Via e degli amministratori provinciali Alessandro Gamberini e Luigi Rivani. Sul frontespizio in cromolitografia sono riprodotti gli stemmi del papa e della città di Bologna all'interno di una grande cornice in oro. Nel volume sono riunite dieci litografie in seppia di Luigi Bazzani, Tito Azzolini, Lodovico Aureli e Francesco Gaspari, che rappresentano i principali monumenti visitati dal Papa, a partire dal grande arco trionfale eretto in suo onore fuori Porta Maggiore. L'alta qualità tecnica delle stampe comunica una “artisticità”, che consente loro - in particolare al bel ritratto di Pio IX, opera di Gaspari - di rivaleggiare con le più moderne fotografie.dettagli
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23 giugno 1858Il caso MortaraEdgardo Mortara, un bambino di sei anni di famiglia ebraica, è prelevato nottetempo dalla sua abitazione dai gendarmi papalini e portato a Roma in gran segreto, per ordine del Sant'Uffizio. Qui è rinchiuso in un istituto cristiano, senza più contatti con i suoi parenti. La ragione del rapimento sta nel fatto che il piccolo, in un momento di grave malattia, è stato battezzato da una domestica cristiana. Edgardo entrerà, nonostante la tenace opposizione dei genitori, nell'ordine degli Agostiniani e diventerà prete missionario, con il nome di Pio. La famiglia potrà riabbracciarlo solo molti anni dopo. Il suo caso avrà grande risonanza e provocherà proteste e petizioni al Papa e ai sovrani europei da tutto il mondo. Esso è tra l'altro all'origine della nascita dell'Alleanza Israelitica Universale, società internazionale di cultura ebraica, fondata nel 1860 a Parigi.dettagli
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luglio 1858Rifacimento di Porta SaragozzaNel mese di luglio sono avviati i lavori per il rifacimento di Porta Saragozza. Più che per ragioni di viabilità, l'operazione è determinata dalla volontà di nobilitare la strada e il luogo dell'annuale ingresso in città della Madonna di San Luca. La costruzione della nuova porta è finanziata da un gruppo di cittadini devoti alla Patrona della città e ad essa sarà dedicata nel 1859. Il progetto di Enrico Brunetti Rodati (1813-1859) prevede due eleganti torricelle a fianco dell'antico bastione medievale, che risulta così ingentilito nell'aspetto. Alla morte dell'architetto, nel 1859, a capo del cantiere subentrerà il giovane Giuseppe Mengoni (1829-1877), che immaginerà l'aggiunta di una piazza circolare all'interno delle mura - in seguito non realizzata - con lo spianamento di alcuni modesti edifici e il taglio dei fabbricati tra via Frassinago e la chiesa di S. Caterina di Saragozza. La scrittrice Matilde Serao, presente a Bologna durante la Grande Esposizione Emiliana, lascerà una bella descrizione del passaggio della Madonna attraverso la nuova Porta Saragozza “fittissimamente coperta di popolo”: “il baldacchino ha quasi un movimento di navigazione su i flutti, e quando è nel centro della piazza la Madonna di San Luca, tutti sono inginocchiati, a capo scoperto; più sottile è il canto delle litanie dei fanciulli, più gutturale, più appassionato è il canto dei contadini”. La porta “chiude una immensa spianata simile all’esedra di Termini a Roma, e ha spalti erbosi, ha mura dirute e antiche terrazze e due larghe strade moderne che conducono in città”.dettagli
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9 luglio 1858Scossa di terremoto sussultorioUna scossa di terremoto sussultorio - per alcuni lieve, per altri, invece, forte - della durata di circa un secondo, è avvertita a Bologna alle 23 e 45 nella direzione sud-nord.dettagli
