Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1857Trasferimento delle cliniche universitarieLa clinica medico-chirurgica e le altre cliniche universitarie sono trasferite dall'Ospedale della Maddalena o Azzolini in via San Donato all'Ospedale Maggiore in via Riva Reno. Qui si arricchiscono di una clinica ostetrica e una clinica oculistica. Nel 1861 torneranno all'Azzolini e nel 1869 troveranno una sistemazione definitiva presso l'antico Ospedale S. Orsola (sec. XVI) fuori Porta San Vitale.dettagli
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1857L'Accademia di Belle Arti sospende la distribuzione dei premiL'Accademia di Belle Arti si vede costretta a sospendere la distribuzione dei suoi premi annuali per mancanza di degni concorrenti. E' il segnale di una grave crisi della tradizione didattica accademica, che a Bologna conta ormai "un secolo e mezzo".dettagli
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1857Senza soluzione il problema degli scoli nel RenoIl Reno continua a sopraelevarsi sul piano della campagna. Alla Beccara Nuova nel 1857 gli argini raggiungono i 13 metri di altezza e vanno continuamente rafforzati. Il problema fondamentale resta quello degli scoli, che non possono avere un esito adeguato con un letto così alto. Si continuerà a lungo a dibattere tra diverse possibili soluzioni: uno sfioratore nelle Valli di Comacchio, il completamento del Cavo Napoleonico, la rianimazione del Primaro con un canale dal Po grande, l'esecuzione di chiaviche laterali al Reno per la colmata delle valli. In occasione della visita di Pio IX a Bologna verrà presentata una richiesta solenne per l'immissione del Reno nel Po grande e per la regolazione dei torrenti suoi tributari, dall'Idice al Lamone. Ma con le tecnologie a disposizione fino a metà dell'Ottocento, la sistemazione idraulica della Bassa bolognese sarà impossibile. Essa avverrà solo nella prima metà del Novecento con le nuove draghe meccaniche e le potenti idrovore, che realizzeranno il sollevamento delle acque di scolo.dettagli
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1857Il circo CiniselliAl Teatro del Corso si esibiscono i celebri cavallerizzi del circo Ciniselli. "Mago dei cavalli ammaestrati", Gaetano Ciniselli (1815-1890) è tra i protagonisti della diffusione dello spettacolo circense in Italia e in Europa. Otterrà dal Re d'Italia il titolo di Cavallerizzo Onorario, oltre che quattro dei migliori cavalli delle scuderie reali. Fonderà due circhi stabili in Russia, a Mosca e a San Pietroburgo. Nello spettacolo del Corso sono presenti anche alcuni concertisti scozzesi, che suonano campane di cristallo. In questo periodo nei teatri bolognesi sono proposte di frequente, accanto a drammi e opere liriche, esibizioni di prestigiatori, di acrobati e di improvvisatori di versi, ai quali il pubblico accorre numeroso.dettagli
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febbraio 1857Divertimenti "animatissimi"Il carnevale acquista verso la fine “maggiore slancio ed allegria”. I teatri sono frequentati e c'è grande attesa per i divertimenti in maschera. La Società Bolognese organizza due magnifiche feste da ballo, con grande sfoggio di lusso ed eleganza. Una si svolge nel nuovo appartamento del conte Simonetti, l'altra nel “nobile e sontuoso” palazzo Malvezzi, di recente rinnovato nelle decorazioni da Francesco Cocchi, Antonio Muzzi e Girolamo Dal Pane. I divertimenti pubblici sono molto animati. I corsi mascherati frequentati da tanta gente allegra, desiderosa di divertirsi dopo la “lunga privazione” dovuta al colera. Il tradizionale getto dei fiori, dei fagioli e della farina diventa una “vera guerra combattuta senza posa”.dettagli
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26 febbraio 1857Concerto di Elide Cocchi all'Accademia FilarmonicaLa sera del 26 febbraio, l'Accademia Filarmonica chiude l'anno con un concerto alla presenza di mons. Camillo Amici, Commissario Straordinario pontificio Pro-legato di Bologna. Vengono suonate musiche di Haydn e Beethoven. L'undicenne Elide Cocchi (1846-1879), bambina prodigio, commuove l'uditorio con il suo violino, suonando con l'orchestra il Tremulo di Charles Auguste de Bériot. La difficilissima composizione sarà eseguita "magnificamente" dalla giovane concertista alcune settimane dopo nella Sala dell'Arte di Firenze.dettagli
