I comitati mazziniani nel Bolognese
Verso la fine del 1852 sono presenti nel Bolognese diversi comitati dell'Associazione Nazionale mazziniana: il Comitato succursale dal Metauro al Po, il Consiglio del Reno, il Comitato Municipale, quello Provinciale e altri organizzati nei comuni della provincia.
In teoria esiste anche una organizzazione militare suddivisa in legioni, coorti, centurie, squadre.
Tra i principali promotori dei comitati e delle milizie popolari vi sono Anna Grassetti Zanardi (1815-1896) e Napoleone Brentazzoli (1805- 1873), che in esilio in Francia ha avuto contatti con Mazzini.
Giuseppe Marchi, un modesto falegname chiamato “l'Ometto bolognese”, ha l'incarico di distribuire le cartelle del Prestito Nazionale Italiano, che Mazzini ha lanciato da Londra in vista di future insurrezioni.
Fra i capi emergono inoltre il giovane ingegnere forlivese Gregorio Gregorini (1827-1904) e il legale Giovanni Righi de' Lambertini (1800-1870).
Quest'ultimo, soprannominato “duce”, è un cospiratore di lunga data: ha partecipato ai moti del 1831 e del 1843, ha avuto incarichi militari durante la Repubblica Romana.
L'elemento popolare è nettamente prevalente nell'organizzazione mazziniana. I capi faticano a tenere a bada i gregari, che sognano a occhi aperti la rivoluzione e seguono la “teoria del pugnale”.
I progetti dei “giacobini”, da molti ritenuti assurdi, cozzano contro le idee e le speranze di coloro che auspicano una rivoluzione senza sangue e una società rigenerata “con la pratica della virtù”.
- Aldo Berselli, La situazione politica a Bologna e nelle Legazioni dal 1849 al 1856, in: Il 1859-60 a Bologna, Bologna, Edizioni Calderini, 1961, pp. 66-69
- Fabio Bertini, La democrazia europea e il laboratorio risorgimentale italiano, 1848-1860, Firenze, Firenze university press, 2007, pp. 33-34
- Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra le Società militari della città e Provincia di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1906, p. 117
- Angelo Varni, Gli anni difficili della Restaurazione, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 2., p. 374