Il cardinale Viale Prelà è il nuovo Arcivescovo
Dopo la scomparsa di Carlo Oppizzoni, per cinquant'anni sulla cattedra cittadina, mons. Michele Viale Prelà (1799-1860) è nominato Arcivescovo di Bologna.
Di nazionalità francese - è nato a Bastia in Corsica - già Nunzio apostolico in Baviera e in Austria, è molto apprezzato a Roma per come ha contribuito alla stipula del concordato tra l'Impero asburgico e la Santa Sede (18 agosto 1855).
Da poco creato cardinale, il 30 ottobre prende possesso della sua nuova diocesi e nel giorno di Ognissanti fa il suo ingresso solenne nella cattedrale.
Mentre in tutta la città suonano le campane a distesa e si odono salve di artiglieria, il nuovo Arcivescovo raggiunge il baldacchino di San Pietro, con al seguito sacerdoti, autorità e corpo accademico. Alla messa, celebrata “con grande musica”, si accompagna - secondo il cronista Bottrigari - una lunga e noiosa omelia.
Alla fine della cerimonia, Viale Prelà si reca a piedi alla sua residenza. Affacciatosi alla finestra dell'Arcivescovado riceve un timido applauso di circostanza.
L'opinione pubblica di parte liberale lo accoglie come “troppo zelante prete”. E' considerato più conservatore dell'Oppizzoni, giudizio che sarà di lì a poco confermato per il suo appoggio a ecclesiastici di orientamento retrogrado.
La sua intenzione è di organizzare un partito pontificio da contrapporre a quello liberale e fondare un giornale battagliero - sarà “L'Osservatore Bolognese” - espressione di un pensiero cattolico intransigente.
Dello scarso apprezzamento dei bolognesi sarà testimonianza l'epigramma affisso un giorno sul portale della Metropolitana: "Predica la sera, e predica mattina. Ma cala il pane e cresce la farina".
Anche il burattinaio Filippo Cuccoli indirizzerà contro "al Viel al Prelà" (in dialetto: Il Viale Per di Là) le battute satiriche dei suoi burattini.
Pur in un crescendo di contrasti con la società civile, il cardinale deciderà di portare avanti la sua “Divina Missione” e reggerà la cattedra arcivescovile fino alla morte, il 15 maggio 1860.
- Alla scoperta del Risorgimento a Bologna e provincia, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, nuova ed., Bologna, Congregazione felsinaria, 2011, p. 16 (data cit.: 28 settembre 1855)
- Giuseppe Battelli, Fra età moderna e contemporanea (secoli XIX e XX), in: ISCBO, Storia della chiesa di Bologna, a cura di Paolo Prodi e Lorenzo Paolini, Bergamo, Bolis, 1997, vol. 1., p. 303
- Aldo Berselli, La situazione politica a Bologna e nelle Legazioni dal 1857 al 12 giugno 1859, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, pp. 87-89
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., pp. 341, 362-363
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 3: 1850-1860, p. 624
- Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, pp. 225-227
- Il Risorgimento a Bologna, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, Bologna, Studio Costa, 2010, p. 20