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marzo 1857Un'aula della Biblioteca Universitaria intitolata a MezzofantiIn marzo è inaugurata nella Biblioteca Universitaria un'aula in memoria del cardinale Giuseppe Gasparo Mezzofanti (1774-1849), celebre poliglotta e per molti anni professore e bibliotecario dello Studio bolognese. La sala, ricavata all'inizio dell'800 in occasione dell'ampliamento della biblioteca, è decorata da Valentino Solmi (1825-1887), mentre i mobili in legno sono di Luigi Ungarelli (1819-1886), “abilissimo intagliatore”. Gli scaffali provengono dalla biblioteca del convento di San Francesco. Vi campeggiano i busti di papa Gregorio XVI e papa Pio IX, oltre che quello dello stesso Mezzofanti, ornato di un'epigrafe di Francesco Rocchi (1805-1875), insigne storico e archeologo, professore di Archeologia dell'Università. L'Aula Mezzofanti sarà destinata a conservare antichi manoscritti e incunaboli, i materiali più preziosi della biblioteca.dettagli
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11 marzo 1857Deciso il prolungamento della linea ferroviaria Pio Centrale fino al PoUn decreto pontificio accorda alla Società per le strade ferrate romane la concessione per il prolungamento della linea Pio Centrale da Bologna a Ferrara e fino al Po, escluso il ponte su detto fiume. La ferrovia è parte di una “gran rete” che unisce, con un “cammino” di oltre 600 chilometri le principali città dello Stato della Chiesa in nome di Pio IX, sotto il cui pontificato deve essere compiuta. Il 14 febbraio è diffusa una circolare di mons. Milesi, ministro dei lavori pubblici e del commercio, ai presidi delle provincie, affinchè invitino a sottoscrivere azioni (da 500 fiorini) per la costruzione di strade ferrate da Roma a Civitavecchia e da Roma ad Ancona, Bologna e Ferrara. Dopo il 1860 lo Stato Pontificio verrà ridotto al solo Lazio e buona parte della rete delle ferrovie sarà fuori dai suoi confini. Il principale committente della Società per le strade ferrate romane diventerà allora il Regno di Sardegna.dettagli
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26 marzo 1857Il consumo della carne a BolognaNella seduta del 26 marzo dell'Accademia delle Scienze il dottor Paolo Predieri presenta un suo studio sul consumo della carne a Bologna. Nella prima metà dell'800 esso risulta inferiore ai secoli precedenti, caratterizzati dalla presenza in città di molti studenti stranieri, che "vi abitavano per ricevere istruzione nel nostro celebratissimo studio". Con circa 50 chili di carne, uova e formaggi in media per abitante ogni anno, Bologna è comunque fra le città europee che consumano più cibo animale, sorpassata solo dalle grandi capitali. Tra i tipi di carne prevalgono quella bovina e quella suina, mentre molto scarso è l'uso di quella proveniente da "animali lanuti". La carne suina era consumata abbondantemente già nel XVII secolo, sotto forma di salumi, lardo, strutto, carne salata. Dal 1819 al 1856 sono stati uccisi in città circa 9.000 maiali, compresi quelli provenienti dagli appodiati e dai paesi vicini, con peso medio di 350 libbre. Il numero minimo di maiali macellati in città si è registrato nel 1832 con 5.819 capi e il massimo nel 1820 con 8.944. In provincia, Castelfranco conferma la sua vocazione per la lavorazione delle carni suine, con 1.767 capi macellati nel 1855 (lo stesso anno a Bologna sono stati 2.100). I maiali per la lavorazione degli insaccati vengono acquistati soprattutto in Romagna, nel Modenese e in Toscana. I suini di razza bolognese, presenti anche nelle province di Modena, Reggio, Mantova e nel Veneto, sono alla base dell'ottima qualità della mortadella.dettagli
