Convenzione per la Strada Ferrata dell'Italia Centrale
Il 1° maggio lo Stato Pontificio, il Regno Lombardo-Veneto, gli stati Estensi e il Granducato di Toscana stipulano una convenzione per la costruzione e l'attivazione della Strada Ferrata dell'Italia Centrale (o Ferrovia Centrale Italiana).
Essa ha il compito di congiungere le ferrovie toscane con Venezia e Trieste attraverso la Lombardia. I due rami più importanti sono la Piacenza-Bologna (che sarà aperta nell’estate 1859) e la Bologna-Pistoia, futura Ferrovia Porrettana Transappennina.
In novembre a Modena è costituita una apposita Commissione Internazionale. L’Austria si impegna a tracciare la parte della linea Milano-Piacenza oltre Lodi e Codogno fino alla riva sinistra del Po.
Per il tracciato appenninico e il valico in Toscana sono avanzate varie ipotesi. E' prevista una linea a doppio binario in pianura e a binario unico in montagna. La società appaltatrice è tenuta a fornire il materiale rotabile e almeno cinquanta locomotive.
- Maurizio Ascari, Bologna dei viaggiatori. La sosta in città e il valico degli Appennini nei resoconti di inglesi e americani, Bologna, Gruppo di studi Savena Setta Sambro, 1999, p. 106
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 232
- Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., pp. 156-157
- Luigi Dal Pane, Industria e commercio nel Granducato di Toscana nell'eta del Risorgimento, Bologna, Patron, vol. 2: L’Ottocento, 1973, p. 308
- Clemente Fedele, Francesco Mainoldi, Bologna e le sue poste, Bologna, F. Mainoldi, 1980, pp. 287-288