Bologna in festa per la repubblica
L'Assemblea legislativa eletta a suffragio universale si riunisce il 6 febbraio a Roma nel Palazzo della Cancelleria. La mattina del 9 febbraio, sotto la presidenza di Giuseppe Galletti, decreta la decadenza del potere papale e proclama la Repubblica.
Nei giorni seguenti si tengono a Bologna grandi festeggiamenti popolari. Vengono levati gli stemmi pontifici dagli edifici pubblici e quello che sovrastava l'ingresso del palazzo comunale è dato alle fiamme in Piazza Maggiore da alcuni “dell'infima plebe”.
I nuovi stemmi della Repubblica hanno nel mezzo l'aquila “circondata da corona civica ed i fasci consolari, fra gli artigli”. Sulla benda che lega i fasci campeggia il motto “Legge e Forza”.
Il 12 febbraio, per ordine del Preside Berti Pichat, la proclamazione della Repubblica è celebrata con 101 colpi di cannone.
Al ponte delle Lame viene eretto l'Albero della Libertà, reminiscenza del periodo giacobino. La gente canta inni di gioia e balla fino a notte tarda.
Anche nelle case di coloro che sono “poco amanti della libertà” le luci sono tenute accese, per paura di ricevere sassate dal “popolo basso”, che “con faci e bandiere” percorre le strade cittadine. La parte più moderata dell'opinione pubblica appare disorientata.
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