L'epurazione dei maestri
La Sacra congregazione degli studi ordina che sia istituito in ogni diocesi dello Stato pontificio un Consiglio di Censura per controllare l'attività dei professori universitari e dei maestri delle scuole pubbliche e private, allo scopo di tener lontani i giovani "da perniciosi esempi e dalle fallaci dottrine dei maestri perversi".
A Bologna si riunisce una commissione presieduta dall'arcivescovo Oppizzoni e composta di tre ecclesiastici e due laici.
Essa fornirà alla Sacra congregazione degli studi un elenco di 36 maestri censurabili per ragioni politiche: otto di essi saranno espulsi e gli altri sospesi o ammoniti. Tra gli espulsi vi è il maestro Gaetano Ghedini, "democratico puro, se non rosso, color di rosa".
- Rodolfo Fantini, L'istruzione popolare a Bologna fino al 1860, Bologna, Zanichelli, 1971, p. 181