Balli per l'abbigliamento della Guardia Civica
La Società del Casino organizza un “divertimento” in tempo di carnevale per l'abbigliamento della Guardia Civica. Il biglietto d'ingresso costa cinque franchi. Interviene anche il Legato Amat, che offre personalmente 80 biglietti.
In una sala di palazzo Tanari sono esposte le bandiere dei battaglioni della Guardia Civica offerte dal “sesso gentile” cittadino. Tra le patronesse vi sono Emilia Loup e le marchese Eleonora Albergati, Elena Marescotti e Brigida Tanari.
Anche il 2 marzo si terrà una grande festa "a beneficio dell'abbigliamento della Guardia Civica" e l'impresario farà eseguire a sue spese un nuovo Inno Nazionale.
Il veglione di beneficenza è, in questo periodo, il tipo di festa con la quale si intende sostituire i soliti "puerili sollazzi" e "leggeri diletti", per raccogliere aiuti a favore di coloro "che offrono volonterosi cuore e braccia in difesa dell'indipendenza della Nazione".
Formata da cittadini tra i 21 e i 60 anni, con l'esclusione di preti, servitori, braccianti e persone che esercitano "mestieri sordidi ed abbietti", la Guardia Civica è stata concessa da Pio IX nel marzo 1847.
Allo scoppio della guerra di indipendenza una parte di questo corpo militare sarà inviato sul Po, con lo scopo dichiarato di difendere il confine dello stato pontificio. Molti dei volontari, però, partiranno con la speranza di intervenire nella guerra contro l'Austria.
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., p. 457
- Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, p. 69
- Elena Musiani, Circoli e salotti femminili nell'Ottocento. Le donne bolognesi tra politica e sociabilità, Bologna, CLUEB, 2003, pp. 107-108
- Passi di danza, passi di parata. Feste civili e patriottiche a Bologna 1796-1870, a cura di Claudia Collina e Mirtide Gavelli, Bologna, Editcomp, 1994, p. 46