Restauri negli appartamenti del Legato. La Sala Urbana
Prima di lasciare Bologna per assumere l'incarico di Nunzio pontificio in Brasile, il Commissario mons. Gaetano Bedini (1806-1864) fa ripristinare la grande sala detta di Urbano VIII, o Sala Urbana, negli appartamenti legatizi del Palazzo comunale e ne fa edificare un'altra a nome di papa Pio IX.
Il restauro della decorazione nella Sala di Urbano VIII, molto danneggiata dal tempo e ricoperta di calce all'epoca della Repubblica Cisalpina, è condotto con grande maestria da Napoleone Angiolini (1797-1871) e altri artisti.
La sala fu fatta costruire nel XVII secolo dal card. Bernardino Spada. La decorazione barocca del soffitto è uno dei primi esempi di quadratura prospettica, per la quale la scuola bolognese divenne poi famosa nel mondo.
Tra gli artisti qui impegnati si annoverano Girolamo Curti, Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna. Le pareti sono completamente ricoperte dagli stemmi dei cardinali legati e altri amministratori del governo pontificio. Il restauro promosso da mons. Bedini sarà ricordato da una lapide murata sulla parete sud.
- Carla Bernardini, Le collezioni comunali d'arte, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., pp. 182-183
- Gabriele Bonazzi, Bologna in duecento voci. Dizionario minimo di storia, cultura, umori di una città davvero europea, Sala Bolognese, A. Forni, 2011, pp. 191-192
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., pp. 259-260
- Plauso letterario per la restaurazione della Sala Urbana ed inaugurazione dell'Aula Pìana nel palazzo apostolico di Bologna, Bologna, tip. Sassi nelle Spaderie, 1852
- Realtà e illusione nell'architettura dipinta. Quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, atti del convegno internazionale di studi, Lucca, 26-28 maggio 2005 (...), a cura di Fauzia Farneti, Deanna Lenzi, Firenze, Alinea, 2006, p. 321