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29 aprile 1857Grande successo dell'opera "Beatrice di Tenda" al Teatro del CorsoIl 29 aprile va in scena al Teatro del Corso l'opera Beatrice di Tenda di Vincenzo Bellini (1801-1835). In pochissimo tempo è allestita una compagnia, che lascerà “memorie non facili da cancellarsi”. Elena Kenneth (1826-?), primadonna assoluta, si esibisce nella parte di Beatrice, dimostrando di possedere grandi mezzi come cantante e come attrice. Canta "con magia inaudita" la sua cavatina e il successivo duetto con il baritono, mentre nel rondò finale strappa "applausi frenetici". Il critico Gaetano Fiori la proclama, senza alcun dubbio, "del bel numero una". Il 19 maggio successivo avrà ancora un lusinghiero successo al Corso nel Don Pasquale di Donizetti. Allieva di Alberto Mazzuccato, direttore del Conservatorio di Milano, la Kenneth otterrà a Bologna il diploma dell'Accademia Filarmonica. Dopo essersi esibita con successo in molti teatri italiani ed europei, terminerà la sua carriera a Parigi come insegnante di canto.dettagli
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maggio 1857Misure per evitare la calca nel Mercato di MezzoSi tenta di ovviare al “grave incomodo” provocato dall'abitudine inveterata dei contadini e dei sensali di radunarsi al sabato nella stretta via del Mercato di Mezzo, agli Stelloni, con la conseguenza di ostacolare la circolazione delle carrozze e delle diligenze. Il Senatore offre, per le contrattazioni e gli affari, l'area nei pressi della Borsa di Commercio, posta nel Palazzo Cataldi in via Montegrappa. Un notaio è messo a disposizione in uno dei locali della Borsa stessa.dettagli
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19 maggio 1857Termina lo stato d'assedioUna notificazione, data ad Ancona il 19 maggio - e sottoscritta dal Commissario straordinario mons. Amici e dal comandante dell'8. Corpo delle truppe imperiali conte Degenfeld - annuncia che è terminato lo stato d'assedio nelle Legazioni. Il provvedimento è stato preso in vista del prossimo viaggio del Papa in questi territori.dettagli
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29 maggio 1857Gaetano Gaspari e la Cappella musicale di San PetronioDopo anni di decadenza, la Cappella di San Petronio riprende vita sotto la guida di Gaetano Gaspari (1808-1881), musicista bolognese, considerato da Giuseppe Verdi uno dei grandi esperti musicali del suo tempo. Compositore e specialista del contrappunto, Gaspari è stato maestro di cappella a Cento e a Imola fino al 1839. In quell'anno assunse l'incarico di professore di solfeggio al Liceo musicale di Bologna Nel periodo della sua direzione (1857-1881), alla Cappella di San Petronio ritornano le voci (7 tenori, 3 baritoni, 4 bassi) e l'organico si assesta sui quaranta elementi, mentre compare la figura del direttore d'orchestra. Gaspari sarà anche prezioso conservatore della biblioteca del Liceo Musicale e munifico donatore di preziosi documenti musicali. Nella conduzione della Cappella avrà come successori grandi direttori d'orchestra, quali Luigi Mancinelli e Giuseppe Martucci.dettagli
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giugno 1857Gli studenti chiedono riforme per l'UniversitàIn previsione del soggiorno del Papa in città, gli studenti formulano un appello affinché vengano concesse "quelle migliorie per l'Ateneo bolognese che sono volute dal moderno incivilimento, acciò questa possa uguagliare le Università italiane e straniere". In questo periodo vi sono contestazioni studentesche contro i professori antiliberali e contro il Rettore. Lo stesso Arcivescovo viene criticato. Le manifestazioni evidenziano il diffuso "senso di irrequietudine" tra gli Italiani negli ultimi anni del potere pontificio.dettagli
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9 giugno 1857Le campane di San BartolomeoIl 9 giugno, in onore del Papa in visita a Bologna, suonano per la prima volta le campane fuse da Clemente Brighenti (1820-1894) per il campanile di San Bartolomeo in Porta Ravegnana. Distinte in grossa, mezzana, mezzanella e piccola, formano un concerto eccezionale, "dal timbro pieno, pastoso, solenne". Saranno molto apprezzate dai campanari bolognesi, che le giudicheranno le più armoniose della città. Verranno utilizzate anche per battere il tempo del nuovo grande orologio fabbricato da Camillo Franchini e collocato sul campanile nel 1858. Nonostante il loro grande pregio durante la seconda guerra mondiale eviteranno la requisizione - che coinvolgerà le campane di molte chiese bolognesi - solo grazie all'intervento deciso del parroco don Trombelli.dettagli