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23 luglio 1858A Imola manifestazione patriottica dopo la censura del "Nabucco"Il 23 luglio al Teatro Comunale di Imola va in scena il Nabucco di Giuseppe Verdi. Il Revisore politico ha eliminato dal libretto la frase “morte allo straniero”, in ossequio all'Austria. L'ingiunzione non viene accolta dai coristi, che cantano ugualmente la frase censurata, provocando tra il pubblico una clamorosa manifestazione patriottica. Essa si ripeterà le sere successive, con lanci in platea e sul palco di fiori manifestini, nonostante gli ammonimenti del Delegato apostolico. Il 7 agosto la rappresentazione del Nabucco sarà vietata. Seguiranno gli arresti e la condanna degli organizzatori delle “patriottiche dimostrazioni”. Tra essi Paolo Galeati , Alessandro Faella , Francesco Gardenghi e Francesco Masi, appartenenti alla Società Nazionale. Il tipografo Galeati (1830-1903), che ha stampato i manifestini, sconterà otto mesi nel carcere di Civita Castellana e due mesi di confino nel convento di Sant'Angelino presso Vetralla (VT). Tornerà a Imola nel giugno del 1859, pochi giorni dopo la fine del governo papalino.dettagli
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29 luglio 1858Quirico Filopanti propone i fusi orariDurante il suo esilio a Londra, seguito alla caduta della Repubblica Romana, Quirico Filopanti (1812-1894) scrive Miranda, un impegnativo e bizzarro trattato in cui viene proposta una nuova religione neo-cristiana, che unisce scienza, numerologia e tradizione biblica. L'opera contiene per la prima volta la proposta dei fusi orari, per risolvere il problema di un tempo uniforme tra i vari paesi del mondo. Si tratta di dividere la terra in 24 zone facenti capo ai meridiani – il primo sarebbe quello di Roma - ad ognuna delle quali corrisponde un orario. Tra una zona e l'altra c'è la differenza di un'ora, mentre minuti e secondi sono uguali. Accanto ai 24 temi locali dovrebbe essere adottato anche un tempo universale, da utilizzare in astronomia e nelle comunicazioni telegrafiche. La proposta - probabilmente troppo in anticipo sui tempi - passerà praticamente inosservata. L'invenzione dei fusi orari sarà accreditata a Sandford Fleming (1827-1915), ingegnere della Canadian Pacific Railway, che la formulerà nel 1878.dettagli
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agosto 1858Il Comitato segreto della Società NazionaleSi costituisce a Bologna in agosto un Comitato segreto della Società Nazionale, l'associazione patriottica fondata nel 1856 a Torino da Giuseppe La Farina, Daniele Manin e Giorgio Pallavicino. Ne fanno parte il marchese Luigi Tanari (1820-1904), seguace di Minghetti, Camillo Casarini (1830-1874), riconosciuto capo morale dell'organizzazione, e Pietro Inviti (1821-1907), già capitano dei Cacciatori dell'Alto Reno e difensore di Venezia. I congiurati si riuniscono in un'ampia sala, con "un aspetto mezzo tra il club e la taverna", chiamata "La Fenice" e situata in Piazza Santo Stefano, all'angolo con Vicolo Pepoli. Entro un anno il Comitato raccoglierà in città alcune migliaia di militanti e nel 1859 promuoverà gli arruolamenti di volontari nell'esercito piemontese, in vista della guerra contro l'Austria. Da Bologna i comitati si diffonderanno nelle Romagne e nelle Marche. Pietro Inviti si trasferirà a Ravenna - dove affitterà un caffè sulla piazza principale, fingendosi esercente - e terrà i contatti con i rappresentanti locali della Società. A convincere, al momento opportuno, i repubblicani romagnoli alla causa del Piemonte penserà anche Giuseppe Garibaldi, vicepresidente della Società Nazionale, esortandoli ad assecondare l'azione di La Farina e di Cavour.dettagli
