La reazione signoreggia
Le tristi condizioni dello Stato Pontificio, e in particolare delle Romagne, sono al centro delle denuncie dei democratici, ma anche di uomini moderati come Luigi Carlo Farini e Marco Minghetti.
Nel suo libro sullo Stato Romano Farini elenca le cause del malcontento che serpeggia negli ambienti liberali: la presenza della polizia - clericale, francese o austriaca - in ogni occasione, la censura sulla stampa, i privilegi del clero e inoltre “le carceri piene; il bastone per correzione dei carcerati. Proscritti, esulanti, ammoniti a migliaia e migliaia”.
Tra il 1849 e il 1852 Austriaci e governo pontificio, di comune accordo, eseguono centinaia di arresti e prequisizioni, "secondari tormenti in confronto alle fucilazioni ed alla somministrazione di galera in larga abbondanza".
A Bologna in questi anni vengono fucilate 134 persone, per la maggior parte appartenenti alla "lega degli Ammazzarelli", una associazione a delinquere colpevole di omicidi, violenze e grassazioni di ogni genere. Ma vi sono anche alcuni condannati a morte per motivi politici.
In una lettera all'amico Mamiani sulla situazione delle Legazioni, Minghetti parla di uno stato di persecuzione incessante e denuncia il perdurare della censura, che “continua il suo misterioso ufficio dopo due anni di restaurazione”.
Dalle sue parole traspare un'altra grande preoccupazione dei moderati: la reazione clericale, che suscita rabbia e rancore, crea il pericolo di rivolgimenti e di eccessi da parte della “plebe sfrenata”.
- Aldo Berselli, La situazione politica a Bologna e nelle Legazioni dal 1849 al 1856, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, pp. 64-66
- Carlo Tivaroni, Storia critica del Risorgimento italiano. L'Italia degli italiani, vol. 1.: 1849-1859, Torino, Roux Frassati & Co, 1895, pp. 178-180