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10 giugno 1857Viaggio di Pio IX nelle LegazioniPio IX compie in estate un viaggio nelle Legazioni e soggiorna per alcune settimane a Bologna. Entra nelle Romagne a Cattolica il 1° giugno e nei giorni seguenti visita le cittadine sulla via Emilia, sostando a Forlì tra il 3 e il 5 giugno e a Imola - sua sede vescovile prima dell'elezione al pontificato - tra il 6 e il 9 giugno. Il 10 giugno fa il suo ingresso solenne a Bologna, a suo dire “quintessenza del liberalismo”. Per l'arrivo del Pontefice in città, nei pressi della chiesa degli Alemanni fuori Porta Maggiore, è costruito - su progetto dell'arch. Brunetti Rodati - un arco trionfale effimero alto una ventina di metri, in finto marmo e in stile corinzio, sormontato da un gruppo di statue gigantesche. Attorno ad esso sono eretti “a corona” trentotto padiglioni per il pubblico e le autorità. Nella cattedrale di San Pietro il Papa incorona l'immagine della Madonna di San Luca. L'accoglienza del “moltissimo popolo” fino alla Piazza Maggiore è rispettosa, ma fredda. Dopo il solenne ricevimento del clero in San Pietro, Pio IX incontra le autorità cittadine nel Palazzo Apostolico, sua residenza fino al 13 giugno. Alla sera del primo giorno, le truppe austriache sfilano per la città con lanterne e torce di cera, spettacolo inedito a Bologna. Dal 13 giugno il Papa è ospite nella Villa Legatizia di San Michele in Bosco. La sua sosta a Bologna si protrae per circa un mese, durante il quale riceve il Granduca di Toscana e i Duchi di Modena e Parma. Tra le udienze concesse vi sono quelle con i liberali moderati bolognesi, che desiderano parlargli con franchezza ed esporgli il vero stato delle cose nelle Legazioni. Il primo è Antonio Montanari (1811-1898) che gli confessa la scontentezza del popolo, poi il 20 giugno è la volta di Marco Minghetti (1818-1886), che gli parla della cattiva fama del suo governo e insiste sulla necessità delle riforme. Il Papa gli rivela la sua delusione e la sua diffidenza nei confronti dei liberali. Troppo dura è stata la prova dell'esilio e amaro il ritorno in uno stato “scomposto”, dove il popolo è “incontentabile”. Al suo ex ministro dice: "Cambiamenti sostanziali non ne voglio. Chi è stato scottato dall'acqua calda, teme la fredda". Dal 10 al 12 luglio Pio IX compie un ampio giro a Ferrara e quindi altre puntate nel contado, mentre in città visita i conventi, i conservatori e molte fabbriche. La Fonderia di Castel Maggiore gli dona un prototipo in scala ridotta di locomotiva a vapore funzionante. Parlando all'opificio della Canonica di Casalecchio, il Papa promette un maggiore interessamento del governo per l'industria bolognese. Le alunne del conservatorio del Baraccano sono ammesse al bacio del piede del Pontefice. Le manifatture tessili ricevono i suoi elogi, in particolare la grande fabbrica Manservisi, famosa in Italia. In occasione della sua permanenza, vengono abbattute alcune baracche, che deturpano il portico dei Banchi ed è eliminata una “indecorosa” macelleria nella Seliciata di Strada Maggiore. Prima di partire, Pio IX decreta una somma di 75.000 scudi per il completamento della facciata di San Petronio e dona un diadema tempestato di gemme, con il quale incoronare la Sacra Immagine della Madonna di San Luca. Rimane la delusione in chi ha creduto nella concessione di seppur timide riforme. Poco dopo la sua partenza da Bologna, sui muri della città sarà affisso un proclama clandestino, in cui si leggono queste parole: "Non per vedere e studiare più d'appresso i mali ed i bisogni dé suoi sudditi fu lo scopo del viaggio del Principe, ma vaghezza di sollazzo, gonfio desiderio di vane ovazioni, sete infrenabile di consacrare il trionfo della reazione".dettagli