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2 settembre 1858Il Teatro Contavalli riapre con "Crispino e la comare"Il 2 settembre riapre dopo un accurato restauro il Teatro Contavalli, di proprietà della società di San Vincenzo. Vanno in scena Crispino e la comare di Federico e Luigi Ricci e, a seguire, l'Elisir d'amore di Gaetano Donizetti. Assieme all'opera I due Foscari di Giuseppe Verdi, proposta l'anno seguente, sono gli ultimi successi del Contavalli, la cui attività è stata caratterizzata, nella prima metà dell'800, da cartelloni di livello, soprattutto per la costante presenza dei lavori di Gioachino Rossini. Dopo l'Unità d'Italia la discesa dai piani alti dell'opera in musica diverrà inarrestabile. Prevarranno gli spettacoli di prosa proposti a scopo benefico da dilettanti e le recite in vernacolo delle compagnie di Angelo Gandolfi (1886-1942), Fanfulla Fabbri (188-1928) e Alfredo Testoni (1856-1931). Il teatro dell'ex convento di San Martino sarà il palcoscenico preferito di Argia Magazzari (1844-1934), attrice filodrammatica famosissima e amatissima dal pubblico bolognese.dettagli
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4 settembre 1858Il Teatro Aleotti di ArgentaAd Argenta (FE) è inaugurato il teatro comunale intitolato al celebre architetto Giovan Battista Aleotti (1546-1636), originario del paese. E‘ stato costruito sulla piazza principale dall’ingegnere bolognese Gaetano Guidicini sulle macerie dei granai pubblici, andati a fuoco nel 1849. Il nuovo fabbricato presenta “quanto mai di gaio, comodo ed elegante può concepirsi”, sia all‘esterno che nell‘interno. Oltre alla platea ha tre ordini di palchi e può ospitare 285 spettatori. Nel 1895 sarà ampliato e sopraelevato, fino ad ottenere una capienza di 500 posti. Anche le scene e il sipario sono “meritevoli di encomio”. Le prime sono del faentino Romolo Liverani, mentre il secondo è opera di Ippolito Bonaveri di Molinella. Vi è raffigurato l'architetto Aleotti che presenta al duca di Parma il progetto del Teatro Farnese. La parte ornamentale ad affresco del pittore bolognese Sante Nucci lascia invece “qualche cosa a desiderare“. Ciò è dovuto alle “troppo gravi spese” di costruzione, che hanno impedito uno “sfoggio di lusso maggiore”. Il teatro di Argenta sarà completamente distrutto dal bombardamento del 12 aprile 1945 e ricostruito nel dopoguerra in un altro punto del paese. Dal 2005 prenderà il nome dell'antica Accademia dei Fluttuanti.dettagli
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3 ottobre 1858Restauri in San PetronioNel corso del'anno vengono svolti importanti lavori di restauro e abbellimento all'interno della basilica di San Petronio. Le pareti sono completamente ripulite con tinte color macigno e viene rimesso a nuovo il pavimento di marmo bianco e rosso di Verona. E' completato il terrazzo di marmo per tutta l'ampiezza della chiesa. Viene disposto il ripristino della cappella di S. Abbondio, la prima a sinistra dell'ingresso, di proprietà della Provincia. A Pompeo Bertini (1817-1899), bravo intagliatore milanese, è affidata la nuova grande vetrata a colori. Due Madonne in affresco, scoperte nel corso di un precedente restauro, vengono staccate e trasportate su tela. Altre immagini sono ricoperte con il colore generale. Il Senatore di Bologna, in qualità di presidente della Fabbriceria, pubblica un concorso per riformare la Cappella Maggiore, in cui varie parti sono troppo discordanti dallo stile originario della chiesa. La Basilica è riaperta al culto il 3 ottobre, alla vigilia della Festa di S. Petronio. "L'uniforme tinta giallognola" data ai muri e l' "opaca tinta rosea" che nasconde i laterizi arrotondati dei pilastri verranno corrette nel 1934-35: le pareti allora torneranno bianche e i mattoni a vista (Barbacci).dettagli