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21 giugno 1857Corse di "sedioli" per gli orfani del coleraDal 21 al 23 giugno si tengono alla Montagnola delle corse di sedioli e “barroccini”, con grande partecipazione degli appassionati di cavalli. Il ricavato della manifestazione è a favore dei poveri orfani del colera.dettagli
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1 luglio 1857Mostra industriale in onore di Pio IXPio IX inaugura, durante la sua visita a Bologna, una mostra industriale organizzata in suo onore nelle sale della Borsa a Palazzo Cataldi. Tra gli oggetti esposti spiccano canape lavorate a mano o filate a macchina, tele “addamascate” della fabbrica di Ercole Calzolari, sete ritorte, tinte e intrecciate “con arte finissima”, drappi e tappeti colorati, tele cerate, pelli. Vi è inoltre una colla gelatina trasparente come il vetro, “che non ha rivali in Italia e fuori”, mobili a tarsie e ad intaglio, lavori in metallo dorato, strumenti chirurgici. Una menzione speciale meritano i cappelli di paglia intrecciata, confezionati da povere fanciulle di Baricella educate al lavoro con “spirito di beneficenza vera”. Vi sono poi macchine per l'agricoltura e una, “della forza di quattordici cavalli”, da applicare a un lanificio. Stupisce una ingegnosa “macchinetta planetaria”, che mostra l'alternarsi del giorno e della notte e il succedersi dell'alba e del tramonto nelle diverse stagioni: uno strumento molto utile per l'istruzione scientifica.dettagli
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5 luglio 1857Restauri alla MercanziaIn occasione dell'apparato decennale della parrocchia di San Bartolomeo vengono effettuati lavori di restauro nel palazzo della Mercanzia ad opera di Francesco Cocchi (1788-1865), famoso scenografo e maestro di pittura prospettica dell'Accademia bolognese. In una delle due finestre circolari, che si aprono sotto il portico, è collocato un orologio - opera di Camillo Franchini - in grado di segnare non solo le ore del giorno, ma, grazie al quadrante illuminato, anche quelle della notte.dettagli
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10 luglio 1857Malalbergo diventa BuonalbergoMalalbergo cambia nome e diventa Buonalbergo. La decisione ha origine dalla breve sosta effettuata da Pio IX durante la sua visita in Emilia. Il 10 luglio, in viaggio per Ferrara, il Papa si ferma per un pò nel "piccolo villaggio" in riva al Navile, ricevendo "accoglienze assai devote e cordiali". Gli abitanti rendono più facile il suo passaggio sul canale "gittandovi sopra un ponte di tavole abbastanza spazioso". Nel palazzo del marchese Giuseppe Mazzacorati il Santo Padre fa una buona colazione, ossequiato dal Commissario straordinario delle Legazioni, dal Vicario generale della Diocesi e dalle autorità locali. Alcuni giorni dopo il suo rientro a Bologna, riceverà la visita di una delegazione di notabili, che lo supplicherà di "cangiare il nome di troppo sinistro annunzio, che sino allora il paese avea avuto, nell'opposto di Buonalbergo". Cosa che egli "benignamente" concederà. Nel 1860, dopo la caduta del potere pontificio, la popolazione chiederà il ripristino dell’antico nome. Il 28 aprile 1861 Buonalbergo tornerà Malalbergo.dettagli
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18 luglio 1857Il setificio di Ulisse Melloni visitato dal PapaDurante il suo soggiorno a Bologna papa Pio IX visita numerose manifatture. Il 18 luglio è la volta del setificio di Ulisse Melloni in via Savenella. E‘ un “immenso opificio” più volte premiato alle esposizioni industriali, che occupa 60 operai e che alla fabbricazione dei drappi di seta unisce quella dei panni di lana. Il Pontefice vi arriva “quasi improvviso”. Il proprietario è stato avvisato solo poche ore prima, ma ha disposto ogni cosa in modo da accogliere degnamente il Sovrano. Dopo gli omaggi iniziali, il Papa percorre “con sommo diletto” le officine della trattura della seta dai bozzoli del filugello e quelle della filatura. Ne loda “gli eccellenti prodotti”: gli orsogli o organzini e i filati in trama. Nelle stanze della tessitura osserva i telai Jacquart, con i quali il tessitore, regolando da solo tutte le spole, esegue “stoffe di disegni complicatissimi”. Visita quindi le sale in cui sono esposti in bella mostra i filati e i tessuti di seta: rasi, damaschi, broccati, sia di seta pura, che di seta mista a fili d‘oro o di altra materia. Vengono inoltre mostrati al Papa “campioni di tappeti da pavimento e da tavola, e di tappetini da piedi, tessuti ad opere di bel disegno e di colori svariatissimi“. Al piano superiore Pio IX ha modo di osservare i “varii ingegni dell‘incannaggio” e di esaminare con soddisfazione il sistema del cartonaggio, per mezzo del quale un giovane operaio ottiene con facilità lavori perfetti. La visita si conclude nelle sale al pianterreno, dove, dopo aver ammirato altri filati e tessuti “esposti in vaga mostra”, il Papa si intrattiene ancora a colloquio con il proprietario, ammettendolo poi, assieme alla famiglia e ai direttori delle officine, al bacio del piede.dettagli
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23 luglio 1857Le "Rime" di Giosue CarducciGiosue Carducci pubblica a sue spese, presso la tipografia Ristori di San Miniato (FI), un volumetto di poesie, dal titolo Rime. L‘edizione è di 500 copie in carta comune e 20 copie in carta distinta. Poco dopo la laurea, Carducci diviene professore di Retorica nel ginnasio di San Miniato al Tedesco. In questo periodo di isolamento e crescenti debiti, di “mangiar e bere meno male e il più possibile, giocare, dir male del prossimo e del governo”, decide di far uscire la sua prima opera nella stamperia del paese.dettagli
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agosto 1857La Società Nazionale ItalianaDaniele Manin (1804-1857) e Giuseppe La Farina (1815-1863) fondano a Torino la Società Nazionale Italiana, al fine di coordinare i movimenti cospirativi liberali presenti nei vari stati della penisola. Essa riassume il suo programma nel motto: “Guerra all'Austria, Vittorio Emanuele re d'Italia”. Il conte di Cavour ne sarà la guida occulta. A questa associazione segreta aderisce subito il movimento promosso a Bologna dal marchese Luigi Tanari (1820-1904), che propugna un regno d'Alta Italia egemonizzato dal Piemonte sabaudo. Nel 1858 sarà costituito in città un Comitato segreto, che diverrà centro esclusivo d'azione per Bologna e le Romagne. Con la creazione della Società Nazionale viene a rompersi l'equilibrio tra le due maggiori formazioni politiche che lavorano per l'unità italiana: quella monarchico-costituzionale e quella repubblicana. Il partito moderato prende il sopravvento a Bologna, come nel resto d'Italia. Molti seguaci di Mazzini aderiscono all'idea di “trasformare la guerra del Piemonte in guerra italiana”, affascinati dalla brillante opera diplomatica di Cavour.dettagli
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6 agosto 1857Minghetti dal Papa: vane le speranze dei liberali moderatiMarco Minghetti si reca in udienza dal Papa a San Michele in Bosco, per la seconda volta durante la sua visita nelle Legazioni. Lo trova assolutamente refrattario ad accogliere le sue richieste moderatamente liberali. Pio IX congeda “il signor costituzionale” con un sorriso, ma dichiarando che il momento non è opportuno per le riforme. Il Papa appare a Minghetti “infastidito d’ogni novità, riluttante ad ogni riforma, deciso di seguir la sua via imperturbabilmente contraria all’idea italiana”. Vano è stato il suo sforzo di fargli capire che il viaggio è l'ultima occasione data al Governo pontificio per farsi accettare dai suoi sudditi, ormai convinti a riporre nella monarchia sabauda le speranze per un'Italia unita e liberale. La chiusura del Pontefice è stata totale. Dopo la sua partenza, Minghetti commenterà: "Il paese rimane nel massimo sconforto, e quell'idea del nulla piomba proprio nel cuore a tutti".dettagli
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13 agosto 1857Nuovo ponte ferroviario sul RenoIl 13 agosto papa Pio IX posa la prima pietra della settima pila del ponte ferroviario a quindici archi sul fiume Reno. La proposta di una strada ferrata, che da Piacenza raggiunga Pistoia attraverso Bologna e la valle del Reno, risale al 1847. Tra le motivazioni vi è quella di trovare un impiego per vagabondi e carcerati. Il Pontefice ha inoltre colto il vantaggio di poter ricevere tempestivamente truppe austriache in caso di bisogno. Il 18 agosto, durante i lavori di scavo delle fondamenta del ponte, saranno trovate alcune decine di monete d'oro con le effigi degli imperatori d'Oriente e dei califfi di Bagdad, le più antiche risalenti all'VIII secolo d.C. 39 di esse saranno consegnate al pro-legato Amici, ma molte andranno disperse "per la cupidigia de' lavoratori" (Frati).dettagli