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5 ottobre 1858Antonietta Fricci domina la stagione al Teatro ComunaleIl soprano Antonietta Fricci (1840-1912) canta al Teatro Comunale nell'opera Semiramide di Rossini. Il 21 ottobre è Lidia nella Lidia di Bruxelles di Pacini e il 9 novembre Violetta nella Traviata di Verdi. La sua presenza in scena è accolta con grande entusiasmo. La cantante è oriunda tedesca, il suo cognome originario è Freich (o Frietsche). Nel 1863 sposerà un italiano, il tenore Pietro Neri Baraldi (1826-1902), con il quale condividerà i successi. Terminata la carriera diventerà una delle signore più stimate della buona società bolognese. Un'eco dei fanatismi da lei suscitati è in una famosissima canzone in dialetto, L'era Fasol di Carlo Musi (1851-1920), dedicata a un suo ammiratore.dettagli
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21 novembre 1858Arrivo dei sovrani di PrussiaIl mattino del 21 novembre giungono a Bologna il re e la regina di Prussia - Federico Guglielmo IV (1795-1861) e Elisabetta Ludovica di Baviera (1801-1873) - con numeroso seguito. Vengono da Modena, dove hanno pernottato nell'Albergo Reale "nel più stretto incognito", sotto il nome di conte e contessa di Zollern. Il 23 novembre ripartono alla volta di Firenze, dove risiederanno per un mese, per proseguire poi per Roma e Napoli.dettagli
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5 dicembre 1858Giannina Milli poetessa estemporaneaIl 5 dicembre Giannina Milli (1827-1888), famosa poetessa estemporanea, si esibisce per la prima volta in pubblico a Bologna al Teatro del Corso, affollatissimo per l'occasione. Senza tener conto della presenza in sala del cardinale Legato e di ufficiali Austriaci, la poetessa, dotata di fervida mente, “piena di concetti alti e filosofici”, auspica un felice futuro per l'Italia. La potenza della sua improvvisazione suscita sentimenti di amor patrio nel pubblico presente. In lei viene vista “la precorritrice di lieti politici eventi” (Bottrigari). Gli spettacoli successivi, pur ricchi di momenti felicissimi, saranno in parte menomati dalla censura preventiva, che obbligherà l'artista a scartare i temi migliori. Il 21 novembre 1859, dopo la partenza degli Austriaci da Bologna, alla Milli sarà accordata una trionfale accademia e le sarà consegnata una medaglia ricordo per il coraggio dimostrato l'anno precedente.dettagli
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16 dicembre 1858La strada del conte Grabinski e l'allargamento di Borgo SalamoIl conte Enrico Grabinski (1815-1870), figlio del noto generale polacco Giuseppe Grabinski (1771-1843) e uomo “oltraggiosamente ricco” e ambizioso (Gottarelli), acquista il palazzo di via Vascelli anticamente di proprietà delle famiglie Ruini e Ranuzzi. Nel 1822 il grandioso edificio, dotato di un sontuoso scalone e di una sala lunga quasi 20 metri, era stato acquistato dal principe Pasquale Felice Baciocchi, vedovo di Elisa Bonaparte. Questi aveva aperto la piazzetta antistante, abbattendo alcuni immobili di pertinenza del convento di San Domenico e nel palazzo aveva instaurato un vero e proprio “pantheon napoleonico”, con un salotto politico-letterario divenuto celebre e nuovi apparati decorativi di Felice Giani e Antonio Basoli. Prima di vendere il prestigioso stabile nel 1858, alienò gran parte dell'arredamento. Il Grabinski, che terrà il palazzo fino alla morte, avvenuta nel 1873, si fa promotore dell'allargamento della strada, che dal palazzo va verso il centro cittadino (intitolata più avanti a Garibaldi). Il 16 dicembre il Consiglio Municipale accoglie la sua proposta, condizionandola però alla sistemazione di Borgo Salamo (la futura via Farini). Il 14 gennaio 1859 entrambe gli allargamenti saranno dichiarati dal Legato opere di pubblica utilità e quindi soggette all'applicazione della legge pontificia del 1852 sulle espropriazioni forzose.dettagli