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16 agosto 1857I liberali cambiano strategiaA pochi giorni di distanza dalla visita del Papa nelle Legazioni, i liberali di Bologna e delle Romagne si incontrano a Rimini in occasione dell'apertura del nuovo Teatro Galli, inaugurato il 16 agosto con l'Aroldo di Giuseppe Verdi. E' manifestata l'intenzione di cambiare l'indirizzo politico dei moderati e iniziare una decisa opposizione al governo pontificio. Tornato a Bologna, Luigi Tanari (1820-1904), presente alla riunione, riporta lo stato d'animo dei romagnoli e propone la creazione di una società segreta e popolare in grado di tenere le fila di una prossima azione rivoluzionaria. Essa avrà per fine la creazione di un nuovo regno dell'Alta Italia sotto l'egemonia del Piemonte. “L'Italia col re Sardo” è anche l'idea perseguita a Torino da Giuseppe La Farina (1815-1863) e Daniele Manin (1804-1857), fondatori della Società Nazionale Italiana - sostenuta anche da Cavour - nella quale confluiranno Tanari e i liberali bolognesi.dettagli
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19 ottobre 1857Volo di Pietro MayerE' annunciato l'esperimento di volo in pallone di Pietro Mayer, con partenza dallo Sferisterio. La particolarità della sua grande macchina - un globo alto 23 metri e largo 16 - è la mancanza della rete: la galleria è infatti appesa direttamente con un anello all'orifizio inferiore dell'involucro. Pochi minuti dopo il decollo, effettuato coraggiosamente “senz'ancora e senza zavorra”, l'areostato Città di Milano atterra nei pressi di Porta Lame. Autore di oltre cento voli nelle principali città d'Europa, nel gennaio 1859 Mayer costruirà a Roma un globo aerostatico di 25 metri dotato di un paracadute col quale farà scendere, fra una pioggia di fiori, un "animale pecorino".dettagli
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14 novembre 1857"La Sorrentina" di Muzio debutta al Teatro comunaleDebutta con “esito lodevole“ al Teatro comunale La Sorrentina, melodramma lirico in quattro atti di Emanuele Muzio (1821-1890), che qui si dimostra “profondo conoscitore delle armonie“, anche se di fantasia non sempre felice (Belforti). Il compositore è anche autore del libretto, derivato da Adrienne Lecouvreur, commedia-dramma di Eugéne Scribe. Protagonista femminile (la Sorrentina) è il soprano Adelaide Baseggio (o Basseggio), già interprete di Mina nell‘Aroldo di Verdi, andato in scena sullo stesso palcoscenico il 3 ottobre precedente. Il critico dell‘”Arpa” dirà che ella “non aveva mai cantato con anima più appassionata come fece in questo spartito: come attrice e cantante fu veramente somma”. Assieme alla Baseggio sono molto applauditi il tenore Raffaele Mirate (Casimiro) e il baritono Luigi Merly (Giordano), benché interpreti di parti “poco rimarchevoli”.dettagli
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1 dicembre 1857Progetto per la "via Massima" tra il centro e la stazioneUna commissione dell'Ufficio d'Ornato incarica l'ingegnere Luigi Franceschini di studiare un percorso per la “via Massima”, la strada che dovrà collegar il centro cittadino alla nuova stazione ferroviaria. Nel 1859 Franceschini presenta tre progetti: il primo prevede l'apertura di due porte laterali a quella di Galliera, con due piazze, esterna e interna alla porta stessa. Due strade divergenti conducono di qui verso Piazza d'Armi e verso il Borgo di San Carlo. Il secondo progetto prevede una strada rettilinea dalla Seliciata di San Francesco (poi Piazza Malpighi) alla piazza della stazione, attraverso Borgo Casse. La terza ipotesi propone un allargamento di via Santa Maddalena e via Malcontenti, dalla Piazza d'Armi a piazza Nettuno.dettagli